Scoppi e sonore svampate dalla raffineria API: LE 3 CENTRALINE PER IL RILEVAMENTO ACUSTICO POSIZIONATE A FALCONARA M. SONO IN STATO DI ABBANDONO E NON HANNO REGISTRATO NESSUN DATO per gli scoppi e le svampate che hanno impaurito i falconaresi dal 29 marzo all’11 aprile 2020! Dunque IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E L’ISPRA NON SAPRANNO MAI quali VERI livelli di rumore sono stati sparati sui cittadini di Falconara Marittima. Il Consigliere Calcina: “Se i CONTROLLORI del territorio falconarese non informano adeguatamente Ministero dell’Ambiente e ISPRA che stanno a Roma, come si può pretendere che adottino DURE SANZIONI nei confronti di API raffineria? E’ VERGOGNOSO che il rilevamento dei dati dell’inquinamento acustico da parte delle 3 centraline risulti sospeso almeno dal 2013. Lo sapevano e lo sanno tutti: il Sindaco del Comune di Falconara, l’ARPA Marche e la Regione Marche. NESSUNO HA MAI FATTO NULLA PER RECUPERARE LA SITUAZIONE DOPO CHE LA PROVINCIA HA INFORMATO CHE NON AVEVA PIÙ DENARO PER GESTIRLE”.

doppio-simbolo.JPG La richiesta di una GRANDISSIMA ATTENZIONE NEI CONTROLLI E DI SEVERE SANZIONI alla raffineria API di Falconara Marittima che chiedono i cittadini, presuppone che in campo ci siano tutte le strumentazioni necessarie per farlo poiché il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA stanno a Roma ed a loro devono essere inviati puntuali riscontri.

Riguardo agli innumerevoli scoppi ed alle sonore svampate provenienti dalla raffineria nella settimana dal 29 marzo all’11 aprile scorso, ci risulta che gli unici ad avere inviato immagini e audio – grazie ai cittadini impauriti che le hanno registrate – siamo stati soltanto noi delle liste civiche. Quei video sono un documento, ma pur sempre contestabile dalla controparte perché il livello sonoro registrato ed udibile è avvenuto con un microfono dello smartphone, non omologato per un rilevamento.

Ci sembra importante che il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA sappiano quali VERI livelli di rumore sono stati sparati sui cittadini di Falconara Marittima!

CHE COSA HANNO FATTO IN PROPOSITO GLI ENTI DI CONTROLLO?

Sul territorio di Falconara sono collocate tre centraline di rilevamento del rumore attivate nel 2004 perché la strategia per risanare l’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) – in cui Falconara è collocata – necessitava di misurare anche l’inquinamento acustico prodotto da “strade, ferrovie ed aeroporto nonché da agglomerati industriali tra cui in particolare la Raffineria API di Falconara M.ma“. Pertanto 2 centraline furono collocate nel quartiere Villanova per monitorare treni, aerei e raffineria ed una fu installata nel quartiere Fiumesino, davanti alla raffineria API. Gli scopi indicati dalla Provincia di Ancona (IX Settore Tutela dell’Ambiente Area Ecologica) erano: “(…) tenere sotto controllo nel tempo alcuni siti critici; fornire informazioni ai cittadini sui livelli di inquinamento acustico a cui sono esposti. (…)”. Per questo “sono stati assegnati al Servizio Radiazioni/Rumore del Dipartimento Provinciale di Ancona dell’ARPAM i seguenti compiti: verifica e validazione giornaliera, nonché valutazione periodica dei dati rilevati dalle centraline di monitoraggio; redazione di report periodici; supporto tecnico all’Area Ambiente della Provincia di Ancona in merito alle problematiche relative all’inquinamento acustico“.

A sua volta la Regione Marche, con il Piano di Risanamento dell’AERCA, avviava la “definitiva operatività della rete di monitoraggio in continuo e in sede fissa realizzata dalla Provincia con il contributo di Regione e Comune di Falconara e validazione condivisa dei dati e sua implementazione su altre aree critiche (…)”.

Bene, QUALI DATI HANNO FORNITO LE 3 CENTRALINE DA POTER INVIARE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE E ALL’ISPRA?

NESSUNO! Ecco le prove ed ECCO LO STATO DELLE CENTRALINE.

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Che cosa è accaduto?

Lo scrisse il 3 febbraio 2016 l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Falconara M. rispondendo ad un accesso agli atti della nostra Consigliera comunale, Dott.ssa Lara Polita. Ecco il documento.

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Conclusione:Lo stato reale delle 3 centraline è di TOTALE ABBANDONO.

Lo sa la Regione Marche, lo sa l’ARPAM, lo sa il Sindaco di Falconara Marittima.

Quindi NESSUN DATO E’ STATO INVIATO AI MINISTERI, NESSUN DATO VIENE FATTO CONOSCERE AI CITTADINI.

E in questo scenario di ABBANDONO che fa il responsabile dei botti e delle sonore vampate? GODE!

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Dal 21 febbraio al 21 marzo, l’Istituto Cattaneo ha verificato che in 1080 Comuni italiani il numero dei decessi è stato doppio rispetto ai dati forniti dalla Protezione Civile. QUAL E’ IL DATO REALE DI FALCONARA? E’ necessario e possibile verificare il reale numero di decessi a Falconara Marittima attraverso il confronto statistico dei decessi dei mesi di febbraio, marzo e aprile 2020 con gli stessi mesi del 2019, 2018, e 2017 rilevabile dai dati della mortalità comunale che affluiscono all’Ufficiale di stato civile. Le liste civiche CiC/FBC/SAF, con spirito di collaborazione, hanno inviato il loro suggerimento al Sindaco Signorini. “Il Comune lo può fare anche da solo. All’Ufficio Anagrafe ci sono le giuste competenze” ha dichiarato il Consigliere Calcina. “Riteniamo che avvicinandoci alla cosiddetta fase 2 di graduale riapertura delle attività, per adottare provvedimenti improntati alla tutela della salute dei cittadini, l’Amministrazione comunale non può prescindere dall’avere ben chiaro il quadro dei decessi reali sul proprio territorio nel periodo della pandemia da covid-19”.

doppio-simbolo.JPG Abbiamo chiesto al Sindaco di Falconara Marittima di attivare le competenze della struttura comunale per verificare il reale numero di decessi nel nostro comune attraverso il confronto statistico dei decessi dei mesi di febbraio, marzo e aprile 2020 con gli stessi mesi del 2019, 2018, e 2017 rilevabile dai dati della mortalità comunale che affluiscono all’Ufficiale di stato civile.

Riteniamo che avvicinandoci alla cosiddetta fase 2 di graduale riapertura delle attività, per adottare provvedimenti improntati alla tutela della salute dei cittadini, l’Amministrazione comunale non può prescindere dall’avere ben chiaro il quadro dei decessi reali sul proprio territorio nel periodo della pandemia da covid-19.

covid19-decessi.jpg Infatti se, malauguratamente, risultasse che a Falconara Marittima i deceduti sono stati molti di più del dato ufficiale, è ovvio che il Sindaco può e deve adottare provvedimenti di riapertura più conservativi, con lo scopo di non favorire un’eventuale recrudescenza dei contagi.

Riteniamo che la verifica del dato reale della mortalità ed i conseguenti provvedimenti di tutela della salute dei cittadini che dovranno essere adottati nelle prossime settimane, possa salvare vite umane.

La nostra richiesta è motivata anche dal fatto che il Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SiSMG) del Ministero della Salute è limitato ai capoluoghi di Provincia e, inoltre, su quanto emerso da diversi Studi statistici tra i quali, abbiamo citato quello dell’Istituto Cattaneo di cui riportiamo la dichiarazione del Presidente, Asher Colombo «(…) il numero di decessi riconducibili a Coronavirus in Italia risulta comunque il doppio di quello a cui si arriva sulla base dei numeri relativi ai pazienti deceduti positivi al test per Covid-19, comunicati dalla Protezione Civile. È plausibile, quindi, che i decessi aggiuntivi non attribuiti a Covid-19 riguardino persone decedute in casa, e sulle quali non è stato eseguito il test di positività». https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-studio-dell-istituto-cattaneo-i-morti-sono-almeno-doppio-ADIp4XH

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Siamo impauriti e indignati. Dopo la settimana di pesanti emissioni sonore e lo scontro tra Sindacati e API raffineria sulla SICUREZZA, le liste civiche scrivono direttamente al Ministro Costa e al Comando Carabinieri Tutela per l’Ambiente. Il Consigliere Calcina: “E’ inqualificabile quello che è accaduto ai danni della popolazione di Falconara già impaurita per l’emergenza sanitaria e costretta al confinamento in casa. Non possiamo fidarci né del Sindaco che non trova nulla da dire sulle giustificazioni fotocopia dell’API del 29 marzo e dell’11 aprile, né di un ectoplasma come l’Assessore all’Ambiente della Regione Marche. Questa gente quando si sveglia ogni mattina, dovrebbe ripetersi quanto dichiarato dal DG del Ministero dell’Ambiente il 26 agosto 1999: se fosse progettata oggi, in base alle direttive dell’Unione Europea, la raffineria non potrebbe essere localizzata dove si trova. Ma non lo fanno, e i cittadini devono affidarsi alla buona sorte!”

doppio-simbolo.JPG Non sappiamo quanti falconaresi, residenti a Falconara, siano occupati in raffineria.

immagine.jpg Ma siamo sicuri che la raffineria ha occupato l’esistenza quotidiana di 26.000 falconaresi residenti.

Una raffineria che “se fosse progettata oggi, in base alle direttive dell’Unione Europea, non potrebbe essere localizzata dove si trova (Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente 26/8/1999).

Quegli scoppi e quelle sonore svampate che per tutta la settimana dal 29 marzo all’11 aprile sono stati emessi dagli impianti di raffineria sono stati blasfemi, poiché riversati su una popolazione già impaurita per l’emergenza sanitaria, costretta al confinamento in casa o nel proprio giardino (chi ce l’ha).

Siamo impauriti e indignati perché la causa che ha comunicato la Direzione della raffineria al Sindaco è la stessa sia del 29 marzo sia dell’11 aprile: “un malfunzionamento di una valvola di regolazione della pressione del vapor d’acqua“.

Siamo impauriti e indignati perché il Sindaco di Falconara M. pubblica sul sito web del Comune due comunicazioni fotocopia della direzione della raffineria senza domandarsi perché quel problema non è stato risolto in una settimana

Siamo impauriti e indignati perché i Sindacati hanno attaccato l’azienda sulla questione SICUREZZA denunciando “un drastico taglio del numero del personale in turno addetto al presidio delle apparecchiature lasciate ferme, con presenza di prodotto (benzina-gasolio-idrogeno ecc. ) e non bonificate, una azzardata rivisitazione della composizione dei componenti della Squadra di Primo Intervento”.

Siamo impauriti e indignati perché quando i cittadini telefonano ai Vigili del Fuoco percepiscono un certo fastidio per la chiamata.

Siamo impauriti e indignati perché il Sindaco invia una pattuglia della Polizia Locale che non ha voluto formare per intervenire sugli impianti a rischio di incidente rilevante e sulle industrie insalubri e quindi non sa dove andare a guardare, e viene umiliata perché non può fare altro che registrare ciò che dichiara il Tecnico di turno.

Siamo impauriti e indignati perché sulla raffineria di Falconara Marittima l’Assessore all’Ambiente della Regione Marche è un ectoplasma.

Siamo impauriti e indignati perché c’è gente come il Dr. Antonio Ziantoni del Ministero dell’Ambiente, che dichiara che si può tranquillamente affermare che rispetto all’impegno ambientale la raffineria di Falconara può essere annoverata tra le migliori del paese.

Siamo impauriti e indignati, e per questo non ci rimane che scrivere direttamente al Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, e al Comando Carabinieri Tutela per l’Ambiente.

guarda e ascolta quanto accaduto  https://youtu.be/AaGvClXdJ1c

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CiC/FBC/SAF suggeriscono al Sindaco un provvedimento a tutela dei bambini delle famiglie in difficoltà che usufruivano della riduzione o esenzione del costo del pasto consumato a scuola. Riteniamo che anche in questa fase di chiusura delle scuole si debba garantire ai bambini quel pasto che consumavano a scuola poiché spesso, per loro, quello era l’unico pasto caldo e nutriente della giornata. Il Consigliere Calcina: “Dato che l’Amministrazione comunale prevede già nel Bilancio un capitolo di spesa per prestazioni agevolate ai servizi scolastici ed educativi che comprendono anche il pasto mensa, si suggerisce di corrispondere alle famiglie di quei bambini che usufruivano dell’esenzione o della riduzione del costo della mensa anche la quota pro capite che sarebbe stata spesa dal Comune qualora avessero usufruito del servizio mensa scolastica. Ciò, ovviamente, limitatamente al periodo della chiusura delle scuole. I bambini non possono essere considerati come un adulto ed inseriti semplicemente come un componente adulto che usufruisce del buono spesa. Il bambino ha esigenze nutrizionali differenti che vanno salvaguardate”.

doppio-simbolo.JPG In data odierna, con lo spirito di collaborazione che l’emergenza covid-19 richiede, abbiamo inviato una pec al Sig. Sindaco e alla Giunta comunale nella quale, qualora non fosse stato ancora adottato, suggeriamo un provvedimento a tutela dei bambini delle famiglie in difficoltà che usufruivano della riduzione o esenzione del costo del pasto consumato a scuola. Riteniamo che anche in questa fase di chiusura delle scuole si debba garantire ai bambini quel pasto che consumavano a scuola poiché spesso, per loro, quello era l’unico pasto caldo e nutriente della giornata.

z-mensa-scuola.JPG E’ del tutto evidente che per le famiglie di appartenenza di questi bambini l’emergenza economica determinata dal COVID-19 si assomma allo svantaggio economico già patito dalle famiglie stesse e che aveva determinato l’accesso alla riduzione del costo per i pasti consumati a scuola.

Così, dato che il recentissimo provvedimento dei buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità in favore dei cittadini colpiti dalla situazione economica determinatasi per effetto dell’emergenza COVID-19 non tiene conto che, a differenza del periodo scolastico, ora il minore consumerà tutti i pasti in seno alla famiglia vieppiù gravata dalle difficoltà economiche, temiamo che i 50€ previsti dal buono spesa per il bambino – considerato come un componente adulto del nucleo familiare – non risulti sufficiente a garantire un livello adeguato di nutrizione dei bambini.

Pertanto, considerato che l’Amministrazione comunale prevede già nel Bilancio di previsione approvato dal Consiglio comunale un capitolo di spesa per prestazioni agevolate ai servizi scolastici ed educativi che comprendono anche il pasto mensa, si suggerisce di corrispondere alle famiglie di quei bambini che usufruivano dell’esenzione o della riduzione del costo della mensa anche la quota pro capite (con vouchers o altre modalità) che sarebbe stata spesa dal Comune qualora avessero usufruito del servizio mensa scolastica.

Ciò, ovviamente, limitatamente al periodo della chiusura delle scuole.

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COVID-19 e sicurezza: le civiche CiC/FBC/SAF hanno inviato una segnalazione alla Prefettura, Sindaco di Falconara e Confartigianato sulla situazione dei lavoratori delle Imprese di pulizia che operano nei condomini. Il Consigliere comunale Calcina: “Il rischio legato alla possibilità di incontri a meno di un metro tra i condomini e gli addetti alle pulizie è oltremodo amplificata se solo si pensa al fatto che, durante la giornata, le maestranze passano da un condominio all’altro oppure da un condominio ad altre strutture (e viceversa). Nella nostra nota abbiamo chiesto di intervenire con gli strumenti prescrittivi ritenuti più idonei per evitare qualsiasi incrocio a meno di un metro tra le maestranze delle Imprese ed i condomini nelle fasce orarie in cui è prevista la pulizia e sanificazione delle parti condominiali in comune”.

doppio-simbolo.JPG pulizia-impresa.JPG Con spirito di collaborazione nei confronti delle Autorità che si stanno prodigando per la sicurezza sanitaria dei cittadini a casa e al lavoro, il Consigliere comunale delle liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune, si è fatto portavoce di una preoccupazione che ci è giunta da alcune maestranze delle Imprese di pulizia. In particolare, a Falconara M. si è verificato che al termine delle mansioni espletate lungo le parti in comune di un condominio una delle maestranze abbia incrociato l’equipaggio dell’Emergenza 118 (munito con i DPI prescritti per proteggersi dal covid-19) che si apprestava ad intervenire in uno degli appartamenti dello stesso condominio.

Pur con le dotazioni di mascherina e guanti durante l’espletamento delle pulizie nei condomini, le maestranze ci hanno manifestato la preoccupazione circa gli eventuali incontri con i condomini lungo le parti in comune che devono pulire, incroci che spesso non possono garantire la distanza minima di sicurezza di 1 metro. Il Consigliere di CiC/FBC/SAF, in considerazione sia del fatto che le Attività di pulizia e disinfestazione sono state riconosciute come servizi essenziali dal DPCM 22/3/2020 (Allegato 1 – codice Ateco 81,2) sia del Vademecum per le Imprese di pulizie redatto e distribuito da Confartigianato Imprese, ha ritenuto doveroso informare la Prefettura, Confartigianato e il Sindaco di Falconara M. di quanto appreso. Il Consigliere Calcina ha dichiarato: “Abbiamo ritenuto che la situazione descrittaci andava segnalata per eventuali misure di protezione nei confronti delle maestranze e dei condomini contro il COVID-19 poiché il rischio è oltremodo amplificato se solo si pensa al fatto che gli addetti alle pulizie, durante la giornata lavorativa, passano da un condominio all’altro oppure da un condominio ad altre strutture (e viceversa). Nella nostra nota inviata a mezzo p.e.c. abbiamo chiesto di intervenire con gli strumenti prescrittivi che si reputano più idonei per evitare qualsiasi incrocio fortuito tra le maestranze delle Imprese ed i condomini nelle fasce orarie in cui è prevista la pulizia e sanificazione delle parti condominiali in comune.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

CiC/FBC/SAF rispondono positivamente alla richiesta del Sindaco di Falconara per l’apertura del confronto, della collaborazione e all’apporto di idee per costruire un percorso di sicurezza per i cittadini nell’emergenza Covid-19. Il Consigliere Calcina chiede come punto di partenza l’elenco dei provvedimenti già in atto, le modalità e la tempistica di attuazione e le relative figure dirigenziali responsabili dell’attuazione e fornisce un primo suggerimento: “chiedere a Trenitalia e Conerobus di non ridurre i servizi urbani ed extraurbani poiché la minore offerta di servizio porta inevitabilmente ad una concentrazione di utenti sui treni e sugli autobus con conseguente aumento del rischio per gli utenti e per il personale in servizio sui mezzi”.

doppio-simbolo.JPG Gent. Sig. Sindaco,

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in relazione alla Sua mail odierna avente per oggetto emergenza Covid-19, con la presente le liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune di cui sono Capogruppo consiliare, rispondono positivamente al suo appello alla collaborazione in nome della sicurezza sanitaria dei cittadini falconaresi richiesta dalla pandemia da COVID-19.

Dato che conosce la nostra estrema concretezza nell’affrontare ogni situazione a cui ci siamo trovati davanti in questi anni, Le chiediamo di comunicarci:

1)      Come intende aprire il confronto, se nelle sedi comunali con le opportune precauzioni che la situazione richiede oppure attraverso conferenze a mezzo skype, Microsoft Teams, videochiamate.

2)      Al fine di poter collaborare con suggerimenti e per evitare di formulare proposte già pianificate, Le chiediamo cortesemente di inviarci un elenco dei provvedimenti già in atto, le modalità e la tempistica di attuazione e le relative figure dirigenziali responsabili dell’attuazione.

Infine ci permettiamo di suggerirLe una prima azione che riteniamo importante dal punto di vista della sicurezza di tutte quelle persone che sono costrette a viaggiare sui mezzi pubblici per lavoro od altri motivi autorizzati nonché degli addetti stessi: chiedere a Trenitalia e Conerobus di non ridurre i servizi urbani ed extraurbani poiché la minore offerta di servizio porta inevitabilmente ad una concentrazione di utenti sui treni e sugli autobus con conseguente aumento del rischio per gli utenti e per il personale in servizio sui mezzi.

Rimaniamo in attesa di Sue comunicazioni

Grazie

Cordiali saluti

Loris Calcina – Capogruppo e Consigliere delle liste CiC/FBC e SiAMO Falconara

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