Quelli del malgoverno falconarese! Orto botanico: per l’Assessore Astolfi la buca e il pilone issato tra gli alberi non ci sono mai stati! Ma le prove fotografiche del 25 Agosto e dell’11 Settembre lo inchiodano alle proprie responsabilità, tra le quali l’aver effettuato il sopralluogo ben 15 giorni dopo aver appreso la notizia della manomissione! CiC pubblica il dossier definitivo!

pilone issato 11/9/12 foto Paolinelli La risposta all’interrogazione di Cittadini in Comune sulla manomissione dell’orto botanico che l’Assessore Astolfi ha letto e consegnato nel corso del Consiglio Comunale del 30 Ottobre scorso non ha replicato a nessuno dei dubbi espressi e, anzi, ha contribuito ad alimentarne di nuovi riguardo al comportamento ed alla credibilità dell’Assessore stesso e della Dirigente del Servizio Tutela Ambientale. risposta ad interrogazione CiC

Una delle conclusioni dell’Assessorato recita che: <<non è presente scavo sul terreno per la probabile installazione del palo metallico segnalato (ora posizionato a terra al di fuori della sbarra all’ingresso dell’orto botanico)>>.

Conclusione a cui è giunto l’Assessore all’Ambiente e al Patrimonio semplicemente perché ha deciso di effettuare il sopralluogo all’orto botanico solo il 27 Settembre, cioè 15 giorni dopo che ha dichiarato di aver <<appreso dai media>> la notizia dello scempio (12 settembre!).

Come giudicare la conclusione dell’Astolfi in relazione ai fatti realmente accaduti ?

Già, perché l’Assessore e il suo Dirigente dovrebbero spiegare che cosa ci faceva il pilone issato tra gli alberi l’11 Settembre 2012!

Oggettivamente piantato tra il 25 Agosto e l’11 Settembre!

E se il pilone era stato piantato qualcuno doveva aver fatto lo scavo (come documentato dalle foto di CiC scattate il 25 Agosto) !!!

Domande :

Insomma, da un Assessore che non ha fatto in tempo ad accertare i fatti non potevamo sperare che rispondesse se e/o quale fosse stato il ruolo della Società Gruppo Gola della Rossa nell’effettuazione dello scavo per il pilone e da chi la Società fosse eventualmente  stata autorizzata ad intervenire.

Ed infatti per Astolfi e la sua Dirigente lo scavo non è mai esistito ed il pilone non è mai stato piantato!

Scarica il dossier completo sul “giallo” dell’orto botanico Mal governo dell’orto botanico ago sett 2012 Ti farai un’idea anche su ciò che è stato fatto a 5.000mq di prato!

Staff Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima

Anche a Falconara, come a Jesi Fabriano e Ancona, il Consiglio Comunale emenda la Convenzione per la gestione dei rifiuti nella provincia di Ancona.

Grazie all’azione di Cittadini in Comune e del Movimento 5 Stelle, i Consigli Comunali di Falconara M.ma, Ancona, Jesi e Fabriano hanno deciso con maggioranze trasversali di non rinunciare alle proprie prerogative di discussione pubblica e informazione dei cittadini sul tema della gestione dei rifiuti.

La Regione Marche aveva inviato una diffida perché venisse approvata la Convenzione obbligatoria, minacciando che avrebbe commissariato il Comune se non si fosse adeguato entro lunedì. Questa azione è però stata illegittima in quanto la legge prevede (art. 30 comma 3 del Testo Unico degli Enti Locali, d.lgs 267/2000) che si possa imporre tale obbligatorietà solo “per la gestione a tempo determinato di uno specifico servizio.

La Convenzione obbligatoria prevedeva che fosse istituita una ATA (Assemblea Territoriale d’Ambito) formata dal Presidente della Provincia e dai Sindaci dei Comuni che avrebbe deciso il Piano d’Ambito per la gestione dei rifiuti. Quindi i soggetti titolari delle funzioni esecutive degli enti locali non avrebbero discusso in nessuna seduta pubblica queste scelte fondamentali per il territorio: la localizzazione di una discarica, la realizzazione o meno di un inceneritore, la modalità di una raccolta dei rifiuti da inserire in una gara pubblica per la gestione.

Invece gli emendamenti approvati dal Consiglio Comunale di Falconara prevedono:

Ø      che il Piano, una volta redatto, venga trasmesso ai Consigli Comunali e si attenda un termine di 15 giorni per ricevere le osservazioni prima dell’approvazione;

Ø      che se la Convenzione dovesse essere modificata essa debba nuovamente essere approvata dai Consigli Comunali;

Ø      che l’ATA non possa spendere denaro pubblico per consulenze.

Il Consigliere di CIC ringrazia tutti i Gruppi consiliari per l’impegno dimostrato nell’emendare e migliorare la Convenzione .

Per rispetto nei confronti di questo impegno, al momento della votazione sulla Convenzione il Consigliere di CiC si è astenuto per sottolineare la posizione critica della Lista verso l’ATA e il comportamento autoritario della Regione Marche.

Staff Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima

leggi anche precedenti post sull’argomento

https://www.cittadiniincomune.net/2012/10/10/gestione-dei-rifiuti-urbani-cittadini-in-comune-contro-la-linea-tecnocratica-e-autoritaria-della-regione-marche/

https://www.cittadiniincomune.net/2012/09/28/rifiuti-l%E2%80%99azione-di-cittadini-in-comune-in-consiglio-comunale-scongiura-per-il-momento-l%E2%80%99adozione-della-convenzione-capestro-della-regione-marche/

Gestione dei rifiuti urbani: Cittadini in Comune contro la linea tecnocratica e autoritaria della Regione Marche!

Organizzare il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza è un obiettivo condivisibile.

E’ inaccettabile che la Regione Marche pretenda di usare questo obiettivo per accentrare e ridurre la trasparenza e la democraticità delle decisioni!

E’ inaccettabile che la Regione Marche pretenda di costruire su norme autoritarie l’Assemblea Territoriale d’Ambito (ATA) che sostituirà gli attuali Consorzi!

E’ questo che è stato palesato dall’azione insistita di queste ultime settimane delle Liste Civiche nei Consigli comunali di Falconara Marittima (Cittadini in Comune), Ancona, Jesi e Fabriano (5 Stelle).

Azione che ha determinato l’ennesimo rinvio della votazione nel Consiglio comunale di Falconara della Delibera con la quale la Regione Marche pretende l’approvazione a scatola chiusa di una Convenzione che priva di ogni possibilità conoscitiva e consultiva i Comuni ed i cittadini.

Una Convenzione che fissa il compito dei Comuni a meri finanziatori dell’ATA!

CiC non accetta la deriva tecnocratica palesata dalla volontà politica della Regione Marche e a cui piegare anche il Comune per cui, nell’ultimo Consiglio comunale, aveva preparato precisi emendamenti per contrastarla.

Non sono stati necessari poiché la notizia comunicata dal Consigliere di CiC riguardo alle forti perplessità delle Ammnistrazioni comunali di Fabriano e Jesi ha indotto Sindaco e maggioranza a chiedere il rinvio della discussione e la votazione della Delibera.

Ora il lavoro e l’obiettivo è indurre i Sindaci di Falconara, Jesi, Fabriano ed Ancona ad assumere una posizione comune nei confronti della Regione Marche circa gli opportuni cambiamenti da apportare alla Convenzione in termini di trasparenza e partecipazione dei Comuni.

Staff Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima

Vedi anche

https://www.cittadiniincomune.net/2012/09/28/rifiuti-l%E2%80%99azione-di-cittadini-in-comune-in-consiglio-comunale-scongiura-per-il-momento-l%E2%80%99adozione-della-convenzione-capestro-della-regione-marche/

RIFIUTI: l’azione di Cittadini in Comune in Consiglio comunale scongiura, per il momento, l’adozione della Convenzione capestro della Regione Marche.

democraziaNel corso del Consiglio comunale del 26/9/2012, Cittadini in Comune ha chiesto ed ottenuto il rinvio dell’approvazione “obbligatoria” della Convenzione con cui i Comuni dovrebbero aderire alle costituende Associazioni Territoriali d’Ambito (ATA) provinciali per la gestione dei rifiuti.

Avete capito bene: approvazione obbligatoria da parte di ogni Consiglio comunale richiesta dalla Regione Marche pena il commissariamento del Comune per la questione rifiuti.

Una Convenzione che se approvata così com’è sarebbe un’auto-rinuncia da parte del Consiglio Comunale ad esercitare i compiti che per legge gli vengono assegnati!

Un altro esempio di prepotenza della Regione Marche nei confronti del Comune di Falconara Marittima e, nello specifico, di tutti quelli che costituiscono l’ATA provinciale!

Le ATA previste dalla Legge regionale sostituiranno gli attuali Consorzi, saranno finanziate dai Comuni (prelevando dalla Tassa sui rifiuti) ma i Comuni non potranno dire una parola sui Piani per i rifiuti che li riguarderanno!

Nelle ATA verranno prese decisioni fondamentali come l’ubicazione di una nuova discarica o la previsione di un inceneritore e tutto questo avverrebbe senza che i rappresentanti dei cittadini possano discutere e controllare la oculatezza e correttezza delle decisioni.

Il Sindaco di ogni Comune parteciperà all’Assemblea dell’ATA presieduta dal Presidente della Provincia, ma se non avrà una valutazione e una deliberazione del Consiglio Comunale che obiettivi rappresenterà in Assemblea?

Perché i cittadini e i Consigli comunali devono essere espropriati della possibilità di conoscere e decidere sulla gestione del ciclo dei rifiuti?

Nelle settimane scorse, in particolare grazie all’azione dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, i Consigli Comunali di Ancona, Jesi e Fabriano hanno opposto una forte resistenza all’imposizione della Regione Marche.

Cittadini in Comune ha chiesto ed ottenuto il rinvio dal Consiglio comunale di Falconara M.ma, con l’astensione del PD.

Auspichiamo che non si tratti di un rinvio tattico di pochi giorni: accettare il diktat della Regione Marche nella prossima seduta consiliare del 4 Ottobre equivarrebbe ad approvare la spoliazione delle prerogative attribuite al Consiglio Comunale.

Intraprenderemo tutte le azioni necessarie per affermare il diritto ad essere informati e a decidere, congiuntamente a chi altro si dimostrerà sensibile.

Staff Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima

la Legge Regionale

la CONVENZIONE che la Regione vuole imporre

vedi anche:

http://www.vivereancona.it/index.php?page=articolo&articolo_id=372755

Manomessi 5000 mq dell’arboreto didattico di Falconara Marittima! Anche un pilone di 5 metri tra gli alberi! Il Sindaco e l’Assessore Astolfi hanno autorizzato Protezione Civile e Gruppo Gola della Rossa?

il pilone metallicoChe cosa sta accadendo all’ORTO BOTANICO di Falconara Marittima (conosciuto anche come ARBORETO DIDATTICO) di fianco al fiume Esino?

Chiunque faccia una passeggiata in quello che è uno dei pochi fiori all’occhiello di Falconara Marittima, si accorgerà immediatamente che l’area è stata letteralmente manomessa e alterata:

le aree manomesseCittadini in Comune ha rivolto queste domande al Sindaco di Falconara Marittima e all’Assessore all’Ambiente Astolfi con una apposita interrogazione poiché dal sito web del Comune non risulta pubblicata alcuna determina dirigenziale o atto della Giunta Brandoni che indichi l’assegnazione dell’area a seguito dell’indagine esplorativa finalizzata alla gestione del Marzo 2012.

Dalla bacheca posta ai margini dell’arboreto/orto botanico sembrerebbe che assegnataria sia  l’Associazione di volontariato di Protezione Civile che la userebbe come area addestrativa.

Comunque, chiunque sia l’attuale assegnatario, l’Amministrazione Comunale aveva posto la “cura e la manutenzione dell’orto botanico” come una delle chiare condizioni di gestione “allo scopo di valorizzarne l’uso e la frequentazione della popolazione, nel rispetto della vocazione naturalistica dell’area”!

Secondo le condizioni poste dall’Amministrazione comunale chi ha la gestione di quell’area può eseguire “ogni miglioria od opera necessaria all’espletamento della gestione … previa autorizzazione/approvazione scritta dell’Amministrazione comunale”.

Invece è evidente la manomissione dell’area da parte dell’attuale assegnatario semplicemente confrontando le fotografie e le immagini del dossier di Cittadini in Comune.
dossier fotog CiC manomissione orto botanico

Una manomissione che non ha nulla a che fare con una manutenzione e valorizzazione dell’area legata alla vocazione naturalistica.

Il pilone metallico di 5 metri tra gli alberi dell’arboreto pubblico è gradevole come il palo di legno conficcato da Ulisse nell’occhio di Polifemo!

E che dire dello stagno didattico tombato dal nuovo gestore rispetto al quale i Dirigenti dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente del Comune avevano assicurato un intervento di ripristino per la passata primavera proprio in risposta ad una interrogazione di Cittadini in Comune?

Tutto questa opera da guastatori è stata autorizzata dal Sindaco Brandoni e dall’Assessore all’Ambiente Astolfi?

Questione API: se la Famiglia Brachetti Peretti decidesse o avesse già deciso di uscire dal settore della raffinazione del petrolio quali sono i compiti della politica, degli amministratori, dei lavoratori e dei cittadini? Primo: la BONIFICA

L’inceneritore del Sindaco Brandoni è la proposta irricevibile di un amministratore che fa finta di non conoscere la situazione sanitaria della città e continua a perseguire la logica dello spreco e della distruzione delle risorse iniziata con l’abbandono della raccolta porta a porta dei materiali di scarto e si concluderebbe con l’incenerimento!

Dunque non vale la pena farsi distrarre da un Sindaco che tende sempre a dividere la città per fazioni; meglio continuare a ragionare seriamente e riprendere il filo di un discorso sensato che unisca i falconaresi!

Mentre i tavoli si susseguono ma la loro separatezza (Regione/API – Comune/Sindacati) ci indica tutta l’inadeguatezza degli attuali amministratori ad affrontare il futuro dei lavoratori dell’API di Falconara M.ma, c’è la domanda che tutti si fanno ma continuano ad eludere:

se la Famiglia Brachetti Peretti decidesse o avesse già deciso di uscire dal settore della raffinazione del petrolio quali sono i compiti della politica, degli amministratori, dei lavoratori e dei cittadini?

De Luca della CGIL nazionale  ha recentemente riconosciuto che da due anni tutti erano a conoscenza che 5 raffinerie dovevano chiudere e tra queste l’API di Falconara.

Se ci deve essere uno sfoltimento di raffinerie è plausibile che ciò avvenga con una sorta di accordo tra i petrolieri … Crediamo che nessuno immagini una rissa tra i petrolieri per decidere a chi converrà uscire dal settore della raffinazione!

Ma tornando alla sostanza della dichiarazione del sindacalista vale la pena di ricordare che non solo CiC ma ogni amministratore pubblico della provincia di Ancona sa che già dal 2007 il Gruppo dei Saggi voluto dal Consiglio Regionale, dalla Provincia di Ancona, dal Comune di Falconara e nominato dalla Giunta Spacca aveva indicato un sensibile calo della raffinazione che avrebbe interessato e messo in crisi anche la raffineria API.

Per questo motivo, su mandato di Regione, Provincia e Comune, quel Gruppo pagato 238.000 € prefigurò scenari alternativi per il futuro produttivo ed occupazionale del sito.

Quelle indicazioni sono state tenute nascoste dentro i cassetti di Spacca, Casagrande e lo stesso Brandoni … e questo spiega la sparata dell’inceneritore!

Sono trascorsi 5 anni, un tempo che sarebbe stato sufficiente per avviare una o più alternative che avrebbero reso meno drammatico il presente ed il futuro.

Quello Studio degli Esperti ci offre, ancora oggi, qualcosa di utile perché parte dalla disillusione che dalla crisi della raffinazione si possa tornare indietro.

Oggi non ha senso sperare che prima chiuda la raffineria di Mantova per poter vivacchiare altri 2 o 3 anni.
La Famiglia Brachetti Peretti non ragiona così.

Il Gruppo API è una SpA a cui non possono interessare briciole di profitto dalla raffinazione del petrolio perché gli azionisti hanno investito denaro per avere dividendi sostanziosi, non spiccioli.

>La semplice commercializzazione dei prodotti finiti (raffinati altrove) darà garanzie di buoni dividendi ancora per diversi anni poiché sono praticamente bloccate le nuove generazioni di auto che non hanno necessità di idrocarburi o scarsa necessità.

Secondo CiC la Famiglia Brachetti Peretti ha lanciato segnali chiari riguardo a quale direzione intende prendere: la COMMERCIALIZZAZIONE di energia primaria (metano – sole – vento – biomasse) e secondaria (energia elettrica – combustibili autotrazione).

Se questi sono i segnali, per Falconara hanno deciso il rigassificatore (commercio del metano) la centrale termoelettrica (commercio energia elettrica) il deposito di carburanti (commercio combustibili autotrazione).
Che cosa significa tale scelta in termini di lavoro all’API, fermo restando che quello degli autrasportatori e navi/porto rimarrà invariato?

70 lavoratori al deposito – 17/20 alla centrale termoelettrica – 10/15 per il terminale LNG = 100/110 sui 380 lavoratori diretti e tanti saluti all’indotto!

Ma questo è il piano dell’Azienda!

La politica, i lavoratori ed i cittadini devono avere un loro PIANO da far valere, che metta insieme lavoro e salute.

E qui torna un argomento evidenziato dal Gruppo dei Saggi nel 2007 e che è l’inizio di un PIANO condiviso:

<< Forte accelerazione delle azioni di bonifica dei suoli >>… l’esatto contrario di quanto concordato l’11 luglio scorso tra Gruppo API e Regione Marche che derubricarono l’argomento a semplice  << realizzare azioni per la bonifica dell’area >>.

Dunque BONIFICA

per evitare sorprese future che ci potrebbero consegnare una nuova area contaminata come la ex Montedison,
perché è dovuta alla città di Falconara
perché per almeno 10 anni darà lavoro ai lavoratori diretti Api e a parte degli indiretti.

I tempi e l’occupazione della BONIFICA concedono ampi margini per programmare ed avviare anche nel territorio AERCA e a Falconara innovazione e produzioni legate alle energie rinnovabili che API Nòva Energia sa già fare.

10 anni per connettere il Gruppo API con le eccellenze presenti nelle Marche che già lavorano e innovano per una nuova mobilità affrancata progressivamente dall’uso dei combustibili fossili.

Mettere la BONIFICA del sito come inizio del cambiamento e non come conclusione della presenza del Gruppo API nell’area significherebbe avere il tempo di progettare e avviare COSA – COME e DOVE PRODURRE nel rispetto di tutti!
Staff Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima

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