Vicenda SADAM Jesi: PICCONATE SULLA DEMOCRAZIA, IL PEAR ED IL FUTURO OCCUPAZIONALE!
Scritto il 18 Febbraio 2010
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Energia e Ambiente
L’accordo con il Gruppo Maccaferri firmato dal Sindaco di Jesi, Regione e Provincia evidenzia alcuni aspetti devastanti per la democrazia ed il futuro del territorio dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale (AERCA):
- La volontà dei Consiglieri comunali eletti dai cittadini, maggioritariamente contrari all’accordo, è stata stracciata dal Sindaco che, al contrario, ha risposto all’ordine delle segreterie di partito non scelte dai cittadini. Regione e Provincia non aspettavano che questo per accodarsi ?
- Il PEAR - che potrebbe contribuire ad eliminare i rischi dell’AERCA e indirizzare un modello energetico ed occupazionale rinnovabile - negli ultimi anni ha subito costantemente le picconate dei gruppi industriali che hanno i seguenti nomi:
Maccaferri - Api Nòva Energia - Edison - Gaz de France!
Di fronte ad essi la Regione Marche è stata ed è debole nella difesa dell’interesse pubblico inteso come occupazione, spesa in salute, territorio! Progetti non compatibili con le indicazioni del Piano Eenergetico Ambientale Regionale dovevano essere respinti prima dell’accesso alla Valutazione di Impatto Ambientale (rigassificatori, grandi centrali termoelettriche, uso sconsiderato delle biomasse) e al contrario, progetti compatibili con il PEAR - come alcuni parchi eolici - dovevano essere maggiormente difesi! Basti pensare che la stessa Confindustria prende a pretesto quest’ultimo aspetto per attaccare la Regione sull’insufficienza del PEAR! - Buona parte dei Sindacati - assecondati dalla Regione - continuano a percorrere la strada suicida della cieca delega agli appetiti imprenditoriali. Continuano a lasciare soli, anzi ad attaccare, quella parte di cittadini che chiedono alla Regione di essere conseguente con gli indirizzi che si è data attraverso il PEAR: ad esempio, predisporre tutto ciò che serve allo sviluppo di una intera filiera sulle rinnovabili vorrebbe dire non lasciare sola la nuova imprenditoria rinnovabile e creerebbe le condizioni per sostituire quella occupazione oggi in continua riduzione e con il fiato corto perché legata a produzioni su cui continueremo a registrare un calo anche nei consumi (raffinazione petrolio, centrali termoelettriche).
- Molti amministratori, oltre a Regione e Sindacati, non hanno avuto, sino ad oggi, la volontà politica di praticare la strada di un modello energetico diffuso sulle rinnovabili. Oltre a sacrificare la piccola e media impresa del rinnovabile, non hanno avuto la volontà di contrattare una svolta energetica con i grossi gruppi industriali; è il caso dell’Amministrazione comunale falconarese e della Regione Marche incapaci di far rispettare il Protocollo d’Intesa Regione/API sottoscritto nel 2003.
La Lista Civile Cittadini in Comune, presente nel Consiglio Comunale di Falconara Marittima, esprime la propria solidarietà ai colleghi del Consiglio Comunale di Jesi e chiede ai Sindaci e Consiglieri dei Comuni dell’AERCA di testimoniare il proprio dissenso a questo oltraggio al diritto di autodeterminazione locale!
Inoltre CiC denuncia il depotenziamento del ruolo dei Consigli comunali nonché la strisciante “privatizzazione” dei Consigli comunali che o sono ridotti a semplici vidimatori notarili della volontà delle Giunte o sono scavalcati dai poteri di taluni Sindaci.
Per la Lista Civile CiC, Loris Calcina (capogruppo consiliare al CC di Falconara M.ma)
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