ESALAZIONI INDUSTRIALI A FALCONARA: genesi e deficit del PROTOCOLLO OPERATIVO per l’attivazione coordinata in caso di esalazioni moleste, da mesi TENUTO SEGRETO da Comune, ARPAM, ASUR e VVF. In Commissione Ambiente, CiC/FBC/SAF ne evidenziano la nebulosità e l’inconcludenza se, dopo l’acquisizione dei dati ambientali, gli Enti non entreranno nelle aziende responsabili delle esalazioni per verificare il rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) sulla correttezza delle lavorazioni in atto e l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) di contenimento e abbattimento delle esalazioni. La Commissione consiliare Ambiente ha accolto la nostra richiesta che impegna l’Assessore Barchiesi a chiedere la modifica del PROTOCOLLO con la specifica che “i sopralluoghi degli Enti coinvolti saranno effettuati dentro le aziende da cui provengono le esalazioni”. Risulta sempre più necessario il controllo dei cittadini per impedire l’inconcludenza degli Enti controllori delle industrie insalubri perché abbiamo intuito che c’è qualcuno tra loro che cavilla sulle parole e sulle virgole del PROTOCOLLO quando i cittadini falconaresi patiscono da anni esalazioni e temono per la propria salute. Pubblichiamo il PROTOCOLLO e la Delibera della Giunta Signorini.

Scritto il 8 Ottobre 2020 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Consigli Comunali, Energia e Ambiente, Salute e sicurezza

doppio-simbolo.JPG esalazioni.JPG Esiste un PROTOCOLLO OPERATIVO tra il Comune di Falconara, l’ARPAM, l’ASUR e i VVF per “l’attivazione coordinata in caso di esalazioni moleste nel territorio comunale che è stato tenuto nascosto ai cittadini e ai Consiglieri comunali di Falconara (almeno quelli di minoranza). Lo abbiamo tirato in ballo noi di CiC/FBC/SAF nella recente Commissione consiliare Ambiente (riunitasi su nostra richiesta) a proposito delle esalazioni industriali a Castelferretti.

Da mesi e in gran segreto, Sindaco, Direttore dell’ARPAM, l’ASUR e il Comandante dei VVF di Ancona hanno messo a punto il testo del Protocollo Operativo che, l’11 giugno scorso, è stato condiviso nella versione finale al Tavolo di confronto interistituzionale della Regione Marche, quello che ha escluso d’emblée il Comitato Mal’Aria e Ondaverde ODV di Falconara e che non ha mai pensato neanche di consultarli come prevede la DGR 541 del 13/5/2019.

La Giunta Signorini, a sua volta, il 25 Giugno scorso ( DGC n°206 ) ha deliberato di “approvare lo schema del Protocollo Operativo” e “di prendere atto che il Sindaco procederà a sottoscrivere l’Accordo“.

Quel PROTOCOLLO è farraginoso e, soprattutto, non punta all’obiettivo: entrare nelle aziende responsabili delle esalazioni e verificare il rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per quanto riguarda la correttezza delle lavorazioni in atto e l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) di contenimento e abbattimento delle esalazioni.

Ci si aspetterebbe questo passo in avanti nel controllo delle aziende insalubri perché, altrimenti, rimarrà completamente inutile che Comune, ARPAM, ASUR e VVF conoscano in tempo reale il totale delle sostanze esalate e la direzione del vento e abbiano verificato le stesse esalazioni sia nei pressi delle aziende sia nell’abitato.

Per questo motivo ho chiesto esplicitamente come Commissione consiliare Ambiente di impegnare l’Assessore all’Ambiente Barchiesi a modificare il PROTOCOLLO OPERATIVO specificando che “i sopralluoghi dei diversi Enti coinvolti saranno effettuati dentro le aziende da cui provengono le esalazioni, chiaramente dopo aver acquisito dati che giustifichino il controllo.

L’Assessore Barchiesi si è impegnata a sostenere la modifica chiesta dalla Commissione affermando: “spero che lo firmino perché, al di là di questa aggiunta, (ndr: il Protocollo) è stato riletto 15/20 volte e ogni volta veniva messa in discussione una parola e, quindi, è veramente difficile. Comunque, visto che ancora tutti non lo hanno firmato, proverò a modificarlo mettendo quanto chiesto“.

Credo che sulla importante modifica che l’Assessore si è impegnata a proporre e sostenere, ci debba essere la vigilanza sull’esito non soltanto di tutti i Consiglieri della Commissione, ma soprattutto dei cittadini poiché il clima tra gli Enti che abbiamo intuito dalle parole dell’Assessore Barchiesi non è affatto “salubre”: CHI tra ARPAM, ASUR e VVF e per QUALI ASPETTI OPERATIVI cavilla sulle parole e sulle virgole quando i cittadini falconaresi patiscono da anni esalazioni e temono per la propria salute?

Torna a galla la necessità di un reale controllo dal basso dei controllori!

E coinvolgere i cittadini è l’unica garanzia!

Loris Calcina – Capogruppo consiliare CiC/FBC/SAF e Vicepresidente Commissione consiliare Ambiente

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2 Commenti a “ESALAZIONI INDUSTRIALI A FALCONARA: genesi e deficit del PROTOCOLLO OPERATIVO per l’attivazione coordinata in caso di esalazioni moleste, da mesi TENUTO SEGRETO da Comune, ARPAM, ASUR e VVF. In Commissione Ambiente, CiC/FBC/SAF ne evidenziano la nebulosità e l’inconcludenza se, dopo l’acquisizione dei dati ambientali, gli Enti non entreranno nelle aziende responsabili delle esalazioni per verificare il rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) sulla correttezza delle lavorazioni in atto e l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) di contenimento e abbattimento delle esalazioni. La Commissione consiliare Ambiente ha accolto la nostra richiesta che impegna l’Assessore Barchiesi a chiedere la modifica del PROTOCOLLO con la specifica che “i sopralluoghi degli Enti coinvolti saranno effettuati dentro le aziende da cui provengono le esalazioni”. Risulta sempre più necessario il controllo dei cittadini per impedire l’inconcludenza degli Enti controllori delle industrie insalubri perché abbiamo intuito che c’è qualcuno tra loro che cavilla sulle parole e sulle virgole del PROTOCOLLO quando i cittadini falconaresi patiscono da anni esalazioni e temono per la propria salute. Pubblichiamo il PROTOCOLLO e la Delibera della Giunta Signorini.”

  1. AMICI FABIO il 8 Ottobre 2020 20:49

    E’ di fondamentale importanza a mio modesto avviso (.. come piu’ volte evidenziato) il puntuale rispetto da parte delle Istituzione coinvolte (Comune, Arpam, Asur Marche, ecc.) delle Norme penali che prevedono l’obbligo per i funzionari pubblici (pubblici ufficiali..incaricati di pubblico servizio) di denunciare all’autorita’ giudiziaria senza ritardo i reati ambientali venuti a conoscenza nell’esercizio delle funzioni (Art. 361 c.p. …art. 331 c.p.p.)..tra i quali “getto pericoloso di cose” (Art. 674 c.p.). . Tale reato com’e’ noto si configura quando le esalazioni superano la soglia della normale tollerabilita’ ex art. 844 codice civile..
    Le denunce vengono fatte?? Con quali criteri vengono stabilite le suddette soglie della normale tollerabilita’? I Consiglieri Comunali non potrebbero verificare cosa accade nel nostro Comune e riferire ai cittadini? Grazie!!!!!

  2. AMICI FABIO il 10 Novembre 2020 13:45

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