per fare certe cose, ci vuole orecchio…

Scritto il 15 Ottobre 2009 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini

asino.jpg L’amministrazione Brandoni è ormai nota per il suo disinteresse verso ogni forma di inquinamento…

Minimizza gli effetti dell’inquinamento atmosferico, non prendendo iniziative nonostante i ripetuti sforamenti dei limiti delle Polveri sottili e snobbando gli studi epidemiologici che evidenziano i danni alla salute della popolazione.

Non considera l’inquinamento delle acque, visto che nel previsto piano spiaggia non c’è una sola parola spesa sul fatto che l’acqua del mare, dove fanno il bagno famiglie e bambini falconaresi, è spesso del tutto simile ad uno scarico fognario.

Però, stando a quanto si evince dai giornali, questa amministrazione è sensibile all’inquinamento acustico.

In via Rosselli e via Milano le polveri sottili continueranno a sforare i limiti, ma si pensa ad asfaltare la strada con speciali bitumi fonoassorbenti, mentre si scopre con orrore che RFI ha un progetto (datato in raaltà 2006) che prevede altissime barriere lungo la nazionale.

Eh si, l’amministrazione Brandoni ha le orecchie sensibili…  Noi grezzi citadini qualunque diremmo che forse quello del rumore viene dopo altre situazioni ambientali ben più gravi, ma è evidente che noi non siamo all’altezza di capire, non abbiamo la finezza…perchè, come dice la canzone di Jannacci, “per fare certe cose, ci vuole orecchio“.

Per dire relativamente al rumore prodotto dalla raffineria Api,  come si evince dai giornali,  che al posto di barriere fisiche “prevediamo piuttosto di modificare il Piano di classificazione (classificazione acustica, che in quella zona fissa limiti severi) e, per Fiumesino, concertare interventi con raffineria ed ANAS dato che il traffico contribuisce al rumore”, ci vuole un orecchio particolare. Un orecchio lungo, che sa ascoltare con attenzione la voce del padrone.

Ricordo, quando fui assesssore, la voce dell’ingegnere dell’Api che chiedeva con insistenza la revisione del piano acustico, ma io non capivo, non la sentivo proprio quella voce…

Ricordo che  sostenni che la raffineria avrebbe dovuto realizzare una barriera acustica al di la della ferrovia, verso gli impianti, e che se ben fatta, quella barriera avrebbe risolto anche il “rischio incidentale con la ferrovia”, demotivando la scelta del by-pass ferroviario.

Ricordo poi, tra l’altro, che al progetto di RFI di fare l’orribile barriera lungo la nazionale, proposi già, in alternativa, di insonorizzare le finestre (e i muri) delle case e che RFI rispose che non era possibile. Era il 2006 e ora è il 2009. Tre anni per riesumare la stessa questione…ripetere la stessa trafila.

Ma per fare queste, dicevo, cose ci vuole orecchio, e io, nonostante le belle orecchie a sventola che mi ritrovo, evidentemente non ne ho abbastanza…

Carlo Bunelli

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