Barriere fonoassorbenti RFI: il problema si è posto già dal 2009. Mentre il Comune di Falconara dormiva (nonostante la sollecitazione di Cittadini in Comune) Senigallia costrinse RFI alla trattativa e nel 2017 è partito soltanto un limitato progetto sperimentale. Il Consigliere Calcina: “In questo momento, la prima ed urgente mossa dell’Amministrazione comunale di Falconara M. è quella di aprire una trattativa con il Responsabile decisore di RFI senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo. Un tavolo che preveda la partecipazione e condivisione con i cittadini di Falconara M. Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni interessate di Falconara e Senigallia rispetto al BENE MARE, a Falconara punterei tutto a spostare l’investimento di RFI dalle barriere alla riqualificazione acustica degli edifici!

doppio-simbolo.JPG Quando il 13 ottobre 2009 il Piano di Risanamento Acustico Comunale ( PRAC consultalo) fu adottato all’unanimità dal Consiglio comunale, al suo interno c’era anche ciò che RFI progettava di fare per ridurre l’impatto acustico: le barriere acustiche. Sul PRAC è scritto: quelle barriere hanno “caratteristiche di forte impatto visivo sull’area interessata. Per ovviare a tale problema si consiglia invece di modificare la soluzione proposta da RFI con l’installazione di barriere acustiche con tratti trasparenti e comunque di minor impatto visivo ed ambientale.

A dire il vero, nella Commissione consiliare Ambiente del 12 ottobre 2009 che precedette il Consiglio ( leggi QUI’ ), sulla questione delle barriere, come Cittadini in Comune suggerii di seguire l’esempio dei Comuni di Senigallia e S. Benedetto del Tronto che avevano aperto un tavolo tecnico in Regione al fine di contenerne l’uso a limitati progetti pilota e al fine di spostare gli investimenti di RFI nel risanamento acustico degli edifici.

Il 15 ottobre 2009, anche l’allora Assessore all’Ambiente – Ing. Matteo Astolfi – riprese la proposta in un’intervista al Resto del Carlino. (leggi )

Non abbiamo mai saputo che cosa ha fatto l’Amministrazione Comunale falconarese dopo quella dichiarazione dell’Assessore Astolfi.

Nel 2009 c’era sicuramente tempo e spazio per intervenire sulla problematica, forti dell’Intesa che la Regione Marche aveva stretto con RFI nel 2003 in base alla quale sarebbero stati realizzati e verificati limitati progetti pilota con barriere per capire se quell’esperienza fosse stata estendibile entro il 2020. ( leggi l’articolo )

Sappiamo quello che ha fatto Senigallia.

Nel 2011 il Comune di Senigallia – dopo una trattativa con RFI – deliberò la realizzazione di un solo primo pezzo di barriere a carattere sperimentale dell’intero progetto di RFI, con la condivisione integrale di criteri qualificanti proprio a partire dalla necessità di tutelare la città, i beni paesaggistici e la loro fruizione. Inoltre, Senigallia concordò che RFI si facesse carico di adottare una progettazione partecipata e condivisa definendo, sostanzialmente, con la comunità locale, le modalità, le tipologie e i materiali più appropriati.

Nel 2016 RFI consegnò il progetto pilota al Comune il quale è partito nel 2017 per la realizzazione di un tratto di barriera di 600 metri (vedi foto sotto) con le seguenti caratteristiche (citiamo la delibera): “superfici delle barriere interamente vetrate a partire da 2,00 metri sopra quota rotaia (anziché la tipologica struttura RFI con scatolari metallici), con mantenimento della struttura con pannelli in conglomerato cementizio fino a quota rotaia/sentiero per non derogabili motivi di sicurezza ferroviaria addotti da RFI. Le richieste di modifica erano generate da imprescindibili valutazioni di carattere ambientale del contesto territoriale in cui venivano inserite le barriere e di cui il comune chiedeva ad RFI di tenere conto (litorale marino di località ad alta vocazione turistica e prossimità con il centro storico della stessa)“.

Non sappiamo se quella di Senigallia sia stata la soluzione giusta ma, lì, l’Amministrazione comunale non ha lasciato passare il tempo invano: ha fatto una mossa, ha posto condizioni ad RFI.

Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni di Falconara e Senigallia rispetto al BENE MARE (vedi foto sotto), la nostra proposta per Falconara è di puntare tutto sulla pluriennale e progressiva riqualificazione acustica degli edifici ad opera di RFI, chiedendo con forza di spostare le risorse previste per le barriere.

Però, in questo momento, la prima ed urgente mossa dell’Amministrazione comunale di Falconara M. è quella di aprire una trattativa con il Responsabile decisore di RFI senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo.

Un tavolo che preveda la progettazione partecipata e condivisa con i cittadini di Falconara M.

Leggi anche articolo di Cittadini in Comune del 15 ottobre 2009

https://www.cittadiniincomune.net/2009/10/15/piano-di-risanamento-acustico-comunale-di-falconara-grosso-lavoro-di-cic-in-commissione-e-in-consiglio-comunale/

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Loris Calcina – Capogruppo consilare liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara

Ecco le proposte di CiC/FBC/SAF nella Commissione Ambiente del 13 novembre scorso. Il Consigliere Calcina: “Per prendere provvedimenti efficaci, il Sindaco deve affrontare le situazioni delle esalazioni acute come quelle di lunedì dal punto di vista sanitario. Il Sindaco stesso deve poter convocare una SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA in collaborazione con l’ASUR di via Rosselli in cui il Medico di guardia, per l’occasione, sia affiancato da figure specializzate (Otorino, Psicologo, ecc.). La SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA dovrà ricevere i cittadini che accusano malesseri fisici e psicologici, verificarne lo stato, certificarlo ed informare il Sindaco sui soli dati diagnostici riscontrati. A quel punto, qualsiasi Ordinanza o intervento a tutela della salute del Sindaco sarà inattaccabile!”

doppio-simbolo.JPG Da quanto è emerso in Commissione consiliare IV^ (Ambiente) del 13 novembre e dal comunicato stampa del Sindaco, emergono alcuni passaggi operativi che vanno ripensati o, addirittura, cambiati a partire dai criteri in base a cui muoversi.

Come CiC/FBC/SAF abbiamo suggerito e fatto mettere a verbale della Commissione:

sorveglianza-sanitaria.jpg1)      Potrebbe essere rischioso ed inconcludente per il Sindaco usare i dati in tempo reale MA NON VALIDATI delle centraline fisse per qualsiasi provvedimento voglia disporre (Ordinanze precauzionali a tutela della salute pubblica o per bloccare parzialmente o completamente la produzione di un’attività). Al contrario, è necessario cominciare ad AFFRONTARE DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO una situazione come quella dell’altra sera (ma anche del 12 aprile scorso o dell’incendio alla Casali del 2015). Come? Il Sindaco si deve fare promotore di una Convenzione con l’ASUR e la Regione Marche affinché nella sede di Falconara M. (in via Rosselli) il Sindaco stesso possa convocare nell’immediatezza di eventi come quello di lunedì 12 novembre (anche al di fuori del Piano di Emergenza Esterna che riguarda incidenti causati dalla raffineria API) una SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA.

Questa SORVEGLIANZA SANITARIA deve poter contare su alcune figure specializzate (Otorino, Psicologo, ecc.) che affianchino il Medico di guardia con il compito di ricevere i cittadini che accusano malesseri fisici e psicologici, verificarne lo stato e certificarlo. Fermo restando il diritto di ciascun cittadino all’anonimato e alla decisione assolutamente personale di gestire il proprio certificato medico, è sufficiente che il Sindaco venga informato dai medici sugli effetti diagnosticati (senza comunicazione dei dati personali dei cittadini) nel mentre si manifesta l’evento o nelle ore immediatamente successive. A quel punto il Sindaco, quale Autorità sanitaria responsabile sul proprio territorio, avrebbe in mano dati sanitari certi sui quali fondare la legittimità di una sua eventuale Ordinanza e, inoltre, darebbe forza anche agli Atti trasmessi alla Procura della Repubblica.

2)      Dall’incendio della Casali (2015) all’incidente al TK61 (aprile 2018) alle esalazioni di lunedì è evidente che le centraline fisse non sono più sufficienti per diversi motivi: sia perché l’altezza a cui sono collocate possono dare risultati sottostimati se si è in presenza di inquinanti più pesanti dell’aria che tendono a stratificarsi più in basso, ad altezza d’uomo, sia perché le zone dove si concentrano sono sprovviste di rilevazione. Ho chiesto che IL SINDACO DEVE ESSERE PERENTORIO CON L’ARPA MARCHE la quale possiede due centraline mobili. In eventi come quelli ricordati che durano molte ore o addirittura giorni, una delle due centraline mobili deve essere dislocata a Falconara.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC/SiAMO Falconara

L’area pubblica di via Monti e Tognetti (Villanova) usata come discarica delle potature? Ma c’è dell’altro: ecco le foto di una ditta che ha scaricato le potature nell’area che È INTERDETTA dal 2016 per tutelare la salute pubblica dato che suolo, sottosuolo e falda sono inquinati e da bonificare con le risorse del Ministero dell’Ambiente per il Sito inquinato di Interesse Nazionale (SIN). Chi e perché ha dato il permesso di lavorare in un’area inquinata da cui, nel 2016, sono stati allontanati i lavoratori del Comune di Falconara M per tutelarne la salute? Interrogazione al Sindaco del Consigliere Calcina. Pubblichiamo tutta la documentazione fotografica.

doppio-simbolo.JPG L’area verde pubblica di proprietà comunale di via Monti e Tognetti (quartiere Villanova) è interdetta ai cittadini dal 2016 poiché risultata contaminata nel suolo e sottosuolo (da idrocarburi pesanti e leggeri e da alcuni metalli pesanti) e 1.JPGnelle acque di falda (tetracloroetilene e manganese). Anche le maestranze del Comune che nell’area avevano il magazzino e la base logistica, sono stati allontanati a titolo precauzionale e per tutelarne la salute. Da allora è tutto fermo dal punto di vista della bonifica anche se 500.000 euro dei complessivi 3.272.727 € sono stati stanziati per il risanamento dell’area con l’Accordo di Programma stipulato nel 2010 tra Ministero dell’Ambiente, Regione Marche, Comune di Falconara, Provincia di Ancona e Autorità Portuale.

In realtà non proprio tutto è fermo e quello che si muove ha dell’incredibile.

Il 29 settembre scorso è stato osservato un autocarro con alcuni operai a bordo entrare più volte nell’area e scaricare ogni volta i resti della potatura di alberi sul prato dell’area. A tutt’oggi – 12 novembre – quei resti 4.JPGsono stoccati nell’area.

Abbiamo documentato la situazione con fotografie e sono molte le spiegazioni che l’Amministrazione comunale deve dare poiché è tutt’ora in vigore l’Ordinanza n° 6 del 1 febbraio 2016 (Sindaco Brandoni) che stabilisce l’interdizione dell’area al fine di tutelare la salute pubblica. La stessa Ordinanza stabilì che l’Assessorato all’Ambiente e la Polizia Municipale dovevano “predisporre quanto necessario all’interdizione dell’area, mediante apposizione di avviso, segnaletica e mediante la chiusura degli ingressi“.

Avviso, segnaletica e chiusura degli ingressi ci sono ancora ma, di fatto, il 29 settembre scorso sembrerebbe essere stati trasgrediti o derogati.

Chi e sulla base di quali pareri sanitari ha permesso ad una ditta – presumibilmente di manutenzione del verde pubblico – di far entrare e operare i lavoratori in quell’area da cui altri 2.JPGlavoratori sono stati allontanati per tutelarne la salute?“, si chiede il Consigliere di CiC/FBC e SiAMO Falconara, Loris Calcina.

Qual è la logica per cui è stato concesso di usare come una discarica l’area verde pubblica in attesa della bonifica?“, incalza il Consigliere Calcina.

Questi sono alcuni dei quesiti posti dal Consigliere di Cittadini in Comune/FBC e SiAMO Falconara con un’interrogazione rivolta al Sindaco di Falconara M.

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Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara

Piano di Emergenza Esterno (PEE) in caso di incidente alla raffineria API di Falconara M.: ecco le proposte di modifica consegnate da CiC/FBC/SAF al Sindaco di Falconara. Calcina: “Quello che abbiamo elaborato è scaturito dallo studio della documentazione inerente agli incidenti ai serbatoi TK62 (1999) e TK61 (2018) nonché dalla valutazione di altri PEE riguardanti altri siti con raffinerie di petrolio. In Commissione consiliare IV^ il Sindaco si è impegnato a portare le proposte al tavolo in Prefettura ed a proseguire il confronto in Commissione parallelamente ad ogni step in Prefettura”.

doppio-simbolo.JPG Pubblichiamo (clicca QUI’ ) l’intero documento consegnato in Commissione consiliare IV^ il 29 ottobre scorso nel quale è possibile approfondire le motivazioni delle proposte.  Di seguito, evidenziamo in arancione le parti propositive.

pee-2.jpgProposta n° 1

Tra gli INCIDENTI DI RIFERIMENTO PER LA PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA aggiungere:

Inclinazione o affondamento parziale o totale del tetto flottante di serbatoio contenente prodotto di categoria A, con fuoriuscita del prodotto sul tetto, con o senza incendio del prodotto infiammabile stesso.

Verificare se questo incidente è contemplato nell’analisi di rischio del Rapporto di Sicurezza di API raffineria e, qualora non lo fosse, chiedere che venga considerato.

Proposta n° 2

Nell’ambito della categorizzazione degli incidenti riportata a pag. II della Premessa dell’attuale PEE, si propone la seguente variazione rispetto alla versione attuale:

Incidenti di categoria 2: eventi che pur non avendo immediati effetti dannosi all’esterno ma che, potenzialmente, possono determinarli in funzione dell’evoluzione e della durata della situazione, offrono una percettibilità fuori dai confini di stabilimento tale da generare allarme nella popolazione nonché tutti quegli eventi per fronteggiare i quali è indispensabile il supporto dei Vigili del Fuoco.

Nel capitolo PARTE OPERATIVA – Gestione dell’Emergenza, a pag. 98 dell’attuale PEE integrare nelle ultime righe il seguente paragrafo << INCIDENTI DI CATEGORIA 2

(…) In situazioni di eccezionali gravità, ossia nel caso in cui l’evento si evolva in forma tale da non consentire indugi nel ricorrere all’impiego del piano di emergenza esterno, l’attivazione dello stato di allarme, che vede coinvolta la Prefettura – U.T.G. di Ancona, sarà direttamente operata dalla Raffineria API (evoluzione negativa improvvisa di un incidente di categoria 2 all’esterno con carattere di pericolo, comprensiva della diffusione nel centro abitato delle esalazioni sprigionate a causa delle caratteristiche chimico – fisiche dei prodotti coinvolti o a causa della combustione degli stessi) >>.

Qualora la Virgin Nafta non sia attualmente prevista tra le sostanze pericolose elencate nel Rapporto di Sicurezza di API raffineria, si propone che sia inserita.

Proposta n° 3

Si sollecita l’Amministrazione comunale ha farsi portatrice presso il tavolo di lavoro della Prefettura della necessità di attivare un PRESIDIO SANITARIO a Falconara Marittima (regolato da un protocollo specifico e attivato dal Sindaco) nel caso di incidenti che determinassero nel centro abitato diffusione delle esalazioni sprigionate a causa delle caratteristiche chimico – fisiche dei prodotti coinvolti o a causa della combustione degli stessi. Il PRESIDIO SANITARIO deve avere la finalità di verificare e certificare le condizioni di salute dei cittadini che avvertissero – nelle ore immediatamente successive all’incidente – bruciori alla gola, agli occhi, senso di nausea, e altri disturbi considerati non gravi.

Proposta n° 4 In relazione alla realizzazione dell’opera del Nodo ferroviario di Falconara Marittima (bypass ferroviario), si propone di valutare il PEE in funzione delle significative modificazioni della viabilità che nel corso della realizzazione dell’opera interesseranno i quartieri di Fiumesino e Villanova.

La motivazione: evitare periodi di tempo in cui la parte operativa del PEE (vie di fuga – evacuazione di portatori di disabilità e anziani soli) risulti inattuabile a causa di possibili interferenze con le necessarie modifiche alla viabilità imposte dall’opera ferroviaria e la pianificazione del PEE.

Staff comunicazione liste civiche CiC/FBC/SAF 

Piano di Emergenza Esterno in caso di incidente alla raffineria API: il Consiglio comunale apprende dalla stampa della riunione in Prefettura per il 30 ottobre 2018. Sindaco, Assessore all’Ambiente, Presidente del Consiglio comunale e Presidente della Commissione consiliare Ambiente tengono all’oscuro i Consiglieri. Nota di protesta del Consigliere Calcina

doppio-simbolo.JPG Sono politicamente e personalmente indignato dal comportamento sprezzante del Sindaco, dell’Assessore all’Ambiente, del Presidente del Consiglio comunale e del Presidente della Commissione consiliare IV^ (Ambiente) nei confronti del Consiglio comunale che è stato tenuto all’oscuro della convocazione della riunione in Prefettura riguardante l’aggiornamento del pee-seveso-incidente.jpgPiano di Emergenza Esterna in caso di incedente alla raffineria API.

Ritengo che il Piano di Emergenza Esterno è e doveva essere argomento (almeno) da Commissione consiliare IV^ poiché i Consiglieri e la città devono sapere quali sono le richieste dell’Amministrazione comunale e poiché anche i Consiglieri (in quanto rappresentanti dei cittadini) possono avere proposte utili per migliorare un Piano così importante per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini.

Ritengo altresì che ci sia stato tutto il tempo per conoscere, valutare e proporre in una Commissione consiliare specifica dato che una convocazione così importante da parte della Prefettura avviene con largo anticipo.

Avere tenuto all’oscuro il Consiglio comunale di Falconara M. sui contenuti che l’Amministrazione proporrà in questa importante riunione in Prefettura è UNA GRAVE NEGLIGENZA DEL SINDACO SIGNORINI che, specularmente al suo predecessore, ha scelto di tenere i cittadini all’oscuro delle decisioni sulle problematiche più importanti che riguardano l’incolumità e la sicurezza. 

Il predecessore Goffredo Brandoni, oggi Presidente del Consiglio Comunale e che, pertanto, è colui che, nel suo ruolo imparziale di tutela delle prerogative del Consiglio comunale e dei diritti dei suoi componenti (…) deve attuare ogni iniziativa utile per consentire ai Consiglieri l’acquisizione di notizie, informazioni e documenti ai fini dell’espletamento del mandato (…) e assume le iniziative necessarie affinché il Consiglio comunale eserciti con efficacia le funzioni ad esso attribuite (…)NON HA FATTO NULLA DI TUTTO QUESTO! Anche lui ha scelto di tenere i cittadini ed il Consiglio comunale all’oscuro.

Lo stesso dicasi dell’Assessore all’Ambiente Valentina Barchiesi e della Presidente della Commissione Ambiente Giorgia Fiorentini responsabili anche del funzionamento e dell’efficacia di una Commissione consiliare che, in questo caso, hanno retrocessa ad un valore al di sotto di una qualsiasi riunione di condominio!

Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara

Dopo l’operazione del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri: da una parte la incrollabile resistenza dei cittadini che difendono la qualità della propria vita quotidiana e la salute e, dall’altra, l’Amministrazione comunale di Falconara M. che sta molti passi indietro rispetto ai cittadini. Non riesce a DARE NUOVE DISPOSIZIONI ad una Polizia Municipale ingessata in compiti routinari in una realtà come Falconara M. in cui non è normale che una raffineria, un’azienda di rifiuti speciali pericolosi e un’azienda di conglomerati bituminosi siano dentro il tessuto urbano e lambiscano le abitazioni dei cittadini. Non riesce a pretendere dagli Enti di controllo attività approfondite ed efficienti, adeguate alla situazione di Falconara. Dov’è l’autorevolezza e la dignità?

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milzi.JPGAbbiamo letto della vicenda riportata da un quotidiano on line con il titolo “Esalazioni ed inquinamento del S. Sebastiano: due indagati alla Bufarini“. Alcune considerazioni.

La prima è che la costanza delle segnalazioni dei cittadini alle annose esalazioni diffusesi nel quartiere Castelferretti è servita. I cittadini hanno dalla loro l’infaticabile resistenza di chi sa che sta difendendo la qualità della propria vita quotidiana e la salute; resistenza che si è tradotta in un costante conflitto di bassa intensità che alle segnalazioni inviate ai CONTROLLORI accompagna anche le azioni legali, le proteste in strada, le assemblee, i referti medici, ecc.

E’ un metodo che per funzionare ha bisogno di alcuni ingredienti: l’ascolto (attivo, non solo uditivo) da parte degli Enti locali (Comune ovviamente compreso) l’ascolto (attivo, non solo uditivo) da parte dei controllori, la loro scrupolosa e sinergica valutazione ai fini dell’eventuale (fattivo) intervento.

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Tutto concretamente esistente in uno Stato di Diritto e con una Costituzione Italiana che all’art. 41 recita che “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (…)”

L’ascolto dei cittadini, la scrupolosa valutazione e l’intervento sono stati totalmente assenti con l’Amministrazione comunale Brandoni (dal 2008 al 2018) di cui l’attuale Sindaco Signorini ha fatto ininterrottamente parte.

Sindaco Signorini che, all’apparenza, sembra voler cambiare registro ma difetta pesantemente di fatti concreti.

Non è sufficiente convocare i cittadini di Castelferretti e ascoltarli soprattutto quando le loro richieste sono quelle invocate da 5 anni nelle Commissioni consiliari a cui sono stati ammessi a parlare ma che da 5 anni non hanno un riscontro pratico, un’azione concreta.

Come non è sufficiente intervenire al presidio di protesta dei cittadini di fronte ad un’azienda.

Si devono DARE NUOVE DISPOSIZIONI ad una Polizia Municipale ingessata in compiti routinari in una realtà come Falconara M. in cui non è normale che una raffineria, un’azienda di rifiuti speciali pericolosi e un’azienda di conglomerati bituminosi siano dentro il tessuto urbano e lambiscano le abitazioni dei cittadini.

Ciò che la Polizia Municipale non deve più fare e che, invece, dovrebbe fare, lo hanno indicato chiaramente i cittadini di Mal’Aria e dell’Ondaverde alcuni giorni fa:

La Polizia Municipale anziché concentrare le energie a ricercare la causa delle esalazioni stesse, si reca al domicilio dei segnalanti, uno dopo l’altro, per recapitare il foglio di segnalazione (… ) Si auspica, per un efficace contrasto ai fenomeni di inquinamento dell’aria, che il personale delle Forze dell’Ordine venga attivamente impegnato per l’accertamento delle cause e delle fonti di esalazione, piuttosto che nella mera raccolta di segnalazioni“.

Proprio la questione delle disposizioni impartite alla Polizia Municipale ci fa dire che non siamo neanche all’anno zero (che implicherebbe la speranza del cambiamento); in realtà il Sindaco Signorini è in continuità con l’Amministrazione Brandoni proprio nella pratica.

Se l’ex Sindaco Brandoni apparecchiò il teatrino della Commissione consiliare Ambiente riunita all’interno della Azienda Bufarini (4 agosto 2014), il Sindaco Signorini si sta vantando della centralina mobile di rilevamento della qualità dell’aria che API raffineria donerà al Comune.

Il Sindaco non si accorge che con le insistenti esalazioni degli ultimi anni e con gli incidenti i cittadini falconaresi hanno capito che il problema delle industrie insalubri li riguarda anche se abitano a 3 chilometri di distanza.

Il Sindaco non si è accorto che i cittadini falconaresi hanno la necessità di vedere l’Amministrazione comunale con le mani COMPLETAMENTE LIBERE per esercitare efficacemente i controlli, un’Amministrazione comunale che NON CHIEDA GLI STRUMENTI PER CONTROLLARE AL CONTROLLATO, ma li pretenda dagli Enti di controllo.

Un’Amministrazione che nel corso di un’emergenza come quella al TK61 pretenda con forza dall’ARPAM di schierare sul territorio anche una delle 2 centraline mobili che possiede, per capire se ad altezza d’uomo la concentrazione delle esalazioni sia maggiore o minore di quella rilevata dalla centralina fissa posta a 13 metri di altezza!

Questa è la DIGNITA’ e l’AUTOREVOLEZZA che i cittadini chiedono.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e Siamo Falconara

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