Polveri sottili (PM10), Regione Marche e Comune di Falconara: Spacca e Brandoni a braccetto nel vietare l’uso dei caminetti … Provvedimenti tutti efficaci o qualcuno di facciata?

caminetto A Falconara nel 2011, il limite di legge previsto per le Polveri Sottili PM10, è stato superato per 60 giorni (le norme a protezione della salute stabiliscono un max di 35 giorni all’anno).
All’accumulo complessivo delle PM10 di Falconara contribuiscono in vario modo, il traffico veicolare, gli impianti industriali ed energetici, gli aerei, gli impianti di riscaldamento e le centinaia di petroliere. Ma tutti i responsabili di quei 60 giorni di superamento non saranno realmente obbligati a fare qualcosa per ridurre le PM10 complessive. Vediamo il perchè!

L’Accordo di Programma per la riduzione degli inquinanti nell’aria ambiente anno 2011/12 (DGR Marche 1610/2011 Accordo) concordato, sottoscritto e attuato tra la Regione Marche ed anche il Comune di Falconara Marittima (DGC Falconara 240/2011 Accordo  e Ordinanza Sindaco 4/2012 e Ordinanza Sindaco 5/2012) è lo strumento attraverso il quale Regione e Comuni interverranno introducendo una serie di limitazioni ma, a nostro parere, in alcuni aspetti rischia di rimanere un provvedimento di facciata … non concreto! Perché?

Il provvedimento, ad esempio, vieta l’accensione dei caminetti a legna o pellet perché contribuiscono all’aumento delle PM10 presenti nell’aria, ma al contempo non stabilisce alcun intervento che riguardi gli aerei il cui traffico in questi ultimi anni è stato in continua espansione.

Un altro aspetto riguarda gli impianti industriali che, prescrive l’Accordo, “dovranno ridurre le emissioni di Polveri Totali in modo tale da attenersi a limiti inferiori del 10% rispetto ai limiti autorizzati“ …

Ma attenzione, quel -10% è riferito ai limiti massimi stabiliti dalla legge anziché alle emissioni effettive annue registrate!!!

Se per esempio si considera la raffineria API e la centrale termoelettrica IGCC, esse nel 2010 hanno complessivamente contribuito alla massa totale delle Polveri sottili su Falconara con complessive 21 tonnellate di Polveri Sospese Totali (PTS).

In base all’Accordo tra Regione e Comune di Falconara, l’API non sarà obbligata a fare nulla per contribuire alla riduzione del carico complessivo delle Polveri sottili su Falconara, perché la riduzione del 10% delle sue emissioni è calcolato sulle 75 t/anno autorizzate (1) … Cioè per l’API significherebbe dover stare entro quota 67,5 t/anno di PTS!

Con quanto sottoscritto tra Regione e Comune le reali 21 t/anno emesse nel 2010 continueranno ad essere tali perché inferiori sia al limite delle 75 t/anno sia alle 67,5 t/anno.

Dunque le forti perplessità che esterniamo rispetto all’Accordo sottoscritto dal Comune con la Regione sono le seguenti:

  1. per il contributo delle industrie alla diminuzione delle emissioni non sono state considerate le emissioni effettive che quelle attività hanno dimostrato di produrre annualmente;
  2.  è stato ignorato il contributo degli aerei da e per l’aeroporto;
  3.  è stato ignorato il contributo delle petroliere che se contribuiscono per oltre il 40% del traffico del porto di Ancona, comunque manovrano e attraccano alle strutture di Falconara Marittima (pontile e isola fissa).

Infine, siamo molto perplessi sulla questione caminetti – non perché non producano polveri sottili – ma per l’evidente disparità di responsabilità a loro imputata e i conseguenti sproporzionati obblighi imposti ai cittadini possessori.

Sottolineiamo che dal punto di vista della quantità dell’inquinamento prodotto il D.Lgs. 152/2006 (art. 283 comma 1) non prende assolutamente in considerazione gli impianti termici di potenza inferiore ai 35 kW … Ed un caminetto tradizionale ha una potenza di molto inferiore a 35 kW, oltre al fatto che le biomasse sono considerate una fonte di energia rinnovabile e ad emissione zero di CO2. Al contrario del metano e del gasolio che sono combustibili fossili che emetteno CO2, e che costano molto perché li importiamo o raffiniamo dal petrolio importato.

CiC – gruppo di lavoro ambiente

(1) Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale (Ministero dell’Ambiente) fonte: Rapporto Ambiente, Sicurezza, Sviluppo 2010 del Sito produttivo API di Falconara Marittima – pag. 46 – pubblicato a novembre 2011

PTS da Rapporto Ambientale API 2010

Ex CAM: l’idea di Cittadini in Comune del Polo del riciclo e recupero dei rifiuti era l’unica alternativa valida allo smantellamento del CAM

CAM SpA Interveniamo nuovamente sulla fusione dell’ex CAM in Marche Multiservizi/Hera per riaffermare la bontà dell’idea del POLO DEL RICICLO E RECUPERO che presentammo nel corso dell’assemblea del 6 dicembre 2010 al Circolo Leopardi di Falconara Marittima. 

La possibilità di realizzare a Falconara un impianto di trattamento e selezione dei rifiuti secchi era seria, percorribile e confermata dal fatto che ultimamente in provincia di Ancona in diversi si sono candidati ad ospitare questa attività visti anche i contributi della Comunità Europea. presentazione proposta CiC

In fondo come Cittadini in Comune avevamo chiesto l’unica cosa seria e certa: un Piano Industriale condiviso e di prospettiva. La nostra proposta raccolse immediatamente il favore di una parte dei lavoratori e a quel punto sarebbe bastato “fermare le bocce” (il percorso di fusione del CAM in MMS/Hera) per ragionare seriamente sulle alternative che, a quella data, esistevano ancora.

Poi attraverso un bando pubblico si sarebbe scelto il progetto più favorevole alla città.

Invece la scelta del Sindaco di Falconara e della sua Giunta fu un’altra: quella di proseguire la trattativa diretta con MMS/Hera che ha lasciato per sempre il dubbio se le condizioni poste da MMS-Hera fossero e siano le più vantaggiose per il CAM, i lavoratori e la città. A questo proposito ci riserviamo, a vicenda conclusa, di chiedere alla Corte dei Conti una verifica su tutti gli atti e naturalmente ci sembra anche molto “bizzarro” che si sia scelto di affidare la valutazione dell’azienda CAM a una società di Pesaro, guarda caso città dove risiede la sede stessa di Marche Multiservizi.

L’idea che come Cittadini in Comune esponemmo a dicembre 2010 avrebbe potuto significare anche l’inizio di una riflessione comune, profonda e partecipata; a noi sarebbe andato benissimo condividere quel percorso di verifica con altri.

Invece per motivi differenti, ma egualmente deleteri per i lavoratori e per l’azienda falconarese, ognuno si defilò.

L’impianto di trattamento e selezione dei rifiuti aveva ottimi presupposti, certamente da sviluppare, ma a nostro avviso la prospettiva andava difesa con i denti e con le unghie perché puntava a tutelare e rilanciare sul territorio la ricchezza produttiva di un’azienda patrimonio dei cittadini la quale avrebbe potuto svolgere anche un ruolo catalizzatore rispetto alle altre realtà aziendali che operano nel settore dell’igiene ambientale.

Concludiamo riportando l’Ordine del giorno di Cittadini in Comune del 21/12/2010 riguardo al quale il PdL votò contro ed il PD si astenne. Ordine del Giorno CiC 21.12.2010

Rigassificatore API: questi amministratori credono di aver TERMINATO un lavoro …

terminators

Ricordate il repellente odore della schiuma in mare a fine Settembre? Quello che non dicono le parole rassicuranti di ARPAM e Assessore Ambiente del Comune di Falconara!

schiumaTutti i cittadini residenti lungo la costa ricorderanno sicuramente il nauseabondo olezzo diffusosi il 29 settembre scorso dalla schiuma in galleggiamento sul mare e riversatasi copiosamente sulle spiagge. Cittadini di Falconara residenti in via Matteotti avevano addirittura avvertito i Vigili del Fuoco temendo esalazioni dagli impianti di raffineria.

Su quanto avvenuto sono apparsi due articoli sui quotidiani locali nei quali:

L’atteggiamento fatalista e sminuente che trasuda da quei comunicati non è più

 sopportabile poiché chi lo indossa è la maggiore struttura tecnico/scientifica delle Marche (ARPAM) la quale dovrebbe rappresentare oggettivamente i motivi delle fioriture algali e, l’altro, è un Assessore all’Ambiente che dovrebbe fare tutto il possibile per tradurre il dato tecnico in attività di tutela del mare.

schiumaLe loro parole sono sconcertanti (”fenomeno ricorrente” e “Non c’è niente di nuovo“) poiché dimenticano che da anni siamo in presenza di bloom algali di vario genere e cioè di quello che la Comunità scientifica indica come fioriture algali dannose.

L’ARPAM ci informa che la Diatomea Chaetoceros non è dannosa per la salute, ma non ci informa che risulta dannosa in vario modo per pesci ed invertebrati!

Non ce lo inventiamo, lo afferma una recente Relazione del Dipartimento di La Spezia dell’ARPA Liguria.

Lo ha afferma il Laboratorio Nazionale di riferimento per le biotossine marine (20 maggio 2009)!

Come mai nell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale di Ancona, Falconara e Bassa Valle dell’Esino né la struttura tecnica né l’amministratore di turno informano e si attivano rispetto ai potenziali danni alle risorse marine naturali e di allevamento?

Come mai né l’ARPA Marche né i decisori politici riflettono sul fatto che i bloom algali (ed anche la Diatomea Chaetoceros) dalla scarsa presenza nel 1987 oggi aggrediscono con la produzione massiccia di schiume e odori repellenti il nostro mare, le coste, il turismo, le attività ricreative, le risorse marine naturali e di allevamento?

Incompetenza? Reticenza?

Un fatto salta agli occhi: in relazione alla recente fioritura della Diatomea Chaetoceros c’è differenza tra l’informazione diffusa dall’ARPA Emilia Romagna e quella dell’ARPA Marche.

Confrontate le schermate che abbiamo ritagliato!

bollettino ARPA Marche 29 settembre

bollettino ARPA Marche 30 settembre

bollettino ARPA Marche Pesaro 29 settembre

bollettino ARPA Emilia Romagna 26 27 settembre

L’ARPA E.R. ha informato sugli alti livelli di trofia del mare (stato delle acque scadente!) sulla formazione del materiale organico bianco-giallastro (natura della schiuma), sulla situazione di criticità per la severa scarsità (ipossia) di ossigeno disciolto sul fondo!

E qui da noi quale livello di trofia è stato registrato? C’è ipossia sui fondali?

Dunque, perché non ci informano sullo stato del bene comune MARE piuttosto che rassicurarci  con espressioni come “fenomeno ricorrente” e “Non c’è niente di nuovo“?

Cittadini in Comune non accetta questo atteggiamento che giudica irresponsabile perché riteniamo che la rapida progressione della contaminazione e della perdita di risorse registrata negli ultimi 20 anni dal nostro mare Adriatico vada affrontata immediatamente con la corretta informazione e l’azione immediata di vera tutela, adottando un comportamento politico e decisionale improntato al principio di precauzione: “Quando un’attività crea possibilità di fare male alla salute umana o all’ambiente, misure precauzionali dovrebbero essere prese anche se alcune relazioni di causa-effetto non sono stabilite dalla scienza“!

Altrimenti assisteremo alla distruzione del mare Adriatico, di fronte alle nostre case!

Loris Calcina (responsabile ambiente della Lista Civile Cittadini in Comune)

Il rischio del terrorismo e quello che non dice il Sindaco Brandoni: ora all’obiettivo della raffineria è stato aggiunto quello del rigassificatore API

Syriana locandina film senza parole

Il film Syriana del regista Stephen Gaghan, è un thriller politico incentrato sul rapporto tra terrorismo internazionale, politica estera americana e industrie petrolifere e basato sulle memorie di Robert Baer, ex agente della Cia impegnato nella lotta al terrorismo. Il film si conclude con l’operazione “riuscita” dei due giovani kamikaze i quali decidono di lancianciarsi con un motoscafo veloce imbottito di esplosivo contro una mateniera!

Quelle metaniere – rigassificatrici e classiche – a cui anche il Sindaco di Falconara Goffredo Brandoni ha detto SI, in compagnia del Presidente Spacca e del falconarese concittadino Assessore regionale Marco Luchetti.

Tutti e tre – ed i Consiglieri regionali favorevoli nonché i Consiglieri comunali del PdL di Falconara M.ma – hanno detto SI al terminale di rigassificazione nonostante il rischio terrorismo che potrebbe determinare conseguenze catastrofiche sulla popolazione e sull’intera costa del Conero!

Saranno 40 all’anno le operazioni di rigassificazione a 13 km da Ancona e 16 km da Falconara con un impiego di un numero di metaniere complessivamente più alto di 40, poiché è previsto anche il travaso in mare – tramite affiancamento chiamato allibo – di metano liquido tra metaniera e metaniera rigassificatrice la quale, poi, va a rigassificare e scaricare nel metanodotto in partenza dalla piattaforma API.

Il rischio terrorismo collegato alle metaniere è stato concretamente preso in considerazione a livello internazionale dopo l’attacco agli Stati Uniti dell’11 Settembre 2001, tanto che è stato esplicitato con chiarezza il 13 settembre 2010 anche dalla Commissione Internazionale nominata dalla Regione Toscana per il terminale di rigassificazione che deve essere realizzato di fronte a Livorno e Pisa. Commissione Internazionale Reg. Toscana

Il CTR Marche non ha mai parlato esplicitamente del rischio terrorismo – e ci chiediamo perché! – e mentre per il progettato rigassificatore di Gaz de France – di fronte a Porto Recanati – ha ricordato “l’importanza degli aspetti connessi con la difesa civile” per quello di API Nòva Energia non sembra essersene interessato, salvo parlare di interdizione della navigazione e del sorvolo aereo dell’impianto.

Però, la poca attenzione per l’argomento da parte del CTR Marche, non solleva il Sindaco Brandoni dalle responsabilità e dal dovere di tutelare l’incolumità dei cittadini falconaresi dato che il Comune siede stabilmente con un suo rappresentante nel Gruppo di Lavoro del CTR Marche e dato che il Sindaco, personalmente, ha dato il suo assenso al rigassificatore il sede di Conferenza dei Servizi il 12 Luglio scorso a Roma.

Come mai il Sindaco non ha detto nulla sul rischio terrorismo/rigassificatore trascurato dalle valutazioni effettuate e che Lui conosce perfettamente?

In questi giorni in cui abbiamo appreso la notizia che la raffineria API era tra gli obbiettivi del terrorista di Oslo il Sindaco Brandoni ha dato prova che conosce il rischio terrorismo a cui è sottoposto il comprensorio API di Falconara.

Eppure ha glissato sul rigassificatore, nuovo obiettivo terroristico aggiunto a tutto il resto!

Il Sindaco ha fatto di peggio: ha artatamente confuso l’argomento con il problema dell’immigrazione e con il Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) …

Loris Calcina (gruppo lavoro energia-ambiente Lista Civile Cittadini in Comune Falconara M.)

Rigassificatori: le ragioni del NO a Radio Radicale

La settimana scorsa Radio Radicale ha ospitato Loris Calcina.L’intervista che ne è scaturita ha permesso di portare all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale i tanti temi connessi all’autorizzazione dell’impianto di rigassificazione API di Ancona-Falconara, compreso il comportamento dell’attuale Amministrazione Comunale di Falconara Marittima.

Un’intervista che tocca le tante problematiche dei rigassificatori in Italia …

I costi pagati dai cittadini con le loro bollette, quanto metano servirebbe, come usarlo, ecc. Riportiamo i link a cui è possibile ascoltare l’intervista:

http://soundcloud.com/cicovo/intervista-a-loris-c-a-r

realizzata da Andrea Billau per
radio radicale
http://www.radioradicale.it/scheda/331998/intervista-a-loris-calcina-su-battaglia-contro-la-costruzione-di-un-rigassificatore-a-falconara
con licenza Creative Commons Attribution 2.5 Italy
Staff Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma

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