Commissione consiliare V^: priorità alla sicurezza dei pedoni! Necessitano semafori pedonali a Palombina, Villanova, Castelferretti. Convergenza di valutazioni tra il Presidente ed il Consigliere Calcina che ha proposto anche la messa in sicurezza di via S. Maria a Castelferretti.

doppio-simbolo.JPG Il 29 ottobre scorso, in Commissione consiliare V^, c’è stata convergenza di valutazioni tra il Presidente Romolo Cipolletti ed il Capogruppo CiC/FBC/SAF, Loris Calcina riguardo alla attuazione di interventi per la sicurezza dei pedoni con l’installazione di semafori a chiamata. Gli obiettivi immediati sono gli attraversamenti pedonali a Palombina Vecchia (via Flaminia alla fermata bus), Villanova (via Flaminia alla fermata bus), Castelferretti (via Mauri incrocio con via Cuneo) e, sempre a Castelferretti, la realizzazione di un percorso protetto per i pedoni che percorrendo via S. Maria si recano al cimitero o alla chiesetta. “Vedere accolte anche alcune delle nostre proposte è un segnale positivo del Presidente della Commissione che apprezziamo“, ha dichiarato il Consigliere Calcina il quale ha aggiunto: “Fuor di polemica e solo a beneficio di chi avesse dimenticato, la necessità del semaforo pedonale a Villanova fu sostenuta da una petizione popolare dei residenti nel 2004, inascoltata da tutte le Amministrazioni succedutesi, bocciata sotto forma di emendamento di CiC nel Bilancio 2010“.

Di seguito “carta canta” per rinfrescare la memoria: la storia del semaforo pedonale di Villanova e la nostra proposta per via S. Maria proposta ai cittadini di Castelferretti a maggio 2018

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Castelferretti: sull’inquinamento del fosso S. Sebastiano del 23 settembre scorso, il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF ha presentato un’interrogazione per conoscere quanto accertato. Loris Calcina ha dichiarato: “Ormai è evidente che chi considera il fosso S. Sebastiano una discarica è convinto di rimanere sconosciuto e impunito: dopo la scomparsa del clamore e dell’attenzione sull’ultima contaminazione, puntualmente se ne verifica un’altra! Se sono sempre i cittadini a scoprirla e a pagarne le conseguenze, significa che i controlli preventivi e repressivi non esistono!”

doppio-simbolo.JPG Presentando un’interrogazione (leggi QUI’ ) sull’ennesimo sversamento di sostanze non ancora identificate x-sito-2.JPGavvenuto il 23 settembre scorso nelle acque del fosso S. Sebastiano che attraversa Castelferretti, il Consigliere comunale delle civiche CiC/FBC/SAF – Loris Calcina – ha dichiarato: “Ormai è evidente che chi considera il fosso S. Sebastiano una discarica è convinto di rimanere sconosciuto e impunito: dopo la scomparsa del clamore e dell’attenzione sull’ultima contaminazione, puntualmente se ne verifica un’altra! Se sono sempre i cittadini a scoprirla e a pagarne le conseguenze, ciò significa che i controlli preventivi e repressivi non esistono!“.

L’interrogazione rivolta al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Falconara chiede di conoscere:

1) I risultati delle analisi in seguito al prelievo effettuato dall’ARPA Marche il 24 settembre 2018.
2) Se l’ARPA Marche ha effettuato ulteriori prelievi nel pomeriggio del 25 settembre 2018 ed il risultato delle analisi eventualmente eseguite.
3) I risultati delle analisi in seguito all’intervento dei Vigili del Fuoco nel pomeriggio del 25 settembre 2018.
4) Il resoconto degli accertamenti eseguiti dalla Polizia Municipale e se siano state assunte le testimonianze dei cittadini residenti a Castelferretti.
x-sito-1.JPG5) Quale tipo di azioni intende attivare l’Amministrazione comunale per prevenire e dissuadere versamenti illegali nei fossi che attraversano il territorio comunale.

Il Consigliere di CiC/FBC/SAF ha anche chiesto di integrare la risposta all’interrogazione con copia della documentazione prodotta nel corso degli accertamenti sull’inquinamento del fosso.

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Il Consigliere comunale Calcina sul bypass ferroviario: Il Sindaco Signorini deve far convocare al più presto un Consiglio comunale straordinario chiedendo la partecipazione del Ministero delle Infrastrutture, della Regione Marche, dei Parlamentari e Senatori marchigiani, di RFI/ITALFERR. Non c’è più tempo per preparare mozioni, votarle e attendere che arrivino sul tavolo del Ministero. LEGA e M5Stelle portino a Falconara il Governo. Il 12 settembre scorso l’Assessore Rossi ha risposto ad una nostra interrogazione consiliare riferendo che RFI e ITALFERR hanno comunicato che “Il progetto esecutivo dell’opera è in fase di validazione”.

doppio-simbolo.JPG Se l’incontro svoltosi tra il Sindaco di Falconara M. e la LEGA il martedì 2 ottobre significa un interessamento del Governo centrale e del Ministero delle Infrastrutture allo sciagurato progetto del bypass ferroviario, riteniamo che aspettare i tempi di elaborazione e approvazione di una mozione del Consiglio comunale, il suo invio e il recepimento da parte lucky-luke-ferrovia1.jpgministeriale non sia sicuramente l’azione più tempestiva per provare a contrastare l’imminente avvio dei lavori.

Infatti nella risposta alla nostra interrogazione consiliare del 12 settembre scorso, l’Amministrazione comunale ci ha informato che “Da quanto comunicato dai rappresentanti di RFI e di ITALFERR nella riunione tenutasi in data 2 agosto 2018 presso la sede comunale di p.zza Carducci il progetto esecutivo dell’opera in questione è in fase di validazione ed una volta validato verrà trasmesso all’Ente negli elaborati essenziali e si procederà con la consegna dei lavori“.

Dunque i tempi per agire efficacemente sono strettissimi.

Pertanto riteniamo che – se realmente si è determinati a bloccare il progetto del bypass ferroviario – è INDISPENSABILE che il Sindaco di Falconara M. chieda l’urgente convocazione del Consiglio comunale al Presidente Brandoni (art. 2 commi 2 – 3 e 4 del Regolamento del Consiglio) invitando il Ministero delle Infrastrutture, i Parlamentari e Senatori marchigiani, la Regione Marche, RFI e ITALFERR.

Riteniamo che entro venerdì 12 o, al massimo sabato mattina 13 ottobre, deve essere convocato il Consiglio comunale e deve essere chiaro che cosa si può o non si può fare per dare modo al Ministero delle Infrastrutture di poter intervenire tempestivamente.

La convocazione del Consiglio comunale straordinario sarebbe una Atto speculare a quello del 2008 dell’Amministrazione Brandoni, quando il 25 luglio fu convocato e partecipato dall’AD delle Ferrovie dello Stato Ing. Mauro Moretti, dal Sen. Mario Baldassarri (Presidente della VI^ Commissione permanente del Senato Finanza e Tesoro), dalla Regione e dai Consiglieri. In quell’occasione l’oggetto era la giustificazione del bypass il cui progetto definitivo fu approvato ad aprile 2009 con l’OK del Sindaco Brandoni in Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture.

Oggi, lo scopo sarebbe quello di capire se quel progetto può essere ancora bloccato e come fare a bloccarlo.

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La variante urbanistica Montedomini/Castelferretti sarà annullata! CiC/FBC SAF – gli unici che ne avevano stabilito la cancellazione nel programma elettorale annunciato pubblicamente a maggio – hanno votano a favore della mozione della maggioranza del Sindaco. Il Consigliere Calcina: “Se non avessimo resistito per 10 anni con il ricorso al TAR delle Marche che firmai per Ondaverde Onlus e tirato per le lunghe il ricorso al Consiglio di Stato, oggi l’area agricola di fronte alla Chiesa di Santa Maria della Misericordia e sotto la collina di Montedomini sarebbe stata deturpata da decine di condomini. Ringraziamo tutti i Castelfrettesi che ci hanno aiutato e tutti i Consiglieri comunali di CiC e FBC che si sono dati il cambio nei Consigli comunali degli ultimi 10 anni e con caparbietà e trasparenza hanno difeso quella scelta: Carlo Brunelli, Fabio Talevi, Dante De Fanis, Riccardo Borini e Lara Polita”.

doppio-simbolo.JPG Le motivazioni che i Consiglieri di maggioranza hanno scritto nella mozione (leggi QUI’ ) che ieri sera ha dato il via alla cancellazione della Variante Montedomini, sono le stesse che sostenemmo nel 2008 nella battaglia consiliare di opposizione con la neonata lista civica CiC e che scrivemmo nel ricorso al TAR Marche presentato da Ondaverde Onlus: evitare il consumo di suolo e l’inesistenza della necessità di nuove abitazioni.

2018-montedomini-variante.jpgNel 2008 – 2009, Ondaverde Onlus e Cittadini in Comune sostenevano l’opposizione alla Variante anche con altre importanti motivazioni:

1)      Deturpamento di un territorio che la nostra comunità ha giudicato di grande valore paesaggistico apponendo un vincolo di inedificabilità;

2)      Mancanza di garanzie di risoluzione del problema idraulico della zona, che anzi si aggravava;

3)      Costi di gestione aggiuntivi per la collettività determinati dalla massa di nuove residenze;

4)      Progetto che derivava da una trattativa tutta privata, senza riferirsi ad un progetto di città condiviso dai cittadini.

Ci sono voluti 10 anni affinché queste ragioni prevalessero sulla miopia urbanistico/politica di un’Amministrazione comunale ininterrottamente al governo della città dal 2008.

10 anni fa Ondaverde Onlus e Cittadini in Comune (e, oggi, FBC e SAF) dovettero contrastare e contrastarono con ogni mezzo legittimo e lecito lo scempio di Montedomini anche per due ulteriori ragioni fondamentali:

A)     Perché avevamo colto l’IDENTITA’ DI QUEL LUOGO che è nell’anima dei Castelfrettesi: il mondo di Villa Montedomini e la Chiesa dei Ferretti rappresentano gli ingressi alla campagna. Essere indifferenti a quel contesto significava uccidere l’anima del Castelfrettesi!

B)      Se avessimo evitato di usare anche lo strumento LEGALE E DI DIRITTO del ricorso al TAR Marche per contrastare quella nefandezza, saremmo stati OMERTOSI e COMPLICI di quell’operazione. Saremmo stati come quei politicanti che non danno seguito alle parole.

E’ per questa coerenza e fermezza che fummo attaccati con veemenza dall’Amministrazione comunale del Popolo delle Libertà (e soprattutto dal Sindaco Brandoni): la Giunta Brandoni non si aspettava di trovare di fronte chi fa seguire i fatti alle parole!

Il Consigliere CiC/FBC/SAF Loris Calcina ha dichiarato: “Per porre fine a questo incubo ci sono voluti 9.916,43 euro messi di tasca propria dai cittadini e dalla piccola associazione Ondaverde Onlus che ancora rappresento. Ma soprattutto c’è voluta l’unità, la caparbietà e la trasparenza di tutti i Consiglieri comunali di CiC e FBC che si sono dati il cambio nei Consigli comunali degli ultimi 10 anni: Carlo Brunelli, Fabio Talevi, Dante De Fanis, Riccardo Borini e Lara Polita. Grazie a tutti loro“.

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Commissione Speciale risanamento del territorio di Falconara: il Consiglio comunale accoglie la proposta pregiudiziale del Consigliere CiC/FBC/SAF Calcina e rinvia la riformulazione degli obiettivi e modalità di funzionamento alla Conferenza dei Capigruppo consiliari. Calcina ha dichiarato: “Lo Statuto comunale non è la raccolta delle frasi dei Baci Perugina: se l’art. 39 stabilisce che è il Consiglio a nominare, ad individuare obiettivi e metodi della Commissione speciale, così si deve procedere. La delibera che ci era stata sottoposta era una pappa pronta decisa da ignoti della maggioranza politica del Sindaco Signorini. Sospetto che ci sia stata la mano dell’Assessore Giacanella. Una cosa inaccettabile”.

doppio-simbolo.JPG La Commissione Speciale per il risanamento del territorio di Falconara, promessa al ballottaggio dal Sindaco Signorini al M5Stelle di Falconara, dovrà attendere ancora qualche settimana.

statuto.jpgIntanto, per trasparenza, pubblichiamo la DELIBERA che ci è stata proposta nel Consiglio comunale di ieri, 14 settembre, in modo che i cittadini possano capire quali sono stati i motivi della PROPOSTA PREGIUDIZIALE con la quale CiC/FBC/SAF hanno indotto tutto il Consiglio comunale a rinviare l’Atto per riformularlo.

La PROPOSTA PREGIUDIZIALE si è basata sul vero significato dell’art. 39 comma 7 dello Statuto comunale che recita: “Il Consiglio comunale può nominare, nel suo seno, commissioni speciali per lo studio, la valutazione e l’impostazione di interventi, progetti e piani di particolare rilevanza, che non rientrano nella competenza ordinaria delle commissioni permanenti. (…)“.

Al contrario, la Delibera che intendeva istituire la Commissione Speciale non era proposta dal Consiglio comunale ma è stata proposta al Consiglio.

In sostanza, i Gruppi consiliari della maggioranza e, sospettiamo, l’Assessore Giacanella hanno tentato di imporre una Commissione Speciale pre-confezionata, impedendo il confronto tra tutte le differenti componenti del Consiglio comunale da cui DOVEVANO scaturire obiettivi e modalità di funzionamento della Commissione.

Un vero e proprio aggiramento del dettato dello Statuto comunale.

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Il Consigliere Calcina ha parlato con un Consigliere regionale che gli ha riferito che l’inceneritore nel sito API a Falconara M. “è un chiacchiericcio nei corridoi della Regione Marche”. Inoltre ha aggiunto: “Purtroppo, pur non essendo una logica giusta, quando si deve andare ad individuare il sito dove mettere una attività insalubre si è portati a fare il ragionamento di individuare il sito che per certi versi già accoglie o ha accolto un’attività insalubre”. Sono allarmato dal “chiacchiericcio” e da ciò che si pensa sulla situazione sanitaria e ambientale di Falconara, ha dichiarato Calcina, e pertanto ha presentato una mozione affinché il Consiglio comunale si pronunci contro la possibilità che nel territorio di Falconara Marittima e all’interno di qualsiasi area industriale ivi esistente si realizzi un impianto di incenerimento dei rifiuti

doppio-simbolo.JPG Dopo gli articoli pubblicati sulla pagina regionale del Corriere Adriatico nei quali la raffineria API di Falconara è stata indicata tra i 3 siti ipotizzati per un nuovo inceneritore dei rifiuti (gli altri sono l’ex cementificio di Castelraimondo e la Cosmari di Piane del Chienti), ho svolto una piccola indagine e sono riuscito a parlare con un Consigliere regionale di cui tacerò il 2018-incenenritore.jpgnome vista la informalità del contatto. Il succo della conversazione, però, è allarmante.

Alla mia richiesta di che cosa ci sia di vero in ciò che è stato scritto nell’articolo del quotidiano mi ha risposto: Diciamo che è un chiacchiericcio. I posti su cui si discute è Tolentino, Castelraimondo e Falconara, però a livello di chiacchiere, nei corridoi. Non è che c’è un sito ufficiale.

Allora gli ho ribadito che proprio perché c’era il chiacchiericcio, la faccenda mi preoccupava non poco vista la ben nota situazione sanitaria della popolazione di Falconara e le ben note pressioni ambientali che gravano sul territorio in termini di infrastrutture ed industrie insalubri. Al che il Consigliere mi dice: “Purtroppo, pur non essendo una logica giusta, quando si deve andare ad individuare il sito dove mettere una attività insalubre si è portati a fare il ragionamento di individuare il sito che per certi versi già accoglie o ha accolto un’attività insalubre. Non la vado a mettere dentro un parco o una riserva naturale … per capirci! E’ chiaro che il ragionamento corretto sarebbe esattamente l’opposto: chi ha già avuto una pressione ambientale considerevole è bene riqualificarlo e non caricare più sul territorio e sugli abitanti. Però se questo sarebbe il ragionamento corretto in realtà succede l’opposto, purtroppo. Però, ripeto, per ora sono più chiacchiere di corridoio che sostanza …“.

Eppure la sostanza c’è, è terribile, è schifosamente sprezzante nei confronti dei Falconaresi ed è la seguente: se nei corridoi dei decisori politici della Regione Marche si ritiene che Falconara Marittima possa accogliere anche un inceneritore di rifiuti ciò è dovuto ad una delle due convinzioni (che serpeggiano come il chiacchiericcio), ambedue inqualificabili:

1)      Non ritengono vero quanto è finora emerso dalle indagini epidemiologiche e dalle note epidemiologiche descrittive (Istituto Nazionale Tumori – Istituto Superiore di Sanità – Ministero della Salute – ARPA Marche) condotte sulla popolazione di Falconara da cui risultano una maggiore quantità di leucemie, linfomi, aborti spontanei, malformazioni congenite, tumori del polmone, trachea, colon, mammella, ecc., cardiopatie, asma tra i bambini, e quindi ritengono che Falconara e i Falconaresi possono ben sopportare anche un inceneritore di rifiuti.

2)      Oppure ritengono irreversibile la compromissione della salute dei Falconaresi e le sue molteplici cause infrastrutturali ed industriali per cui ritengono “corretto” aggiungere anche un inceneritore di rifiuti!

Qualsiasi delle due convinzioni guidi i decisori politici della Regione Marche, ambedue sono maturate nell’humus della NEGLIGENZA: la NEGLIGENZA di aver attivato il Registro Tumori con un ritardo di 9 anni, la NEGLIGENZA di non aver ancora attivato il Registro delle Malformazioni congenite, la NEGLIGENZA di aver ritardato di due anni la trasmissione dell’Indagine Epidemiologica al Ministero della Salute, la NEGLIGENZA dei malfunzionamenti decennali e la scarsità delle centraline di rilevamento, la NEGLIGENZA di una insufficiente conoscenza dei livelli di immissione e diffusione dei vari inquinanti sia contemplati dalla normativa di settore sulla qualità dell’aria sia riferibili alle altre reali emissioni delle industrie insalubri, la NEGLIGENZA di non aver nemmeno avviato (in 13 anni!) il risanamento dell’AERCA (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale). Queste NEGLIGENZE sono l’humus che sta alimentato anche il pericoloso chiacchiericcio sull’inceneritore.   

Su questo abbiamo presentato una MOZIONE affinché il Consiglio comunale si pronunci contro la possibilità che nel territorio di Falconara Marittima e all’interno di qualsiasi area industriale ivi esistente si realizzi un impianto di incenerimento dei rifiuti.

Loris Calcina (Capogruppo consiliare lista civiche CiC/FBCSAF)

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