Via Arturo Donaggio, artefice delle vergognose leggi razziali del 1938: CiC/FBC/SAF presentano la mozione consiliare per cancellare il suo nome dalla toponomastica di Falconara M. Il Sindaco Signorini dovrà pronunciarsi una volta per tutte dopo aver ignorato l’appello che il Consigliere Calcina le aveva rivolto il 13 gennaio 2019 affinché risolvesse dignitosamente ciò che i suoi Presidenti delle Commissioni consiliari Urbanistica e Cultura avevano rifiutato anche solo discutere!
La MOZIONE consiliare presentata e che pubblichiamo QUI’ impegna il Sindaco di Falconara Marittima a fare ciò che altre città italiane hanno già fatto, da ultima la capitale Roma: cancellare il nome di Arturo Donaggio dalla toponomastica cittadina perché responsabile della scrittura del Manifesto della Razza nel 1938. La MOZIONE chiede di intestare la via a RITA LEVI MONTALCINI, scienziata, premio Nobel, Senatrice, perseguitata dalle leggi razziali fasciste.
Arturo Donaggio era un medico neuropsichiatra, direttore della Clinica Neuropsichiatrica dell’Università di Bologna e Presidente della Società Italiana di Psichiatria, nato a Falconara Marittima l’11 ottobre 1868 e morto l’8 ottobre 1942 a Bologna.
Insieme a nove altri scienziati di varie discipline, scrisse e firmò la dichiarazione “Il fascismo e i problemi della razza”, pubblicata il 14 luglio 1938 su Il Giornale d’Italia, meglio nota come Manifesto degli scienziati razzisti o, in forma abbreviata, Manifesto della razza. In quel Manifesto si sostenevano la concezione ‘biologica’ del razzismo, l’esistenza di una pura razza italiana e la non assimilabilità degli ebrei e di altre minoranze, che secondo i firmatari costituivano razze “non europee”. Quel Manifesto della razza costituì la base su cui si sostenne la Legge 1020/1938 e relativi decreti esecutivi promulgati dal Governo fascista e controfirmati dal Re Vittorio Emanuele III.
Con quella scelta consapevole, Arturo Donaggio si rese colpevole delle deportazioni senza ritorno nei lager nazisti di ottomila cittadini italiani, tra cui settecento bambini.
A causa delle leggi razziali tre famiglie all’epoca residenti a Falconara Marittima furono declassate a “cittadini di serie B”, una delle quali rimpatriata in Ungheria e le altre due perseguitate sino al punto che un componente delle stesse fu catturato e quindi deportato nel febbraio 1944 ad Auschwitz dove venne assassinato nell’ottobre dello stesso anno.
Queste motivazioni a sostegno della mozione consiliare, sono le stesse con le quali il 5 novembre 2018 è stata chiesta – invano – la convocazione congiunta delle Commissioni consiliari II^ e III^ per valutare la proposta di eliminare il nome di Arturo Donaggio dalla toponomastica del Comune di Falconara Marittima, richiesta rinnovata senza alcun esito il 30 novembre 2018.
A fronte dell’inerzia dei Presidenti delle Commissioni, il 13 gennaio 2019 le liste civiche CiC/FBC/SAF hanno inviato una p.e.c. al Sig. Sindaco con la quale ci si appellava “alla Sua cultura, alla Sua sensibilità oltre che al Suo impegno giurato di osservare lealmente la Costituzione Italiana, affinché prendesse in mano la situazione descritta e aprisse il confronto sulla proposta“.
Il nulla di fatto anche con questo tentativo, ha reso inevitabile la presentazione della MOZIONE.
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25 aprile a Falconara Marittima macchiato dalle inqualificabili parole del Presidente del Consiglio comunale e dal discorso del Sindaco che ha accuratamente evitato la parola antifascismo!
La formale partecipazione dell’attuale Amministrazione comunale alla celebrazione del 25 aprile nasconde il più bieco DISINTERESSE nei confronti di un altissimo sacrificio per una conquista fondamentale della nostra Storia: il ritorno dell’Italia alla LIBERTA’ e alla DEMOCRAZIA.
Una sciatteria che questa Amministrazione comunale manifesta anche nel non voler cambiare il nome di una via cittadina intitolata a un firmatario del Manifesto della Razza.
Il Presidente del Consiglio comunale Goffredo Brandoni, ancora al timone dell’attuale maggioranza, ha pronunciato parole vergognose volte soltanto a sminuire gli apprezzatissimi interventi del rappresentante dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e del giovanissimo rappresentante del Consiglio comunale dei ragazzi.
Pretendere di non parlare di politica il 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, Liberazione su cui si fondano la nostra Patria e la nostra Costituzione, è inqualificabile, quanto spregevolmente rappresentativo dell’individuo stesso.
D’altra parte, anche il discorso del Sindaco Stefania Signorini che ha evitato di proposito la parola antifascismo nel giorno simbolo della lotta di Liberazione, suggerisce piuttosto chiaramente cosa c’è sotto traccia e, mantenendo un basso profilo, quale messaggio vuole essere trasmesso.
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VIVA la FESTA DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO!
“Bisogna saper guardare dietro le armi e i combattimenti per scoprire l’umanità e la dignità di chi, agendo collettivamente, ha regalato una stagione di riscatto a questo disgraziato Paese, pronto a rincorrere uomini soli al comando“.
Loris Campetti (tratto dalla prefazione a “Ottavo chilometro” di Wilfredo Caimmi e Alfredo Antomarini)
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PER REALIZZARE IL BYPASS FERROVIARIO VERRÀ DEVIATO ANCHE IL FOSSO RIGATTA … “Altrimenti la ferrovia rischierebbe di andare sott’acqua in caso di esondazione” ha dichiarato il Consigliere Calcina che ha aggiunto: “L’opera verrà finanziata con denaro pubblico mentre chi ha determinato la rischiosa situazione del fosso Rigatta non sborserà un euro. Mi riferisco ad API raffineria, che ha recentemente annunciato profitti per 63 Milioni di Euro, e all’ANAS i quali restrinsero le sezioni del Rigatta determinando una sorta di imbuto che a tutt’oggi ostacola il deflusso dell’acqua verso il mare. Regione Marche e Amministrazione Comunale di Falconara fanno un nuovo regalo ad API raffineria la quale si gioverà non solo dello spostamento della linea ferroviaria inglobata con le espansioni degli impianti negli anni ’70, ma anche della risoluzione del problema del fosso che, esondando, allagava anche alcune sue aree”. Il Consorzio di Bonifica inizierà a realizzare la deviazione entro il 2019, opera considerata PRIORITARIA rispetto agli altri interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
Scrivono ITALFERR/RFI nel PROGETTO ESECUTIVO del bypass ferroviario approvato il 24 luglio 2017 e autorizzato il 23 luglio 2018 (da pag. 42 a pag. 45): “La protezione della piattaforma ferroviaria dalle acque meteoriche richiede la realizzazione di opere idrauliche (precedentemente analizzate) che bisogna dimensionare e verificare adeguatamente (…) E’ bene sottolineare che il nuovo tracciato ferroviario si inserisce in un’area particolarmente critica dal punto di vista del deflusso delle acque superficiali. In particolare, la zona del nodo di Falconara è stata interessata, anche di recente (2006), da eventi alluvionali prodotti dal fosso Rigatta e dal fosso Nuovo. I problemi del Rigatta nascono dalle sezioni non adeguate e dalle intersezioni con il terrapieno della Raffinaria Api (…) Risulta quindi di particolare importanza verificare che i binari non vengano interessati dalle piene e che quindi sia assicurato un franco di sicurezza rispetto al livello di massima piena di almeno 1 m.“.
Come credete che si tradurrà sul territorio falconarese questa impellente esigenza posta da un’opera come il bypass ferroviario progettata nel posto sbagliato e, pertanto rischiosa ed evitabile?La traduzione l’ha fatta il Consorzio di Bonifica su incarico del Commissario Straordinario per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico Luca Ceriscioli (nonché Presidente della Regione Marche, la quale ha voluto il bypass proprio lì dove si farà): il fosso Rigatta, “responsabile” del rischio sottolineato da ITALFERR/RFI, sarà deviato su un altro fosso (Liscia) prima della zona interessata dal bypass e così si diminuirà l’affluenza dell’acqua nella zona interessata dall’opera ferroviaria.
Non è un caso che nella sua Relazione Tecnica il Consorzio di Bonifica indichi l’intervento di deviazione del fosso Rigatta come PRIORITARIO e PRIMO STRALCIO da realizzare!
Questa soluzione non è né logica né giusta, e per capire come mai il Rigatta sia stato traformato nel “responsabile” del rischio di esondazione dobbiamo mettere in fila i fatti.
1) Il bypass ferroviario è stato voluto dalla Regione Marche, dall’ex Viceministro Mario Baldassarri, dal Comune di Falconara M., da RFI (che l’ha progettato) in una zona con un grado di rischio idrogeologico molto elevato (R4). TUTTI lo hanno sempre saputo e le alluvioni del 2006 e del 2011 lo hanno drammaticamente ricordato. I cittadini falconaresi, da soli, in audizione nel 2015, lo hanno fatto sapere anche ai Deputati della Commissione Trasporti della Camera producendo, nella Relazione di 99 pagine, la seguente immagine esplicativa elaborata sulla base delle tavole dell’Autorità di Bacino della Regione Marche. Inutilmente!
2) Il rischio idraulico della zona in cui realizzare il bypass è determinato principalmente dal fosso Rigatta per le cause sottolineate anche da ITALFERR/RFI: “dalle sezioni non adeguate e dalle intersezioni con il terrapieno della Raffinaria Api” che, insieme ad ANAS, lo ha intubato creando una sorta di imbuto che ostacola il deflusso dell’acqua. Esondazioni del fosso che hanno colpito la stessa area di raffineria!
Nessuno ha mai voluto realmente far ripristinare ad API raffineria e ad ANAS la regolare sezione del fosso Rigatta dalla intersezione con le SS16 fino al suo sbocco al mare (attraversando la raffineria).
Nessuno ha mai voluto realmente far pagare ai responsabili il costo di un ripristino delle sezioni del fosso!
E’ logico e giusto che ora quella situazione sia risolta con denaro pubblico?
E’ logico e giusto che ciò avvenga in conseguenza di un’opera volutamente progettata su una zona di cui si conosceva perfettamente il rischio idraulico?
È questo che è stato contestato dal Consigliere comunale Loris Calcina in Commissione consiliare IV^ che, al contrario, ha visto tutti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale Signorini accomodarsi sulla soluzione proposta dal Consorzio di Bonifica.
Una soluzione che andrà nuovamente a vantaggio di API raffineria che si gioverà non solo dello spostamento della linea ferroviaria inglobata con le espansioni degli impianti degli anni ’70, ma anche della risoluzione del problema del fosso Rigatta di cui è uno dei responsabili.
“L’Amministrazione comunale Signorini (e prima di Lei, Brandoni) è complice di questa vergogna!“ ha dichiarato il Consigliere di CiC/FBC/SAF che si è detto “disgustato dal veder pagare con denaro pubblico, errori commessi da aziende private come l’API che hanno annunciato profitti per 63 Milioni di Euro! ”
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Alle porte di Castelferretti, in via Giordano Bruno, è nato un camper service, un parcheggio, un punto sosta o un’area attrezzata? Lo chiede con una interrogazione consiliare il Consigliere comunale delle liste civiche CiC/FBC/SAF, Loris Calcina, che si chiede: “Le auto e il furgone camperizzato presenti nell’area privata sono utilizzati anche come dimora notturna di persone probabilmente proprietarie degli stessi mezzi. Ma l’area è priva di illuminazione notturna, è priva di servizi igienici, stalli di sosta o piazzole regolamentate per auto e camper, attacchi per l’energia elettrica e, quindi, non è attrezzata. Ho chiesto se il Comune abbia fatto dei controlli dato che oltre che essere un pessimo biglietto da visita per Castelferretti, la situazione è obbiettivamente anche un problema di sicurezza”!
Alle porte di Castelferretti in via Giordano Bruno, nell’area privata conosciuta come ex falegnameria Liuti, da diverso tempo sostano alcune auto e un furgone camperizzato. Alcuni residenti della stessa via G. Bruno e delle vie limitrofe, hanno segnalato che i mezzi sono utilizzati anche come dimora notturna di persone probabilmente proprietarie degli stessi mezzi. Anche se tutto ciò si sta verificando su un’area privata che, presumibilmente, è stata affittata ai proprietari delle auto e del furgone camperizzato, crediamo che l’Amministrazione comunale debba intervenire con dei controlli.
Secondo il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF che ha inoltrato un’INTERROGAZIONE consiliare al Sindaco, ci potrebbe essere un problema di sicurezza e c’è sicuramente un problema di decoro urbano.
Innanzitutto non risulta che l’area, seppur privata, sia adibita a ‘camper service‘, parcheggio, punto sosta o area attrezzata. E le prime domande dell’interrogazione sono proprio relative agli usi consentiti dalla destinazione urbanistica dell’area e se l’attuale proprietario abbia regolarmente avviato sul proprio terreno una delle attività sopraccitate.
E’ però evidente, anche ad un sommario sguardo, che l’area è priva di illuminazione notturna, è priva di servizi igienici, stalli di sosta o piazzole regolamentate per auto e camper, attacchi per l’energia elettrica e, inoltre, l’indicazione che quel terreno è un ‘camper service‘, parcheggio, punto sosta o area attrezzata.
Il Consigliere Calcina ha dichiarato: “Ci sembra che oltre al pessimo biglietto da visita per Castelferretti, la situazione di quell’area richiami anche il tema della sicurezza in senso lato: in che situazione igienica vivono le persone che dormono nei mezzi parcheggiati? Il proprietario dell’area ha comunicato l’identità dei presenti alle Autorità di pubblica sicurezza? Quali servizi igienici ci sono a disposizione per chi dorme su quei mezzi? Il proprietario dell’area ha ottenuto le autorizzazioni per usare l’area in quella maniera?”
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Continuano i disagi per gli utenti del servizio di bus urbano a causa dei ritardi accumulati nella tortuosa percorrenza dal capolinea da via Bottego a via Marsala ma la proposta di modifica approvata dalla Commissione consiliare V^ l’11 settembre 2018 sembra evaporata. Il Consigliere comunale delle civiche CiC/FBC/SAF ha presentato una mozione. “Ho deciso di sbloccare con una MOZIONE un incomprensibile immobilismo dell’Amministrazione comunale su una problematica così sentita dagli utenti del bus urbano quanto di semplice soluzione” ha dichiarato il Consigliere Calcina che ha aggiunto: “Con la MOZIONE, che non fa altro che riproporre il parere verbalizzato dei Consiglieri della Commissione V^, si esprimerà il Consiglio comunale in maniera vincolante per la Giunta. Capiremo se siano intervenuti mal di pancia politici tra le fila della maggioranza del Sindaco dato che la proposta approvata era stata avanzata dalle liste civiche che rappresento”.
Continuano i disagi per gli utenti del servizio di bus urbano a causa dei ritardi accumulati nella tortuosa percorrenza dal capolinea da via Bottego a via Marsala. La causa è il percorso che obbliga il bus a transitare alla stazione ferroviaria, zona dove il traffico sempre intenso fa accumulare preziosi minuti di ritardo che gli autisti non riescono più a recuperare lungo il tragitto interno sia per le caratteristiche del percorso che per la tipologia dell’utenza servita.
Tutto questo sembrava essere in via di risoluzione allorquando, l’11 settembre 2018, la problematica era stata affrontata in Commissione consiliare V^ del Comune su proposta del Consigliere di CiC/FBC/SAF. La Commissione aveva licenziato con parere positivo la proposta di variazione del percorso del bus che dal capolinea di via Bottego avrebbe raggiunto via Marsala percorrendo via F.lli Rosselli, via Leopardi e via F.lli Cairoli. In più, sarebbe stata istituita la fermata di fronte agli ambulatori della ASL di via Rosselli.
Commissione e Assessore Clemente Rossi avevano concordato una sperimentazione di 6 mesi e l’impegno dell’Assessore di illustrare la proposta all’Amministrazione comunale per l’approvazione. Oggi, 12 aprile 2019, sono trascorsi esattamente 7 mesi e non si sa più nulla della modifica mentre continuano i disagi per gli utenti del bus urbano.
Per questo motivo il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF – Loris Calcina – ha deciso di sbloccare con una MOZIONE un incomprensibile immobilismo dell’Amministrazione comunale su una problematica così sentita dagli utenti del bus urbano quanto di semplice soluzione.
Con la MOZIONE, che non fa altro che riproporre il parere verbalizzato dei Consiglieri della Commissione V^, si esprimerà il Consiglio comunale in maniera vincolante per la Giunta.
“Riusciremo a capire” – ha dichiarato il Consigliere Calcina – “se la proposta era stata semplicemente dimenticata oppure se sono intervenuti mal di pancia politici in seno alla maggioranza del Sindaco dato che la proposta approvata era stata avanzata dalle liste civiche CiC/FBC/SAF, notoriamente all’opposizione dell’Amministrazione Signorini. Intanto pubblichiamo il verbale della Commissione per i cittadini che volessero documentarsi sulle posizioni espresse l’11 settembre 2018“. VERBALE COMMISSIONE V^ 11/9/2018
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