Versamenti fognari in mare e Sistema di depurazione marino MUDS: perché Vivaservizi si relaziona con i Tecnici del MUDS e i Consiglieri di minoranza sono tenuti all’oscuro delle rispettive valutazioni? Il Sindaco Signorini è a conoscenza dei risultati di quegli incontri ma li tiene nascosti al Consiglio comunale e alla città? Di sicuro il Sindaco ha ignorato quanto stabilito dalla Commissione consiliare il 30 giugno scorso. Non esiste alcun ostacolo tecnico e amministrativo per valutare in Consiglio comunale se il MUDS può essere complementare all’idea delle vasche di prima pioggia e se può evitare qualche intervento impattante nel centro città (vasche sotterranee in p. Catalani, p. Europa e parco Kennedy). L’inerzia intellettuale e politica e la segretezza sulla gestione delle problematiche pubbliche è ingiustificabile e gravissima per chi amministra la città. Ci associamo alla protesta del collega Consigliere Marco Baldassini. Pubblichiamo il verbale della Commissione consiliare II^ del 30 giugno dolosamente ignorato dal Sindaco e dalla sua maggioranza.

doppio-simbolo.JPG Mi associo alla protesta del collega Consigliere Marco Baldassini riguardo alla mancanza di trasparenza e di democrazia dell’Amministrazione comunale sulla questione delle soluzioni per fronteggiare nel modo più rapido ed efficace la questione dei versamenti in mare dagli scolmatori di Vivaservizi.

commissione-ii-3062020.JPG È dal 30 giugno che, a seguito di una nostra specifica richiesta sostenuta dagli altri gruppi di minoranza, il Presidente della Commissione consiliare II^ – Luca Grilli – ha promesso di “convocare una Commissione congiunta anche con il Comune di Ancona, in quanto interessati allo stesso progetto, e i referenti di Viva Servizi” per valutare se il sistema di depurazione marina denominato MUDS (Marine Underwater Depuration System) possa essere realizzato e giovare alla soluzione del versamento dei liquami di fogna in mare.

Non lo ha fatto neanche dopo la protesta manifestata in occasione della riunione della stessa Commissione del 15 luglio.

La prima domanda è perché, come appreso dalle affermazioni dell’Assessore Barchiesi in Commissione, Vivaservizi si relazione con i Tecnici del MUDS e i Consiglieri di minoranza sono tenuti all’oscuro delle rispettive valutazioni?

Sindaco e Assessore sono a conoscenza delle rispettive valutazioni dei Tecnici?

Non esiste alcun ostacolo tecnico e amministrativo per valutare in Consiglio comunale se il MUDS può essere complementare all’idea licenziata dai Consigli comunali di Falconara e Ancona.

Non esiste alcun ostacolo tecnico e amministrativo per valutare se il MUDS può evitare qualche intervento impattante nel centro città (vasche sotterranee in p. Catalani, p. Europa e parco Kennedy).

L’inerzia intellettuale e politica e la segretezza sulla gestione delle problematiche pubbliche è ingiustificabile e gravissima per chi amministra la città.

Ogni Amministratore saggio ha il dovere di valutare ogni strada percorribile per risolvere i problemi dei cittadini ed ha il dovere di essere trasparente con i cittadini e con i loro rappresentanti in Consiglio comunale.

Pubblichiamo il verbale della Commissione consiliare del 30 giugno che è dolosamente ignorato dalla maggioranza e dal Sindaco di Falconara Marittima.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

ESALAZIONI INDUSTRIALI A FALCONARA: genesi e deficit del PROTOCOLLO OPERATIVO per l’attivazione coordinata in caso di esalazioni moleste, da mesi TENUTO SEGRETO da Comune, ARPAM, ASUR e VVF. In Commissione Ambiente, CiC/FBC/SAF ne evidenziano la nebulosità e l’inconcludenza se, dopo l’acquisizione dei dati ambientali, gli Enti non entreranno nelle aziende responsabili delle esalazioni per verificare il rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) sulla correttezza delle lavorazioni in atto e l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) di contenimento e abbattimento delle esalazioni. La Commissione consiliare Ambiente ha accolto la nostra richiesta che impegna l’Assessore Barchiesi a chiedere la modifica del PROTOCOLLO con la specifica che “i sopralluoghi degli Enti coinvolti saranno effettuati dentro le aziende da cui provengono le esalazioni”. Risulta sempre più necessario il controllo dei cittadini per impedire l’inconcludenza degli Enti controllori delle industrie insalubri perché abbiamo intuito che c’è qualcuno tra loro che cavilla sulle parole e sulle virgole del PROTOCOLLO quando i cittadini falconaresi patiscono da anni esalazioni e temono per la propria salute. Pubblichiamo il PROTOCOLLO e la Delibera della Giunta Signorini.

doppio-simbolo.JPG esalazioni.JPG Esiste un PROTOCOLLO OPERATIVO tra il Comune di Falconara, l’ARPAM, l’ASUR e i VVF per “l’attivazione coordinata in caso di esalazioni moleste nel territorio comunale che è stato tenuto nascosto ai cittadini e ai Consiglieri comunali di Falconara (almeno quelli di minoranza). Lo abbiamo tirato in ballo noi di CiC/FBC/SAF nella recente Commissione consiliare Ambiente (riunitasi su nostra richiesta) a proposito delle esalazioni industriali a Castelferretti.

Da mesi e in gran segreto, Sindaco, Direttore dell’ARPAM, l’ASUR e il Comandante dei VVF di Ancona hanno messo a punto il testo del Protocollo Operativo che, l’11 giugno scorso, è stato condiviso nella versione finale al Tavolo di confronto interistituzionale della Regione Marche, quello che ha escluso d’emblée il Comitato Mal’Aria e Ondaverde ODV di Falconara e che non ha mai pensato neanche di consultarli come prevede la DGR 541 del 13/5/2019.

La Giunta Signorini, a sua volta, il 25 Giugno scorso ( DGC n°206 ) ha deliberato di “approvare lo schema del Protocollo Operativo” e “di prendere atto che il Sindaco procederà a sottoscrivere l’Accordo“.

Quel PROTOCOLLO è farraginoso e, soprattutto, non punta all’obiettivo: entrare nelle aziende responsabili delle esalazioni e verificare il rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per quanto riguarda la correttezza delle lavorazioni in atto e l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) di contenimento e abbattimento delle esalazioni.

Ci si aspetterebbe questo passo in avanti nel controllo delle aziende insalubri perché, altrimenti, rimarrà completamente inutile che Comune, ARPAM, ASUR e VVF conoscano in tempo reale il totale delle sostanze esalate e la direzione del vento e abbiano verificato le stesse esalazioni sia nei pressi delle aziende sia nell’abitato.

Per questo motivo ho chiesto esplicitamente come Commissione consiliare Ambiente di impegnare l’Assessore all’Ambiente Barchiesi a modificare il PROTOCOLLO OPERATIVO specificando che “i sopralluoghi dei diversi Enti coinvolti saranno effettuati dentro le aziende da cui provengono le esalazioni, chiaramente dopo aver acquisito dati che giustifichino il controllo.

L’Assessore Barchiesi si è impegnata a sostenere la modifica chiesta dalla Commissione affermando: “spero che lo firmino perché, al di là di questa aggiunta, (ndr: il Protocollo) è stato riletto 15/20 volte e ogni volta veniva messa in discussione una parola e, quindi, è veramente difficile. Comunque, visto che ancora tutti non lo hanno firmato, proverò a modificarlo mettendo quanto chiesto“.

Credo che sulla importante modifica che l’Assessore si è impegnata a proporre e sostenere, ci debba essere la vigilanza sull’esito non soltanto di tutti i Consiglieri della Commissione, ma soprattutto dei cittadini poiché il clima tra gli Enti che abbiamo intuito dalle parole dell’Assessore Barchiesi non è affatto “salubre”: CHI tra ARPAM, ASUR e VVF e per QUALI ASPETTI OPERATIVI cavilla sulle parole e sulle virgole quando i cittadini falconaresi patiscono da anni esalazioni e temono per la propria salute?

Torna a galla la necessità di un reale controllo dal basso dei controllori!

E coinvolgere i cittadini è l’unica garanzia!

Loris Calcina – Capogruppo consiliare CiC/FBC/SAF e Vicepresidente Commissione consiliare Ambiente

Con 9 voti del Sindaco e dei Consiglieri di maggioranza (meno Baldassini) è stata bocciata la mozione di revoca di Brandoni a Presidente del Consiglio comunale di Falconara M. HANNO DIFESO POLITICAMENTE BRANDONI ELUDENDO CHE NESSUNO, TANTO MENO UN SINDACO, PUÒ RIVELARE DATI SENSIBILI AD UNA TERZA PERSONA SENZA IL CONSENSO DEGLI INTERESSATI. Eludendo che un Sindaco, nei rapporti istituzionali con qualsiasi azienda del suo territorio, non può fare i nomi di chi si lamenta per le esalazioni all’AD dell’azienda responsabile, NÉ PUÒ RIVELARE COME IL COMUNE DA LUI GOVERNATO GESTISCE LE SEGNALAZIONI CHE RIGUARDANO ANCHE QUELLA AZIENDA. Eludendo che un Presidente del Consiglio comunale che non garantisce i diritti dei Consiglieri di minoranza (risposte a interrogazioni, possibilità di discutere le proprie proposte, informazioni puntuali) nega la possibilità di controllo che la Legge conferisce a quei Consiglieri e, dunque, non è imparziale. PER IL SINDACO SIGNORINI, che sembra non ricordare l’art. 3 della Costituzione Italiana, IL COMPORTAMENTO MESSO IN ATTO DAL SUO PREDECESSORE E MENTORE È ETICAMENTE CORRETTO POICHÉ I TERMINI USATI NON ERANO RIFERITI A TUTTI I CITTADINI CHE HANNO FATTO SEGNALAZIONI, MA SOLO AD ALCUNI! Di quanti chili di nomi e cognomi ha bisogno Signorini per pesare adeguatamente la gravità del comportamento dell’ex Sindaco e, oggi, Presidente del Consiglio? Brandoni, dal canto suo, si è difeso continuando a MINACCIARE E INTIMIDIRE I CONSIGLIERI PROPONENTI LA MOZIONE! Infine per l’Assessore Rossi l’AD di API raffineria è un “chicchessia”, il Sindaco di Falconara è uno “di noi”, uno qualunque che non si sa da quale problema fosse tanto oppresso da essere spinto a comunicare all’AD Cogliati i dati sensibili di cittadini che segnalavano esalazioni provenienti dalla raffineria che dirigeva nonché l’organizzazione della gestione delle segnalazioni dei cittadini stessi.

doppio-simbolo.JPG Il Sindaco Signorini, i suoi Assessori e i suoi Consiglieri di maggioranza hanno fatto quadrato nella difesa di Goffredo Brandoni e hanno bocciato la mozione che ne chiedeva la revoca da Presidente del Consiglio con 9 voti contro sette. L’esito del voto non doveva essere scontato perché il nocciolo della questione su cui si dovevano esprimere il Sindaco (il quale giura di osservare lealmente la Costituzione) e i Consiglieri comunali (pubblici ufficiali rappresentanti della comunità falconarese) si incentrava sul rispetto o meno di due articoli della Costituzione italiana (Legge fondamentale dello Stato italiano): l’art. 54 “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore (…)” e l’art. 15 “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili“.

Invece dal Sindaco all’ultimo Consigliere di maggioranza passando per l’Assessore Rossi, hanno chiuso gli occhi di fronte a fatti gravi e documentati portati a motivazione dalla mozione di revoca:

1)      Nessuno, tanto meno un Sindaco, può rivelare dati sensibili (nomi e appartenenza politica) ad una terza persona senza il consenso degli interessati.

2)      Un Sindaco, nei rapporti istituzionali con qualsiasi azienda del suo territorio, non può fare i nomi di chi si lamenta per le esalazioni all’Amministratore Delegato dell’azienda responsabile, né può rivelare come il Comune da lui governato gestisce le segnalazioni che riguardano anche quella azienda.

3)      Un Presidente del Consiglio comunale che non garantisce i diritti dei Consiglieri di minoranza (risposte a interrogazioni, possibilità di discutere le proprie proposte, informazioni puntuali) nega la possibilità di controllo che la Legge conferisce a quei Consiglieri e, dunque, non è imparziale.

Proponiamo, per chi non avrà tempo di ascoltarsi la registrazione del Consiglio comunale, alcuni passaggi significativi delle dichiarazioni del Presidente Brandoni, del Sindaco, dell’Assessore Rossi.

Brandoni ha continuato sullo stesso registro della Conferenza dei Capigruppo consiliari di qualche giorno prima: LA MINACCIA E L’INTIMIDAZIONE NEI CONFRONTI DEI CONSIGLIERI PROPONENTI LA MOZIONE! << In relazione a quanto contenuto sia nella mozione consiliare (…) nonché sul volantino distribuito in città ho ugualmente dato mandato al mio legale di fiducia di verificare ed accertare se vi siano elementi che giustificano azioni giudiziarie anche di natura risarcitoria>>.

Poi è passato alla sua difesa con le seguenti parole: <<Mi preme sottolineare che nella mia vita personale e politica ho sempre avuto come obiettivo di assoluta rilevanza quello di tutelare gli interessi ed i diritti dei cittadini, in modo particolare la sicurezza della salute pubblica>>.

E sul ruolo di Presidente del Consiglio comunale: <<Ricordo che il Regolamento del Consiglio comunale all’art. 42 comma 4 recita: “Il Sindaco ed il Presidente del Consiglio partecipano ai lavori delle Commissioni Consiliari permanenti senza diritto di voti”. Pertanto ho ritenuto e ritengo che tale formulazione sia da interpretare come facoltà e non come obbligo. Nei miei anni da Sindaco ma ancora prima da Consiglieri comunale di minoranza non ho mai visto la presenza in Commissione del Presidente del Consiglio salvo rare occasioni di particolare rilevanza. E sono stato all’opposizione ben sei anni e mezzo. Non ho mai visto un Presidente del Consiglio partecipare alle Commissioni consiliari. In ogni caso ritengo che i lavori delle Commissioni consiliari in questi ultimi due anni siano stati intensi e proficui stante l’alto numero di sedute svolte e la rilevanza dei temi trattati>>.

Dunque Brandoni ha confermato che la contestazione di violazione del Regolamento del Consiglio comunale che gli abbiamo mosso è fondata ma ha giustificato la sua violazione con quelle (presunte) dei suoi predecessori i quali, avrebbero ignorato quel dovere. Così fan tutti! Dunque, deduciamo che a Falconara vige la prassi della consuetudine, non del rispetto dei doveri prescritti nei Regolamenti! Lo scivolone di Brandoni si completa con la evidente contraddizione del riconoscimento che le Commissioni, negli ultimi 2 anni hanno trattato temi rilevanti ma Brandoni non vi ha partecipato lo stesso mentre i suoi predecessori vi hanno partecipato!  

Sindaco SIGNORINI: <<Il punto di partenza è stata una telefonata intercettata che però è stata assolutamente generalizzata. Il messaggio che si è voluto far passare – e non è questo quello che ha detto il Presidente del Consiglio – è che i termini che ha utilizzato fossero rivolti a tutti i cittadini che hanno fatto segnalazioni. Questo non è assolutamente vero. Questo è stato fatto circolare e questo è gravissimo. Io credo che se Goffredo Brandoni non si fosse candidato alle elezioni regionali chiaramente questo attacco così strumentale non ci sarebbe stato. È stato un attacco finalizzato a screditarlo in ogni modo proprio per questa situazione particolare delle elezioni regionali>>.

Quindi, secondo il Sindaco, le offese di Brandoni non erano riferite a tutti i cittadini che hanno fatto segnalazioni, ma solo ad alcuni. Questo, per il Sindaco Signorini, ha reso accettabile il comportamento di Brandoni. Il Sindaco, che ha giurato sulla Costituzione, avrà letto l’art. 3 per il quale “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“? Nel dubbio deduciamo che, secondo il Sindaco Signorini, il comportamento eticamente corretto di un primo cittadino dipende dalla quantità dei propri cittadini che si ritiene di poter esporre – SENZA IL LORO CONSENSO – con nome e cognome e appartenenza politica all’AD della raffineria API verso la quale quei cittadini lamentavano i disagi per le esalazioni. Se il Sindaco Signorini leggesse attentamente il testo delle conversazioni vedrebbe chiaramente che Brandoni RIFERI’ all’AD Cogliati che quella mattina del 5 Gennaio 2018 ci furono 3 segnalazioni per le esalazioni e gli sfugge che se quella mattina i segnalanti fossero stati 10 o 30, tutti sarebbero stati cretini e faccia di cazzo! Di quanti chili di nomi e cognomi ha bisogno per pesare adeguatamente la gravità del comportamento dell’ex Sindaco e, oggi, Presidente del Consiglio? Nascondersi dietro al numero dei segnalanti è un espediente puerile per evitare di affrontare il nodo del rapporto tra l’allora Sindaco Brandoni e l’AD di API raffineria: la scelta di campo a favore di quest’ultima che si manifesta chiaramente nelle parole. La scelta di considerare fastidiosi cretini e faccia di cazzo quelli che segnalano le esalazioni.

Infine l’Assessore Clemente Rossi che, per fare scudo all’indifendibile operato di Brandoni come Presidente del Consiglio comunale, mostra finalmente il suo genuino pensiero sui compiti dei Consiglieri comunali e, in definitiva, su quanto prevede a tutela del loro lavoro per la città il Testo Unico delle leggi degli Enti Locali.

ROSSI: <<Lo tsunami di interrogazioni, ordini del giorno, mozioni, accesso agli atti a cui tutte le forze di opposizione assoggettano l’Amministrazione da un po’ di tempo a questa parte hanno in verità l’unico scopo di bloccare l’attività dell’Amministrazione. Quindi non fanno un favore né alla loro attività di gestire l’attività di Consigliere né tantomeno ai cittadini e alla città. Con questo modo di fare sono contro la città>>.

Clemente Rossi dimentica che l’unico che sta inondando di richieste, mozioni e interrogazioni l’Amministrazione è il suo Consigliere Marco Baldassini, eletto nelle fila della maggioranza con la lista Falconara in Movimento (ancorché dissenziente in quanto sostenitore della defenestrata Al Diry) e dimenticando anche che IL TUEL TUTELA LA MINORANZA la quale, a Falconara, non ha inondato l’Amministrazione con interrogazioni, ordini del giorno, mozioni, accesso agli atti. Il Baldassini, Consigliere di maggioranza dell’Assessore Rossi, ha presentato da solo tante richieste, interrogazioni e mozioni quanto i 5 gruppi di opposizione.

Poi Rossi completa la sua difesa di Brandoni: <<Chi di noi non ha mai pronunciato frasi correnti, per di più colloquiale, a volte anche sopra le righe, in occasione di fasi concitate della nostra vita quotidiana con chicchessia? Alzi la mano se qualcuno non è incorso in questa situazione. Non per questo dovremmo essere considerati rei di chissà quali colpe. Colpevole è, invece, chi utilizza ad arte parole, modi correnti di dire, non di rado liberatori rispetto ad una situazione o ad un problema che ci preoccupa e che ci opprime, estrapolandoli da un contesto ben più ampio per affermare in definitiva il falso o il fuorviante (…) Tutto nella norma di una strumentalizzazione squallida e deprimente>>.

Quindi per l’Assessore Rossi l’AD di API raffineria è un “chicchessia”, il Sindaco di Falconara è uno “di noi”, uno qualunque che non si sa da quale problema fosse tanto oppresso da essere spinto a comunicare all’AD Cogliati i dati sensibili di cittadini che segnalavano esalazioni provenienti dalla raffineria che dirigeva nonché l’organizzazione della gestione delle segnalazioni dei cittadini stessi. Forse il grave problema che preoccupava l’ex Sindaco Brandoni era, anche allora, elettorale e cioè l’incontro che l’AD di API raffineria aveva avuto con il candidato Sindaco del PD?

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara

Esalazioni industriali a Castelferretti: Calcina (Vice Presidente della Commissione Ambiente) ha chiesto l’urgente convocazione della Commissione alla Presidente Fiorentini. Invitati a partecipare anche l’Assessore all’Ambiente e il Sindaco.

doppio-simbolo.JPG Come Vice Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Falconara Marittima, ho inoltrato la richiesta di una URGENTE convocazione della Commissione al Presidente Fiorentini e ai Consiglieri componenti con l’invito a partecipare all’Assessore all’Ambiente, al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale. Il tema urgente sono le ripetute esalazioni industriali che da mesi si sono intensificate a Castelferretti soprattutto in via Saline, via G. Bruno, via Allende, via O. Palme, via O. Romero, via Che Guevara. La zona è dal 2012 sottoposta a periodiche ed insopportabili esalazioni che costringono i residenti a rimanere con le finestre chiuse anche d’estate, con la preoccupazione che la cronicità di quelle esalazioni – a volte di idrogeno solforato, altre volte di solventi aromatici – possano produrre l’insorgere di malattie nel corso degli anni.

Per un proficuo e speditivo svolgimento dei lavori della Commissione ho anche chiesto che ai Commissari componenti siano inviati:

La/e Relazione/i dell’ARPAM riguardo ai risultati delle analisi effettuate con tutti i campionatori dislocati nella zona interessata dalle esalazioni.

Loris Calcina – Vice Presidente Commissione Ambiente e Capogruppo consiliare CiC/FBC/SAF 

Il Presidente del Consiglio comunale di Falconara Marittima Goffredo Brandoni, con una PRASSI RETICENTE imposta anche al Segretario Generale e perfino con OSCURE MINACCE, ha convocato il Consiglio comunale (per il 21 settembre alle ore 18,30) in cui si discuterà la mozione sulla sua revoca. In Conferenza dei Capigruppo consiliari (lunedì 14/9) la minoranza ha espresso parere contrario; muta, senza espressione di parere, la maggioranza! La minoranza ha chiesto giustificazioni sulla violazione del Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali che impone al Presidente di convocare il Consiglio chiesto con p.e.c. (31/8/2020) nel TERMINE NON SUPERIORE AI VENTI GIORNI. Presidente e Segretario Generale, in spregio all’art. 3 c. 2 del Regolamento del Consiglio, si sono rifiutati di esprimere il parere seduta stante PRETENDENDO una richiesta scritta dai Consiglieri di minoranza. Pubblichiamo il testo sintetico delle dichiarazioni espresse in sede di Conferenza dei Capigruppo frutto della ricostruzione mnemonica. Solo da quanto detto si capisce quanto Goffredo Brandoni si senta padre/padrone del Comune di Falconara Marittima e quanto l’interesse privato della sua campagna elettorale sia prevalso e sia stato fatto prevalere (da pilateschi comportamenti superiori) sulla Legge dello Stato e lo Statuto comunale.

Leggi QUI’ tutta la trascrizione mnemonica della Conferenza dei Capigruppo del 14 Settembre 2020.

Questo uno stralcio della trascrizione mnemonica.

BRANDONI: vi comunico che alla luce delle richieste di convocazione del consiglio comunale d’urgenza avanzata da 6 consiglieri si è deciso di concerto con l’Ufficio Segreteria che lo stesso si terrà il 21 settembre 2020 alle 18,30 con il seguente ordine del giorno: primo punto “Mozione per la revoca del Presidente del Consiglio (…)

LUCHETTI (PD): se il Presidente avesse avuto il coraggio civile, politico, morale di affrontare a viso aperto le proprie responsabilità non si sarebbe convocato il Consiglio il 21, poi il Presidente ci dirà perché a norma di legge non venerdì prossimo, il 18 settembre. C’è una chiara volontà politica del Presidente del Consiglio di scavalcare le elezioni regionali.

FRAPICCINI (M5S): Questo rinvio è un segnale. Di mettere in primo piano la poltrona, gli interessi personali davanti a tutto?

CALCINA (CiC/FBC/SAF): allora gradirei, dato che c’è il problema del rispetto del TUEL, vorrei sapere il parere del Segretario Generale dott. Nocelli anche perché lui è il responsabile della trasparenza dell’Ente, del rispetto dei regolamenti e del rispetto delle leggi. A me non interessano le elezioni regionali. A me interessa che sia rispettata la Legge. La Legge dice una cosa chiara: un termine per la convocazione del Consiglio comunale non superiore ai 20 giorni. Quindi esigo che il Segretario Nocelli si esprima da questo punto di vista.

BRANDONI: forse non sono stato capito. Adesso vi rileggo quello che ho letto prima. Vi comunico che alla luce delle richieste di convocazione del consiglio comunale d’urgenza avanzata da 6 consiglieri si è deciso di concerto con l’Ufficio Segreteria … di concerto con l’Ufficio Segreteria che lo stesso si terrà il 21 settembre 2020 alle 18,30 con il seguente ordine del giorno: primo punto “la revoca”; secondo punto “Modifica Programma Triennale OO.PP. 2020/2022 ed elenco annuale 2020” per il quale ci sarà una commissione giovedì. Pongo solamente due cose: ho fatto le mie verifiche e vi assicuro che la procedura è corretta. La seconda cosa è che vi anticipo che il mio avvocato entro venerdì presenterà una denuncia querela. A chi gli interessa … e poi chiudo. Non ho altre cose da dire. Se volete rivolgervi al Segretario che è qui … se volete si collega.

SEGRETARIO GENERALE: Essendo una questione tecnico/procedurale preferisco argomentare per iscritto in modo che sia chiaro quello che io espongo. Però, vi dico fin d’ora che quello che ha detto il Presidente del Consiglio comunale io lo condivido, ci siamo anche confrontati su questo. Quindi, a mio avviso, la procedura dal punto di vista formale fino al 21 è corretta e regolare. Da primo al ventesimo giorno, come diceva anche Calcina, è corretto. Probabilmente gli aspetti divergenti stanno in altre modalità ed altri aspetti che posso formalizzare e chiarire per quello che è possibile.

CALCINA: Segretario, mi scusi. Se la pec che è stata ricevuta dalla pec del Comune il 31 di agosto alle 15,59. La pec è stata consegnata alle 15,59, il che significa che l’Amministrazione comunale l’ha ricevuta il 31 agosto. Quindi, facendo il conteggio, il ventesimo giorno scade il 19 di settembre. Io voglio capire se il TUEL è rispettato o meno. Non c’è bisogno di un parere o di cose particolarmente articolate. Il TUEL è rispettato o no? La domanda è semplice, secca.

BRANDONI: Consigliere questa richiesta la faccia per iscritto e il Segretario le risponderà

CALCINA: No no, non faccio per iscritto. Capigruppo funziona per dirimere queste cose, Presidente. Qui siamo di fronte ad una questione di Legge, non siamo di fronte ad un regolamento comunale. Qui si parla di una Legge, perché il TUEL è una Legge e chiunque viola una Legge poi ne risponde in base a quelle che sono sanzioni amministrative od altro. Siccome discutiamo del rispetto della Legge e siccome non mi interessa nulla se lei sta partecipando alla competizione elettorale regionale, le faccio presente che nella nostra mozione ci sono dei riferimenti molto precisi alle sue mancanze come Presidente del Consiglio comunale. Non c’è solo ciò che è emerso dalle intercettazioni telefoniche.

BRANDONI: ripeto. Ho fatto le mie verifiche e vi assicuro che la procedura è corretta. Il Segretario poco fa ha confermato che la procedura è corretta. Non ho niente altro da dire e niente altro da aggiungere. Okei? Oppure devo rileggervela per la quarta volta?

LUCHETTI: non è il problema della domanda al Segretario. È qui, perché non può parlare?

BRANDONI: Il Segretario ha già detto quello che deve dire

LUCHETTI: Prendiamo atto di questa sua posizione. Il mio gruppo non è d’accordo su questa sua posizione. Anzi, questa posizione odierna dimostra non solo la paura. Ha minacciato che ci saranno querele … Occhio eh … perché poi andiamo fino in fondo. Attenzione!

BRANDONI: chi fa le minacce? Chi ha fatto le minacce Luchetti?

LUCHETTI: Tu!

BRANDONI: Io? Quando?

LUCHETTI: Hai detto “io venerdì darò notizia ecc”. Siccome fai le minacce …

BRANDONI: entro venerdì non querelo voi, querelo altri che hanno fatto altre cose

LUCHETTI: Allora perché ce lo dici a noi? Ma che sistema è?

BRANDONI: ve lo comunico

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FALCONARA M. GOFFREDO BRANDONI E’ STATO DIFFIDATO AD ADEMPIERE ALLA CONVOCAZIONE DELL’ASSISE FALCONARESE DAI CONSIGLIERI DI MINORANZA. CHIAMATO IN CAUSA ANCHE IL PREFETTO DI ANCONA il quale, qualora Brandoni continuasse ad ignorare gli obblighi impostigli dal Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, PROVVEDEREBBE ALLA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO in sostituzione del Presidente. Lunedì 14 LA RESA DEI CONTI con Brandoni e i suoi Consiglieri in sede di Conferenza dei Capigruppo consiliari.

doppio-simbolo.JPG Si sta consumando il tempo utile a disposizione del Presidente del Consiglio Comunale di Falconara M. – Goffredo Brandoni – per convocare l’assise falconarese e permettere ai Consiglieri di esprimersi sulla richiesta della sua revoca a seguito del gravissimo comportamento e delle parole offensive nei confronti dei cittadini emersi dalle intercettazioni telefoniche pubblicate dal Fatto Quotidiano. LEGGI INTERCETTAZIONI

Per questo motivo i Consiglieri Calcina, Luciani, Luchetti, Frapiccini, Federici e Caricchio (CiC/FBC/SAF – PD – M5S – IV – Lega) firmatari sia della richiesta di convocazione del Consiglio sia della MOZIONE di revoca, hanno DIFFIDATO il Presidente ad adempiere.

La DIFFIDA è un ulteriore Atto necessario poiché se Goffredo Brandoni continuasse deliberatamente ad ignorare l’obbligo impostogli dal Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali (TUEL) a quel punto deve intervenire il Prefetto di Ancona il quale, sostituendosi al Presidente del Consiglio comunale inadempiente, convocherà l’assise cittadina (art. 39 c. 5 del TUEL).

I Consiglieri firmatari della MOZIONE, da giorni, hanno informato il Prefetto di Ancona di quanto sta avvenendo a Falconara Marittima e hanno inoltrato le richieste e la diffida rispettando pedissequamente quanto previsto dal Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali.

Per il pomeriggio di lunedì 14 il Presidente del Consiglio Comunale ha convocato una Conferenza dei Capigruppo che, da Regolamento, deve concordate l’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Si prevede una resa dei conti.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara

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