Esalazioni a Castelferretti: che cosa è cambiato nello scenario ambientale e sanitario? CiC/FBC chiedono l’urgente convocazione della Commissione Ambiente per conoscere testo e motivazioni della lettera con cui il Comune chiede di rivedere l’autorizzazione all’azienda Buffarini!

simboliApprendiamo dagli Organi di informazione che nel corso della protesta svolta sabato 19 ottobre dagli abitanti di Castelferretti aggrediti da mesi dalle esalazioni, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Falconara Marittima ha letto una lettera inviata venerdì alla Provincia di Ancona per sollecitare una conferenza dei servizi al fine di rivedere l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata all’azienda Buffarini srl!!

Cerchiamo di interpretare l’importante atto del Comune!

Con quella richiesta il Comune di Falconara M.ma avrebbe inteso avviare quanto stabilito per le AIA dall’art. 5 comma 11 del D.Lgs n° 59/2005 che recita:

In presenza di circostanze intervenute successivamente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (…) il Sindaco, qualora lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, chiede all’autorità competente di verificare la necessità di riesaminare l’autorizzazione rilasciata, ai sensi dell’art. 9 comma 4“.

Come mai l’Amministrazione Comunale (AC) ha inviato quella richiesta alla Provincia di Ancona?

Che cosa è cambiato nello scenario ambientale e/o sanitario valutato nella Commissione consiliare dell’8 agosto 2013?

Come mai quella richiesta considerato che l’ARPAM e l’AC hanno sempre sostenuto che le emissioni rilevate sono contenute entro i limiti di legge  e che l’AC non ci ha ancora consegnato i dati relativi a Luglio 2013 in quanto secretati dalle indagini della Procura della Repubblica?

Le circostanze che hanno indotto la richiesta degli Amministratori di Falconara M. possono essere soltanto quelle indicate dal comma 4 dell’art. 9 del D.Lgs n° 59/2005, e cioè:

La risposta a queste domande deve essere rapida, esauriente e pubblica!

Pertanto chiediamo una urgente convocazione della Commissione consiliare IV^ per essere messi a conoscenza del testo e delle motivazioni della lettera inviata alla Provincia di Ancona!

Riccardo Borini – Consigliere comunale delle Liste civiche Cittadini in Comune e Falconara Bene Comune

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310.900 Euro è la maggiore cifra sborsata dai falconaresi in due anni per la fallimentare politica dei rifiuti dell’Amministrazione comunale di Falconara

simboliAbbiamo rielaborato i dati del Rapporto rifiuti 2012 della Regione Marche  http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Rifiuti.aspx per capire quanto hanno pagato in più i cittadini di Falconara Marittima a causa della raccolta di prossimità che l’Amministrazione comunale ha concordato con Marche Multiservizi – HERA (MMS).

Questi i dati emersi con chiarezza dalla dettagliata SCHEDA che abbiamo illustrato nella odierna conferenza stampa tenuta dal Consigliere Riccardo Borini:

1)      A causa del mancato raggiungimento dell’obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata (normativa statale), i falconaresi hanno pagato per il 2011 e il 2012 circa 310.900 Euro in più! La cifra scaturisce dalla somma della sopratassa di 4 Euro a tonnellata sul tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica + dal mancato beneficio della riduzione dello stesso tributo che può arrivare fino al 70%! In due anni (2011 e 2012) l’accordo tra Amministrazione comunale e MMS ha determinato per i falconaresi un esborso di circa 310.900 Euro!

2)      I Comuni precedentemente serviti dal C.A.M. che, all’arrivo del nuovo gestore MMS, sono riusciti a svincolarsi dal deleterio abbraccio hanno impostato il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta con un nuovo gestore. Nel giro di un anno e mezzo hanno abbondantemente superato gli obiettivi minimi di raccolta differenziata (Montemarciano oltre il 74% e Monte San Vito oltre l’80%), stanno godendo della riduzione del tributo per il conferimento in discarica ed i cittadini hanno risparmi in bolletta!

3)      I Comuni che come Falconara Marittima si sono accordati con MMS per fare la raccolta di prossimità (Offagna – Polverigi – Agugliano – Camerata Picena – Santa Maria Nuova) sono ben al di sotto (40% circa) dell’obiettivo minimo di raccolta differenziata e fanno pagare ai loro cittadini l’addizionale + il mancato sconto sul tributo per il conferimento in discarica!!!!

Ma a Falconara Marittima ci sono cittadini che pagano più degli altri la sciagurata politica dei rifiuti del Sindaco Brandoni e dell’Assessore Astolfi.

Sono i 6.308 residenti di Palombina Vecchia (oltre 2100 famiglie) che da anni, diligentemente e responsabilmente stanno dividendo i loro rifiuti secondo gli schemi e le modalità del porta a porta ma pagano, come gli altri, il sovrapprezzo del mancato obiettivo minimo di raccolta differenziata.

Di questo passo nel 2017 – anno di scadenza del contratto tra Comune e MMS – i falconaresi sborseranno come minimo altri 500.000 Euro di penalità …

Siamo convinti che con il denaro sborsato per quelle penalità oggi i falconaresi avrebbero potuto avere il porta a porta a regime … e qualche posto di lavoro i più!

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Staff liste civiche Cittadini i Comune – Falconara Bene Comune

Dal 1 gennaio al 31 maggio 2013 sono drasticamente diminuiti i superamenti del valore limite giornaliero delle Polveri sottili PM10: da oltre la metà a sei volte in meno! La raffineria e la centrale termoelettrica API erano completamente ferme!

CiC FBCIl 17 giugno 2013 l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM) ha diffuso un comunicato stampa in cui, tra gli altri dati, si informava  che dal 1 Gennaio al 31 Maggio 2013 i dati acquisiti dalla centralina di rilevamento della qualità dell’aria di Falconara Scuola (quartiere Villanova) ha registrato 10 arpamsuperamenti del valore limite giornaliero di PM10 pari a 50 µg/mc

http://www.arpa.marche.it/images/pdf/aria/PM/grafici_maggio_2013.pdf

La centralina di rilevamento di Falconara Scuola è di tipo industriale cioè “riceve la ricaduta delle emissioni inquinanti della Raffineria Api, con venti provenienti da Nord Nord-Ovest; è sulla direttrice di ricaduta degli inquinanti verso il centro abitato di Falconara” (fonte http://ww3.provincia.ancona.it/dati_ambiente/misc/struttura_pos_centraline.asp )

Nel periodo considerato gli impianti della raffineria API e della centrale termoelettrica (280 Mwe) sono stati completamente fermi, mentre hanno continuato a circolare auto e aerei e i camini delle abitazioni hanno fumato all’occorrenza.

Negli anni in cui, nello stesso periodo di tempo, tutti gli impianti dell’API sono stati attivi si sono registrati il seguente numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10:

    tabella                    

Nessun dato disponibile nel 2004!

Ciò significa che quando gli impianti della raffineria e della centrale termoelettrica sono in funzione si verifica un fortissimo incremento dei superamenti del valore limite giornaliero di PM10: da più del doppio a sei volte in più!

Rammentiamo con considerazioni NON NOSTRE gli effetti delle PM10:

“Studi epidemiologici hanno infatti dimostrato che un aumento della concentrazione di PM10 di 10 µg/m3 può determinare un aumento della mortalità giornaliera dello 0,5%” (Intervista al Dott. Morando Soffritti, direttore scientifico della Fondazione Ramazzini – ISTORAMA NUMERO 1/2-2005).

L’impatto sanitario del PM e dell’ozono rappresenta un problema di sanità pubblica considerevole; continuiamo a sopportare un pesante fardello su individui e famiglie, con morti premature e malattie croniche e acute; sulle nostre società, con la diminuzione dell’attesa di vita e della capacità produttiva; sui sistemi sanitari in termini di costi di migliaia di ricoveri ospedalieri“. (Dott. Roberto Bertollini, direttore Salute e Ambiente Organizzazione Mondiale della Sanità Europa).

L’Amministrazione comunale di Falconara Marittima tace oggi come tacque al momento di sottoscrivere con la Regione Marche i “Provvedimenti contingenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente. Accordo di programma. DGRM n. 1610 del 25/11/2011″, i quali scaricarono sui forni a legna ed i caminetti la responsabilità delle elevate concentrazioni invernali delle PM10!

Il Sindaco e la Regione ignorarono le osservazioni dell’Unione Regionale delle Province Marchigiane (UPI Marche) che evidenziarono al riguardo: “provvedimenti quali quello relativo alle attività produttive, che contempla una riduzione del 10% delle emissioni rispetto ai limiti autorizzati, appaiono un contributo alla problematica assai blando, non considerando gli effetti delle polveri secondarie. L’UPI Marche aveva visto giusto: quel -10% riferito ai limiti massimi stabiliti dalla legge anziché alle emissioni effettive annue registrate, era ed è una farsa. Lo dimostrammo da questo sito con i dati

https://www.cittadiniincomune.net/2012/01/16/polveri-sottili-pm10-regione-marche-e-comune-di-falconara-spacca-e-brandoni-a-braccetto-nel-vietare-l%E2%80%99uso-dei-caminetti-%E2%80%A6-provvedimenti-tutti-efficaci-o-qualcuno-di-facciata/

ed oggi  – come nel 2012 – è stato confermato il ruolo preponderante degli impianti dell’API per le PM10. Ma nè Regione Marche nè Comune di Falconara M. hanno chiesto reali riduzioni !

Guarda SCHEDA e

https://www.cittadiniincomune.net/2012/04/10/pm10-a-falconara-mma-e-fallito-l%E2%80%99obiettivo-della-riduzione-individuato-dall%E2%80%99accordo-di-programma-sottoscritto-tra-comune-e-regione-marche-in-meno-di-3-mesi-registrati-32-superamenti/

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Le Società petrolifere si accordano tra loro per razionalizzare il settore. Regione Marche e Comune di Falconara incapaci di disegnare l’alternativa occupazionale. La proposta di CiC e FBC consegnata al Ministro Zanonato piace ad Italia Nostra. Per il cosigliere Baia è “un treno senza meta”!

CiC FBC Registriamo oggi due prese di posizione riguardo alla nostra  nota consegnata al Ministro dello Sviluppo Economico.

La prima è quella di adesione di Italia Nostra Marche, che ringraziamo per l’acume nel giudizio e la sensibilità verso tutte le componenti coinvolte dalla problematica: lavoratori, cittadini, futuro del territorio (Comunicato Stampa Italia Nostra Marche al link http://www.italianostra.org/?p=30551)

La seconda è quella del Consigliere comunale di Uniti per Falconara Raimondo Baia, di cui siamo invece sinceramente e profondamente dispiaciuti anche perché con la presenza fisica del nostro Consigliere Riccardo Borini e del nostro componente Roberto Cenci all’evento di riapertura della raffineria abbiamo voluto portare ai lavoratori la nostra vicinanza e solidarietà.

Invitiamo Raimondo Baia a guardare alla sostanza della proposta recapitata al Ministro Zanonato e, se gli è possibile, a smetterla con le schermaglie politiche dato che la campagna elettorale è terminata!

Inoltre, comprendendo benissimo la necessità delle famiglie di guardare intanto all’oggi, invitiamo tutti gli altri lavoratori dell’API e dell’indotto a guardare alla sostanza di quella lettera che rappresenta un sollecito a ragionare tenendo conto di ciò che accade attorno.

Questo per noi non significa non avere a cuore il futuro dei lavoratori, semmai l’esatto contrario.
Ci inquieta pertanto la derisione, il disprezzo e, talvolta, l’odio con cui si guarda e giudica l’unica proposta concreta alternativa alla catastrofe occupazionale a cui una politica miope e incapace sta accompagnando i lavoratori di Api raffineria.

La fanfara della Regione Marche e del Ministro Zanonato non la comprendiamo: di fatto, attraverso i contratti di solidarietà, si è acceduto ad ammortizzatori sociali per i soli lavoratori diretti, positivo certamente per il presente di quelle famiglie, ma non si è creata alcuna prospettiva per il mantenimento dei livelli occupazionali nel futuro.

Piuttosto ci sembra che emerga una volontà strisciante di accompagnamento verso una progressiva diminuzione dell’occupazione.  Tutti hanno visto che le Intese sono fallite: fallito l’Accordo del 2011 della Regione Marche e fallito il Protocollo d’Intesa 2008 del Comune di Falconara, perché ognuno ha lavorato solo per le proprie casse, nessuno ha imposto un terreno vasto di soluzione della crisi e a farne le spese sono – già da mesi – i lavoratori dell’indotto a cui non sono state riservate né tutele né prospettive.

Ma intanto i petrolieri vanno avanti per i fatti loro ed è imbarazzante riscontrare che per il Consigliere Raimondo Baia, il Presidente Spacca e il Sindaco Brandoni, siano prive di significato le dichiarazioni del Dirigente della Q8, in faccia all’AD API Umberto Scarimboli e di fronte a tutti i Deputati della X Commissione Permanente:se non può essere più una raffineria, sarebbe preziosissimo per il sistema avere un deposito al centro dell’Adriatico“. 

Non prendere atto di quelle dichiarazioni significa essere arrivati all’autolesionismo!

Noi interpretiamo le posizioni delle Società petrolifere illustrate alla X Commissione (Audizione API Q8 Saras Conclusioni indagine X Commissione da pag 149 ) come il segno di una trattativa ben avanzata tra le Società stesse per la razionalizzazione del settore. Le raffinerie che vogliono continuare a raffinare hanno già investito – solo per la raffinazione – centinaia di milioni di Euro e non 35 come API raffineria e, inoltre, sono Società che hanno possibilità di lavorare petrolio a costo inferiore (ENI – Q8 – SARAS con il nuovo socio russo, la ERG in mano ai russi di Lukoil per l’80%).

Che gioco sta facendo l’API con i lavoratori, nel momento in cui si accinge ad acquistare anche la rete di 800 distributori della Shell mentre l’Unione Petrolifera (cioè l’Associazione di categoria formata e finanziata dalle stesse Società petrolifere compresa API!) predica  “la riduzione del numero degli impianti e una maggiore automazione?

Liste civiche Cittadini in Comune – Falconara Bene Comune

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AGRICOLTURA LOCALE E ORTI URBANI, GRANDI RISORSE! Riccardo Borini traccia il profilo di una Amministrazione comunale che riconosca e valorizzi l’importanza produttiva ed ambientale degli operatori agricoli!

agricolturaOccorre far nascere un’Amministrazione comunale che riconosca l’importanza produttiva ed ambientale degli operatori agricoli; un’Amministrazione che dia priorità alla difesa del suolo agricolo contro  infrastrutture che generano costi indotti superiori ai presunti benefici. Prevediamo l’estensione degli orti urbani, anche quale opportunità di reddito per cittadini in difficoltà occupazionale e recupero di aree in disuso. Intendiamo creare le condizioni per la costituzione di un consorzio che attivi un mercato cittadino o di quartiere di prodotti ortofrutticoli a km zero, filiera corta e/o biologici. Inoltre riteniamo che arrestare il consumo del suolo significhi anche promuovere l’agricoltura sul territorio comunale, per sopperire alla costante domanda locale di prodotti e sugli esempi di aziende locali che hanno creato filiere indipendenti dalla grande distribuzione contribuendo alla tutela dell’ambiente.

L’agricoltura locale e il tema degli orti urbani solitamente non raccolgono troppe attenzioni nei programmi elettorali dei vari candidati a Sindaco, il progetto civico che mi sostiene ha invece dedicato opportunamente spazio agli spunti che ci siamo trovati a raccogliere e dibattere nei mesi scorsi, fino a prevedere un capitolo specifico inserito nel nostro programma elettorale. Trattiamo questi temi in maniera innovativa e propositiva, perché arrestare il consumo del suolo significa per noi anche promuovere l’agricoltura sul territorio comunale, per sopperire alla costante domanda di prodotti locale e sugli esempi di aziende locali che hanno creato filiere indipendenti dalla grande distribuzione contribuendo alla tutela dell’ambiente. Nell’era della globalizzazione, l’agricoltura e l’agroalimentare locale costituiscono un fattore d’identità fortissimo, perché ci permettono di riscoprire il piacere del buon cibo di stagione, e degli alimenti nostrani, tipici del nostro territorio. Occorre far nascere un’amministrazione che tenga in considerazione gli operatori agricoli, dando priorità alla difesa del suolo agricolo contro  infrastrutture che generano costi indotti superiori ai presunti benefici . Il nostro programma prevede l’istituzione di una Consulta comunale per l’agricoltura a disposizione dei rappresentanti delle associazioni degli agricoltori e degli imprenditori locali, con lo scopo di individuare le criticità da prevenire e le potenzialità del settore da incentivare a livello locale. Le valutazioni e le proposte della Consulta avranno carattere di punti all’Odg della Giunta e della Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale. L’Amministrazione comunale faciliterà la creazione di un market della filiera corta locale mettendo a disposizione spazi o locali di proprietà non utilizzati, o sfitti oppure a rischio decadimento. Riteniamo inoltre un buon impulso favorire l’uso dei prodotti delle Aziende agricole locali nella mensa scolastica. Prevediamo inoltre l’estensione degli Orti Urbani, anche quale opportunità di reddito per cittadini in difficoltà occupazionale e recupero di aree in disuso, da individuare nei quartieri (area compresa tra Via Castellaraccia, Via delle Caserme fino a quartiere Stadio e altre). Con una riforma del Regolamento comunale è possibile prevedere l’introduzione di possibili e regolate forme di commercializzazione dei prodotti, promuovendo la costituzione di un consorzio che attivi un mercato cittadino o di quartiere di prodotti ortofrutticoli a km zero, filiera corta e/o biologici.

Riccardo Borini

candidato a Sindaco delle Liste civiche Cittadini in Comune e Falconara Bene Comune per le elezioni amministrative 2013

API RAFFINERIA: Azienda, Regione Marche e il Sindaco di Falconara Marittima stanno prendendo in giro i lavoratori API e dell’indotto!

goccia petrolioLa proposta aziendale di riaprire la raffinazione (quali e quanti impianti?) solo dopo il licenziamento di altri 100 lavoratori è indecente perché i 5Milioni di Euro risparmiati sono fumo rispetto alla reale situazione di API raffineria il cui esercizio 2011 – stante all’ultima Relazione e Bilancio Consolidato 2011 di API Holding S.p.A – si era <<chiuso con una perdita di euro 35,2 milioni, verso una perdita di 20,6 milioni del 2010>>.

API raffineria è l’unica Società del Gruppo in questa situazione e 5Milioni risparmiati non servono né a recuperare significativamente le perdite né a ottimizzare e rendere più efficienti gli impianti. I petrolieri che vogliono continuare la raffinazione non parlano né di 5 né di 10Milioni di investimento!

Da fonti di stampa del settore a Marghera l’ENI sta investendo 100 Milioni di euro per riconvertire gli impianti di raffineria e dal 1° gennaio 2014 inizierà la produzione di biocarburanti, mentre a luglio 2015 entrerà in funzione anche il nuovo impianto per la produzione d’idrogeno.

Guarda caso le stesse produzioni suggerite nel 2006 dagli Economisti pagati dalla Regione Marche ma il cui contributo è stato tenuto nel cassetto e ignorato dal Presidente Spacca, dall’Assessore Lucchetti e dal Sindaco Brandoni!

E’ semplicemente una beffa per i lavoratori e i falconaresi che la Regione Marche e il Sindaco di Falconara continuino a far finta di non conoscere né i Bilanci del Gruppo API né come si stiano realmente muovendo i petrolieri in questa fase di crisi e di cambiamento.

Un Sindaco e una Regione all’altezza del loro compito avrebbero già parlato chiaro con l’Azienda: se non c’è più l’intenzione di raffinare, se la NECESSITA’ imprenditoriale è di commercializzare i carburanti raffinati altrove e produrre energia elettrica, allora Falconara e l’intero territorio AERCA non possono più esitare a presentare le proprie NECESSITA’ a chi ha dato ma ha anche preso tantissimo dal territorio:

Questo significa voler bene a Falconara intesa come un corpo unico nella difesa del lavoro e della salute. A meno che, dietro l’ulteriore licenziamento di 100 lavoratori non ci sia l’obiettivo di “dimagrire” API raffineria con la prospettiva di venderla più facilmente a russi o cinesi. Se quest’ultimo fosse l’obiettivo vero del Gruppo API, la Regione Marche l’Assessore Lucchetti e il Sindaco Brandoni né sarebbero sciagurati complici

Riccardo Borini, candidato Sindaco delle liste civiche
Falconara Bene Comune     e     Cittadini in Comune

falconarabenecomune@gmail.com                                         info@cittadiniincomune.net

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