Piano di Protezione Civile Comunale: in 3 tavole una delle sciatterie che l’Amministrazione Signorini ha voluto approvare in tutta fretta nonostante la modifica chiesta da CiC/FBC/SAF. Giudicate Voi chi ha studiato e chi si è adeguato senza sapere! Giudicate Voi se dovevamo ridurci a fare i ratificatori oppure pretendere di essere ascoltati!

doppio-simbolo.JPG

tav1-def.JPG

tav2.JPG

tav3.JPG

tav-4.JPG

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

Piano di Protezione Civile Comunale: ecco le prove della scarsa responsabilità nel metodo e nella sostanza dell’Amministrazione Signorini! Una sola Commissione di un’ora e mezza (ancora non verbalizzata!) dedicata all’illustrazione del Piano e alle osservazioni dei Consiglieri comunali. Il Consigliere Calcina: “Signorini & Rossi non hanno cercato collaborazione ma ottusi ratificatori! Ecco perché, insieme agli altri Consiglieri di minoranza, sono uscito dall’aula al momento del voto”! Pubblichiamo le 3 osservazioni che CiC/FBC/SAF hanno inutilmente svolto in Commissione e le altre 4 per le quali non ci è stata data la possibilità di illustrazione e valutazione.

doppio-simbolo.JPG emergenza.JPG Pubblichiamo alcune problematiche che come CiC/FBC/SAF avremmo voluto approfondire per concorrere a migliorare il Piano della Protezione Civile.

Purtroppo ai Consiglieri comunali è stata concessa una sola possibilità per proporle e valutarle con i Tecnici designati dall’Amministrazione comunale: la riunione congiunta delle Commissioni consiliari II^ e V^ del 3 ottobre 2019 convocata per le ore 17,30 e conclusasi alle ore 19. In quell’unica occasione, dopo l’illustrazione del Piano da parte dell’ingegnere incaricato dall’Amministrazione Signorini, sono iniziate le domande, le osservazioni e le prime valutazioni da parte degli 11 Consiglieri comunali e, a nome di CiC/FBC/SAF ho avuto il tempo di sollevare solo i punti 1 – 2 e 3.

A tutt’oggi non è stato neanche pubblicato (né abbiamo ricevuta la copia provvisoria) il verbale di quella seduta a testimonianza della sciatteria dell’Amministrazione comunale Signorini.

Ma dalle contro deduzioni dei Tecnici consegnateci il 17 dicembre (24 ore prima del Consiglio comunale!) quelle nostre 3 osservazioni non sono state valutate e, comunque, sul Piano non risultano inserite.

Le altre 4 osservazioni non ho avuto la possibilità di formularle né di discuterne con i Tecnici incaricati.

Infatti, data la volontà collaborativa di concorrere alla migliore proposta possibile di Piano, ci saremmo aspettati la convocazione di altre riunioni di Commissione per continuare con osservazioni e proposte e per valutare anche le osservazioni e proposte pervenute dai cittadini e dalle associazioni.

Ma l’Amministrazione Signorini ha commesso l’ennesima negligenza: la negazione ai Consiglieri comunali di continuare a proporre le osservazioni e di valutare – insieme ai tecnici incaricati – le osservazioni pervenute dalle associazioni che, da Regolamento, avrebbero potuto essere convocate in audizione per esplicitarne i passaggi meno chiari.

In base a questo meschino metodo escludente, il 18 dicembre l’Amministrazione comunale Signorini ha preteso l’unanimità del Consiglio comunale per la mera ratifica del Piano di Protezione Civile.

Ma noi di CiC/FBC/SAF non siamo stati eletti per ratificare; non capire ed adeguarsi probabilmente è il ruolo che hanno accettato i Consiglieri di maggioranza!

Noi abbiamo il mandato dei cittadini e il diritto/dovere sancito dal Testo Unico degli Enti Locali di controllare e formulare indirizzi che possono essere anche respinti, ma con motivazioni verbalizzate e conoscibili dai cittadini.

Pertanto, lo scopo della richiesta di rinviare l’approvazione del Piano di Protezione Civile di un mese (formulata con gli altri colleghi dell’opposizione) ha obbedito soltanto al dovere di contribuire al miglioramento del Piano stesso.

Dunque, la scarsa responsabilità che ci attribuisce l’Assessore Clemente Rossi è qualità che attiene alla sua Giunta e al suo Sindaco dall’inizio della consiliatura.

CiC/FBC/SAF hanno fatto ogni sforzo per votare un Piano condiviso, ma la condivisione si deve volere in due o più di due.

La Giunta Signorini ha preferito non condividere ed indurre le opposizioni ad astenersi o votare contro il Piano.

L’uscita dal Consiglio al momento del voto è stato un atto politico di condanna nei confronti del metodo politico del Sindaco, della sua Giunta e dei suoi Consiglieri di maggioranza.

 Le osservazioni (1-2-3) di CiC/FBC/SAF proposte in Commissione e quelle (4-5-6-7) impedite dalla mancata convocazione delle

1)      Riguardo al rischio sismico non è stato affatto considerata la possibilità del maremoto. Abbiamo più volte documentato e ricordato (anche alla Prefettura di Ancona) che il terremoto del 30 ottobre 1930 ha causato << il più importante maremoto storico (tsunami di grado I 4, “strong” secondo la scala Sieberg-Ambraseys; Ambraseys, 1962) della costa marchigiana. Tale maremoto produsse notevoli effetti nel porto di Ancona: i giornali dell’epoca riferiscono di una improvvisa “alta marea” e un mare “ribollente”. Una nave americana ruppe gli ormeggi e fu scaraventata contro il molo, subendo danni consistenti. I moli stessi furono anch’essi gravemente danneggiati (Boschi et alii, 1995; Maramai et alii, 2007). Il rischio relativo a tsunami di origine sismica, sia associati a terremoti locali (es. Senigallia 1930), sia associati a terremoti distanti (localizzati nelle aree costiere o marine dalmate, albanesi ed elleniche) è significativo nell’area costiera marchigiana e va tenuto nella debita considerazione (Tiberti et alii, 2009) >>.

2)      In fase di emergenza non è sufficiente affidare la comunicazione ad una sola emittente radio in FM. Avevamo chiesto che almeno due dovrebbero essere le emittenti radio coinvolte nella comunicazione in fase di emergenze.

3)      Nel Piano, tra la descrizione delle caratteristiche meteoclimatiche del territorio falconarese, manca completamente la problematica dei venti che è importantissima di fronte ad emergenze con incendi o diffusione di nubi tossiche. Quali sono i venti prevalenti? Esiste una contestazione di più soggetti alla scheda licenziata recentemente dalla Prefettura sul PEE della raffineria API che considera da Ovest i venti prevalenti su Falconara. La questione va assolutamente approfondita.

4)      Tra i Rischi industriali e da impianti non può essere contemplata solo la raffineria API ma dovrebbero essere considerate anche la Ditta Casali, la Ditta Bufarini e, vista la collocazione al confine con il territorio di Falconara, anche la ditta SEA (SEA e Bufarini trattano rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi)! Conseguentemente dovrebbe esserci un Piano di Protezione civile per il rischio industriale differente da quello della raffineria API (dato che soltanto questa è a rischio di incidente rilevante).

5)      E’ sottostimato considerare quello industriale un grado di rischio moderato. Se dal 2006 si sono verificate 2 esondazioni dai fossi e, quindi, il grado di rischio idrogeologico è classificato elevato, perché quello industriale non dovrebbe essere considerato elevato dato che dal 2006 ci sono stati 3 incidenti industriali che hanno coinvolto il territorio falconarese? Ricordiamoli: 2006 nube tossica dalla SEA – 2015 incendio ditta Casali – 2018 esalazioni tossiche del TK61 raffineria API.

6)      Non ci risulta sia stato preso in considerazione anche il fosso Castellaraccia tra quelli che potrebbero rientrare nel rischio idrogeologico.

7)      Se nelle brochure che suggeriscono i comportamenti da adottare individualmente e collettivamente in caso di inondazione si suggerisce di “stare lontano dai sottopassi, dalle zone vicino agli argini … di raggiungere in fretta i piani più alti della propria casa”, le seguenti AREE DI ATTESA “di prima accoglienza delle persone – parco via Flaminia Villanova – parco via Fiumesino – parco via Clementina – campetto via Scirocco Rocca Priora – non sono troppo vicine al fiume Esino ed al mare? Perché non vengono ripensate ed individuate più a monte? 

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

Appello al Sindaco Signorini dei Consiglieri comunali Calcina e Frapiccini: “Le chiediamo urgentemente un atto umanitario al fine di consentire l’erogazione dell’acqua al nucleo familiare composto da S.C. e G.D.G. occupanti dell’immobile di via D. Chiesa n° 8. La disponibilità d’acqua è una condizione di sopravvivenza”. Pubblichiamo la lettera inviata ieri alla pec del Comune di Falconara e alla mail del Sindaco.

Gentile Sig. Sindaco,

2019-natale-acqua.JPG con questa nostra Le chiediamo urgentemente un atto umanitario al fine di consentire l’erogazione dell’acqua al nucleo familiare composto da S.C. e G.D.G. occupanti dell’immobile di via D. Chiesa n. 8.

Lei e noi sappiamo che la disponibilità d’acqua è una condizione di sopravvivenza.

Lei e noi sappiamo che le cittadine S.C. e G.D.G. non sono morose.

Al contrario S.C. e G.D.G. Le hanno manifestato la volontà di pagare i consumi dell’utenza dell’acqua eventualmente erogata, allo stesso modo di come stanno facendo per le utenze dell’elettricità e del metano.

Lei e noi sappiamo che S.C. e G.D.G. occupano non regolarmente l’appartamento di via D. Chiesa e sappiamo che di questo aspetto si sta occupando la Magistratura a cui spetta la decisione futura.

Proprio a questa situazione soggetta a mutamenti non dipendenti dalla Sua volontà, mutamenti che riguarderanno la già pesante precarietà di vita quotidiana e l’incerto futuro abitativo di S.C. e G.D.G. (oberata da invalidità per il 75%), non crediamo sia umanamente accettabile assommare la sofferenza di vivere senz’acqua; condizione che potrebbe determinare anche problemi per l’igiene, la sanità o l’incolumità pubblica.

Sig. Sindaco, questa nostra non ha la presunzione di darle suggerimenti.

È solo per invitarla a fare un gesto umanitario prima delle festività natalizie, nel lasso di tempo durante il quale i tecnici di Vivaservizi potrebbero ancora intervenire per l’allaccio dell’utenza dell’acqua.

La ringraziamo e Le inviamo gli auguri di serene festività natalizie.

In fede

Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC e SAF

Bruno Frapiccini – Capogruppo consiliare M5S Falconara M.

Ora basta! E’ intollerabile che due cittadine falconaresi debbano vivere senza acqua in un immobile di proprietà dell’Amministrazione comunale di Falconara M. la quale aveva consegnato loro le chiavi nel 2017 dopo che lo avevano occupato in stato di necessità! Il Sindaco Signorini ristabilisca almeno l’aspetto umanitario permettendo a VIVAservizi di allacciare la fornitura dell’acqua intestando l’utenza al Comune. Il Consigliere Calcina: “Se nel 2017 l’Amministrazione comunale ha dato le chiavi dell’immobile e se il Sindaco Signorini non ha mai fatto eseguire la sua Ordinanza di sgombero dell’ottobre 2018 per la palese inabitabilità dell’immobile, ora non è nella condizione di poter fare la “faccia feroce” ed impedire di far allacciare l’acqua! Intanto faccia immediatamente quello che a livello umanitario va assolutamente fatto! Poi si attrezzi a risolvere la situazione una volta per tutte perché il Sindaco sta permettendo a delle persone di vivere in un immobile che non ha neanche l’agibilità e l’abitabilità esponendole a rischi di incolumità e malattie per le quali l’Amministrazione comunale potrebbe venir chiamata a rispondere in sede penale e civile”. Pubblichiamo la lettera delle due cittadine inviata al Sindaco, all’ex Vicesindaco e Assessore ai Servizi sociali e a tutti i Consiglieri comunali.

doppio-simbolo.JPG x-sito-lettera.JPG Il 12 dicembre ci è stata consegnata questa lettera scritta ed inviata sia al Sindaco di Falconara, sia all’ex Vicesindaco ed ex Assessore ai Servizi sociali e sia ai Consiglieri comunali da parte delle signore C.S. e DG.G. le quali, come occupanti di un immobile di proprietà del Comune di Falconara, stanno affrontando anche l’arrivo dell’inverno senza acqua poiché da VIVAservizi SpA – che correttamente fa riferimento all’art. 5 della L. 80/2014 – “non viene stipulato un contratto di fornitura se il richiedente (ndr: nel caso specifico le due occupanti dell’immobile) non dispone del titolo che garantisca tale diritto (contratto di locazione, comodato d’uso, atto di proprietà, ecc.)” (VIVAservizi SpA prot. 29657 del 28/11/2019).

C.S. e DG.G. ribadiscono nella lettera anche quanto affermato nel corso della seduta della Commissione consiliare VI^ del 14/11/2019: le chiavi di questo appartamento ce le ha consegnate il Comune nel 2017, ben 3 anni fa“!

Questo fatto ribadito non è stato mai smentito da nessuno dell’Amministrazione comunale (Sindaco, Assessore o Dirigente) la quale, dunque, dopo l’occupazione dell’appartamento da parte di C.S. e DG.G. piuttosto che sgomberarle e individuare una soluzione abitativa di emergenza, consegnò loro le chiavi della serratura del portone di ingresso che le maestranze del Comune avevano avuto la disposizione di cambiare.

Questa situazione è stata consolidata dal Sindaco Signorini che, pur firmando l’Ordinanza di sgombero n° 56 dell’8 ottobre 2018 a causa della “condizione di inagibilità” dell’immobile, non l’ha mai messa in pratica.

Le responsabilità della passata Amministrazione Brandoni e della odierna Signorini sono evidenti e pertanto, oggi, il Sindaco Signorini non è nelle condizioni di fare la “faccia feroce” nei confronti delle due donne delle quali una è portatrice di invalidità oltre il 70%.

Oggi il Sindaco Signorini ha il solo dovere umanitario di permettere a VIVAservizi di allacciare l’acqua con un contratto di fornitura intestato al Comune che è il proprietario dell’immobile.

Ovviamente la situazione non finisce dopo il doveroso ed eventuale atto umanitario: infatti il Sindaco Signorini sta permettendo a delle persone di vivere in un immobile che non ha neanche l’agibilità e l’abitabilità esponendo l’Amministrazione comunale a contenziosi penali e civili in caso di incidenti che coinvolgano gli occupanti o in caso di malattie contratte per la situazione degli spazi in cui vivono.

Questa è una situazione intollerabile sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista politico/ amministrativo.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in Comune

Cedimento di una delle strutture di sostegno del pontile a servizio della raffineria API? Il Consigliere comunale delle civiche CiC/FBC/SAF ha documentato fotograficamente e con un filmato ciò che ha constatato domenica mattina (15/12) ed ha inviato la documentazione al Ministero delle Infrastrutture, all’Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto, ai VVF, ai Carabinieri NOE, Regione, ARPAM, ISPRA, Ministero dell’Ambiente e Sindaco di Falconara. Il Consigliere Calcina: “Da quello che ho documentato e potuto vedere, si può ipotizzare che l’incidente al pontile sia accaduto quanto meno 24 ore prima poiché alle 9,00 di domenica c’erano già evidenti interventi di contenimento e il pontone si è avvicinato al pontile con il personale addetto soltanto verso le 11. Il pontile è una infrastruttura dello Stato in concessione all’API la quale è responsabile delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui abbiamo chiesto alle Autorità competenti di accertare ogni aspetto delle cause di quanto accaduto”.

doppio-simbolo.JPG

sito-1.JPG Le richiesta di CiC/FBC/SAF alle Autorità:

Ø  che cosa è realmente accaduto al pontile e in che data.

Ø  Se ci sono state conseguenze per le maestranze.

Ø  In che data e a che ora API raffineria ha dato comunicazione dell’accaduto alle Autorità preposte.

Ø  Se sono avvenuti versamenti di prodotti petroliferi in mare.

Ø  Le cause di quanto accaduto.

Ø  Se il concessionario ha rispettato gli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria del pontile.

sito-2-ore-10.JPG

x-sito-3-ore-10.JPG

x-sito-pontone-battello.JPG

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

Le civiche CiC/FBC/SAF hanno formalmente chiesto all’Amministrazione comunale l’urgente convocazione di un Consiglio per discutere le innumerevoli interrogazioni e mozioni che giacciono congelate da tempo. Il Consigliere Calcina: “Ricordo all’Amministrazione comunale che, in democrazia, le interrogazioni e le mozioni sono strumenti di dialogo indispensabili tra il Consiglio, la Giunta e il Sindaco. Dal suo insediamento l’Amministrazione Signorini le guarda con fastidio e sufficienza, come se fossero pretestuose, e di fatto impedisce ai Consiglieri comunali di svolgere adeguatamente la funzione di controllo e di indirizzo politico per cui sono stati eletti. Non pretendiamo il tassativo rispetto dell’art. 28 del Regolamento del Consiglio che prevede la risposta alle interrogazioni entro 30 giorni dalla data di presentazione, ma non accettiamo neanche che trascorrano 90 giorni prima di ricevere una risposta. Che ci sia una volontà politica di annullare le proposte dell’opposizione lo dimostra il fatto che le mozioni non vengono discusse nonostante che, a differenza delle interrogazioni consiliari, non richiedano un lavoro preliminare degli Uffici comunali ma chiedono soltanto al Consiglio comunale di esprimere un indirizzo politico che impegni la Giunta su problemi che riguardano i cittadini!”

doppio-simbolo.JPG La richiesta formalizzata è stata rivolta al Presidente del Consiglio, al Segretario Generale e ai Capigruppo consiliari.

imbavagliato.jpg Il Consigliere comunale Calcina sottolinea che: “Per quanto riguarda le mozioni consiliari ne ricordiamo l’importanza in quanto atti di indirizzo politico per promuovere un dibattito e una deliberazione del Consiglio comunale su argomenti che si ritengano essere di interesse innanzitutto per i cittadini e, quindi, per il Consiglio. Tra l’altro nei punti seguenti dimostriamo che, a differenza delle interrogazioni consiliari che richiedono un lavoro preliminare degli Uffici, le 4 mozioni in sospeso di CiC/FBC/SAF non impegnano assolutamente gli Uffici comunali in quanto chiedono soltanto all’intero Consiglio comunale di esprimere un indirizzo politico che impegni la Giunta Signorini“.

Ecco le problematiche su cui le 4 mozioni consiliari di CiC/FBC/SAF impegnerebbero la Giunta Signorini:

1)      A chiedere alla Regione Marche e al Consorzio di Bonifica di convocare tutte le aziende beneficiarie delle imminenti opere di regimazione del fosso Rigatta per chiederne la compartecipazione ai costi! Si tratta di ANAS SpA, RFI SpA, API raffineria SpA e Vivaservizi SpA. Ricordiamo che l’opportunità della compartecipazione ai costi è stata sollevata dallo stesso Presidente del Consorzio di Bonifica in sede di Commissione consiliare II^ il 12 febbraio 2019 e ritenuta giusta da tutti i Consiglieri componenti.

2)      A chiedere a Viva Servizi SpA (di cui il Comune è socio) i report mensili della centralina di monitoraggio delle acque di fogna poste in via Saline e che confluiscono al depuratore consortile a Fiumesino.

3)      A chiedere alla Prefettura di Ancona il fondamentale chiarimento riguardo alla direzione predominante del vento individuata nel Piano di Emergenza Esterno della raffineria API, direzione contestata da tutte le osservazioni che i singoli cittadini e le associazioni hanno inviato al Gruppo di Lavoro della Prefettura.

4)      A chiedere il potenziamento delle Rete Regionale della Qualità dell’Area a Falconara Marittima in cui le centraline attuali non hanno neanche gli stessi analizzatori degli inquinanti per cui al cambiare della direzione del vento alcuni inquinanti non sono monitorati!

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e Siamo Falconara Sinistra in Comune

Pagina Successiva >>