Barriere fonoassorbenti RFI: il problema si è posto già dal 2009. Mentre il Comune di Falconara dormiva (nonostante la sollecitazione di Cittadini in Comune) Senigallia costrinse RFI alla trattativa e nel 2017 è partito soltanto un limitato progetto sperimentale. Il Consigliere Calcina: “In questo momento, la prima ed urgente mossa dell’Amministrazione comunale di Falconara M. è quella di aprire una trattativa con il Responsabile decisore di RFI senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo. Un tavolo che preveda la partecipazione e condivisione con i cittadini di Falconara M. Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni interessate di Falconara e Senigallia rispetto al BENE MARE, a Falconara punterei tutto a spostare l’investimento di RFI dalle barriere alla riqualificazione acustica degli edifici!

doppio-simbolo.JPG Quando il 13 ottobre 2009 il Piano di Risanamento Acustico Comunale ( PRAC consultalo) fu adottato all’unanimità dal Consiglio comunale, al suo interno c’era anche ciò che RFI progettava di fare per ridurre l’impatto acustico: le barriere acustiche. Sul PRAC è scritto: quelle barriere hanno “caratteristiche di forte impatto visivo sull’area interessata. Per ovviare a tale problema si consiglia invece di modificare la soluzione proposta da RFI con l’installazione di barriere acustiche con tratti trasparenti e comunque di minor impatto visivo ed ambientale.

A dire il vero, nella Commissione consiliare Ambiente del 12 ottobre 2009 che precedette il Consiglio ( leggi QUI’ ), sulla questione delle barriere, come Cittadini in Comune suggerii di seguire l’esempio dei Comuni di Senigallia e S. Benedetto del Tronto che avevano aperto un tavolo tecnico in Regione al fine di contenerne l’uso a limitati progetti pilota e al fine di spostare gli investimenti di RFI nel risanamento acustico degli edifici.

Il 15 ottobre 2009, anche l’allora Assessore all’Ambiente – Ing. Matteo Astolfi – riprese la proposta in un’intervista al Resto del Carlino. (leggi )

Non abbiamo mai saputo che cosa ha fatto l’Amministrazione Comunale falconarese dopo quella dichiarazione dell’Assessore Astolfi.

Nel 2009 c’era sicuramente tempo e spazio per intervenire sulla problematica, forti dell’Intesa che la Regione Marche aveva stretto con RFI nel 2003 in base alla quale sarebbero stati realizzati e verificati limitati progetti pilota con barriere per capire se quell’esperienza fosse stata estendibile entro il 2020. ( leggi l’articolo )

Sappiamo quello che ha fatto Senigallia.

Nel 2011 il Comune di Senigallia – dopo una trattativa con RFI – deliberò la realizzazione di un solo primo pezzo di barriere a carattere sperimentale dell’intero progetto di RFI, con la condivisione integrale di criteri qualificanti proprio a partire dalla necessità di tutelare la città, i beni paesaggistici e la loro fruizione. Inoltre, Senigallia concordò che RFI si facesse carico di adottare una progettazione partecipata e condivisa definendo, sostanzialmente, con la comunità locale, le modalità, le tipologie e i materiali più appropriati.

Nel 2016 RFI consegnò il progetto pilota al Comune il quale è partito nel 2017 per la realizzazione di un tratto di barriera di 600 metri (vedi foto sotto) con le seguenti caratteristiche (citiamo la delibera): “superfici delle barriere interamente vetrate a partire da 2,00 metri sopra quota rotaia (anziché la tipologica struttura RFI con scatolari metallici), con mantenimento della struttura con pannelli in conglomerato cementizio fino a quota rotaia/sentiero per non derogabili motivi di sicurezza ferroviaria addotti da RFI. Le richieste di modifica erano generate da imprescindibili valutazioni di carattere ambientale del contesto territoriale in cui venivano inserite le barriere e di cui il comune chiedeva ad RFI di tenere conto (litorale marino di località ad alta vocazione turistica e prossimità con il centro storico della stessa)“.

Non sappiamo se quella di Senigallia sia stata la soluzione giusta ma, lì, l’Amministrazione comunale non ha lasciato passare il tempo invano: ha fatto una mossa, ha posto condizioni ad RFI.

Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni di Falconara e Senigallia rispetto al BENE MARE (vedi foto sotto), la nostra proposta per Falconara è di puntare tutto sulla pluriennale e progressiva riqualificazione acustica degli edifici ad opera di RFI, chiedendo con forza di spostare le risorse previste per le barriere.

Però, in questo momento, la prima ed urgente mossa dell’Amministrazione comunale di Falconara M. è quella di aprire una trattativa con il Responsabile decisore di RFI senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo.

Un tavolo che preveda la progettazione partecipata e condivisa con i cittadini di Falconara M.

Leggi anche articolo di Cittadini in Comune del 15 ottobre 2009

https://www.cittadiniincomune.net/2009/10/15/piano-di-risanamento-acustico-comunale-di-falconara-grosso-lavoro-di-cic-in-commissione-e-in-consiglio-comunale/

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Loris Calcina – Capogruppo consilare liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara

L’area pubblica di via Monti e Tognetti (Villanova) usata come discarica delle potature? Ma c’è dell’altro: ecco le foto di una ditta che ha scaricato le potature nell’area che È INTERDETTA dal 2016 per tutelare la salute pubblica dato che suolo, sottosuolo e falda sono inquinati e da bonificare con le risorse del Ministero dell’Ambiente per il Sito inquinato di Interesse Nazionale (SIN). Chi e perché ha dato il permesso di lavorare in un’area inquinata da cui, nel 2016, sono stati allontanati i lavoratori del Comune di Falconara M per tutelarne la salute? Interrogazione al Sindaco del Consigliere Calcina. Pubblichiamo tutta la documentazione fotografica.

doppio-simbolo.JPG L’area verde pubblica di proprietà comunale di via Monti e Tognetti (quartiere Villanova) è interdetta ai cittadini dal 2016 poiché risultata contaminata nel suolo e sottosuolo (da idrocarburi pesanti e leggeri e da alcuni metalli pesanti) e 1.JPGnelle acque di falda (tetracloroetilene e manganese). Anche le maestranze del Comune che nell’area avevano il magazzino e la base logistica, sono stati allontanati a titolo precauzionale e per tutelarne la salute. Da allora è tutto fermo dal punto di vista della bonifica anche se 500.000 euro dei complessivi 3.272.727 € sono stati stanziati per il risanamento dell’area con l’Accordo di Programma stipulato nel 2010 tra Ministero dell’Ambiente, Regione Marche, Comune di Falconara, Provincia di Ancona e Autorità Portuale.

In realtà non proprio tutto è fermo e quello che si muove ha dell’incredibile.

Il 29 settembre scorso è stato osservato un autocarro con alcuni operai a bordo entrare più volte nell’area e scaricare ogni volta i resti della potatura di alberi sul prato dell’area. A tutt’oggi – 12 novembre – quei resti 4.JPGsono stoccati nell’area.

Abbiamo documentato la situazione con fotografie e sono molte le spiegazioni che l’Amministrazione comunale deve dare poiché è tutt’ora in vigore l’Ordinanza n° 6 del 1 febbraio 2016 (Sindaco Brandoni) che stabilisce l’interdizione dell’area al fine di tutelare la salute pubblica. La stessa Ordinanza stabilì che l’Assessorato all’Ambiente e la Polizia Municipale dovevano “predisporre quanto necessario all’interdizione dell’area, mediante apposizione di avviso, segnaletica e mediante la chiusura degli ingressi“.

Avviso, segnaletica e chiusura degli ingressi ci sono ancora ma, di fatto, il 29 settembre scorso sembrerebbe essere stati trasgrediti o derogati.

Chi e sulla base di quali pareri sanitari ha permesso ad una ditta – presumibilmente di manutenzione del verde pubblico – di far entrare e operare i lavoratori in quell’area da cui altri 2.JPGlavoratori sono stati allontanati per tutelarne la salute?“, si chiede il Consigliere di CiC/FBC e SiAMO Falconara, Loris Calcina.

Qual è la logica per cui è stato concesso di usare come una discarica l’area verde pubblica in attesa della bonifica?“, incalza il Consigliere Calcina.

Questi sono alcuni dei quesiti posti dal Consigliere di Cittadini in Comune/FBC e SiAMO Falconara con un’interrogazione rivolta al Sindaco di Falconara M.

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Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara

Castelferretti: sull’inquinamento del fosso S. Sebastiano del 23 settembre scorso, il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF ha presentato un’interrogazione per conoscere quanto accertato. Loris Calcina ha dichiarato: “Ormai è evidente che chi considera il fosso S. Sebastiano una discarica è convinto di rimanere sconosciuto e impunito: dopo la scomparsa del clamore e dell’attenzione sull’ultima contaminazione, puntualmente se ne verifica un’altra! Se sono sempre i cittadini a scoprirla e a pagarne le conseguenze, significa che i controlli preventivi e repressivi non esistono!”

doppio-simbolo.JPG Presentando un’interrogazione (leggi QUI’ ) sull’ennesimo sversamento di sostanze non ancora identificate x-sito-2.JPGavvenuto il 23 settembre scorso nelle acque del fosso S. Sebastiano che attraversa Castelferretti, il Consigliere comunale delle civiche CiC/FBC/SAF – Loris Calcina – ha dichiarato: “Ormai è evidente che chi considera il fosso S. Sebastiano una discarica è convinto di rimanere sconosciuto e impunito: dopo la scomparsa del clamore e dell’attenzione sull’ultima contaminazione, puntualmente se ne verifica un’altra! Se sono sempre i cittadini a scoprirla e a pagarne le conseguenze, ciò significa che i controlli preventivi e repressivi non esistono!“.

L’interrogazione rivolta al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Falconara chiede di conoscere:

1) I risultati delle analisi in seguito al prelievo effettuato dall’ARPA Marche il 24 settembre 2018.
2) Se l’ARPA Marche ha effettuato ulteriori prelievi nel pomeriggio del 25 settembre 2018 ed il risultato delle analisi eventualmente eseguite.
3) I risultati delle analisi in seguito all’intervento dei Vigili del Fuoco nel pomeriggio del 25 settembre 2018.
4) Il resoconto degli accertamenti eseguiti dalla Polizia Municipale e se siano state assunte le testimonianze dei cittadini residenti a Castelferretti.
x-sito-1.JPG5) Quale tipo di azioni intende attivare l’Amministrazione comunale per prevenire e dissuadere versamenti illegali nei fossi che attraversano il territorio comunale.

Il Consigliere di CiC/FBC/SAF ha anche chiesto di integrare la risposta all’interrogazione con copia della documentazione prodotta nel corso degli accertamenti sull’inquinamento del fosso.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in Comune

La variante urbanistica Montedomini/Castelferretti sarà annullata! CiC/FBC SAF – gli unici che ne avevano stabilito la cancellazione nel programma elettorale annunciato pubblicamente a maggio – hanno votano a favore della mozione della maggioranza del Sindaco. Il Consigliere Calcina: “Se non avessimo resistito per 10 anni con il ricorso al TAR delle Marche che firmai per Ondaverde Onlus e tirato per le lunghe il ricorso al Consiglio di Stato, oggi l’area agricola di fronte alla Chiesa di Santa Maria della Misericordia e sotto la collina di Montedomini sarebbe stata deturpata da decine di condomini. Ringraziamo tutti i Castelfrettesi che ci hanno aiutato e tutti i Consiglieri comunali di CiC e FBC che si sono dati il cambio nei Consigli comunali degli ultimi 10 anni e con caparbietà e trasparenza hanno difeso quella scelta: Carlo Brunelli, Fabio Talevi, Dante De Fanis, Riccardo Borini e Lara Polita”.

doppio-simbolo.JPG Le motivazioni che i Consiglieri di maggioranza hanno scritto nella mozione (leggi QUI’ ) che ieri sera ha dato il via alla cancellazione della Variante Montedomini, sono le stesse che sostenemmo nel 2008 nella battaglia consiliare di opposizione con la neonata lista civica CiC e che scrivemmo nel ricorso al TAR Marche presentato da Ondaverde Onlus: evitare il consumo di suolo e l’inesistenza della necessità di nuove abitazioni.

2018-montedomini-variante.jpgNel 2008 – 2009, Ondaverde Onlus e Cittadini in Comune sostenevano l’opposizione alla Variante anche con altre importanti motivazioni:

1)      Deturpamento di un territorio che la nostra comunità ha giudicato di grande valore paesaggistico apponendo un vincolo di inedificabilità;

2)      Mancanza di garanzie di risoluzione del problema idraulico della zona, che anzi si aggravava;

3)      Costi di gestione aggiuntivi per la collettività determinati dalla massa di nuove residenze;

4)      Progetto che derivava da una trattativa tutta privata, senza riferirsi ad un progetto di città condiviso dai cittadini.

Ci sono voluti 10 anni affinché queste ragioni prevalessero sulla miopia urbanistico/politica di un’Amministrazione comunale ininterrottamente al governo della città dal 2008.

10 anni fa Ondaverde Onlus e Cittadini in Comune (e, oggi, FBC e SAF) dovettero contrastare e contrastarono con ogni mezzo legittimo e lecito lo scempio di Montedomini anche per due ulteriori ragioni fondamentali:

A)     Perché avevamo colto l’IDENTITA’ DI QUEL LUOGO che è nell’anima dei Castelfrettesi: il mondo di Villa Montedomini e la Chiesa dei Ferretti rappresentano gli ingressi alla campagna. Essere indifferenti a quel contesto significava uccidere l’anima del Castelfrettesi!

B)      Se avessimo evitato di usare anche lo strumento LEGALE E DI DIRITTO del ricorso al TAR Marche per contrastare quella nefandezza, saremmo stati OMERTOSI e COMPLICI di quell’operazione. Saremmo stati come quei politicanti che non danno seguito alle parole.

E’ per questa coerenza e fermezza che fummo attaccati con veemenza dall’Amministrazione comunale del Popolo delle Libertà (e soprattutto dal Sindaco Brandoni): la Giunta Brandoni non si aspettava di trovare di fronte chi fa seguire i fatti alle parole!

Il Consigliere CiC/FBC/SAF Loris Calcina ha dichiarato: “Per porre fine a questo incubo ci sono voluti 9.916,43 euro messi di tasca propria dai cittadini e dalla piccola associazione Ondaverde Onlus che ancora rappresento. Ma soprattutto c’è voluta l’unità, la caparbietà e la trasparenza di tutti i Consiglieri comunali di CiC e FBC che si sono dati il cambio nei Consigli comunali degli ultimi 10 anni: Carlo Brunelli, Fabio Talevi, Dante De Fanis, Riccardo Borini e Lara Polita. Grazie a tutti loro“.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in Comune

Bypass ferroviario: prima di demolire gli edifici è stato verificato che non ci sia AMIANTO? Il Consigliere CiC/FBC/SiAMO Falconara, Loris Calcina, ha inviato una URGENTE RICHIESTA DI VERIFICA AMBIENTALE al Sindaco di Falconara Marittima per tutelare i cittadini di Falconara Nord e Villanova.

 doppio-simbolo.JPG Abbiamo appreso che l’Impresa RICCIARDELLO COSTRUZIONI Srl sarebbe in procinto di avviare la demolizione degli edifici espropriati nel quartiere Villanova. Considerato che la quasi totalità degli edifici destinati alla demolizione sono stati costruiti negli anni 1950, 1960, 1970 e considerato altresì che, all’epoca, era consuetudine usare amianto o materiali contenenti amianto per edificare parti delle coperture o altro, riteniamo ci sia il problema di prevenire pericolose diffusioni di fibre di amianto dovute ad incaute demolizioni.

Dunque, al fine di tutelare la salute dei cittadini delle zone Villanova e Falconara Nord, abbiamo chiesto AL SIG. SINDACO DI INTERVENIRE URGENTEMENTE AL FINE DI

1)      Appurare se la ditta RICCIARDELLO COSTRUZIONI Srl verificherà l’esistenza o meno di manufatti in amianto o contenenti amianto;

2)      Appurare se la ditta RICCIARDELLO COSTRUZIONI Srl, ove fossero rinvenuti, bonificherà i manufatti in amianto o contenenti amianto prima delle operazioni di demolizione.

Inoltre, per gli stessi motivi, abbiamo anche chiesto che, con la stessa urgenza, il Sig. Sindaco e il Sig. Assessore all’Ambiente attivino le proprie strutture tecniche al fine di verificare direttamente se esistano edifici contenenti AMIANTO.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC/SiAMO Falconara

Continueremo ad impegnarci, come abbiamo sempre fatto, fuori e dentro le istituzioni.

riepilogo-voti-candidato-sindaco.jpgRingraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto.

Uno scarto di appena 57 voti non ci consentirà di dare il nostro apporto al governo della città.
Continueremo ad impegnarci, come abbiamo sempre fatto, fuori e dentro le istituzioni.

Staff liste civiche Cic/Fbc e Siamo Falconara

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