Zona industriale di Castelferretti, realizzazione di strade di cantiere in prossimità della confluenza del fosso S. Sebastiano con il fosso che costeggia l’aeroporto (Cannetacci) e del fosso Nuovo della Liscia con il Rigatta: al verificarsi di piogge abbondanti queste opere di cantiere potrebbero costituire un pericoloso sbarramento rispetto al regolare deflusso delle acque? L’ipotesi che vorremmo scongiurare è quella di un’esondazione con possibili conseguenti danneggiamenti di parte della zona industriale di via Consorzio (campi sportivi Amadio, piscina comunale e capannoni industriali).

Sul territorio del Comune di Falconara M, sono in corso numerosi cantieri per la realizzazione di progetti di regimazione idraulica finalizzati a ridurre il rischio di esondazioni dei fossi in caso di abbondanti piogge. Durante questi lavori le imprese appaltanti hanno evidentemente avuto necessità di realizzare una viabilità di cantiere per transitare da una parte all’altra degli argini. A riguardo il nostro gruppo consiliare intende portare all’attenzione la modalità in cui due di esse sono state realizzate, perché potrebbero formare una barriera rispetto al regolare deflusso dell’acqua.

La prima: siamo in prossimità della confluenza del fosso S. Sebastiano con il fosso che costeggia l’aeroporto (Cannetacci), nel punto subito a valle del ponte della linea ferroviaria Falconara-Orte presente a valle della piscina comunale. A seguito di un sopralluogo, sotto detta strada, nel letto del fosso, risultano inserite due sezioni di tubo, una approssimativamente di circa 1 metro e l’altra di 0,50 metri di diametro circa, le cui dimensioni sembrano aver ridotto notevolmente la portata originaria del corso d’acqua, anche in considerazione dei blocchi di cemento posizionati nelle adiacenze e sopra di essi che, così come appaiono (anche da foto pubblicate sui social che qui per completezza alleghiamo), oltre a dare una comprensibile struttura di sostegno all’opera, a fronte di eventuali abbondanti piogge potrebbero costituire nello stato attuale uno sbarramento del fosso S. Sebastiano. L’ipotesi che vorremmo scongiurare è quella di un’esondazione con possibili conseguenti danneggiamenti di parte della zona industriale di via Consorzio, dei campi sportivi Amadio e della piscina comunale. Nella giornata del 04 novembre, attraverso la presentazione di un’interrogazione, il nostro gruppo ha segnalato all’Assessore ai Lavori Pubblici Valentina Barchiesi e al Sindaco Stefania Signorini questa situazione, chiedendo:

–          quali autorizzazioni siano state richieste da parte del soggetto responsabile della costruzione di detta strada di cantiere;

–          quali valutazioni e calcoli della portata dell’acqua siano stati effettuati;

–          se siano note le tempistiche di cantiere che richiederanno la presenza di tale opera stradale provvisoria;

–          se e come l’amministrazione intenda intervenire per scongiurare le possibili esondazioni che potrebbero essere causate da quanto osservato e riportato.

 

Foto 1 e 2 sbarramento fosso S. Sebastiano.

Foto 3 Sbarramento fosso S. Sebastiano: con sedimenti di terra che ostruiscono parzialmente il tubo a sinistra

La seconda: durante un ulteriore sopralluogo, abbiamo riscontrato anche la realizzazione di un’altra strada di cantiere realizzata nelle stesse condizioni, in questo caso appare un solo tubo per il passaggio dell’acqua. Questo secondo punto si trova all’intersezione del fosso Nuovo della Liscia con il Rigatta, come mostriamo nella foto allegata. In caso di piogge molto abbondanti risulterà sufficiente o potrebbe costituire uno sbarramento pericoloso in termini di rischio esondazione?

 

Cenci Roberto,
Capogruppo e consigliere comunale delle liste civiche
Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara sinistra in Comune.

foto-1-sbarramento-fosso-s-sebastiano.jpgfoto-2-sbarramento-fosso-s-sebastiano.jpg20211108-foto-3-sbarramento-fosso-s-sebastiano-con-sedimenti-terra.jpg

foto-4-ostruzione-su-fosso-nuovo-della-liscia-e-rigatta.JPG

Falconara M., via Cipriani: quando il Comune esegue dei lavori pubblici le barriere architettoniche andrebbero tolte non aumentate.

larghezza-marciapiede-prima-dei-lavori.jpgrestringimento marciapiederestringimento marciapiede 2restringimento marciapiede 3via CiprianigradiniGradini anziché scivoligoogle maps via Cipriani prima dell’interventoA più riprese, anche in passato, il nostro laboratorio civico ha rappresentato e sollecitato la necessità di un impegno concreto, da parte del Comune di Falconara, a ridurre le tante barriere architettoniche presenti sul nostro territorio. Di riscontro non sono mancate prese di posizione da parte dell’amministrazione comunale o articoli di stampa farciti di dichiarazioni di sensibilità e impegno sul tema. Certi di queste sensibilità vogliamo con questi scatti portare all’attenzione cosa invece è stato recentemente fatto in via Cipriani, dove è stato realizzato un restringimento del marciapiede, che ci lascia senza parole se si considera che ad esempio in corrispondenza di un passo abitazione risultano due gradini (gradino in entrambi i lati), anziché la realizzazione di scivoli, inoltre un tombino della fognatura ora rimane spostato in mezzo alla carreggiata, forse pericolosamente (?) e tra l’altro anche mezzo otturato dal catrame. Ci chiediamo quale sia stato il criterio politico seguito dall’amministrazione rispetto a questo intervento: la creazione di nuovi stalli per il parcheggio delle auto o agevolare la fruibilità dei marciapiedi a tutti i cittadini? Altro?

Di norma quando si interviene sui marciapiedi riteniamo lo si debba fare per aumentare lo spazio, non per ridurlo e bisognerebbe cogliere l’occasione per rimuovere le barriere architettoniche presenti. Ci permettiamo inoltre di segnalare che, come in parte documenta anche la foto ripresa da google maps, in questa via erano in passato presenti un numero maggiore di alberi, nel tempo rimossi e non più sostituiti.

Si allegano n. 8 foto (anonimizzate e quindi utilizzabili).

Roberto Cenci, capogruppo consiliare liste civiche

Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara sinistra in Comune.

I Presidenti delle Commissioni Urbanistica e Ambiente sono stati costretti a convocarle dopo 8 mesi dalla richiesta di CiC/FBC/SAF grazie alla sottoscrizione della richiesta anche delle opposizioni consiliari che hanno fanno valere il Regolamento del Consiglio comunale sull’ostruzionismo della maggioranza. L’ordine del giorno che sarà discusso domani 9 settembre riguarda il Piano di Emergenza Esterno in caso di incidente alla ditta Bufarini che tratta i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. A che punto è l’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza che il Comitato Tecnico Regionale prevenzione incendi deve svolgere dopo che aveva diffidato l’azienda a giugno 2020? La Prefettura ha avviato o no l’iter per la redazione del PEE? Cosa può e deve fare l’Amministrazione comunale per tutelare i cittadini di Castelferretti e dei quartieri limitrofi?

doppio-simbolo.JPG Giovedì 9/9, finalmente, si riuniranno le Commissioni congiunte urbanistica e ambiente per discutere dell’assoggettabilità alla normativa Seveso dell’impianto di trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi della ditta Eredi Raimondo Bufarini e sul relativo Piano di Emergenza Esterno (PEE) che potrebbe riguardare i residenti di Castelferretti e quartieri limitrofi.

cattura.JPG Finalmente perché CiC/FBC/SAF avevano chiesto la riunione delle Commissioni il 5 gennaio scorso e soltanto grazie alla sottoscrizione della richiesta anche da parte dei colleghi Consiglieri di opposizione (10 gg fa), i Presidenti della maggioranza sono stati costretti – da Regolamento – a convocarla … 8 mesi dopo!

Il punto all’ordine del giorno nasce da una relazione della Dott.ssa Daniela Spera – Chimica ed esperta di VIA – AIA e normativa Seveso – commissionata e autofinanziata dal gruppo consiliare CiC/FBC/SAF da cui sono scaturite due richieste di informazione inviate il 27/8/2019 al Prefetto, al Comitato Tecnico Regionale prevenzioni incendi (CTR Marche), al Sindaco di Falconara, alla Provincia di Ancona, alla Protezione civile della Regione Marche:

1)      se per l’impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti della Ditta Eredi Raimondo Bufarini era stata o meno eseguita la procedura di verifica di assoggettabilità alla normativa Seveso III.

2)      se la Ditta Bufarini aveva trasmesso al Prefetto le informazioni necessarie ai fini della redazione del PEE.

A queste domande sono seguite un sollecito della Prefettura (nel 2020) rivolto agli Enti competenti per fornire risposte ai quesiti posti e una diffida del CTR Marche (5/6/2020) nei confronti della Ditta Bufarini a “presentare entro n.60 giorni dal recepimento del presente verbale, la Notifica prevista dall’art.13 del D.lgs. 105/15 e il Rapporto di Sicurezza di cui all’art.15 del D.lgs. 105/15, fatto salvo per quest’ultimo adempimento che il gestore non dimostri il contrario“.

Ad oggi i nodi che le Commissioni dovranno affrontare sono i seguenti:

A)    il CTR Marche ha avviato l’istruttoria per la valutazione del Rapporto di Sicurezza che la ditta dovrebbe aver trasmesso in base alla diffida del 2020?

B)    Dato che risulterebbe che la Ditta Bufarini ha inviato alla Prefettura le informazioni necessarie ai fini della redazione del PEE, la Prefettura ha dato corso o intende dare corso alla redazione del relativo PEE?

Perché tutto questo riguarda anche l’Amministrazione comunale?

Perché nel caso del Piano di Emergenza Esterna il Comune è una parte importante del Piano per informare la popolazione sia preventivamente sia nella fase concreta dell’evento incidentale e, comunque, collabora con la Prefettura e tutti gli Enti coinvolti per pianificare la protezione della sicurezza, della salute umana e dell’ambiente dalle conseguenze degli incidenti rilevanti delle aziende che sono sul proprio territorio.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in comune

Via di esodo del Piano di Emergenza Esterno a Fiumesino (via del Conventino) chiusa per altri 3 mesi! La Prefettura aveva raccomandato ad RFI – ITALFERR di “velocizzare e concludere al più presto i lavori che interessano la via del Conventino per garantire la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” alla raffineria API. Il Sindaco di Falconara tace e acconsente come a febbraio scorso quando non si era accorto che il cantiere del bypass avrebbe chiuso la via di esodo. CiC/FBC/SAF scrivono nuovamente al Prefetto e al Sindaco: non è accettabile che la sicurezza del piano di esodo dei cittadini di Fiumesino sia subordinata al cantiere di RFI che non ha previsto l’interferenza con la via di esodo del PEE. CiC/FBC/SAF ribadiscono la richiesta già inoltrata il 10 agosto scorso: RFI realizzi un corridoio di sicurezza provvisorio su via del Conventino che aggiri il cantiere del bypass ferroviario attraverso uno sterrato sul terreno agricolo adiacente. La via di esodo provvisoria indicata dalla Prefettura (finché sarà attivo il cantiere di RFI) non rispetta il criterio della Procedura di evacuazione generica del vigente PEE di far allontanare i residenti su “percorsi schermati rispetto alla raffineria”.

doppio-simbolo.JPG Siamo preoccupati e costernati dall’aver appreso a mezzo stampa che via del Conventino – via di esodo del Piano di Emergenza Esterna (PEE) riferito alla raffineria API – rimarrà chiusa per altri 3 mesi, fino al 30 novembre. È chiusa da febbraio (Ordinanza Dirigenziale del Comune di Falconara n° 39 del 16/2/2021).

Preoccupati perché, come evidenziato nella nostra nota del 10 agosto 2021, l’individuazione delle provvisorie vie di esodo alternative in via Fiumesino e via Caserme, non appare rispettosa del criterio di «seguire possibilmente percorsi schermati rispetto alla raffineria», criterio che impronta la Procedura di evacuazione generica del vigente PEE.

Preoccupati per il prolungamento di altri 3 mesi di una situazione obiettivamente più rischiosa nella organizzazione del percorso di fuga per una parte dei residenti di Fiumesino ai quali non è garantita “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” (cit. del concetto espresso da codesta Prefettura nella nota inviataci il 23/7/2021).

Rammentando che il PEE vigente recita:

– che esso «è stato costruito con i dati forniti dalla Regione e dagli altri enti interessati»;

– che «L’attuazione del presente PEE è coordinata dalla Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ancona, con la collaborazione tecnico-operativa dei seguenti Enti/Comandi, denominati nel prosieguo del piano Enti Interessati» tra i quali RFI SpA,siamo sconcertati di fronte alla assenza di collaborazione tecnico-operativa di RFI – ITALFERR che a fronte della raccomandazione (con sottolineatura) della Prefettura di «porre in essere ogni utile strategia per velocizzare e concludere al più presto i lavori che interessano la via del Conventino, per poter rispettare la tempistica prevista nell’ultima versione del Piano di Emergenza Esterna dell’API Raffineria SpA e garantire la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante», ha prolungato i lavori e la chiusura di via del Conventino per altri 3 mesi.

Siamo sconcertati dalle ripetute leggerezze a cui stiamo assistendo a partire dalla inidonea comunicazione da parte di RFI – ITALFERR riguardo all’avanzamento delle varie fasi di lavoro del bypass ferroviario, in quanto l’organizzazione del cantiere in via del Conventino non risulta aver tenuto in conto le conseguenze e i tempi della chiusura di una importantissima via di fuga del PEE riguardante la raffineria API.

Sconcertati che per i residenti di Fiumesino “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” sia subordinata ad un cantiere la cui interferenza non è stata adeguatamente prevista e, a causa di questo, non sia garantita.

Sconcertati che la ditta a cui RFI – ITALFERR hanno affidato l’appalto del cantiere, soltanto il 6/8/2021 ha richiesto la proroga della chiusura fino al 30/11/2021, come se, di fronte ad un cantiere di tale rilevanza, RFI – ITALFERR e la ditta appaltatrice riescano a stabilire la necessità di altri 90 giorni di lavoro solo 10 giorni prima della scadenza della precedente Ordinanza Dirigenziale del Comune di Falconara M.

In tutto questo, assistiamo all’indecoroso comportamento istituzionale del Sindaco di Falconara M. che non si degna di informare il Consiglio comunale sulla situazione né si è confrontata con cittadini e Consiglieri comunali prima di inviare (il 10/8/2021) le proprie, sconosciute osservazioni alla Prefettura.

Una totale e disdicevole ottusità nei confronti del Consiglio comunale nonostante che l’anomala e rischiosa problematica di via del Conventino sia stata sollevata da nostro Gruppo consiliare a dispetto di un’Ordinanza Dirigenziale (la n° 39 del 16/2/2021) che, prima di essere emanata per “dirigere il traffico”, avrebbe dovuto essere preceduta dalla preminente richiesta di garantire ai cittadini di Fiumesino “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante”.  

Pertanto, abbiamo avanzato nuovamente la proposta che RFI realizzi un corridoio di sicurezza provvisorio su via del Conventino che aggiri il cantiere del bypass ferroviario attraverso uno sterrato sul terreno agricolo adiacente, come da nostra precedente nota del 10/8/202.

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Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

Scuola primaria Da Vinci di Castelferretti: l’Amministrazione comunale ricomincia dall’ABC? Un capannone ex commerciale o ex industriale può essere adeguato ed essere idoneo per ospitare gli alunni? Con quali costi per la comunità?

doppio-simbolo.JPG Corre voce che durante i lavori di demolizione e ricostruzione gli alunni della scuola primaria Leonardo Da Vinci verranno dislocati in uno o più capannoni dismessi nel territorio di Castelferretti. Ancora la cittadinanza non è stata avvertita ma con molta probabilità i lavori sull’edificio scolastico inizieranno a gennaio 2022.

2021-castelferretti-da-vinci-ex-abc-moda.jpg Già da alcuni mesi l’Amministrazione comunale sta cercando un capannone per collocare i 260 alunni più il settore docenti ed il personale ATA.

Sembra che tra i capannoni Lidl in via Marconi, ex ABC, ex ISEA, ex Sacma, quello scelto sarà l’ex commerciale ABC.

Questa accelerazione è dovuta al fatto che dal maggio 2016, cioè quando è stata consegnata la verifica sismica del plesso, poco o nulla è stato fatto. È stata realizzata solo la copertura della parte storica mentre la parte in muratura non fa parte di nessun progetto.

La verifica di vulnerabilità simica prevedeva che entro il 2018 doveva essere ristrutturato l’intero plesso delle Da Vinci, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta.

Nel 2018, nonostante la raccolta di firme da parte dei genitori degli alunni delle scuole Da Vinci e consegnate al Sindaco dove si chiedeva la realizzazione di un nuovo plesso come proposto in sede di un incontro tra i tecnici comunali ed i genitori, l’Amministrazione comunale scelse di ristrutturare il vecchio. Il progetto sostenuto dalla petizione doveva essere realizzato in via Terzi ed il costo era stimato in 5,2 milioni di Euro compresa la progettazione.

L’Amministrazione comunale motivç la scelta con il fatto che la nuova realizzazione sarebbe costata oltre un milione di euro in più rispetto alla ristrutturazione del plesso esistente (oltre i circa 80.000 euro necessari per gli espropri necessaria al nuovo), ed infine per i lunghi tempi per effettuare una variante urbanistica necessaria per la realizzazione del nuovo.

Riteniamo che dal 2016 (dopo cinque anni!) le problematiche per realizzare un nuovo plesso si sarebbero potute superate: tempistiche esproprio e variante al PRG nonché l’accantono del denaro che sarebbe servito per dimostrare la capacità finanziaria di sostenere la parte del progetto che compete al Comune a fronte di un’eventuale cofinanziamento Statale, Ministeriale o Regionale.

La ristrutturazione di una parte della scuola primaria Da Vinci partirà da un costo di quasi 3 milioni di euro con esclusione della parte in muratura non compresa e della progettazione.

Le incognite di una ristrutturazione dell’esistente sono diverse: dubitiamo che ci saranno adeguate aree verdi e spazi esterni di condivisione, vie di fuga, parcheggi adeguati, distacchi sufficienti dagli edifici esistenti, sufficienti aule accessorie di segreteria.  La palestra sarà interrata e, pertanto, inadeguata sia per la superficie che per l’altezza ad effettuare allenamenti e partite federali di pallavolo, pallamano, calcetto, basket, ecc.

Infine, alla luce delle ipotesi che circolano, quanto costerà l’adeguamento di un ex capannone commerciale o industriale che dovrà ospitare temporaneamente alunni, insegnanti e non docenti delle Da Vinci? Il trasporto di tutti i 260 bambini sarà a carico del Comune? Con quali ulteriori costi? Quanto dureranno i lavori? Un anno? Il progetto ad oggi è stato finanziato?

La campagna elettorale 2023 per il rinnovo del Sindaco è iniziata.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

Da settimane il cantiere del bypass ferroviario ha chiuso via del Conventino, percorso di fuga rapido per evacuare in sicurezza i residenti di Fiumesino qualora si verificasse un incidente rilevante presso la raffineria API. Con una p.e.c. al Prefetto di Ancona e al Sindaco di Falconara, CiC/FBC/SAF hanno chiesto che sia tempestivamente individuata e comunicata ai residenti di Fiumesino una via di fuga che rispetti i criteri enunciati nel Piano di Emergenza Esterna, ovvero una via di fuga schermata rispetto ad un eventuale incendio in raffineria. Inoltre, CiC/FBC/SAF hanno chiesto al Prefetto di valutare se nel comportamento di RFI – ITALFERR sia riscontrabile una inidonea comunicazione dell’avanzamento delle varie fasi di lavoro del bypass in quanto quella attualmente in essere in via del Conventino non sembra essere stata adeguatamente organizzata dal punto di vista logistico, ovvero dal punto di vista delle conseguenze a seguito della chiusura di una importantissima via di fuga del PEE.

doppio-simbolo.JPG Da settimane, l’attuale chiusura di via del Conventino, determinata dal cantiere di RFI – ITALFERR per la realizzazione del bypass ferroviario, impedisce alla popolazione residente a Fiumesino di intraprendere il percorso di fuga indicato dal Piano di Emergenza Esterna per evacuare in sicurezza la zona interessata da un eventuale incidente rilevante presso la raffineria API e raggiungere in sicurezza i punti di raccolta individuati dal PEE.

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Da quanto risulta dall’Allegato 3.1 Piano operativo di viabilità del PEE, al paragrafo CANTIERE RFI-ITALFERR PER LA REALIZZAZIONE DEL BYPASS FERROVIARIO DELLA LINEA ADRIATICA, tra le quattro fasi di lavorazione previste da RFI – ITALFERR che comporteranno modifiche all’assetto viario della zona, non è stata considerata quella che sta interessando via Conventino.

Non risulta neanche che da parte del Prefetto e del Sindaco di Falconara siano state inviate ai residenti di Fiumesino disposizioni alternative per evacuare in sicurezza la zona interessata da un eventuale incidente rilevante presso la raffineria API.

Non è pensabile che per i 6 mesi necessari indicati da RFI per la fase di lavoro che riguarda via del Conventino i residenti di Fiumesino debbano convivere con il rischio di rimanere intrappolati in caso di necessità di evacuazione della zona.

cattura.JPG Era stata prevista questa situazione?

Come mai i residenti di Fiumesino non sono ancora informati riguardo ad una adeguata via di fuga?

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in Comune

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