APPELLO congiunto di CiC/FBC/SAF, M5S e LEGA: La RESPONSABILITA’ SOCIALE di qualsiasi impresa è più importante della sponsorizzazione! Si rinunci ai contributi economici di API Raffineria di Ancona a partire dalle Mini Olimpiadi. L’appello è stato inviato agli Istituti comprensivi, alle Associazioni e Gruppi sportivi di Falconara M.

corporate-social-responsiblity-02.pngCittadini in Comune/Falconara Bene Comune/SiAmo Falconara, MoVimento 5 Stelle Falconara e LEGA Salvini Premier Falconara

ritengono che i potenti valori culturali, sociali e sportivi che le Scuole e le Associazioni falconaresi riescono ad esprimere quotidianamente devono essere salvaguardati, pertanto non possono essere esposti al solo sospetto che qualsiasi soggetto possa avvantaggiarsene mostrando una sola faccia, quella della contribuzione economica, alla città.

Ogni persona, attività o impresa, ha e deve avere SOPRATTUTTO un ruolo di RESPONSABILITÀ SOCIALE nei confronti dei cittadini.

Anche per API raffineria di Ancona Spa tutti dovrebbero considerare SOPRATTUTTO se ci sia stata “responsabilità sociale” alla luce delle esalazioni di idrocarburi riversatesi sui falconaresi dal 2013 al 2018, culminate con l’incidente di un anno fa al tetto del serbatoio Tk61.

Dopo aver appreso dell’avviso di garanzia per i vertici falconaresi della raffineria Api, in relazione alle ipotesi di reato di “getto pericoloso di cose, inquinamento ambientale, mancata applicazione del Piano interno di sicurezza e la violazione di prescrizioni ambientali“, indipendentemente da ciò che la Giustizia deciderà, riteniamo che oggettivamente tale senso di responsabilità sia mancato o sia stato inadeguato.

Pertanto, in un momento in cui tutta Falconara è in attesa delle Mini Olimpiadi, a partire dalle Mini Olimpiadi e per le manifestazioni future, crediamo sia indispensabile ESIGERE RESPONSABILITA’ SOCIALE con un semplice gesto: dicendo SÌ alle Mini Olimpiadi, decidendo per NO alla sponsorizzazione di API raffineria di Ancona Spa.

Le nostre ragazze e i nostri ragazzi chiedono solo di stare insieme, giocare e divertirsi.

Siamo certi che la forza degli Istituti Scolastici Comprensivi, delle Società Sportive, della Pro Loco e di tutti i cittadini, volontari e non, sarà sufficiente a far splendere e dar gioia alla nostra gioventù sia nelle Mini Olimpiadi sia in ogni altra manifestazione futura.

Solo così potrà essere festa per tutta la città.

Loris Calcina (Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC/SAF Falconara)

Bruno Frapiccini (Capogruppo consiliare M5StelleFalconara)

Stefano Caricchio (Capogruppo consiliare LEGA Falconara) 

PER REALIZZARE IL BYPASS FERROVIARIO VERRÀ DEVIATO ANCHE IL FOSSO RIGATTA … “Altrimenti la ferrovia rischierebbe di andare sott’acqua in caso di esondazione” ha dichiarato il Consigliere Calcina che ha aggiunto: “L’opera verrà finanziata con denaro pubblico mentre chi ha determinato la rischiosa situazione del fosso Rigatta non sborserà un euro. Mi riferisco ad API raffineria, che ha recentemente annunciato profitti per 63 Milioni di Euro, e all’ANAS i quali restrinsero le sezioni del Rigatta determinando una sorta di imbuto che a tutt’oggi ostacola il deflusso dell’acqua verso il mare. Regione Marche e Amministrazione Comunale di Falconara fanno un nuovo regalo ad API raffineria la quale si gioverà non solo dello spostamento della linea ferroviaria inglobata con le espansioni degli impianti negli anni ’70, ma anche della risoluzione del problema del fosso che, esondando, allagava anche alcune sue aree”. Il Consorzio di Bonifica inizierà a realizzare la deviazione entro il 2019, opera considerata PRIORITARIA rispetto agli altri interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.

doppio-simbolo.JPG  Scrivono ITALFERR/RFI nel PROGETTO ESECUTIVO del bypass ferroviario approvato il 24 luglio 2017 e autorizzato il 23 luglio 2018 (da pag. 42 a pag. 45): La protezione della piattaforma ferroviaria dalle acque meteoriche richiede la realizzazione di opere idrauliche (precedentemente analizzate) che bisogna dimensionare e verificare adeguatamente (…) E’ bene sottolineare che il nuovo tracciato ferroviario si inserisce in un’area particolarmente critica dal punto di vista del deflusso delle acque superficiali. In particolare, la zona del nodo di Falconara è stata interessata, anche di recente (2006), da eventi alluvionali prodotti dal fosso Rigatta e dal fosso Nuovo. I problemi del Rigatta nascono dalle sezioni non adeguate e dalle intersezioni con il terrapieno della Raffinaria Api (…) Risulta quindi di particolare importanza verificare che i binari non vengano interessati dalle piene e che quindi sia assicurato un franco di sicurezza rispetto al livello di massima piena di almeno 1 m..

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Come credete che si tradurrà sul territorio falconarese questa impellente esigenza posta da un’opera come il bypass ferroviario progettata nel posto sbagliato e, pertanto rischiosa ed evitabile?La traduzione l’ha fatta il Consorzio di Bonifica su incarico del Commissario Straordinario per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico Luca Ceriscioli (nonché Presidente della Regione Marche, la quale ha voluto il bypass proprio lì dove si farà): il fosso Rigatta, “responsabile” del rischio sottolineato da ITALFERR/RFI, sarà deviato su un altro fosso (Liscia) prima della zona interessata dal bypass e così si diminuirà l’affluenza dell’acqua nella zona interessata dall’opera ferroviaria.

Non è un caso che nella sua Relazione Tecnica il Consorzio di Bonifica indichi l’intervento di deviazione del fosso Rigatta come PRIORITARIO e PRIMO STRALCIO da realizzare!

Questa soluzione non è né logica né giusta, e per capire come mai il Rigatta sia stato traformato nel “responsabile” del rischio di esondazione dobbiamo mettere in fila i fatti.

1)      Il bypass ferroviario è stato voluto dalla Regione Marche, dall’ex Viceministro Mario Baldassarri, dal Comune di Falconara M., da RFI (che l’ha progettato) in una zona con un grado di rischio idrogeologico molto elevato (R4). TUTTI lo hanno sempre saputo e le alluvioni del 2006 e del 2011 lo hanno drammaticamente ricordato. I cittadini falconaresi, da soli, in audizione nel 2015, lo hanno fatto sapere anche ai Deputati della Commissione Trasporti della Camera producendo, nella Relazione di 99 pagine, la seguente immagine esplicativa elaborata sulla base delle tavole dell’Autorità di Bacino della Regione Marche. Inutilmente!

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2)      Il rischio idraulico della zona in cui realizzare il bypass è determinato principalmente dal fosso Rigatta per le cause sottolineate anche da ITALFERR/RFI: “dalle sezioni non adeguate e dalle intersezioni con il terrapieno della Raffinaria Api” che, insieme ad ANAS, lo ha intubato creando una sorta di imbuto che ostacola il deflusso dell’acqua. Esondazioni del fosso che hanno colpito la stessa area di raffineria!

Nessuno ha mai voluto realmente far ripristinare ad API raffineria e ad ANAS la regolare sezione del fosso Rigatta dalla intersezione con le SS16 fino al suo sbocco al mare (attraversando la raffineria).

Nessuno ha mai voluto realmente far pagare ai responsabili il costo di un ripristino delle sezioni del fosso!

E’ logico e giusto che ora quella situazione sia risolta con denaro pubblico?

E’ logico e giusto che ciò avvenga in conseguenza di un’opera volutamente progettata su una zona di cui si conosceva perfettamente il rischio idraulico?

È questo che è stato contestato dal Consigliere comunale Loris Calcina in Commissione consiliare IV^ che, al contrario, ha visto tutti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale Signorini accomodarsi sulla soluzione proposta dal Consorzio di Bonifica.

Una soluzione che andrà nuovamente a vantaggio di API raffineria che si gioverà non solo dello spostamento della linea ferroviaria inglobata con le espansioni degli impianti degli anni ’70, ma anche della risoluzione del problema del fosso Rigatta di cui è uno dei responsabili.

L’Amministrazione comunale Signorini (e prima di Lei, Brandoni) è complice di questa vergogna! ha dichiarato il Consigliere di CiC/FBC/SAF che si è detto “disgustato dal veder pagare con denaro pubblico, errori commessi da aziende private come l’API che hanno annunciato profitti per 63 Milioni di Euro!

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Alle porte di Castelferretti, in via Giordano Bruno, è nato un camper service, un parcheggio, un punto sosta o un’area attrezzata? Lo chiede con una interrogazione consiliare il Consigliere comunale delle liste civiche CiC/FBC/SAF, Loris Calcina, che si chiede: “Le auto e il furgone camperizzato presenti nell’area privata sono utilizzati anche come dimora notturna di persone probabilmente proprietarie degli stessi mezzi. Ma l’area è priva di illuminazione notturna, è priva di servizi igienici, stalli di sosta o piazzole regolamentate per auto e camper, attacchi per l’energia elettrica e, quindi, non è attrezzata. Ho chiesto se il Comune abbia fatto dei controlli dato che oltre che essere un pessimo biglietto da visita per Castelferretti, la situazione è obbiettivamente anche un problema di sicurezza”!

doppio-simbolo.JPG  Alle porte di Castelferretti in via Giordano Bruno, nell’area privata conosciuta come ex falegnameria Liuti, da diverso tempo sostano alcune auto e un furgone camperizzato. Alcuni residenti della stessa via G. Bruno e delle vie limitrofe, hanno segnalato che i mezzi sono utilizzati anche come dimora notturna di persone probabilmente proprietarie degli stessi mezzi. Anche se tutto ciò si sta verificando su un’area privata che, presumibilmente, è stata affittata ai proprietari delle auto e del furgone camperizzato, crediamo che l’Amministrazione comunale debba intervenire con dei controlli.

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Secondo il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF che ha inoltrato un’INTERROGAZIONE consiliare al Sindaco, ci potrebbe essere un problema di sicurezza e c’è sicuramente un problema di decoro urbano.

Innanzitutto non risulta che l’area, seppur privata, sia adibita a ‘camper service‘, parcheggio, punto sosta o area attrezzata. E le prime domande dell’interrogazione sono proprio relative agli usi consentiti dalla destinazione urbanistica dell’area e se l’attuale proprietario abbia regolarmente avviato sul proprio terreno una delle attività sopraccitate.

E’ però evidente, anche ad un sommario sguardo, che l’area è priva di illuminazione notturna, è priva di servizi igienici, stalli di sosta o piazzole regolamentate per auto e camper, attacchi per l’energia elettrica e, inoltre, l’indicazione che quel terreno è un ‘camper service‘, parcheggio, punto sosta o area attrezzata.

Il Consigliere Calcina ha dichiarato: “Ci sembra che oltre al pessimo biglietto da visita per Castelferretti, la situazione di quell’area richiami anche il tema della sicurezza in senso lato: in che situazione igienica vivono le persone che dormono nei mezzi parcheggiati? Il proprietario dell’area ha comunicato l’identità dei presenti alle Autorità di pubblica sicurezza? Quali servizi igienici ci sono a disposizione per chi dorme su quei mezzi? Il proprietario dell’area ha ottenuto le autorizzazioni per usare l’area in quella maniera?

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L’Assessore Barchiesi tutela l’ambiente come chi cura una malattia cronica con l’aspirina!

doppio-simbolo.JPG Recentemente l’Assessore Barchiesi ha scomodato addirittura Greta Thunberg per dimostrare che anche l’Amministrazione comunale di Falconara Marittima sta facendo la sua intensa battaglia per la tutela dell’ambiente.
Il riferimento fa alquanto sorridere visto che le sole azioni di cui la citata Amministrazione è stata capace in 12 anni, in continuità col decennio Brandoni, sono state:

– Montare le lampade al led per l’illuminazione pubblica

– Realizzare la pista ciclabile: si riferisce al tratto lungo appena 500 metri in via Bixio rimasto monco del tragitto di ritorno

– Il potenziamento del piedibus (che in vero è stato possibile grazie al volontariato di tanti genitori)

z-manifesto.JPGIn un Comune come quello di Falconara Marittima, dove i tassi di malattia e morte da inquinamento ambientale sono superiori alla media nazionale, come ormai certificato da 4 indagini epidemiologiche, l’Assessore pensa davvero di servire il bene della comunità con interventi marginali?
L’inadeguatezza e la leggerezza con cui si sta affrontando la questione sarebbero disarmanti se non fossero allarmanti.
Ci troviamo pertanto, di nuovo, a dover ricordare all’Assessore Barchiesi che è ora scossa di pretendere dai soggetti che costituiscono la fonte principale di danno ambientale nel nostro territorio, interventi primari per la rimozione delle cause dell’inquinamento.
Nel contesto Falconarese, la problematica ambientale versa in condizioni tragiche ed è inammissibile che le sole azioni intraprese si limitino alle lampade al led o a 500 metri di pista ciclabile. Ci sembra quasi una presa in giro. Che impatto possono avere queste minime misure sui livelli di inquinamento dell’aria, del suolo e delle falde acquifere falconaresi?
Nessuno.

Come sempre, come ormai da un decennio abbondante, la popolazione è sacrificata sull’altare dell’incapacità e della remissività con i poteri forti.

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RISCHIO ALLUVIONE CASTELFERRETTI: Entro il 2019 il Consorzio di Bonifica inizierà “l’ampliamento delle sezioni idrauliche” dei fossi San Sebastiano, Cannettacci, Rigatta e Liscia” MA E’ STATA MESSA IN DISCUSSIONE LA REALIZZAZIONE DELLE “CASSE DI ESPANSIONE DELLE PIENE” PER RALLENTARE L’ACQUA PROVENIENTE ALLE SPALLE DI Castelferretti! La contestazione del Consigliere Calcina in Commissione consiliare: “A tutt’oggi non esistono progetti ALTERNATIVI a quello delle casse di espansione. Pertanto la messa in sicurezza idraulica della zona compresa tra Castelferretti e Fiumesino può essere efficace ed efficiente solo garantendo sia il deflusso delle acque a valle dell’abitato, sia regimando le acque a monte con le casse!” Infine le opere sul fosso Rigatta: “I costi dell’opera progettata dal Consorzio devono essere a carico dei responsabili del restringimento del fosso, cioè API raffineria e ANAS. E’ scandaloso e inaccettabile usare denaro pubblico!”. Un’Amministrazione comunale sbandata, si adegua al progetto del Consorzio di Bonifica e dimentica l’importanza delle casse d’espansione!

doppio-simbolo.JPG  RISCHIO ALLUVIONE: è stata messa in discussione la realizzazione delle “casse di espansione delle piene” per rallentare l’acqua proveniente alle spalle di Castelferretti!

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Dal 2013 c’è il progetto definitivo, ma i 3.100.000 € stanziati sono fermi non si sa dove.

Entro il 2019, su incarico del Commissario Straordinario per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico Luca Ceriscioli, il Consorzio di Bonifica inizierà a realizzare opere di “ampliamento delle sezioni idrauliche, regolazione delle portate e sistemazione dei nodi di immissione tra i fossi San Sebastiano, Cannettacci, Rigatta e Liscia” che dovrebbero garantire il deflusso delle acque a valle dell’abitato di Castelferretti.

Ma con quelle opere, il problema dalle acque provenienti da monte – concausa delle alluvioni patite dai Castelfrettesi – rimane irrisolto!

In Commissione consiliare II^ (12/2/2019), le sole civiche CiC/FBC/SAF lo hanno contestato al Presidente e all’Ingegnere del Consorzio di Bonifica.

Il Consigliere Calcina ha fatto verbalizzare che a parere di CiC/FBC/SAFsenza la protezione dell’abitato di Castelferretti dalle acque provenienti da monte tramite le “casse di espansione delle piene” (con lo scopo di rallentare l’acqua proveniente da quel versante), il solo miglioramento del deflusso delle acque a valle dell’abitato rischia di non essere sufficiente per Castelferretti, e ha aggiunto che “i due progetti (casse di espansione e regimazione idraulica) non sono alternativi MA COMPLEMENTARI E AMBEDUE NECESSARI. Non esiste un primo e un secondo tempo di intervento“.

Ambigua e autolesionista la posizione dell’Amministrazione comunale che con DGC Nr. 338 dell’11/10/2018 ha preso atto del progetto del Consorzio di Bonifica e contemporaneamente ha dichiarato che “viene completamente rimessa in discussione la realizzazione delle casse d’espansione previste nel progetto definitivo redatto dall’Autorità di Bacino Regionale e dalla Provincia di Ancona.

Ambigua perché, da sempre, ha sostenuto la realizzazione delle casse di espansione addirittura con Delibera del Consiglio comunale n. 74 del 28 novembre 2014 che approvò la “la proposta di “Variante al PRG per la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idraulico”.

Autolesionista perché non esiste alcun Atto né della Provincia, né della Regione né del Comune che dichiara superato il progetto della casse di espansione per le piene per cui, se dovesse verificarsi un’alluvione determinata dalla massa d’acqua affluente alle spalle di Castelferretti, la mancata realizzazione delle opere di rallentamento (casse) indicherebbe immediatamente la responsabilità di tutti gli Enti che non le hanno fatte realizzare o ne hanno ritardata la realizzazione (a tutt’oggi 6 anni!!).

Sarebbe una magra consolazione per i cittadini che dovessero essere danneggiati.

FOSSO RIGATTA: con il progetto del Consorzio di Bonifica le criticità di smaltimento delle situazioni di eccessiva portata di acqua causate dai privati (ANAS e API raffineria), verranno sanate con i soldi pubblici!

CiC/FBC/SAF sostengono, al contrario, che o i responsabili elimineranno definitivamente con un loro progetto e a loro spese le criticità causate, oppure dovranno pagare il progetto risolutivo del Consorzio di Bonifica! In totale parliamo di circa 1.600.000 €; il primo stralcio previsto dal Consorzio di Bonifica ammonta a 453.700 €! Con quei soldi pubblici risparmiati, si potrebbe mettere in sicurezza anche la rete dei fossi minori a Castelferretti e Fiumesino.

Da molti anni la situazione critica del fosso Rigatta è stata descritta con chiarezza dall’AUTORITA’ DI BACINO REGIONALE e, oggi, anche dallo stesso Consorzio di Bonifica (luglio 2018) il quale scrive nella Relazione Illustrativa del progetto che “l’esondazione del fosso Rigatta è da ascrivere alla insufficienza delle sezioni soggette nel tratto terminale ad ulteriori restringimenti di origine antropica (…) Dalla SS16 a mare il tratto terminale del fosso che attraversa la raffineria è completamente intubato con sezioni del tutto insufficienti“.

Quindi, stante la chiara situazione di responsabilità, qualsiasi opera che modifichi il fosso Rigatta al fine di evitarne l’esondazione deve essere a carico dei responsabili del restringimento della sezione che va dalla SS16 al mare attraverso la raffineria API!

Staff comunicazione liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara

SICUREZZA ALLO SBANDO! Continua il disinteresse e la sciatteria dell’Amministrazione comunale nei confronti dell’area pubblica inquinata (SIN – Sito di Interesse Nazionale) di Villanova. Il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF, trova uno dei cancelli di ingresso aperto mentre l’Ordinanza Sindacale Nr. 6 del 1 febbraio 2016 prescrive alla stessa Amministrazione di predisporre quanto necessario all’interdizione dell’area mediante la chiusura degli ingressi ai fini della tutela della salute pubblica! CHI DEVE CONTROLLARE?

 doppio-simbolo.JPG Il cancello dell’area pubblica di Villanova (entrata di via Monti e Tognetti) è aperto, privo di lucchetti e/o catene che lo serrino e, pertanto, pericolosamente accessibile nonostante l’Ordinanza Sindacale Nr. 6 del 1 febbraio 2016 a tutela della salute pubblica!

2019-loris-22-febb.jpgL’Ordinanza Sindacale Nr 6 del 1 febbraio 2016 prescrive l’interdizione dell’area verde pubblica (…) a scopo precauzionale e a tutela della salute pubblica perché suolo, sottosuolo e falda acquifera sono stati trovati inquinati da idrocarburi leggeri e pesanti, da metalli pesanti e da tetracloroetilene. Per capire il rischio, calpestarne il suolo significa portare altrove (appiccicata alle suole delle scarpe) la contaminazione da idrocaruri; sollevare polvere con qualsiasi mezzo significa richiare di inalare idrocarburi (vedi quanto occorso con l’autorizzazione concessa da ignoti ai plurimi scarichi degli sfalci e delle potature nell’area con l’ingresso di autocarri e lavoratori).

Il Consigliere comunale Calcina ha dichiarato:L’area pubblica contaminata è in attesa di bonifica come Sito di Interesse Nazionale (SIN) con denaro stanziato dal Ministero dell’Ambiente nel 2010, ma nel frattempo che tutto è 2.JPGinspiegabilmente bloccato, la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini impone che l’Amministrazione comunale controlli che nessuno acceda all’area. Chi è il responsabile dei controlli? La Polizia Municipale? Nell’Ordinanza del 2016 si prescrive “al Dirigente del 3° Settore – UOC Tutela Ambientale, in collaborazione con il Comando della Polizia Municipale, di predisporre quanto necessario all’interdizione dell’area, mediante apposizione di avviso, segnaletica e mediante la chiusura degli ingressi. Il Comune ha messo l’avviso e la segnaletica, ma non fa nulla per controllare e garantire la sicurezza del territorio e dei cittadini. Mi pare di capire che tra l’inchiesta dei Carabinieri del NOE e queste sciatterie, per l’Amministrazione Signorini risulti più conveniente continuare a non rispondere alla nostra interrogazione che giace in Consiglio comunale dal 11 novembre 2018″.

Il Consigliere di CiC/FBC/SAF ha segnalato quanto accertato sia telefonicamente che con una p.e.c. l’Amministrazione comunale, il Comandante delle Tenenza dei Carabinieri di Falconara Marittima e il Comandante dei Carabinieri del NOE di Ancona.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in comune

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