la “lezione” dei castelfrettesi
Scritto il 24 Novembre 2011
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini
Ieri sera al Circolo Quercetti l’amministrazione comunale ha presentato ai cittadini le sue idee sulla città.
E’ stato un confronto impari, nel senso che i cittadini non solo hanno dimostrato maturità ed interesse verso il loro paese affollando la sala ma hanno anche dominato il dibattito con una serie di interventi precisi, caratterizzati da competenza e buon senso.
Una qualità indiscutibilmente superiore, quella dei cittadini, di fronte alla quale le sparute idee dell’amministrazione e le figure stesse dei politici presenti sono apparse deboli e impacciate. Poche idee, quelle presentate dai politici dell’amministrazione, e vecchie.
Della necessità di una strada che collega i parcheggi dietro le poste a via del consorzio CIC ne parla fin dalla sua formazione (nel 2008) e altri lo lo sostenevano prima di noi.
La circonvallazione oltre la superstrada, che personalmente ritengo superflua (e come me la pensa la maggior parte dei castelfrettesi), era parte del progetto redatto nell’era di Carletti dagli architetti locali Turchi e Guerri.
Nulla di nuovo quindi, se non la dura “lezione” di responsabilità civica data dai cittadini ai loro amministratori.
Ma l’amministrazione dovrebbe fare tesoro di questa lezione e non giudicarla soltanto come una sconfitta. L’errore non è stato infatti quello di affrontare i cittadini a viso aperto (anzi va riconosciuto soprattutto a Rossi, ad Astolfi, a Mondaini, il merito di cercare con costanza il confronto pubblico). L’errore è stato quello di voler portare la “propria idea” ai cittadini, in ordine ad una concezione secondo cui amministrare equivale a comandare, e chi comanda deve mostrare di sapere sempre cosa fare e magari anche imporlo, se necessario.
Imparare dalla lezione di Castelferretti significa superare l’errore e maturare finalmente l’idea che amministrare significa farsi interprete responsabile della volontà e dei desideri dei cittadini. Allora ci si accorgerà che l’incontro con i cittadini non va fatto dopo aver preso decisioni, ma prima, mettendo tutte le idee sul tavolo ed elaborando i diversi scenari per selezionare, grazie alla partecipazione dei cittadini, la soluzione più idonea e condivisa.
Questa è la strada che noi di CIC perseguiamo, la strada che porta all’affermazione della Democrazia Diretta in ambito locale.
A Castelferretti, nonostante tutto, l’amministrazione comunale si è affacciata su quella strada. Non abbia timore e vada avanti, con radicalità ed entusiasmo, perchè quella è la strada giusta.
Carlo Brunelli
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6 Commenti a “la “lezione” dei castelfrettesi”
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Caro Carlo, grazie per il tuo incitamento nel perseguire la strada del confronto e della dialettica tra cittadini ed amministrazione. Questa è la strada che stiamo percorrendo da molto tempo con i continui confronti in piazza e nelle assemblee, dispiace però leggere ancora un volta affermazioni come questa …omissis….”L’errore è stato quello di voler portare la “propria idea” ai cittadini, in ordine ad una concezione secondo cui amministrare equivale a comandare, e chi comanda deve mostrare di sapere sempre cosa fare e magari anche imporlo, se necessario….omissis…. Probabilmente sei arrivato un pochino tardi perdendo l’introduzione all’assmeblea e magari ti è stato riferito non correttamente, ti ripeto quindi il senso vero dell’assemblea di ieri, e cioè che le proposte illustrate devono essere lo spunto ed il punto di partenza sul quale dibattere per il futuro ed il miglioramento della situazione di Castelferretti, non proposte già pronte ed impacchettae per le quali si chiede al paese un Sì od un No, ma un tavolo di confronto aperto dal quale possa scaturire la soluzione migliore che contemperi i bisogni di tutti i cittadini facenti parti di una comunità complessa ed articolata quale la nostra. SI dovrebbe quindi evidenziare quanto detto dal Vicesindaco nell’introduzione, e ribadito anche da me successivamente, in merito al fatto che questa è la prima di una serie di assemblee che devono portare ad un successivo affinamento delle proposte fino a raggiungere una scelta finale, la più aderente possibile alle richieste della comunità ed alle fattibilità tecniche. Dall’assemblea si è capito bene quali siano le proposte condivise dai cittadni e quali no, pertanto è chiaro il percorso da intraprendere e quali le prossime tappe. Converrai pure tu che da qualcosa si dovrà pur partire ed un dibattito non può non iniziare da una proposta che magari possa pure venir stravolta subito dopo, altrimenti anzichè da un dibattito civile si rischia di partire subito con la baraonda. Spero quindi che potrai e vorrai partecipare direttamente a queste scelte apportando la tua esperienza e professionalità, assieme ai concittadini in comune. cari saluti Matteo
Caro Matteo,
l’errore - o il peccato veniale - che ho visto nel modo di porvi, a di là delle parole usate da Clemente Rossi, è il retaggio di un autoritarismo dal quale credo davvero voi stiate cercando di liberarvi, ma il cui odore, da chi come me (me lo permetteai) si è incamminato nella strada della democrazia diretta da un pò più di tempo, rimane ancora percepibile. La mia critica (che come ogni critica va sempre letta in senso positivo) non è altro che l’invito a liberarvi anche da questo retaggio e a procedee con ancora più cnvinzione nella strada intrapresa, nella consapevolezza che l’umiltà è sinonimo di forza non di debolezza, sempre.
Quanto al partecipare ai prossimi dibattiti, saremo ben lieti di esserci e parteciperemo nella misura in cui ciò sarà davvero desiderato da parte vosta. A presto, Carlo
Questo secondo intervento è in risposta alle polemiche suscitate da Sandro Barchiesi sul gruppo facebook “castelferretti e castelfrettesi” che vi invito a visitare (perchè è un gruppo vivace).
La vittoria dei castelfrettesi sull’Amministrazione comunale, di cui parlo nel post, non va misurata in termini di contrapposizione politica, perchè così non è stato. Va misurata in serietà e concretezza. Sotto questo aspetto la vittoria e la lezione sono state inequivocabili.
Ha ragione Carlo Amagliani quando dice che sono 40 anni che si fanno solo delle parole da parte delle amministrazioni comunali.
Di idee ce ne sono a josa e possiamo,anzi dobbiamo discuterne. Ma ciò che fa la diffeenza, ciò che la gente ormai esasperata si aspetta di vedere oggi da chi amministra è anche la concretezza. Ralizzare le idee!
Come intende l’Amministrazione realizzare gli interventi che usciranno dal dibattito con i cittadini? Quanti soldi è in grado di mettere a disposizione? In altri termini: “di cosa stiamo parlando?”
Alcune settimane fa portammo in discussione, sempre a Castelferretti, la questione della lottizzazione Montedomini in relazione ad una proposta dei privati per una transazione in cambio della revoca del nostro ricorso al TAR. Dalla discussione emerse che ogni possibiltà di una intesa era condizionata dalla sfiducia, da parte dei cittadini, nella reale volontà dell’Amministrazione di mettere a disposizine della città i due milioni circa di proventi ricavabili dall’operazione.
Lo stessa problema dell’altra sera. A questo punto il vero problema.
Quali soldi il Comune intende garantire per realizzare le opere utili a riqualificare Castelferretti? Sono i soldi derivanti dalla lottizzazione Montedomini? sono altri soldi?
Solo se l’Amministrazione si esprimerà subito e con precise garanzie su questo aspetto vale la pena portare avanti le discussioni. Altrimenti tutto si trasformerà ancora nell’ennesima portata in giro e un altro anno si aggiungerà nel pallottoliere di Carlo Amagliani…
Carlo Brunelli
Ciao Carlo,
ho solo pochi minuti per risponderti ma la tua discussione mi ha stimolato il confronto e chiarito molti aspetti, per il quale ti ringrazio.
Per riqualificare Castelferretti intendiamo usare i soldi della “cosiddetta variante Montedomini”, i soldi derivanti da qualsiasi altro futuro intervento edilizio seppur minimo nel paese (se mai ve ne saranno altri), altri finanziamenti esterni attraverso la partecipazione di bandi regionali o statali, e soldi propri recuperati dallae vendite immobili comunali. Questi modi di finanziamento sono stati elencati da Rossi e Mondaini in assemblea. In più Rossi, nella sua introduzione programmatica, ha anche dichiarato che l’amministrazione non intende utilizzare per nuova capacità edificatoria le aree ora soggette al PAI e che anzi saranno vincolate a destinazione di boschi urbani.
Ecco concretizzate le richieste dei citadini ;-)
Ciao Carlo, Buona domenica.
Matteo Astolfi
Caro Matteo,
Sono positivamente colpito dalle tue prese di posizione che sembrano recepire alcune delle istanze che come CiC sosteniamo da tempo, come lo stop a nuove edificazioni nelle aree individuate dal PAI come pertinenze dei corsi d’acqua.
Tuttavia non posso non ricordare come solo poche settimane fa, proprio in merito alla Variante Montedomini, L’associazione L’ondaverde aprì un confronto con i cittadini per verificare se ci fossero le condizioni per avviare una trattativa - come richiesto dai proprietari delle aree - per una revoca del ricorso al TAR presentato contro quella Variante urbanistica. La risposta negativa dell’assemblea fu netta e si fondava sulla generale sfuducia nel fatto che l’Amministrazione comunale fosse in grado (o avesse la reale volontà) di prendere precisi impegni in merito ad un progetto complessivo di riqualificazione dell’abitato.
Dalle tue parole deduco invece che sareste disposti ad assumervi impegni concreti, sia a livello di regolamentazione dell’uso del territorio, che di promozione di iniziative (la fondazione Montedomini) che di somme da destinare ad opere di interesse pubblico.
Se così è, penso sia importante discuterne.
Ferma restando la mia e la nostra contrarietà alla scelta in sè di edificare al di là della barriera della superstrada, ritengo che qalora ciò venga inserito in un contesto più generale che porti ad un deciso passo avanti verso la riqualificazione di Castelferretti, sia doveroso entrare nel merito e verficare quali scenari si possono prefigurare, nell’interesse primo della comunità locale.
Preso atto della disponibilità dell’Amministrazione di fornire adeguate garanzie circa la realizzazione di quanto prospettato, sarebbe giusto, a mio avviso, riunire nuovamente i cittadini per un confronto aperto.
Sarà l’assemblea popolare - come avviene nella vera democrazia - a indicare nuovamente la strada da percorrere.
Carlo Brunelli
molto bene, in attesa quindi della convocazione dell’assemblea popolare da parte dei cittadini, sto facendo predisporre un atto di indirizzo che sancisac per iscritto quanto detto.
ciao a presto
Matteo Astolfi