A Castelferretti noi facciamo così…

Scritto il 19 Settembre 2011 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini

 aerea.jpg

“Ad Atene noi facciamo così…” diceva Pericle nel descrivere la prassi della democrazia agli stranieri che non la conoscevano.

Una prassi che era ben diversa da quella della odierna “democrazia rappresentativa” che vuole i cittadini soltanto elettori e spettatori muti del governo dei partiti.

Una prassi, quella della vera democrazia, che è rivissuta giovedì sera a Castelferretti dove i cittadini si sono riuniti per discutere e decidere insieme su una questione che ha a che fare con il futuro della loro città.

La lista civile Cittadini in Comune, assieme all’associazione l’ondaverde, ha domostrato il suo diverso modo di fare, il suo non essere “partito” ma semplice portavoce del volere dell’assemblea dei cittadini.

La questione era  l’atteggiamento da tenere circa il ricorso al TAR, che chiede l’annullamento della variante al PRG relativa alla lottizzazione Montedomini, alla luce dell’iniziativa della proprietà che ha mostrato la volontà di venire incontro ad alcune delle osservazioni mosse dall’associazione l’ondaverde chiedendo per questo l’annullamento del ricorso al TAR.

I rappresentanti dell’associazione hanno dapprima incontrato i privati, per capire la loro disponibilità ad operare ulteriori modifiche a vantaggio dell’interesse pubblico di Castelferretti, precisando che accanto alla questione “tecnica” c’era anche una questione “politica” da affrontare, relativa all’utilizzo degli oltre due milioni di euro che il Comune intende incassare dall’operazione Montedomini e che vorrebbe utilizzare per appianare il bilancio invece di reinvestirli, come dovrebbe essere, in azioni di interesse collettivo a favore di Castelferretti.

I privati, in quell’incontro, hanno mostrato la loro disponibilità dando anche il loro vivo apprezzamento e la loro condivisione all’opzione politica che rivendica l’uso dei due milioni a vantaggio di Castelferretti.

A questo punto, se la trattativa fosse stata condotta da un partito politico, si sarebbe forse riunita la segreteria che avrebbe preso una decisione sul da farsi. Probabilmente si sarebbe proseguita una trattativa fino al raggiungimento di un accordo. Di quella trattativa, e soprattutto dei termini dell’accordo, i cittadini sarebbero stati del tutto inconsapevoli nè avrebbero potuto verificare se quanto ottenuto dal partito fosse veramente andato tutto a favore della comunità o, almeno in parte, fosse andato a favore del partito stesso…

Ma, come abbiamo detto, la lista civile Cittadini in Comune non è un partito ed ha agito diversamente.

Così come il ricorso al TAR è stato espressione della volontà popolare dei casteferettesi, manifestatasi con una petizione e con la diffusa indignazione verso un’operazione condotta dal commissario prefettizio senza alcun confronto pubblico, così la proposta dei privati, che introduceva una situazione nuova nella questione, è stata portata all’attenzione dei cittadini per poter prendere insieme una decisione.

La lista dei cittadini ha lavorato per portare alla discussione la questione nella maniera più chiara possibile, facilitando la formazione di un parere responsabile ai partecipanti, senza assumere alcun giudizio, nell’obiettivo di giungere ad una decisione propria dell’assemblea.

In sintesi sono state presentate due possibilità di azione: o restare dell’idea di mantenere il ricorso al TAR o avviare una trattativa per portare ad un insieme di condizioni irrinunciabili da sottoporre all’amministrazione comunale, vincolando l’annullamento del ricorso al TAR alla produzione di atti concreti e delibere che comprovassero l’affermazione di quelle condizioni.

La discussione è stata accesa e partecipata, con molti interventi tutti motivati da riflessioni acute e responsabili.

Si è cercato di capire. Capire quale sarebbero state le coseguenze di tutte le opzioni disponibili. Si è compreso che la vittoria del ricorso al TAR riporterebbe in vigore l’edificazione prevista dal PRG, che pure non è certo uno scenario soddisfacente. Si è capito che l’accettazione della trattativa avrebbe comportato la necessità di sviluppare una pianificazione strategica, a medio-lungo termine, per tutta Castelferretti. Si è parlato della possibilità di acquisire la villa Montedomini e le case la Grotta attraverso la creazione di una fondazione che coinvolga l’INRCA (attuale proprietà che ha messo in vedita il bene).

Alla fine, pur nelle diverse opinioni che si sono manifestate, è emersa la volontà di mantenere fede al ricorso al TAR ed alla valutazione secondo la quale nuove case oggi non servono a Castelferretti, tanto meno in un’area giudicata dal PRG di pregio paesistico-ambientale.

La cosa interessante è che questo giudizio non è stato espressione di un rifiuto preconcetto, ma di un’attenta considerazione che ha colto in modo positivo le possibilità di una trattativa verso un nuovo assetto per Castelferretti.

In particolare è stata apprezzata da tutti la disponibilità al dialogo mostrata dalla proprietà.

Ciò che ha indotto ad una posizione “di trincea” rispetto ad una più aperta ad un confronto proiettato al futuro è stata la sfiducia nell’amministrazione comunale. La convinzione cioè che anche qualora l’amministrazione fosse venuta a patti, poi non avrebbe rispettato quei patti, perchè se il solo interesse dell’amministrazione è quello d fare cassa come possiamo credere nella sua capacità e volontà di condurre una pianificazione seria, volta al rinnovamento della città, che richiede un’azione constante e responsabile per anni?

In conclusione, se il governo della città fosse stato riposto in mani di cui la gente si fida, probabilmente la decisone sarebbe stata un’altra. Probabilmente si sarebbe potuto affrontare e risolvere la questione, nell’interesse di tutti e in primis di Castelferretti.

Oggi, questo non è possibile, per colpa dell’amministrazione.

Oggi la città è costretta a difendersi, ad evitare di mettere in gioco il suo futuro per non vederselo corrompere e divorare da chi, invece del bene pubblico, persegue soltanto la propria permanenza al potere.

Resta, nitida, la differenza tra il modo di fare della lista civile dei Cittadini e quella dei partiti, tutti inevitabilmente lontani, chi più chi meno, dalla strada della vera democrazia.

Resta la prospettiva aperta di un nuovo mondo possibile che possiamo e dobbiamo costruire insieme.

video parte 1

video parte 2

video parte 3

video parte 4

Commenti

6 Commenti a “A Castelferretti noi facciamo così…”

  1. tommaso 83 il 20 Settembre 2011 12:08

    Ci vuole del coraggio a far passare una riunione di circa 30 persone come la grande assemblea pubblica nella quale l’”agorà” di castelferretti decide le sue sorti…..c’è più gente ad una qualsiasi riunione di partito che alla vostra….lassate perde!

  2. Staff il 20 Settembre 2011 22:11

    La differenza tra CiC e qualsiasi partito è evidente: i partiti si ricordano e “ascoltano” i cittadini in campagna elettorale … Prima e dopo di essa cittadini e comitati sono “immaturi” e fanno perdere tempo ai manovratori delle segreterie di partito. CiC è fatta dai cittadini e dai comitati e vuole/vogliono ascoltare altri cittadini e altri comitati. CiC vuole allargare la presa di coscienza e l’abitudine a decidere dal basso perchè ci sono cittadini pronti a farlo ma NON MESSI IN CONDIZIONE DI FARLO dal consociativismo dei partiti. CiC sta dimostrando capacità di discutere i problemi tra la gente prima che tutto sia compromesso da accordi … Fossero anche 30 cittadini significa che sono quelli che vogliono discutere del proprio territorio.. E hanno discusso! Abbiamo l’impressione che questa attitudine di CiC Le dia fastidio.
    Lo scetticismo e lo sberleffo che contraddistinguono le Sue parole ci sembrano di coloro che preferiscono lasciare le scelte in mano ai “professionisti della politika”! Auguri!
    Fulvio (dello Staff CiC)

  3. Carlo il 23 Settembre 2011 23:26

    Proprio così… Non c’è bisogno di un “bagno di folla” a decretare la bontà di un modo di fare politica. Il convocare l’assemblea non è strumentale alla ricerca del consenso. Questo infatti è l’atteggiamento dei partiti, che radunano le persone come fossero pecore quando è il momento di mungere o di tosare… Noi andiamo in mezzo alla gente per “capire”, per “confrontarci” e per farci interpreti autentici - non velleitari - dei cittadini che mostrano interesse per la cosa pubblica. Questo è il “nostro” modo di fare ed è lapalissiano che i seguaci di partito lo trovino assurdo. Davvero la distanza tra chi mette in atto prove di democrazia e chi sia ffida ancora ai carrozzoni di partito è una distanza incolmabile…

  4. Gerardo il 27 Settembre 2011 21:28

    credo che forse la città di cui si parla non sia Castelferretti ma Falconara e che magari non esistono cittadini di Castelferretti e di Falconara ma Falconaresi che insieme e democraticamente partecipando tutti possono dare il loro contributo per decidere di scelte importani, resta forte l’iniziativa e bello vedere impegno in quello chesi fa ma unire la città per dare alla stessa una identità che sta perdendo è importante.

  5. carlo il 6 Ottobre 2011 11:07

    Sono d’accordo, ma è una ri-costruzione che occorre fare mattone su mattone, partendo dal quartiere per poi arrivare alla città. Ma poi dobiamo proseguire oltre fino a riscoprire i legami con i popoli della terra e con la terra stessa. Perchè tutto è inscindibilmente legato e tutto ci tocca da vicino….

  6. Moreno Miccini il 24 Ottobre 2011 19:23

    Quando negli anni novanta abitavo a Castelferretti, insieme a dei pazzi idealisti, facevo parte del Comitato Civico e giu nel tempo libero battaglie per la pulizia dei fossi (che continuano ad inondare), lo smog (che attanaglia ancora la frazione), e la discarica che doveva essere costruita alle Saline….
    Quella è stata una battaglia bellissima in meno di sessanta giorni, grazie alla vacanze natalizie, abbiamo raccolto oltre 6.000 firme che hanno ostacolato quel mostro.
    Ma qualcuno fra i politici che partecipavano alle nostre riunione aveva sempre qualcosa da dire e che lo facevamo per dei fini.
    Cosa assolutamente non vera mentre quei signori poi dal centro o dalla sinistra sono finiti amministratori pubblici o dipendenti (qualcuno dirigente) regionale.
    Lo facevamo per il futuro dei nostri figli (la mia primogenita aveva in quel tempo due anni)e per la vivibilità del territorio ma queste parole semplici chi viveva di politica non poteva comprenderle.
    Fortunatamente sono andato (ritornato) a vivere in Ancona e non ho vissuto l’epoca Carletti ove mi hanno raccontato che qualsiasi dissenso era punito e come nelle migliori “dittature” quello che è restato sono delle macerie.
    Ora vedere, anche se non vecchio, i video mi ha fatto rivedere quel tempo.
    Complimenti. Si vede che non lo fate per interesse ma per ideali. Condotta non abituale qui nel paese del prossimo default.
    Comunque alla manifestazione estiva contro il rigassificatore c’ero ancora questa volta accompagnato dalla mia secondogenita (sei mesi).
    Anche per questa devo vedere le problematiche ambientali.

Rispondi




Please leave these two fields as-is: