Bilancio politico dei primi 6 mesi delle Liste civiche falconaresi CiC/FBC: Borini sottolinea l’affidabilità e la concretezza delle proposte avanzate!

senza-ric-sindaco.jpg Ric e Lara“L’intenso impegno e le proposte reali del 2013 delle Liste civiche Cittadini in Comune e Falconara Bene Comune hanno confermato l’affidabilità e la concretezza del fotonostro progetto! Stiamo dimostrando con i fatti che non siamo quelli del NO!”

Con queste parole Riccardo Borini – Capogruppo e Consigliere comunale di CiC/FBC – ha concluso la conferenza stampa del 4 gennaio 2014 che ha fatto il punto sul lavoro svolto.

“Nonostante che l’acquisizione di documenti necessari per approfondire le problematiche e svolgere correttamente la nostra azione politica dentro il Consiglio comunale e fuori subisca illegittimi ritardi per responsabilità di Sindaco e Assessori, siamo riusciti ad intraprendere iniziative coinvolgendo costantemente i cittadini.

Siamo consapevoli che la responsabilità politica delle scelte spetta al Sindaco e alle Forze politiche della  maggioranza che lo sostengono, ma il nostro ruolo non è e non vuole essere quello di una semplice contrapposizione strumentale.

Non abbiamo problemi ad apprezzare scelte condivisibili, ma non faremo neanche sconti a chi non adotta metodi e contenuti oggettivamente validi e non di parte,  a chi tenta di strumentalizzare e generare discredito verso CiC e FBC.

Di seguito i vari argomenti trattati in conferenza stampa e il Documento integrale

trasporto urbano tariffe percorsi

varianti urbanistiche villa Guascuglia e Falconara Alta

sicurezza urbana

servizi sociali

rifiuti

parcheggi auto

Indagine epidemiologica SENTIERI

emissioni maleodoranti a Castelferretti

ex caserma Saracini

bypass ferroviario

Liste civiche Cittadini in Comune & Falconara Bene Comune – Falconara M.ma

La sentenza di appello per il tragico incendio del 1999 alla raffineria API: una luce nella nebbia dell’oblio istituzionale!

dignitàIl processo di appello per l’incendio alla raffineria API del 25 agosto 1999 in cui morirono gli operai Ettore Giulian e Mario Gandolfi ha stabilito la responsabilità della Dirigenza tecnica dell’Azienda. Tra 90 giorni ne conosceremo i motivi.

I cittadini falconaresi dei Comitati dei quartieri Villanova e Fiumesino e il Comune di Falconara Marittima (quest’ultimo fino al 2005) – in qualità di Parti Civili riconosciute dal Tribunale –  avevano sempre sostenuto che quanto accaduto aveva relazione con  prassi aziendale non corrette, conosciute e tollerate dalla dirigenza di API raffineria, nonché con l’organizzazione dei controlli manutentivi degli impianti coinvolti.

Tenacemente, dopo il giudizio di primo grado (4 maggio 2005)  che assolse i vertici aziendali con l’equivalente della vecchia formula dubitativa, gli avvocati (Crispiani – Pesaresi – Pirani) di quei Comitati di cittadini e del Comune chiesero motivatamente al Pubblico Ministero di impugnare la sentenza.

Le ragioni mediante le quali la Procura della Repubblica impugnò la sentenza di primo grado erano e sono esattamente quelle che gli avvocati dei Comitati e del Comune avevano scritto e proposto!

Se all’epoca (dal 1999 al 2005) non si fossero mossi i cittadini, i loro Comitati ed il Comune di Falconara M. non si sarebbe arrivati a questo appello!

Se, successivamente e fino ad oggi, i Comitati dei cittadini non avessero resistito all’oblio che da più parti si è tentato di imporre alla tragedia, non si sarebbe arrivati alla sentenza di appello!

Oblio che nel 2008, con la Convenzione stipulata con API raffineria, l’Amministrazione comunale del Sindaco Brandoni decise di pianificare abbandonando la ricerca della verità e della giustizia, abbandonando la difesa dell’immagine della città che amministrava e amministra ancora oggi.

Il come è agli atti del Consiglio Comunale: chiedendo denaro ai proprietari della raffineria API per rinunciare a sapere, per rinunciare a testimoniare e rappresentare la dignità di Falconara Marittima, per rinunciare a veder verificate dal dibattimento di appello quelle motivazioni studiate, scritte e inviate alla Pubblica Accusa anche da un avvocato nominato dal Comune di Falconara Marittima.

Quelle rinunce vennero e vengono vendute ai falconaresi come un rinnovato clima di collaborazione con l’Azienda!

Ma oggi che quelle motivazioni hanno dimostrato di essere valide e hanno contribuito a stabilire un po’ di giustizia, l’attuale Amministrazione comunale dovrà fare i conti anche con le ripercussioni economiche della sua scelta politica del 2008.

L’Amministrazione Brandoni irrise la richiesta risarcitoria del 2005 del Comune: il danno materiale (creazione di mezzi e organizzazione per la sicurezza dei cittadini) e quello di immagine (Falconara luogo turistico) nonché l’entità del risarcimento richiesto – 20Milioni di Euro – furono schernite proprio dall’Amministrazione Brandoni nella trattativa con i proprietari dell’API (Ugo e Ferdinando Brachetti Peretti)!

La volontà politica di chiudere ad ogni costo tutti i contenziosi penali e civili con l’API ha fatto si che – nel caso della tragedia del 25 agosto 1999 – le valutazioni dell’Amministrazione comunale tenessero in conto solo le motivazioni della richiesta di appello degli imputati API mentre fu “trascurato” un fatto oggettivo e rilevantissimo: le motivazioni dell’impugnazione per l’appello della Procura della Repubblica …

Le motivazioni che hanno vinto l’appello!

In questo documento puoi trovare lo stralcio delle valutazioni dell’Amministrazione Brandoni riguardo al processo penale per il rogo del 25 agosto 1999! Come potrai notare manca proprio qualsiasi valutazione sull’appello della Procura della Repubblica!

Loris Calcina (componente di Cittadini in Comune)

st1\:*{behavior:url(#ieooui) }

L’Assessore all’Ambiente e al Patrimonio di Falconara M. Matteo Astolfi e la manomissione dell’orto botanico

Proviamo a capire che cosa ci indica la vicenda della manomissione dell’orto botanico a Falconara Marittima così come documentata dal dossier di Cittadini in Comune.

Al di là dell’azione di denuncia della Lista Civile che ha determinato almeno la rimozione di un pilone alto oltre 10 metri issato tra gli alberi, ciò che suscita più di una perplessità è il comportamento dell’Assessore all’Ambiente e al Patrimonio Ing. Matteo Astolfi.

L’Assessore è un amministratore solerte tanto che quando fa asfaltare le vie cittadine più fortunate, si premura di comunicare ai quotidiani e alla città l’intenzione di asfaltare, la stessa asfaltatura in fase di esecuzione e, infine, l’asfaltatura terminata felicemente!

Però, la caratteristica solerzia dell’Astolfi non si è manifestata nella questione della denuncia per la manomissione dell’orto botanico, dato che il suo assessorato ha eseguito il sopralluogo ben 15 giorni dopo aver appreso la notizia dalla stampa.

Caratteristica solerzia che è stata impegnata con poca adeguatezza anche nel sollecitare il sopralluogo della Polizia Municipale della quale non ha esibito né citato alcun verbale nella relazione svolta in Consiglio comunale!

Polizia Municipale che l’Assessore ha sollecitato per il sopralluogo una seconda volta ben 16 giorni dopo aver appreso della manomissione dell’orto botanico … Anche questa volta senza esibirne o citarne alcun verbale durante il Consiglio Comunale!

Forse, per l’intervento della P.M., si dovrebbe chiedere conto al Vicesindaco e Assessore competente Clemente Rossi.

Chissà se l’Astolfi ha chiesto al suo collega Rossi il motivo del ritardo o del mancato sopralluogo della Polizia Municipale?

Ma è il comportamento dell’Assessore all’ambiente e al patrimonio che mi preoccupa perché l’ho conosciuto come un amministratore sempre preciso e dettagliato quando illustra le proprie argomentazioni in risposta alle richieste di informazioni dei Consiglieri di opposizione!

Solerzia e precisione mi fanno escludere categoricamente che l’Astolfi abbia ritardato di 15 giorni il sopralluogo del suo assessorato per dar modo al gruppo Protezione Civile di Falconara (che gestisce l’area) di togliere il pilone impiantato.

Le stesse qualità dell’Assessore mi fanno escludere categoricamente che l’Assessore all’Ambiente e al Patrimonio si sia dimenticato di faxare alla Polizia Municipale la richiesta di sopralluogo sempre per dar modo di togliere il pilone impiantato.

Infine mi rifiuto – sempre per le qualità sopraccitate dell’Assessore – di credere che ci sia stato dolo nel ritardo del sopralluogo all’orto botanico per proteggere il Consigliere comunale del PdL Cappanera, componente della maggioranza che lo sostiene, attivissimo nel gruppo falconarese della Protezione Civile e impiegato nella Società Gruppo Gola della Rossa la quale, dai rilievi fotografici del dossier, sembrerebbe avere avuto un qualche compito nell’effettuazione dello scavo per il pilone (non si sa se autorizzata e perché)! 

Se sono convintissimo di escludere queste tre ipotesi estreme, non mi rimane che giudicare il comportamento dell’Assessore Astolfi come frutto dell’incapacità di valutare con professionalità ed oculatezza quanto accaduto all’orto botanico!

Un dubbio pesante per un Assessore all’Ambiente e al Patrimonio e anche per i cittadini poiché la domanda coerente è la seguente: su quali altre problematiche ha inciso – all’insaputa dei cittadini falconaresi – questa presunta incapacità di valutazione oggettiva dell’Astolfi? Sul patrimonio immobiliare del Comune? Sulla qualità della stessa asfaltatura delle strade cittadine? Oppure riguardo ai pareri e alle valutazioni sui rischi ambientali e tecnologici di cui Falconara è satura?

Loris Calcina – componente di Cittadini in Comune

<< Pagina Precedente