PM10: a Falconara M.ma è fallito l’obiettivo della riduzione individuato dall’Accordo di programma sottoscritto tra Comune e Regione Marche. In meno di 3 mesi registrati 32 superamenti dei limiti di legge … Tanti quanti ne aveva ipotizzati l’Accordo per 7 mesi!

Scritto il 10 Aprile 2012 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Energia e Ambiente, Salute e sicurezza

Sembra proprio che aver vietato l’uso dei caminetti alle famiglie e aver imposto costosi adeguamenti ai forni a legna delle pizzerie non abbia evitato il fallimento – per le PM10 – dell”Accordo di programma relativo ai “Provvedimenti contingenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente” (DGRM n. 1610 del 21/11/2011) stipulato dalla Regione Marche anche con il Comune di Falconara Marittima (che lo ha recepito con DGC n° 240 del 20/12/2011 e applicato con Ordinanza del Sindaco n° 4 del 13/1/2012).

Non sappiamo dire se aver chiesto alle ciminiere delle industrie una riduzione di facciata delle emissioni sia stata una causa, ma i dati dell’unica centralina di rilevamento delle PM10 a Falconara M.ma – quella di tipo industriale nel quartiere Villanova – sono chiari: dal 14 gennaio al 31 marzo 2012 sono stati 32 i superamenti della media giornaliera ammessa dalla Legge (50 µg/mc)!

Peggio che nello stesso periodo del 2011 in cui i superamenti furono 21!

Tornando indietro negli anni, sempre nello stesso intervallo temporale, nel 2010 i superamenti furono 48, nel 2009 furono 30 e nel 2007 furono 22 (per il 2008 non ci sono dati sufficienti).

I risultati previsti dall’Accordo di Programma nell’intervallo di applicazione dei provvedimenti anti PM10 (Ottobre – Aprile), a Falconara M.ma sono stati sbriciolati in meno di 3 mesi: 32 superamenti contro i 19 – 32 previsti in 7 mesi!

E’ il fallimento palese della politica di tutela della salute rispetto alle PM10 dell’Assessore all’Ambiente della Regione Marche e del Presidente Spacca, dell’organo tecnico ARPAM. Hanno fallito nella tutela della salute rispetto alle PM10 il Sindaco di Falconara ed il suo Assessore all’Ambiente.

Il fallimento si palesa ulteriormente se si osserva che:

A gennaio avevamo esternato le nostre forti perplessità su quell’Accordo sottoscritto dal Comune con la Regione:

  1. perché nel contributo delle industrie alla diminuzione delle emissioni non sono state prese a riferimento le emissioni effettive che quelle attività hanno dimostrato di produrre annualmente;
  2. perché è stato ignorato il contributo delle petroliere le quali se contribuiscono per oltre il 40% del traffico del porto di Ancona e ai suoi  profitti, comunque manovrano e attraccano alle strutture di Falconara Marittima (pontile e isola fissa).

Infine, sulla questione caminetti – non perché non producano polveri – ma per l’evidente disparità di responsabilità a loro imputata rispetto all’industria e i conseguenti sproporzionati obblighi imposti ai cittadini possessori.

A tale proposito consulta le tabelle dei dati delle PM10 validati dall’ARPAM:

Staff Lista Civile Cittadini in Comune

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