L’affitto del CAM a Marche Multiservizi-Hera: senza gara, a “simpatia” e a prezzo stracciato! Nuvole nerissime sui lavoratori e i servizi.

particolare di arte murale a Falconara - autore ignotoLa ferrea volontà dell’Amministrazione Brandoni di affittare il CAM a Marche Multiservizi/Hera (MM/Hera) contraddice totalmente il percorso di fusione deliberato a dicembre 2009 dal Consiglio comunale di Falconara Marittima e, di fatto, esautora il Consiglio stesso di una sua prerogativa.Se il metodo è quello inaccettabile di chi crede di essere il padrone del CAM dei falconaresi, il merito fa addensare altra nebbia sul futuro dell’azienda, dei lavoratori e dei servizi.

Attenzione:

la Lista Civile Cittadini in Comune – al contrario di quanto sbandierato dal PdL e dal Sindaco – non ha mai partecipato all’unanimismo del percorso di fusione del CAM con MM/Hera: sin dall’atto di indirizzo del 2009 abbiamo votato contro poiché ritenevamo e riteniamo che dovesse essere praticato il percorso di unione con Anconambiente.

Non ci piacciono MM ed Hera per come gestiscono il ciclo dei rifiuti dove sono presenti, a partire da Pesaro dove alla raccolta differenziata porta a porta è stata preferita quella di prossimità, meno efficace e, alla lunga, quella che genererà più costi per i cittadini!

Non ci piace Hera per quanto più volte scritto:

Strategia dell’incenerimento dei rifiuti e bramosia di gestione del servizio idrico integrato come se l’acqua fosse una merce da cui trarre profitto stanno agli antipodi delle ragioni di una gestione equa e responsabile dei beni comuni, ragioni per cui è nata e cresciuta la Lista Civile Cittadini in Comune a Falconara Marittima!

Oggi il metodo e i piani industriali di HERA stanno sbarcando nella provincia di Ancona grazie alla testa di ponte offerta con il CAM dall’Amministrazione Brandoni!
Però, nei mesi scorsi, qualcosa si è inceppato nel percorso di fusione del CAM e MM/Hera.

MM/Hera si è imbattuta – per dirla con le parole dei Sindacati – in “problemi causati dalla poco trasparente gestione” del CAM!

??Domanda??

se la Corte dei Conti ha già indagato sulla poco trasparente gestione fino al 2004, significa forse che c’è altra poca trasparenza anche nei bilanci più recenti?

E se i contabili di MM/Hera hanno incontrato qualcosa di poco trasparente nei conti del CAM, perché non lo hanno comunicato a chi vigila ed indaga su tali aspetti contabili?

Sta di fatto che – forse proprio per non mollare la “succulente preda” della espansione in provincia di Ancona – MM/Hera ed il complice Sindaco Brandoni hanno escogitato lo “spezzatino del CAM” che significa creare una nuova azienda contenente le attività più redditizie legate all’igiene ambientale!

Ovviamente i rimanenti dipendenti che svolgeranno attività minori e meno redditizie, si estingueranno in una sorta di applicazione del darwinismo sociale tanto caro al PdL!

Tuttavia, per ora, qualcosa è andato storto anche in questa parte del “piano”: il recente Decreto legge cosiddetto Tremonti (n. 78 del 31/5/2010) stabilisce che i Comuni con meno di 30.000 abitanti (come Falconara, che ne ha 28.000) non possono costituire nuove società!

Così nasce la trovata dell’AFFITTO DI AZIENDA per la necessità di aggirare l’ulteriore ostacolo al fattivo approdo di HERA nella provincia di Ancona!

Ma sembrerebbe che Sindaco Brandoni e MM/Hera non abbiano letto fino in fondo la norma del Decreto Tremonti che dice che i Comuni con meno di 30.000 abitanti, se posseggono società, le devono liquidare o cedere entro il 31/12/2010 e non affittare, poiché con l’affitto il Comune rimane proprietario!

Che pastrocchio … Sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini si sta giocando una partita di interessi e profitti di cui ancora non si riesce a distinguere la portata e tutti gli attori!

Alcune cose però sono chiarissime:

  1. una società pubblica come il CAM – proprietà di tutti i cittadini falconaresi e di Offagna, Agugliano, Polverigi, Camerata e SM Nuova – non si affitta a chi risulta più simpatico! Deve essere fatta una GARA AD EVIDENZA PUBBLICA, per la trasparenza, la regolarità e per affittare al miglior offerente!
  2. Forse con una gara pubblica MM/Hera avrebbe dovuto offrire di più o rischiava di non vincere?
  3. CAM e MM/Hera si sono accordate per un affitto ridicolo di 95.000 € fino al 31/12/2010. Con quale criterio è stata stabilita la cifra? Soprattutto, la cifra non doveva essere individuata da un “soggetto terzo” estraneo a tutte le operazioni di fusione tra le due società?
  4. Se con il contratto di affitto i proventi dell’attività vanno a MM/Hera, sono tutti sicuri che 95.000 € sono sufficienti anche per coprire le rate dei mutui che il CAM deve onorare?
  5. A questo punto – visto che il Sindaco e la sua maggioranza si comportano da padroni – mettano in aspettativa fino al 31/12 l’intero Consiglio di Amministrazione ed il Direttore del CAM i quali sono inutili con la gestione in affitto di MM/Hera!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.)

Una proposta energetica moderna: sviluppare la filiera del silicio

Lettera aperta al Presidente della Regione Spacca, ai Sindaci, alle forze sociali e alle categorie interessate

“All’API che oggi propone un futuro fatto di tagli occupazionali e di progetti energetici anacronistici e redditizi solo per la famiglia Brachetti Peretti, la Regione, i Sindaci, tutte le forze sociali e di categoria hanno il dovere di indicare con forza, una prospettiva energetica moderna, in linea con il PEAR e con lo sviluppo di un’alternativa sostenibile.
Pensiamo a sviluppare la filiera del silicio e del fotovoltaico che API nova Energia ha la capacità di sviluppare ma sceglie di non farlo a Falconara, condannando lavoratori e cittadini al peggioelle lavorazione e ad una prospettiva occupazionale che non avrà futuro”.

Dopo l’ultima manifestazione di arroganza del Presidente della società API Ugo Brachetti Peretti ci rivolgiamo al Presidente della regione Marche e a tutti i Sindaci delle zone interessate poiché essi sono primi referenti istituzionali riguardo alla problematica del futuro dei lavoratori e dei cittadini del territorio assediato da oltre 50 anni dalla società API.
Usiamo il termine assedio per riassumere anche tutti i costi taciuti all’opinione pubblica e non contabilizzati ma a carico del territorio, dei cittadini e pertanto anche delle istituzioni:

Innanzi a questo quadro, che dovrebbe essere ben presente, il Presidente Spacca così come i Sindaci, le forze sociali e le categorie interessate sono chiamate a respingere la pretesa, il progetto e la protervia di Ugo Brachetti Peretti e ad avanzare una proposta forte all’API che oggi propone un futuro fatto di tagli occupazionali e di progetti energetici anacronistici e redditizi solo per la famiglia Brachetti Peretti; abbiamo tutti il dovere di indicare con forza, una prospettiva energetica moderna, in linea con il PEAR e con lo sviluppo di un’alternativa sostenibile, pensiamo a sviluppare la filiera del silicio e del fotovoltaico che API Nova Energia ha la capacità di sviluppare ma sceglie di non farlo a Falconara, condannando lavoratori e cittadini al peggio delle lavorazione e ad una prospettiva occupazionale che non avrà futuro.
Gruppo Consiliare Lista civile Cittadini in Comune.

TRA QUELLA SOSTANZA ARANCIONE C’ERANO IDROCARBURI!

sostanza arancione con patina oleosa/iridescenteNella mattinata dell’11 Giugno 2010 alcuni pescatori, con la propria imbarcazione, si sono imbattuti in chiazze maleodoranti di idrocarburi in mare.

Successivamente i bagnanti presenti in spiaggia hanno visto – velocemente e progressivamente – colorarsi l’acqua di un colore arancione.

La fascia di acqua interessata aveva una lunghezza di circa 200 mt e una larghezza di 2/3 mt.

striature nereMa la sostanza arancione entrava chiaramente dagli spazi tra le scogliere e presentava al lato zone oleoso/iridescenti mentre al suo interno forme chiaramente allungate e delimitate da striature nere. Chiaro era l’olezzo di idrocarburi seppur non intenso!

Rilevata anche la presenza di una massa bituminosa secca e galleggiante della lunghezza di circa 15 cm.

catrame tra la sostanzaAlcuni adolescenti che fino a pochi minuti prima del copioso arrivo della sostanza prendevano il bagno in acqua, hanno riferito di aver visto in acqua due seppie, alcune meduse, granchi e un pesce morti.

Della situazione sono stati informati l’Ufficio ambiente del Comune di Falconara Marittima (telefonicamente) e l’ARPA Marche (con sms). E’ intervenuta una pattuglia della Polizia municipale

I residenti hanno raccolto in un secchio un campione di acqua di mare contaminata.

NUTRIAMO FORTI PERPLESSITA’ PER LA SOLA SPIEGAZIONE DELLE ALGHE: 

  1. striature nere 2l’acqua è ancora fredda, le temperature si sono alzate da pochi giorni e il periodo è ben distante da Luglio – Agosto.
  2. Le striature nere che abbiamo visto, la inconfondibile puzza di idrocarburi (seppur non intensa) e il pezzo di catrame tra la macchia arancione non ci lasciano dubbi. Secondo noi nel mare c’era dell’altro e le testimonianze di chi era in spiaggia ci bastano! 

Che cosa è successo durante l’intenso movimento di petroliere al terminal dell’API nei giorni scorsi? Sono stati usati solventi?

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.)

CiC a Presidente Regione e Sindaco di Falconara: CONSEGNATE LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO AL MINISTERO!

nota fax a regione e comune In occasione della riunione del Gruppo Istruttore della Commissione IPCC – Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per il rilascio dell’AIA per le progettate Centrali a ciclo combinato da 580 MWe di API Nòva Energia SpA, la Lista Civile CITTADINI in COMUNEinsieme ai Comitati dei quartieri Villanova e Fiumesino e ad Ondaverde ONLUS ha inviato una nota al Presidente della Regione Marche ed al Sindaco di Falconara Marittima affinché consegnino ciò che il ruolo di tutori della salute pubblica imponeva loro già a gennaio 2009 ed impone ancora oggi:

Non farlo neanche in questa occasione, a parere di CiC, potrebbe prospettare una grave e volontaria omissione a danno della tutela della salute dei cittadini falconaresi.

Nella nota, inoltre, è stato chiesto di consegnare alla Commissione IPCC – AIA i dati delle PM10 dal 2003 al 2010 della Stazione di rilevamento provinciale Falconara/scuola i quali, in tutti gli anni, hanno sempre evidenziano superamenti dei limiti indicati dal D.M. 2 aprile 2002, n. 60 concernente i valori limite di qualità dell’aria ambiente.

Quest’ultima informazione che doveva essere obbligatoriamente segnalata dalla stessa API Nòva Energia nello Studio di Impatto Ambientale delle centrali termoelettriche, è stata inspiegabilmente omessa dalla Società e non è stata mai evidenziata né consegnata in fase di procedura V.I.A. neanche dalla Regione Marche e dal Comune di Falconara Marittima.

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile CITTADINI in COMUNE – Falconara M.)

A CHI SERVE IL RIGASSIFICATORE DI API NOVA ENERGIA?

Il rigassificatore di API Nòva Energia non serve ai falconaresi, non ai marchigiani, non all’Italia! 

I rigassificatori – gas mapanche quello di API Nòva Energia – servono esclusivamente a chi li fa poiché permette loro di comprare il gas quando costa meno per poi rivenderlo ad altri Paesi europei quando costa di più!

E se il prezzo non è conveniente e decidono di non gassificare, i mancati profitti vengono garantiti per legge e per prelievo dalle tasche dei cittadini!

Cruda logica privata e commerciale, cinicamente spacciata per il bene dei cittadini e dell’Italia!

Noi cittadini pagheremo l’inattività del rigassificatore!

Credete sia una barzelletta?

Il comma 2 articolo 13 della delibera 178/2005 emanata dall’Autorità per l’energia prevede un “fattore di garanzia che assicura anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto la copertura di una quota pari all’80% dei ricavi di riferimento” per i costi fissi del terminale, che a loro volta costituiscono circa il 95% dei costi dell’impianto! Così, se API Nòva Energia non riuscirà ad avere il GNL (per esempio perchè i paesi produttori di gnl già ora hanno impianti che funzionano ad oltre il 90%) interviene lo Stato italiano prelevando i soldi dalle bollette dei consumatori finali, cioè dai cittadini. A queste condizioni risulta facile farsi finanziare il progetto … e infatti i progetti di rigassificatori proliferano in tutta Italia attirando anche “investitori” italiani ed esteri in gran numero (vedi Gaz de France a Porto Recanati).

SE CERCHIAMO DI CAPIRE LO STATO DEI RIGASSIFICATORI NEL MONDO, CAPIREMO QUESTA “REGALIA” ITALIANA E ALTRE COSE SULLA LORO INUTILITA’ PER IL NOSTRO PAESE!

gasdotti 2Solo il Giappone ha 23 rigassificatori e la ragione è semplicemente che quel paese non è collegato con gasdotti significativi. Al contrario dell’Italia che ha un posizione strategica in questo senso come dimostrato dalla tabella a lato, dove sono evidenziati i gasdotti in fase di potenziamento e progettazione.

Il gas viene liquefatto negli impianti situati nei paesi produttori, trasportato da metaniere ad una temperatura di circa – 161 gradi, rigassificato e quindi immesso nelle reti dei paesi consumatori. Oggi ci sono al mondo solo 17 impianti di liquefazione contro 51 rigassificatori. A causa di questo squilibrio gli impianti di liquefazione lavorano al 95% della loro potenzialità, mentre i rigassificatori vengono impiegati fra il 35 e l’80% della propria potenzialità: il rischio e’ che i rigassificatori italiani non abbiano sufficiente gnl da rigassificare e quindi non funzionino correttamente sotto il profilo di una efficiente logica industriale! 

QUANTO E’ IL FABBISOGNO ITALIANO DI GAS?

gasdottiIl Ministero dello Sviluppo Economico ha così quantificato il fabbisogno:

Se saremo riforniti soltanto con i gasdotti si avranno:

Se saremo riforniti dai gasdotti + 3 rigassificatori si avranno:

MA IN ITALIA SONO STATI CHIESTI 15 RIGASSIFICATORI PER COMPLESSIVI 105 miliardi di mc/anno di gas importato!

Che cosa ne facciamo del surplus dei rigassificatori considerato che questi impianti sono a rischio di incidente rilevante?

Qual è la convenienza di avere un surplus di rischio in un’area già ad alto rischio di crisi ambientale?

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)

EMERGENZA POLVERI SOTTILI: IRRESPONSABILE INERZIA DEL SINDACO BRANDONI!

aria inquinataPossiamo ritenere il Sindaco Brandoni idoneo a prevenire ed eliminare i pericoli dell’inquinamento atmosferico che minacciano la salute dei cittadini falconaresi? 

Potrebbe esserlo come tutti i Sindaci, ma sembra non volerlo!

Come valutare altrimenti la sua inerzia in merito alle Polveri Sottili?

Ad apertura del Consiglio comunale del 28/1/2010 dichiarò: “Per quello che riguarda il nostro Comune, oggi ne abbiamo accennato in Giunta, vedremo di prendere delle misure. Adesso per prima cosa abbiamo pensato di vietare la circolazione delle auto non catalitiche al sabato e alla domenica (…) Comunque l’idea nella prima misura era questa, insomma, perché già siamo al 28 gennaio, ci sono stati 16 sforamenti, quindi bisogna che prendiamo misure per limitarli”.

Intanto le settimane sono trascorse ed in soli 3 mesi i valori delle PM10 hanno superato i limiti di legge per 51 giorni contro i 35 ammessi!

Il Sindaco Brandoni, per intervenire a tutela della salute, ha a sua disposizione Decreti ministeriali, il Piano di Azione regionale contenente le misure da attuare nel breve periodo per ridurre il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme per l’inquinamento atmosferico, lo strumento dell’Ordinanza per motivi contingenti ed urgenti.

Le Indagini del Servizio Epidemiologia dell’ARPA Marche hanno adeguatamente evidenziato le conseguenze per la salute delle persone determinate dal PM10:

Dunque, perché il Sindaco non prende un solo provvedimento?

Non conosce i dati oppure li sottovaluta?

Non sarebbe nuovo a questo atteggiamento dato che lo ha già assunto con l’Indagine Epidemiologica sulla popolazione falconarese dell’Istituto Nazionale Tumori e dell’ARPAM che – per il periodo 1994/2003 – ha individuato un rischio leucemie importante, “statisticamente significativo, nel sottogruppo di soggetti (uomini e donne) che per più di 10 anni hanno svolto occupazioni che verosimilmente hanno determinato una maggiore presenza presso le loro residenze”.

Abbiamo notato che da quando l’Amministrazione comunale ha deciso di vendere la salute dei cittadini in cambio di denaro per l’assenso alla realizzazione di due nuove centrali termoelettriche API si è instaurato un vero e proprio conflitto di interessi che “frena” Sindaco e Giunta da qualsiasi affermazione o intervento inerente al degrado della qualità dell’aria respirata dai falconaresi!

Possibile che la concomitanza dei numerosi superamenti dei limiti delle PM10 con la campagna elettorale delle elezioni regionali abbia suggerito al Sindaco di evitare l’impopolarità di provvedimenti come la limitazione del traffico?

Stesso dubbio vale, ovviamente, per il Presidente della Regione Marche il quale, in caso di inerzia del Sindaco, per Legge può prendere provvedimenti in sua vece!

A tutti e due ricordiamo che il Ministro dell’Ambiente – Stefania Prestigiacomo – ha specificato che le due ulteriori centrali termoelettriche API determineranno un “incremento delle concentrazioni atmosferiche del PM10 indotte dalle trasformazioni secondarie degli inquinanti emessi dall’esercizio degli impianti“!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)

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