CONTENZIOSO “FILIPPONI” COMUNE DI FALCONARA: case e aumento dei residenti non sono sinonimi di riqualificazione. Prima si deve risanare e riqualificare l’esistente, poi si pensa al resto!

Scritto il 2 Ottobre 2010 
Pubblicato su Consigli Comunali, Infrastrutture e Territorio

Nel Consiglio comunale di giovedì 30/9 (equilibri di bilancio 2010) è rimasto senza risposta il dubbio manifestato da Cittadini in Comune riguardo al come l’Amministrazione Comunale intende realmente fronteggiare la “potenziale passività collegata al contenzioso “Filipponi” per un importo di circa 1.530.000 €”.

Il dubbio è legittimo poiché ci è stato detto che per quella eventuale passività verrà individuata l’eventuale fonte di finanziamento nei proventi derivanti dalle alienazioni patrimoniali … proprio quei proventi che non arrivano!

Infatti le alienazioni degli immobili sono pressoché ferme dato che rispetto al previsto incasso di 1.388.694 € sono stati realizzati soltanto 123.400 €!

Certo il mercato della casa è stagnante per tutti ma, proprio per questo, la credibilità di quelle entrate rappresenta un problema oggettivo per il Comune di Falconara M.ma!

Ma per il cosiddetto “contenzioso Filipponi”- la ex fabbrica di pelletteria nel cuore del quartiere Villanova – oggi la Giunta Comunale prospetta il raggiungimento di una soluzione transattiva che punta alla acquisizione e alla realizzazione di alloggi.

Ci sono alcuni “dettagli” che l’Amministrazione comunale dovrebbe tenere a mente prima di pensare a costruire appartamenti alla ex fabbrica Filipponi ed incrementare i residenti.

Il quartiere è abbandonato a se stesso, viene trascurato dall’Amministrazione comunale perfino per la sicurezza della viabilità, mancano i servizi e nel 2000 è stato privato della Scuola grazie all’ex Sindaco Carletti e all’attuale Assessore Baldassarri (nel 2000 in quella Giunta di centro-sinistra)!

Un centinaio di nuovi abitanti con figli che situazione sociale troveranno?

Pensare alla riqualificazione dopo aver incrementato il carico residenziale è falsificare la realtà delle cose: o si riqualifica prima oppure si realizza tutto contemporaneamente, riqualificazione profonda e nuove residenze.

Ma ci sono altri dettagli:

è possibile incrementare i residenti in una zona in cui, per la presenza della raffineria API a rischio di incidente rilevante, già gli attuali residenti anziani sono costretti a fare esercitazioni per lo sgombero del quartiere e gli altri sono costretti a convivere con Piani di Emergenza e vie di fuga?

E’ sanitariamente corretto incrementare la popolazione in una zona in cui la recente Indagine Epidemiologica ha stabilito, con dati statisticamente significativi, che per chi ha vissuto per oltre 10 anni vicino alla raffineria “vi è stato un aumento della mortalità attesa” per il tumore del sistema emolinfopoietico?

E gli aerei ed i treni che bucano il quartiere da ogni direzione?

Dovremmo seriamente evitare di ripetere la follia delle case popolari di Fiumesino – quelle del “Contratto di quartiere” – costruite a 100 metri dalla raffineria API ed assegnate definitivamente nei giorni scorsi.

Dovremmo seriamente pensare che fino a che ci sarà la raffineria API e fino a che le Amministrazioni come quella del Sindaco Brandoni si accordano per far realizzare ulteriori impianti a rischio i quartieri limitrofi aggrediti nel tempo dagli impianti non possono incrementare i residenti.

La logica chiede, invece, che la quantità di residenti deve essere stabilizzata e per loro si deve riqualificare al più alto livello il contesto urbano e sociale al fine di alleviare quanto più possibile il degrado determinato dalla presenza industriale e infrastrutturale.

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)

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