Case di emergenza: l’Amministrazione Brandoni prosegue la politica concentrazionaria, del ghetto nei confronti del quartiere Villanova
Scritto il 8 Gennaio 2011
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini
Il recente Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari modificato dall’Amministrazione comunale (Cons. Com. 21/12/2010) e votato favorevolmente dal solo Popolo della Libertà ha rivelato nei fatti quanto non detto dall’Amministrazione Brandoni: la prosecuzione della politica concentrazionaria, di ghettizzazione del quartiere Villanova.
L’ex Sindaco Carletti, negli anni ‘90, aveva acquisito al patrimonio del Comune molti, troppi appartamenti da destinare ad alloggi di emergenza nel quartiere Villanova, senza procedere alla necessaria riqualificazione dell’intero rione.
L’attuale Amministrazione Brandoni non sta facendo nulla per riqualificare urbanisticamente il quartiere e per invertire le scelte precedenti, almeno per “alleggerire” il quartiere falconarese dagli alloggi di emergenza!
Infatti nel piccolo e decentrato quartiere Villanova ci sono ben 11 alloggi di emergenza sui complessivi 29 di proprietà comunale nell’intero territorio (compresi quelli della Società GPC ad intero capitale comunale).
Quasi il 40% degli alloggi di emergenza concentrati in un quartiere di circa 800 abitanti - molti dei quali provenienti da paesi extraeuropei - privo di una scuola, con scarsi servizi, urbanisticamente abbandonato, assoggettato ad un Piano di fuga per eventuali incidenti presso gli impianti dell’API!
Nelle numerose riunioni della Commissione Consiliare VI, i componenti di maggioranza ed opposizione avevano raggiunto l’accordo con l’Assessore Baldassarri sulla proposta dell’Amministrazione di conservare complessivamente soltanto due o tre alloggi di emergenza di proprietà comunale, di vendere gli altri e di destinare parte del ricavato della vendita a progetti di compartecipazione temporanea agli affitti che le famiglie in difficoltà dovranno sostenere.
Cittadini in Comune ha sempre sostenuto che la scelta dei quartieri o zone di Falconara dove mantenere i due o tre alloggi di emergenza di proprietà comunale deve essere fatta tenendo in considerazione le caratteristiche dei quartieri stessi in modo da non penalizzare ulteriormente le famiglie in difficoltà e non caricare di altre difficoltà situazioni sociali già critiche.
Dunque, secondo CiC, per la scelta andrebbero tenuti in considerazione i seguenti parametri:
- La situazione sociale dei quartieri scegliendo quelli che offrono opportunità di inserimento;
- La presenza di servizi adeguati che non richiedano dispendiosi e continui spostamenti alle famiglie in difficoltà;
- Le condizioni urbanistiche sufficientemente accoglienti e, comunque, non degradate;
- La situazione ambientale.
Il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari - gestito dagli Assessori al Bilancio, al Patrimonio e ai Servizi Sociali (Mancini, Astolfi e Baldassarri) - ha completamente ignorato questo approccio e ha adottato solo il criterio del “mercato”.
Così la scelta di mettere in vendita prima di tutto gli alloggi situati in zone centrali dotate di buoni servizi, di fatto significa trascurare la vendita degli alloggi meno appetibili al “mercato” … per esempio quelli ubicati nel quartiere Villanova!
I numeri parlano chiaro: dei 15 alloggi posti in vendita con il Piano delle alienazioni licenziato il 21/12 scorso soltanto 3 sono situati nel quartiere Villanova!
Secondo la Lista Civile CiC, se l’Amministrazione comunale continuerà ad affidarsi alle sole regole del mercato per l’alienazione degli immobili di proprietà, molto probabilmente i due o tre alloggi di emergenza che l’Amministrazione deciderà di tenere si troveranno ancora ubicati nel quartiere Villanova.
Viceversa - anche in virtù di quanto concordato in Commissione Consiliare VI - è il momento di stabilire a tavolino - usando i parametri sopraccitati - quali sono le zone o i quartieri in cui distribuire i due o tre alloggi di emergenza che rimarranno di proprietà comunale!
Parametri che dovrebbero essere utilizzati dall’Amministrazione comunale per orientare la ricerca degli appartamenti da parte delle famiglie in difficoltà e che dovranno essere sostenute economicamente nei progetti di temporaneo accompagno e compartecipazione agli affitti.
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune - Falconara M.ma)
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Un Commento a “Case di emergenza: l’Amministrazione Brandoni prosegue la politica concentrazionaria, del ghetto nei confronti del quartiere Villanova”
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Mi dispiace dirvi che io non sono affatto contenta che il Comune venda le case d’emergenza abitativa. In questo periodo di crisi ci sono sempre più persone che hanno difficoltà a pagare gli affitti che in città sono alti e sempre meno persone si possono permettere di acquistare un alloggio. La cosa migliore da fare era applicare il regolamento per l’assegnazione delle casa d’emergenza comunali in vigore dal 2007 e mai utilizzato ed esigere, come previsto dallo stesso regolamento, un affitto adeguato al reddito, su dichiarazione ISEE.
Villanova è il quartiere della città dove affitti e alloggi costano meno ed il perchè è anche troppo scontato: l’API.
E’ ovvio, dunque, che chi ha difficoltà economiche e vuole spendere poco per la casa (sia per affitto, sia per un acquisto) concentra le sue ricerche in zone dove i costi sono inferiori.
Forse per questo motivo l’Amministrazione Carletti ha acquistato molte case per emergenza abitativa nel quartiere di Villanova. Forse per questo motivo in quella zona si concentrano molte “diveristà” e anche povertà.
Tuttavia il problema non è questo, ma la carenza di servizi. Io più che chidere all’Amministrazione la vendita delle case d’emergenza abitativa del quartiere, chiederei la riapertura della Scuola, della Parrocchia, di centri ricreativi e sportivi dove poter fare anche cultura e, perchè no, intercultura vista la ricchezza delle diversità culturali del quartiere.