Der Kommissar - Falco
Scritto il 31 Gennaio 2009
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini
Un’altra reatata in un appartamento affollato da immigrati… “Questa volta l’abbiamo beccato!” “abbiamo il CLANDESTINO da rispedire a casa!” dice trionfante alla stampa il Commissario!
Come, non è un Commissario??…Un Sindaco?? Ma il Sindaco non è quello che governa una città, che pensa alla crescita sociale e culturale della comunità che guarda ai problemi dei cittadini, quelli veri… perchè un Sindaco va a caccia di clandestini?… Mah…
Certo, c’è il problema dell’ordine pubblico e della legalità…la questione però è capire “qual’è” il problema e dove sta.
Non penso che il problema sia nella comunità degli immigrati che lavorano o aspettano di trovare lavoro (e facilmente possono trovarsi da un giorno all’altro ad essere “clandestini”). Non penso che il problema sia quello di far pagare tasse e sovrattasse ai commercianti fotografando le vetrine per scoprire il “reato” di un’affissione indebita: un adesivo pubblicitario, una locandina.
Penso che i problemi di ordine pubblico, e ci sono veramente, hanno a che fare con lo spaccio di cocaina, con lo sfruttamento della prostituzione, con la sistematica infrazione delle regole che resta sistematicamente impunita. E’ facile fare i duri con le persone gentili…facile colpire chi è indifeso…facile, signor Sindaco.
Più difficile sembra pretendere un minimo di decoro, ad esempio, nel modo di tenere le aree comunali date in affitto, come quelle appena fuori il sottopasso di Villanova. Più difficile sembra accorgersi degli abusi edilizi commessi da qualcuno di cui si sa nome, cognome e indirizzo. Più diffcile è sicuramente intervenire per impedire il ripetersi di atti di teppismo pur sapendo, anche in questo caso, chi li commetterà. Più difficile evitare che le case del Comune vengano occupate da chi non è ha diritto.
Talmente difficile, signor Sindaco, che anche Lei, come i rappresentanti delle altre istituzioni, si guarda bene dall’intervenire. Anche lei, come tanti, ha paura perfino di parlarne pubblicamente per evitare noie, e ritorsioni.
Sa a chi e a che cosa mi riferisco. Lo sanno tutti, a Falconara.
Mi riferisco a quella che erroneamente viene chiamata “comunità”, perchè non ha nulla di una vera comunità. Mi riferisco a quelle persone che erroneamente vengono identificate come “rom”, perchè, al di là della loro remota origine, sono italianissimi, come testimonia il loro accento abruzzese.
Famiglie che, per tradizione e per le più varie circostanze, conducono una vita spesso oltre la soglia della legalità (e se fosse per questo aspetto li potremmo vedere molto simili alla nostra classe politica… cambia solo la tipologia del reato). Famiglie come ce ne sono a centinaia, a migliaia, in Italia. Famiglie che apparirebbero del tutto “normali” in realtà degradate come a Casal di Principe.
Di questa che in fondo non è che una “piccola gomorra” falconarese è pericoloso parlare per chi si occupa di politica. Si finisce per apparire deboli idealisti o feroci giustizialisti.
La questione è “tabu”. Semplicemente non se ne parla, se non in strada, al bar, dove, con insofferenza e fatalismo, è l’argomento di discussione più gettonato. Ma ufficialmente il problema non si affronta. Il problema non c’è.
E invece il problema c’è eccome. E i problemi vanno affrontati, non scansati. Il problema, quello vero, è la generalizzazione e la separazione con cui si accomoda la questione. Ostinandosi a considerare queste persone come degli estranei, come non-cittadini, come se la loro vita non ci riguardasse, il “problema” cresce e si aggrava. Se al contrario, ci interessiamo di loro e delle loro esistenze, allora possiamo vedere che anche in quelle famiglie esistono delle differenze, esiste un meglio ed un peggio, esiste chi tenta, nonostante tutto, di cambiare.. di affrancarsi in qualche modo da quella condizione.
E’ il caso, ad esempio, della cooperativa Lavorinas e del progetto che mira a dare una possibilità a chi ha voglia di lavorare onestamente. Un progetto che a Brandoni non interessa, dato che lo ha praticamente abbandonato. Eppure alcune persone, tra quelli che chiamiamo ancora “rom”, o con più spregio: “zzèngheri“, ci hanno creduto e stanno impegnandosi da quattro anni…senza ottenere ancotra nulla di concreto.
Come credete che si sentano? Come pensate che siano considerati dagli altri “rom”, quelli che fanno soldi con refurtive e spaccio, quelli che fanno soldi con l’illegalità? Cosa pensate che gli dicano questi quando li incontrano? “E bravo fesso! Fai l’onesto, il lavoratore!! Questi ti prendono per il culo e tu ti muori di fame!”.
“Se sei buono, sei un fesso. Se sei cattivo e furbo, te la cavi” Questa è la legge che vince in quelle Famiglie. E schiere di ragazzini si allenano a fare i bulli di strada, e sfasciano quello che gli capita. Questa è la legge che vince quando si pensa che l’ordine pubblico si ottenga senza una buona politica sociale, come lei pensa, caro Sindaco… pardon,Kommissario Brandoni.
“Ist klar, Herr Kommissar?”
Carlo Brunelli
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3 Commenti a “Der Kommissar - Falco”
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al sindaco e ai signori del centrodestra un po’ di volontariato e qualche settimana in prima linea con i problemi degli immigrati non farebbe male.
sputano dalle loro bocche frasi di indignazione verso “lo schifo di falconara”, illazioni su presunte attività illecite nei vari negozi della stazione e chi più ne ha più ne metta….
poi la domenica tutti in chiesa a battersi il petto da bravi cattolici.
le attività illecite non sono presunte ma vere e documenate, vedasi arresto dello spacciatore di 3 giorni fa.
controlli e legalità non ledono dignità e diritti dei cittadini extracomunitari che vivono nel rispetto delle regole, anzi favoriscono l’integarzione di coloro che sono dalla parte delle regole e del vivere civile.
critiche come questa dell’Architetto Brunelli sono solo strumentali e demagogiche.
ma la stragrande maggioranza dei falconaresi ha capito.spero che il pdl continui su questa linea.
firmato Valerio (uno che fa volontariato)
demagogia sono i rastrellamenti nelle abitazioni per acciuffare un bengalese senza permesso di soggiorno. sono questi i veri problemi di legalità a falconara?
lo spacciatore arrestato non svolgeva la sua attività nei negozi della stazione. e pure da più persone si sentono illazioni su queste fantomatiche attività illecite di cittadini extracomuitari che onestamente lavorano nelle loro botteghe. accuse mai provate. questa si chiama xenofobia.
e comunque lo straniero senza permesso può essere tranquillamente fermato senza ledere la proprietà privata e il domicilio dei cittadini non italiani. pensiamo davvero che bisogna arrivare per forza in questo modo al conflitto con le comunità che accogliamo?
è una presunzione pensare che i cittadini sono dalla parte della giunta. conosco molte persone che hanno votato questo consiglio comunale che si sono pentite di quello che hanno fatto, specialmente riguardo alla questione api e all’inutile e xenofobica gestione della questione dell’immigrazione. ancorata, come al solito, al problema della sicurezza.
le elezioni sono finite, adesso possiamo anche darci una calmata ed evitare di vedere nel diverso il nemico da combattere. se ci si sforzasse un po’ di più e ci si impegnasse seriamente a conoscere e confrontarsi con la realtà dei migranti saremmo tutti molto più tolleranti. ma si sà, è molto più semplice lanciare anatemi intrisi di razzismo dai nostri caldi appartartamenti o dalle stanze del potere…