Commissione consiliare Ambiente: accolta la proposta del Consigliere Calcina di inviare una nota al Ministro dell’Ambiente per chiedere un radicale cambio di atteggiamento del Ministero nei confronti dei controlli per far rispettare le prescrizioni dell’AIA ad API raffineria. Il Consigliere Calcina: “L’attuale Dirigente ministeriale Antonio Ziantoni dovrebbe essere rimosso dalla gestione delle procedure autorizzative che riguardano la raffineria API. Si è dimostrato INADEGUATO nel far rispettare le prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) riguardo alla situazione dei serbatoi della raffineria. Inoltre, negando l’ISPEZIONE STRAORDINARIA presso la raffineria API in concomitanza con la persistenza delle esalazioni subite dalla popolazione, ha impedito di verificare il nesso causa – effetto tra tenute secondarie ammalorate dei serbatoi di grezzo (TK59 e TK62) e le esalazioni”.

doppio-simbolo.JPG Alla Commissione consiliare IV^ (Ambiente) del 17 gennaio, il Consigliere di CiC/FBC – SAF Loris Calcina ha chiesto che Sindaco, Giunta e Consiglio comunale di Falconara Marittima inviino una nota al Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, nella quale si stigmatizzi le decisioni del Dirigente della Divisione III del MATTM – Dott. Antonio Ziantoni che:

1)      non ha ordinato l’ISPEZIONE STRAORDINARIA (chiesta e motivata da Regione e Comune) presso la raffineria API in concomitanza con la persistenza delle esalazioni subite dalla popolazione;

2)      ha dimostrato INADEGUATEZZA nel far rispettare le prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) riguardo alla situazione dei serbatoi della raffineria.

Il Consigliere Calcina ha affermato che la nota da inviare al Ministro Costa debba anche sollecitare un suo intervento diretto per un radicale cambiamento del modo di intervento dei controllori sulla raffineria API e, se necessario, arrivare anche alla rimozione dei Dirigenti che si sono dimostrati inadeguati ad affrontare la situazione.

Il Consigliere di CiC/FBC – SAF ha fatto precedere la sua richiesta da una Relazione con la cronistoria degli ultimi 6 mesi e con alcune osservazioni. La Relazione è stata messea agli atti della Commissione Ambiente.

A sua volta, la Commissione, dopo ampia discussione, a maggioranza (non all’unanimità) si è espressa, in accordo con il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, nel disporre una bozza della nota per il Ministro dell’Ambiente da sottoporre anche alla Regione Marche quale auspicabile co-firmataria. La bozza della nota sarà preparata dalla Presidente e dal Vicepresidente della Commissione Ambiente (Fiorentini e Calcina) che dovranno scrivere un incisivo documento per chiedere un cambio di atteggiamento del Ministero dell’Ambiente nei confronti dei controlli per far rispettare le prescrizioni dell’AIA ad API raffineria.

Il Consigliere Calcina ha dichiarato:Dalla Relazione dell’API del 16 dicembre 2018 abbiamo appreso che 3 serbatoi contenenti petrolio grezzo – tra cui il 59 e il 62 che si trovano a fianco del TK61 e più vicini al centro abitato – hanno la TENUTA SECONDARIA danneggiata per lunghi tratti e ciò determina esalazioni. Nel momento in cui il Dirigente ministeriale Ziantoni ha diffidato con un ritardo di 80 giorni l’API e ha rifiutato l’ispezione straordinaria chiesta dal Comune e dalla Regione proprio mentre le esalazioni ammorbavano la città, di fatto ha reso impossibile verificare il nesso causa – effetto ed ha impedito alla Regione e al Comune di chiedere l’immediato intervento di sostituzione delle TENUTE dei serbatoi ammalorate. TENUTE che l’API sostituirà solo a febbraio 2019! Da quanto tempo erano ammalorate quelle TENUTE? Chi doveva controllare che le prescrizioni sui serbatoi dell’AIA 2010 e di quella 2018 fossero rispettate da API?

In definitiva, abbiamo assistito ad una inconsueta tempistica degli interventi ministeriali che si è trasformata nella soluzione economicamente più favorevole ad API raffineria ma a discapito della cittadinanza che è rimasta ammorbata dalle esalazioni per altri mesi.

Abbiamo assistito ad una discutibile negazione di una ISPEZIONE STRAORDINARIA che avrebbe potuto stabilire il nesso causa/effetto tra le condizioni delle TENUTE SECONDARIE dei serbatoi di grezzo e le esalazioni costantemente presenti nella città di Falconara M.

In conclusione, si è verificato il prevalere dell’interesse economico privato sull’interesse pubblico della tutela della salute!

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ISPEZIONE STRAODINARIA ALLA RAFFINERIA API: il TEMPOREGGIAMENTO e il conseguente RIFIUTO del Dirigente del Ministero dell’Ambiente (Dr. Antonio Ziantoni) è offensivo nei confronti dei cittadini falconaresi, della Regione Marche e del Comune di Falconara! Sanno Regione e Comune che per altre raffinerie il Ministero dell’Ambiente ha deciso l’ispezione straordinaria sulla base di notizie di stampa su presunte violazioni delle prescrizioni dell’AIA? Sanno che per altre raffinerie il management è stato avvertito solo ad ispezione già decisa? Sanno che dalla decisione ministeriale l’ispezione straordinaria è stata eseguita nel giro di dieci giorni? Il Sindaco di Falconara e la Regione Marche intendono reagire nei confronti del Ministero dell’Ambiente? Il Consigliere Calcina ha chiesto che la questione sia valutata in sede di Commissione consiliare Ambiente. “Ritengo che il Consiglio comunale e il Sindaco debbano attivarsi direttamente con il Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa!”

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3 mesi fa (2 ottobre 2018) il Comune di Falconara e la Regione Marche hanno inviato una richiesta di VISITA ISPETTIVA STRAORDINARIA PER GLI IMPIANTI DELLA RAFFINERIA API al Dirigente della Divisione III (Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale) del Ministero dell’Ambiente – Dott. Antonio Ziantoni – e per conoscenza all’ISPRA. La richiesta era motivata e documentata con una Relazione tecnica (redatta dalla Regione e condivisa con il Comune) sulle “segnalazioni di fenomeni odorigeni relativi all’area limitrofa la raffineria API nel periodo dal 27 giugno al 4 settembre 2018 “. ( leggi quì )

La risposta del Dirigente Ziantoni ( leggila quì ) – 24 ottobre 2018 – è stata un TEMPOREGGIAMENTO (preludio al RIFIUTO) sintetizzabile in 3 punti:

1)    Il Dr. Ziantoni ha scritto la sua risposta direttamente ad API raffineria e, solo per conoscenza, al Comune di Falconara e alla Regione Marche che erano e sono gli interlocutori principali!

2)    Il Dr. Ziantoni ha ritenuto di dover informare l’API della richiesta di ispezione straordinaria di Regione e Comune, delle esalazioni a cui fa riferimento la richiesta nonché delle valutazioni tecniche delle Amministrazioni.

3)    Il Dr. Ziantoni ha deciso che prima di procedere all’eventuale attivazione della visita ispettiva straordinaria” API doveva fornireinformazioni dettagliate in merito allo stato degli impianti nei giorni e negli orari relativi alle segnalazioni” nonché “le eventuali criticità tecniche o gestionali rilevate che possano rappresentare possibili cause di emissioni odorigene riconducibili alle segnalazioni“.

A nostro parere, forma e decisione del Dr. Ziantoni sono irricevibili e OFFENSIVE per i cittadini falconaresi, la Regione e il Comune!

Nutrendo dubbi su quanto determinatosi, abbiamo consultato il sito del Ministero dell’Ambiente (MATTM) e ci siamo imbattuti in due visite ispettive straordinarie disposte dal MATTM nel 2017 alla raffineria ESSO di Augusta (Siracusa) e alla raffineria ISAB di Priolo Gargallo (Siracusa), anche là per accertare la diffusione di esalazioni (emissioni odorigene) e il rispetto dell’AIA.

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Nel caso dell’ISAB, l’ISPRA era stata incaricata dell’ispezione dal Direttore generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali (DVA) del MATTM – Dott. Giuseppe Lo Presti – il quale, si era mosso a seguito di “notizie di stampa che segnalarono presunte violazioni delle prescrizioni dell’AIA“.

La richiesta di ispezione del MATTM fu inviata soltanto all’ISPRA e all’ARPA Sicilia mentre il management della raffineria non compariva nelle missive.

Sia per l’ISAB sia per la ESSO NON RISULTA che il MATTM abbia richiesto – prima delle ispezioni straordinarie – l’invio di informazioni dettagliate in merito allo stato degli impianti nei giorni e negli orari relativi alle segnalazioni oppure in merito alle eventuali criticità tecniche o gestionali rilevate che possano rappresentare possibili cause di emissioni odorigene riconducibili alle segnalazioni, come chiesto dal Dirigente Ziantoni nel caso della raffineria API.

Anzi, leggendo i verbali delle ispezioni straordinarie alla ESSO e all’ISAB, gli accertamenti sullo stato degli impianti critici riguardo alla fuoriuscita di esalazioni odorigene, è stata effettuata sul campo dai Gruppi ispettivi di ISPRA e ARPA Sicilia, ovviamente accompagnati dai responsabili designati dalle aziende i quali, IN SEDE DI SOPRALLUOGO, HANNO CONSEGNATO ANCHE COPIA DELLA DOCUMENTAZIONE RIGUARDANTE GLI IMPIANTI.

Sia per l’ISAB sia per la ESSO il tempo trascorso tra la richiesta di ispezione straordinaria del MATTM e l’effettuazione è stato di 10 giorni: richieste il 24 luglio 2017 ed effettuate il 1 agosto e il 3 agosto 2017!

Bella differenza con i mesi trascorsi invano dalla richiesta del 2 ottobre 2018 di Regione Marche e Comune di Falconara e il traccheggiamento del Dirigente Ziantoni! Non solo: il Dirigente Ziantoni ha temporeggiato anche se la richiesta di ispezione all’API era supportata da una relazione della Regione Marche, documento di ben altro spessore rispetto alle “notizie di stampa che segnalarono presunte violazioni delle prescrizioni dell’AIA” in base alle quali si era attivato il Direttore Generale Lo Presti per l’ispezione all’ISAB di Priolo! 

Forse la decisione del Dr. Ziantoni di chiedere preventivamente ad API se si siano verificate anomalie impiantistiche nei periodi delle esalazioni segnalate dipende dalla convinzione del Dirigente Ziantoni che “rispetto all’impegno ambientale la raffineria di Falconara può essere annoverata tra le migliori del paese” ?

Ma il Sindaco di Falconara e la Regione Marche conoscono come si comportò il management di API raffineria in occasione dell’incidente al serbatoio TK61, allorquando l’Ing. Giovanni Bartolini (Responsabile SSAQ della raffineria) dichiarò l’esistenza di un “inconveniente operativo” soltanto 24 ore dopo l’accadimento e SOLO DOPO le centinaia di segnalazioni di esalazioni di benzene da parte dei cittadini falconaresi!

Siccome ci rifiutiamo di credere che il Dirigente ministeriale Ziantoni non conosca i fatti e quella nota dell’API del 12 aprile 2018, riteniamo che le informazioni preventive all’ispezione straordinaria che vorrebbe ottenere da API raffineria non sono solo risibili, ma OFFENSIVE nei confronti dei cittadini, del Sindaco e della Regione.

Il Consigliere Loris Calcina ha dichiarato: ho chiesto che la questione sia valutata in sede di Commissione consiliare Ambiente. Proporrò che il Consiglio e il Sindaco si attivino direttamente nei confronti del Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa. L’interlocuzione con il Dirigente Antonio Ziantoni non è assolutamente sufficiente per la tutela della salute dei falconaresi!.

richiesta visita ispettiva straordinaria alla raffineria ISAB

relazione visita ispettiva alla raffineria ISAB

relazione visita ispettiva alla ESSO

Staff comunicazione liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara

Grumi di MORCHIA di idrocarburi sulla spiaggia di Falconara M.: il Consigliere CiC/FBC e SAF, Loris Calcina si reca dal Comandante della Capitaneria di Porto di Falconara e ipotizza si possa trattare di residui melmosi che si formano sul fondo e sulle pareti delle cisterne delle petroliere che hanno trasportato gasoli pesanti, o grezzo, oppure olio combustibile. Lavaggi illeciti a poca distanza dalla costa? L’Amministrazione comunale si attivi con decisione poichè lo spiaggiamento di quella morchia di idrocarburi nuoce all’immagine della città, perché deve sostenere costi per la pulizia ed il conferimento in impianti di trattamento di rifiuti speciali pericolosi e perché siamo di fronte al versamento di sostanze tossiche e nocive in mare e, conseguentemente, sulla spiaggia!

catrame-1.JPGdoppio-simbolo.JPG A seguito di segnalazioni ricevute già il 26 settembre scorso circa la presenza di grumi di catrame (in apparenza) presenti sulla spiaggia di Falconara Marittima (dall’altezza della Stazione FS a via dei Mille e in zona Villanova), il Consigliere comunale delle liste civiche CiC/FBC e SAF, Loris Calcina, ha effettuato un sopralluogo, scattato foto di quanto rinvenuto e prelevato alcuni campioni del materiale. Si è poi recato presso gli uffici della Capitaneria di Porto nel quartiere Villanova e ha segnalato il tutto al Comandante il quale ha assicurato di aver già fotografato e prelevato alcuni grumi del materiale spiaggiato che è stato consegnato all’ARPA Marche per essere analizzato. Il Comandante ha informato il Consigliere di aver avvertito il Comune. Il catrame-2.JPGConsigliere Calcina ha dichiarato:Il materiale catramoso ha una consistenza simile ad una pasta morbida e, all’olfatto, emana inequivocabilmente puzza di idrocarburi. Nella stessa mattinata del 28 settembre ho chiamato anche l’Ufficio Ambiente del Comune di Falconara M. informandolo della mia segnalazione alla Capitaneria di Porto e chiedendo come si fosse attivata l’Amministrazione. Mi è stato risposto che sono stati informati della situazione e che sono al corrente che la Capitaneria ha inviato il materiale all’ARPAM affinché sia analizzato e che, come catrame-3.JPGComune, stavano organizzando la pulizia. Dall’esperienza avuta con il bitume sversato in mare in seguito all’incendio dell’8 settembre 2004 in raffineria API“, continua il Consigliere Calcina, “la consistenza e l’olezzo dei grumi odierni sono diversi dai grumi di bitume che, fino a febbraio 2006, rinvenimmo (e segnalammo alla Procura della Repubblica) sulla spiaggia di Falconara dopo ogni mareggiata. Ipotizzo che il materiale odierno sia riconducibile ad uno o più scarichi di morchie, ovvero residui melmosi che si formano sul fondo e sulle pareti delle cisterne delle petroliere che hanno trasportato gasoli pesanti, o grezzo, oppure olio combustibile. Questi tocchi di morchia sono pesanti e si depositano sui fondali, salvo poi essere sollevati e sbattuti a riva da una mareggiata. Se la mareggiata non certo eccezionale dei giorni scorsi ha portato in spiaggia quei grumi di morchia, suppongo che un eventuale lavaggio illecito della cisterna di una petroliera possa essere stato fatto non molto distante dalla costa. Mi aspetto che l’Amministrazione comunale“, conclude il Consigliere di CiC/FBC e SAF, “sia parte attiva nel cercare i colpevoli poiché lo spiaggiamento di quella morchia di idrocarburi nuoce all’immagine della città, perché deve sostenere costi per la pulizia ed il conferimento in impianti di trattamento di rifiuti speciali pericolosi e perché siamo di fronte al versamento di sostanze tossiche e nocive in mare e, conseguentemente, sulla spiaggia“.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in comune

Il Consigliere Calcina ha parlato con un Consigliere regionale che gli ha riferito che l’inceneritore nel sito API a Falconara M. “è un chiacchiericcio nei corridoi della Regione Marche”. Inoltre ha aggiunto: “Purtroppo, pur non essendo una logica giusta, quando si deve andare ad individuare il sito dove mettere una attività insalubre si è portati a fare il ragionamento di individuare il sito che per certi versi già accoglie o ha accolto un’attività insalubre”. Sono allarmato dal “chiacchiericcio” e da ciò che si pensa sulla situazione sanitaria e ambientale di Falconara, ha dichiarato Calcina, e pertanto ha presentato una mozione affinché il Consiglio comunale si pronunci contro la possibilità che nel territorio di Falconara Marittima e all’interno di qualsiasi area industriale ivi esistente si realizzi un impianto di incenerimento dei rifiuti

doppio-simbolo.JPG Dopo gli articoli pubblicati sulla pagina regionale del Corriere Adriatico nei quali la raffineria API di Falconara è stata indicata tra i 3 siti ipotizzati per un nuovo inceneritore dei rifiuti (gli altri sono l’ex cementificio di Castelraimondo e la Cosmari di Piane del Chienti), ho svolto una piccola indagine e sono riuscito a parlare con un Consigliere regionale di cui tacerò il 2018-incenenritore.jpgnome vista la informalità del contatto. Il succo della conversazione, però, è allarmante.

Alla mia richiesta di che cosa ci sia di vero in ciò che è stato scritto nell’articolo del quotidiano mi ha risposto: Diciamo che è un chiacchiericcio. I posti su cui si discute è Tolentino, Castelraimondo e Falconara, però a livello di chiacchiere, nei corridoi. Non è che c’è un sito ufficiale.

Allora gli ho ribadito che proprio perché c’era il chiacchiericcio, la faccenda mi preoccupava non poco vista la ben nota situazione sanitaria della popolazione di Falconara e le ben note pressioni ambientali che gravano sul territorio in termini di infrastrutture ed industrie insalubri. Al che il Consigliere mi dice: “Purtroppo, pur non essendo una logica giusta, quando si deve andare ad individuare il sito dove mettere una attività insalubre si è portati a fare il ragionamento di individuare il sito che per certi versi già accoglie o ha accolto un’attività insalubre. Non la vado a mettere dentro un parco o una riserva naturale … per capirci! E’ chiaro che il ragionamento corretto sarebbe esattamente l’opposto: chi ha già avuto una pressione ambientale considerevole è bene riqualificarlo e non caricare più sul territorio e sugli abitanti. Però se questo sarebbe il ragionamento corretto in realtà succede l’opposto, purtroppo. Però, ripeto, per ora sono più chiacchiere di corridoio che sostanza …“.

Eppure la sostanza c’è, è terribile, è schifosamente sprezzante nei confronti dei Falconaresi ed è la seguente: se nei corridoi dei decisori politici della Regione Marche si ritiene che Falconara Marittima possa accogliere anche un inceneritore di rifiuti ciò è dovuto ad una delle due convinzioni (che serpeggiano come il chiacchiericcio), ambedue inqualificabili:

1)      Non ritengono vero quanto è finora emerso dalle indagini epidemiologiche e dalle note epidemiologiche descrittive (Istituto Nazionale Tumori – Istituto Superiore di Sanità – Ministero della Salute – ARPA Marche) condotte sulla popolazione di Falconara da cui risultano una maggiore quantità di leucemie, linfomi, aborti spontanei, malformazioni congenite, tumori del polmone, trachea, colon, mammella, ecc., cardiopatie, asma tra i bambini, e quindi ritengono che Falconara e i Falconaresi possono ben sopportare anche un inceneritore di rifiuti.

2)      Oppure ritengono irreversibile la compromissione della salute dei Falconaresi e le sue molteplici cause infrastrutturali ed industriali per cui ritengono “corretto” aggiungere anche un inceneritore di rifiuti!

Qualsiasi delle due convinzioni guidi i decisori politici della Regione Marche, ambedue sono maturate nell’humus della NEGLIGENZA: la NEGLIGENZA di aver attivato il Registro Tumori con un ritardo di 9 anni, la NEGLIGENZA di non aver ancora attivato il Registro delle Malformazioni congenite, la NEGLIGENZA di aver ritardato di due anni la trasmissione dell’Indagine Epidemiologica al Ministero della Salute, la NEGLIGENZA dei malfunzionamenti decennali e la scarsità delle centraline di rilevamento, la NEGLIGENZA di una insufficiente conoscenza dei livelli di immissione e diffusione dei vari inquinanti sia contemplati dalla normativa di settore sulla qualità dell’aria sia riferibili alle altre reali emissioni delle industrie insalubri, la NEGLIGENZA di non aver nemmeno avviato (in 13 anni!) il risanamento dell’AERCA (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale). Queste NEGLIGENZE sono l’humus che sta alimentato anche il pericoloso chiacchiericcio sull’inceneritore.   

Su questo abbiamo presentato una MOZIONE affinché il Consiglio comunale si pronunci contro la possibilità che nel territorio di Falconara Marittima e all’interno di qualsiasi area industriale ivi esistente si realizzi un impianto di incenerimento dei rifiuti.

Loris Calcina (Capogruppo consiliare lista civiche CiC/FBCSAF)

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene ComuneSiAMO Falconara

La Giunta Brandoni e i Consiglieri di Uniti per Falconara/Insieme Civico/Ridisegnare Falconara/Falconara in Movimento hanno preparato il primo regalo che la Prof. Signorini farà ad API raffineria qualora diventasse Sindaco di Falconara: permettere interventi edilizi interni all’area di raffineria per costruire altri impianti a tutt’oggi ignoti. Una cambiale in bianco dato che, almeno a parole, la Giunta dice di essere all’oscuro del Piano Industriale Strategico di API! Calcina: “se i falconaresi ci faranno amministrare la città, cancelleremo immediatamente quell’atto di mero indirizzo”!

2018-nuovo.jpgLa contro mozione presentata e votata dalla maggioranza consiliare del Sindaco Brandoni ha avuto l’obiettivo di contrastare il netto NO di quella di FBC/CiC a qualsiasi escamotage di modificazione del PRG chiesto da API raffineria.

Tutta la corposa premessa della mozione di Uniti per Falconara/Insieme Civico/Ridisegnare Falconara/Falconara in Movimento fatta di considerazioni, valutazioni e intendimenti, ha avuto il solo scopo di giustificare l’apertura di una porta alla richiesta di API raffineria, nella fattispecie l’atto di mero indirizzo che la Giunta viene impegnata ad adottare!

Lì sta il nocciolo della questione e siccome è necessario conoscere bene quell’atto a cui si riferiscono i Consiglieri sostenitori della Giunta Brandoni, lo pubblichiamo quì  per quella trasparenza e chiarezza che l’Amministrazione uscente si è guardata bene da esercitare in 4 anni dall’inizio di questa storia, cioè dal 13 marzo 2014 quando ricevette la richiesta di API raffineria.

Premesso che – almeno a parole – anche la Giunta e i suoi Consiglieri sono all’oscuro del Piano Industriale Strategico dell’azienda petrolifera, la porta che hanno aperto sull’ignoto sta in questo passaggio dell’atto di mero indirizzo che riproduciamo fedelmente:

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Il punto che riguarda il parere del Ministero delle Infrastrutture va chiarito.Innanzitutto, per quale motivo l’Amministrazione comunale decide di chiedere un parere nel momento in cui il Regolamento del DPR 160/2010 è chiarissimo nel dire che dove ci sono impianti ed infrastrutture energetiche non si possono fare le semplificazioni che chiede API? Questa volontà può solo significare che l’Amministrazione comunale tenta una strada per accontentare API raffineria!

E comunque:

1)      Se il Ministero dirà che non si può fare ribadendo ciò che recita il DPR 160/2010, quel parere sarà TASSATIVO.

2)      Se, al contrario, il Ministero scriverà che si potrebbe derogare al Regolamento perché nella zona sud della proprietà API non ci sono né cisterne né impianti, quel parere NON SARA’ VINCOLANTE e rimarrà a discrezione dell’Amministrazione comunale promuovere o meno la variante normativa al PRG chiesta da API.

Siamo più che certi che se la Prof.ssa Signorini sarà eletta Sindaco di Falconara, quella variante normativa sarà il primo regalo all’azienda petrolifera.

Lo scenario che si realizzerà lo abbiamo pubblicato ieri: trasferimento degli uffici commerciali e amministrativi attualmente di fronte a Fiumesino nella zona sud e possibilità di realizzare nuovi impianti nella zona di fronte alla SS16. Impianti ad oggi ignoti, perché API raffineria tiene nascosto il proprio Piano Industriale Strategico … almeno a noi e ai falconaresi!

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Lara Polita – Capogruppo consiliare lista civica CiC/FBC

Loris Calcina – candidato a Sindaco per CiC/FBC e SiAmo Falconara

Emergenza ambientale e sanitaria da incidente industriale a Falconara: UN VERO SINDACO COSA AVREBBE DOVUTO FARE!

2018-nuovo.jpgsiamo-falconara.jpg Un Sindaco che sia cosciente dei rischi industriali che gravano su Falconara vvf-dimfronte-a-api.jpgMarittima e che sia coscienzioso nei confronti dei cittadini e della loro salute, in una situazione come quella che si è verificata in questi ultimi giorni DEVE e HA IL POTERE di intervenire con tutt’altra organizzazione e atti rispetto a quelli mostrati fino ad oggi. Ferma restando la necessità di prevenire gli incidenti con una saggia politica di sicurezza industriale e con controlli stringenti che anche un’Amministrazione comunale DEVE pretendere, queste che seguono sono alcuni efficaci progetti operativi generali da DOVER ADOTTARE, fattibili e tutt’altro che elettoralistici.


A) Tutela immediata dei cittadini:

1] preso atto degli elevati livelli di inquinanti (nel caso odierno di Benzene ed Idrocarburi Non Metanici) riscontrati sul territorio comunale, il Sindaco DEVE emanare un’ordinanza di sospensione temporanea di ogni attività sportiva che si svolga all’aperto.

2] informazione costante dei cittadini sui comportamenti precauzionali da adottare.

3] ordinanza di chiusura temporanea delle scuole materne, elementari e medie.


B) Accertamento dei fatti:

1] con il ripristino dei Vigili Ambientali, effettuare le prime ed immediate indagini di Polizia Giudiziaria acquisendo tutti i documenti e le testimonianze dirette che riguardino l’impianto o l’infrastruttura coinvolta nell’emergenza.

2] attivare l’Ingegnere ambientale in forza all’Amministrazione comunale affinché affianchi (non operativamente) sul campo i Vigili del Fuoco e l’ARPA Marche nell’attività di ricerca delle cause tecniche dell’evento. La sinergia del lavoro dei Vigili Ambientali e dell’Ing. Ambientale devono poter descrivere il quadro della situazione prima dell’evento incidentale e immediatamente dopo il suo accadimento.

3] acquisizione dei dati delle centraline di rilevamento della qualità dell’aria gestite dall’ARPA Marche e da una rete di rilevamento indipendente realizzata e gestita direttamente dal Comune che permetta di valutare le ricadute anche in altre zone della città attualmente sguarnite (Castelferretti – Palombina – Tesoro – Rocca).

C) Comunicazione con gli Enti superiori: Il Sindaco DEVE tempestivamente informare con una propria RELAZIONE i Ministeri della Salute e dell’Ambiente, indipendentemente dalle relazioni degli altri Enti intervenuti.

Loris Calcina – candidato a Sindaco per le liste civiche CiC/FBC e SiAmo Falconara

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