Caos scuolabus: ecco perché la Regione è la prima responsabile e, a ruota, il Comune di Falconara!

doppio-simbolo.JPG Facile “adire alle vie legali” per Regione Marche e il Sindaco di Falconara Marittima. Con la chiassosa iniziativa si tenta di coprire il danno ed il disagio subito dalle famiglie.

Il danno lo ha fatto la ditta Tundo che ha vinto l’appalto ma esistono dei controllori che, per tempo, potevano porre rimedio ad un caos annunciato.

Annunciato perché da diverse settimane, la ditta in questione ha “un’aspra vertenza con gli autisti per via degli stipendi non pagati“, come ha riportato molta Stampa.

Ma se di questa situazione che qualifica negativamente la ditta stessa (ed era prevedibilissimo che ci sarebbero state ripercussioni sulla qualità e la fornitura del servizio) ne era al corrente la Stampa, possibile che non ne fosse al corrente la Regione Marche? Possibile che l’Assessorato responsabile in Regione, almeno una settimana prima dell’inizio dell’anno scolastico, non abbia sentito la responsabilità di alzare il telefono per parlare con le Organizzazioni sindacali che gestiscono quella vertenza e capire le tempistiche della vertenza?

Ci sarebbe stato il tempo per adottare un servizio in emergenza poiché con quel tipo di vertenza in essere non si può arrivare alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico fidandosi solo delle rassicurazioni della ditta appaltatrice. Il servizio di scuolabus coinvolge bambini e famiglie!

Fin qui la Regione.

Il Sindaco di Falconara non può stare con le mani in mano perché “intanto ci pensa la Regione che ha gestito tutto l’appalto”, perché se la Regione non ci pensa (come è avvenuto) le ripercussioni le pagano gli alunni e le famiglie di Falconara.

Se ci fossimo stati noi ad Amministrare, visti i precedenti della ditta appaltatrice rilevabili da tutti i quotidiani nazionali nonché dalle Delibere di Giunta di diversi Comuni italiani, avremmo monitorato autonomamente la situazione e richiamato la Regione ad intervenire una settimana prima!

Un Comune, un Sindaco, lo deve fare anche se non è tenuto a farlo!

Il Sindaco Signorini lo doveva fare per rispetto degli studenti e delle loro famiglie!

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in comune

I Presidenti delle Commissioni Urbanistica e Ambiente sono stati costretti a convocarle dopo 8 mesi dalla richiesta di CiC/FBC/SAF grazie alla sottoscrizione della richiesta anche delle opposizioni consiliari che hanno fanno valere il Regolamento del Consiglio comunale sull’ostruzionismo della maggioranza. L’ordine del giorno che sarà discusso domani 9 settembre riguarda il Piano di Emergenza Esterno in caso di incidente alla ditta Bufarini che tratta i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. A che punto è l’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza che il Comitato Tecnico Regionale prevenzione incendi deve svolgere dopo che aveva diffidato l’azienda a giugno 2020? La Prefettura ha avviato o no l’iter per la redazione del PEE? Cosa può e deve fare l’Amministrazione comunale per tutelare i cittadini di Castelferretti e dei quartieri limitrofi?

doppio-simbolo.JPG Giovedì 9/9, finalmente, si riuniranno le Commissioni congiunte urbanistica e ambiente per discutere dell’assoggettabilità alla normativa Seveso dell’impianto di trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi della ditta Eredi Raimondo Bufarini e sul relativo Piano di Emergenza Esterno (PEE) che potrebbe riguardare i residenti di Castelferretti e quartieri limitrofi.

cattura.JPG Finalmente perché CiC/FBC/SAF avevano chiesto la riunione delle Commissioni il 5 gennaio scorso e soltanto grazie alla sottoscrizione della richiesta anche da parte dei colleghi Consiglieri di opposizione (10 gg fa), i Presidenti della maggioranza sono stati costretti – da Regolamento – a convocarla … 8 mesi dopo!

Il punto all’ordine del giorno nasce da una relazione della Dott.ssa Daniela Spera – Chimica ed esperta di VIA – AIA e normativa Seveso – commissionata e autofinanziata dal gruppo consiliare CiC/FBC/SAF da cui sono scaturite due richieste di informazione inviate il 27/8/2019 al Prefetto, al Comitato Tecnico Regionale prevenzioni incendi (CTR Marche), al Sindaco di Falconara, alla Provincia di Ancona, alla Protezione civile della Regione Marche:

1)      se per l’impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti della Ditta Eredi Raimondo Bufarini era stata o meno eseguita la procedura di verifica di assoggettabilità alla normativa Seveso III.

2)      se la Ditta Bufarini aveva trasmesso al Prefetto le informazioni necessarie ai fini della redazione del PEE.

A queste domande sono seguite un sollecito della Prefettura (nel 2020) rivolto agli Enti competenti per fornire risposte ai quesiti posti e una diffida del CTR Marche (5/6/2020) nei confronti della Ditta Bufarini a “presentare entro n.60 giorni dal recepimento del presente verbale, la Notifica prevista dall’art.13 del D.lgs. 105/15 e il Rapporto di Sicurezza di cui all’art.15 del D.lgs. 105/15, fatto salvo per quest’ultimo adempimento che il gestore non dimostri il contrario“.

Ad oggi i nodi che le Commissioni dovranno affrontare sono i seguenti:

A)    il CTR Marche ha avviato l’istruttoria per la valutazione del Rapporto di Sicurezza che la ditta dovrebbe aver trasmesso in base alla diffida del 2020?

B)    Dato che risulterebbe che la Ditta Bufarini ha inviato alla Prefettura le informazioni necessarie ai fini della redazione del PEE, la Prefettura ha dato corso o intende dare corso alla redazione del relativo PEE?

Perché tutto questo riguarda anche l’Amministrazione comunale?

Perché nel caso del Piano di Emergenza Esterna il Comune è una parte importante del Piano per informare la popolazione sia preventivamente sia nella fase concreta dell’evento incidentale e, comunque, collabora con la Prefettura e tutti gli Enti coinvolti per pianificare la protezione della sicurezza, della salute umana e dell’ambiente dalle conseguenze degli incidenti rilevanti delle aziende che sono sul proprio territorio.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in comune

Via di esodo del Piano di Emergenza Esterno a Fiumesino (via del Conventino) chiusa per altri 3 mesi! La Prefettura aveva raccomandato ad RFI – ITALFERR di “velocizzare e concludere al più presto i lavori che interessano la via del Conventino per garantire la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” alla raffineria API. Il Sindaco di Falconara tace e acconsente come a febbraio scorso quando non si era accorto che il cantiere del bypass avrebbe chiuso la via di esodo. CiC/FBC/SAF scrivono nuovamente al Prefetto e al Sindaco: non è accettabile che la sicurezza del piano di esodo dei cittadini di Fiumesino sia subordinata al cantiere di RFI che non ha previsto l’interferenza con la via di esodo del PEE. CiC/FBC/SAF ribadiscono la richiesta già inoltrata il 10 agosto scorso: RFI realizzi un corridoio di sicurezza provvisorio su via del Conventino che aggiri il cantiere del bypass ferroviario attraverso uno sterrato sul terreno agricolo adiacente. La via di esodo provvisoria indicata dalla Prefettura (finché sarà attivo il cantiere di RFI) non rispetta il criterio della Procedura di evacuazione generica del vigente PEE di far allontanare i residenti su “percorsi schermati rispetto alla raffineria”.

doppio-simbolo.JPG Siamo preoccupati e costernati dall’aver appreso a mezzo stampa che via del Conventino – via di esodo del Piano di Emergenza Esterna (PEE) riferito alla raffineria API – rimarrà chiusa per altri 3 mesi, fino al 30 novembre. È chiusa da febbraio (Ordinanza Dirigenziale del Comune di Falconara n° 39 del 16/2/2021).

Preoccupati perché, come evidenziato nella nostra nota del 10 agosto 2021, l’individuazione delle provvisorie vie di esodo alternative in via Fiumesino e via Caserme, non appare rispettosa del criterio di «seguire possibilmente percorsi schermati rispetto alla raffineria», criterio che impronta la Procedura di evacuazione generica del vigente PEE.

Preoccupati per il prolungamento di altri 3 mesi di una situazione obiettivamente più rischiosa nella organizzazione del percorso di fuga per una parte dei residenti di Fiumesino ai quali non è garantita “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” (cit. del concetto espresso da codesta Prefettura nella nota inviataci il 23/7/2021).

Rammentando che il PEE vigente recita:

– che esso «è stato costruito con i dati forniti dalla Regione e dagli altri enti interessati»;

– che «L’attuazione del presente PEE è coordinata dalla Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ancona, con la collaborazione tecnico-operativa dei seguenti Enti/Comandi, denominati nel prosieguo del piano Enti Interessati» tra i quali RFI SpA,siamo sconcertati di fronte alla assenza di collaborazione tecnico-operativa di RFI – ITALFERR che a fronte della raccomandazione (con sottolineatura) della Prefettura di «porre in essere ogni utile strategia per velocizzare e concludere al più presto i lavori che interessano la via del Conventino, per poter rispettare la tempistica prevista nell’ultima versione del Piano di Emergenza Esterna dell’API Raffineria SpA e garantire la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante», ha prolungato i lavori e la chiusura di via del Conventino per altri 3 mesi.

Siamo sconcertati dalle ripetute leggerezze a cui stiamo assistendo a partire dalla inidonea comunicazione da parte di RFI – ITALFERR riguardo all’avanzamento delle varie fasi di lavoro del bypass ferroviario, in quanto l’organizzazione del cantiere in via del Conventino non risulta aver tenuto in conto le conseguenze e i tempi della chiusura di una importantissima via di fuga del PEE riguardante la raffineria API.

Sconcertati che per i residenti di Fiumesino “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” sia subordinata ad un cantiere la cui interferenza non è stata adeguatamente prevista e, a causa di questo, non sia garantita.

Sconcertati che la ditta a cui RFI – ITALFERR hanno affidato l’appalto del cantiere, soltanto il 6/8/2021 ha richiesto la proroga della chiusura fino al 30/11/2021, come se, di fronte ad un cantiere di tale rilevanza, RFI – ITALFERR e la ditta appaltatrice riescano a stabilire la necessità di altri 90 giorni di lavoro solo 10 giorni prima della scadenza della precedente Ordinanza Dirigenziale del Comune di Falconara M.

In tutto questo, assistiamo all’indecoroso comportamento istituzionale del Sindaco di Falconara M. che non si degna di informare il Consiglio comunale sulla situazione né si è confrontata con cittadini e Consiglieri comunali prima di inviare (il 10/8/2021) le proprie, sconosciute osservazioni alla Prefettura.

Una totale e disdicevole ottusità nei confronti del Consiglio comunale nonostante che l’anomala e rischiosa problematica di via del Conventino sia stata sollevata da nostro Gruppo consiliare a dispetto di un’Ordinanza Dirigenziale (la n° 39 del 16/2/2021) che, prima di essere emanata per “dirigere il traffico”, avrebbe dovuto essere preceduta dalla preminente richiesta di garantire ai cittadini di Fiumesino “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante”.  

Pertanto, abbiamo avanzato nuovamente la proposta che RFI realizzi un corridoio di sicurezza provvisorio su via del Conventino che aggiri il cantiere del bypass ferroviario attraverso uno sterrato sul terreno agricolo adiacente, come da nostra precedente nota del 10/8/202.

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Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune