Alluvioni da scongiurare: slitta di almeno 3 anni la previsione sul reale avvio dei lavori per la realizzazione di due vasche di espansione a monte del territorio falconarese. Il diritto alla sicurezza dei cittadini e delle imprese falconaresi stritolato dal caos burocratico di Regione e Provincia.

simbolialluvione-castelferreti-2006.JPGAl Consiglio comunale del 27 luglio u.s. si è discusso anche dell‘attuale situazione del reticolo idrografico minore costituito dai fossi presenti nel territorio comunale con l’intervento del Dirigente al Presidio Territoriale della Regione Marche – Ing. Stefania Tibaldi – e del Dirigente alla Tutela e valorizzazione ambientale della Provincia di Ancona, Ing. Massimo Sbriscia.

In sostanza: a che punto sono le opere per tutelare la sicurezza dei cittadini e delle imprese di Castelferretti, Fiumesino e Villanova e prevenire i rischi di nuove, devastanti alluvioni causate dall’esondazione dei fossi?

La problematica vede l’incrocio di tre fatti il cui risultato è il pesante ritardo delle soluzioni precauzionali:

1)      C’è un progetto e ci sono fondi stanziati per la realizzazione di due vasche di espansione a monte del territorio falconarese. Sembrava che si potessero appaltare i lavori ad inizio 2017.

2)      Recentemente la Regione Marche ha realizzato il Piano di Gestione del rischio di alluvioni per il controllo e la pianificazione degli interventi in ottemperanza alla Direttiva Alluvioni Europea.

3)      Il caotico passaggio di competenze dalla Provincia alla Regione dettato dalla Legge 13/2015.

Così nel corso del Consiglio comunale la Consigliera FBC/CiC Lara Polita ha chiesto quali siano le tempistiche degli interventi riportati nel suddetto Piano regionale e cioè:

Ø  “la manutenzione e riprofilatura dell’alveo,

Ø  L’ abbassamento fondi ai ponti,

Ø  Il rialzo e vasca di laminazione sul torrente San Sebastiano;

Ø  la verifica, manutenzione e potenziamento tratti arginali Fiume Esino;

Ø  le opere di mitigazione del rischio idraulico del Fiume Esino;

Ø  le opere di sistemazione idraulica e riduzione delle criticità lungo i fossi San Sebastiano, Rigatta Cannetacci”.

Sempre nel Piano di Gestione del rischio di alluvioni, tra le criticità del fiume Esino, è evidenziatoil restringimento della sezione di deflusso dell’ultimo tratto del fiume nel tratto compreso tra il ponte ferroviario e il ponte della SS16, a seguito degli interventi di ampliamento della Raffineria API (sponda destra) e dalla presenza di una strada comunale (sponda sinistra) che hanno modificato notevolmente la sezione dell’alveo nel tratto della foce“.

 Le risposte degli ingegneri provinciale e regionale sono rimaste vaghe, sia sui tempi che sulle modalità di messa in sicurezza dei fossiha dichiarato la Consigliera Lara Polita, ed ha aggiunto:

Ho chiesto anche il motivo del declassamento di alcune aree a rischio alluvione che nel 2004 erano classificate R4. NIENTE! Non ho ricevuto risposta neanche riguardo all’eventuale interferenza del bypass ferroviario con la messa in sicurezza del fosso Rigatta! Infatti dal 1991, anno della prima alluvione, sono acclarati i rischi determinati dalla attuale situazione del fosso Rigatta tanto che anche studi fatti eseguire da API raffineria prevedevano di scolmarlo sul fosso Castellaraccia, cosa che avrebbe influito anche a sicurezza del depuratore. Come mai ancora non si è fatto nulla? Dobbiamo pensare che il progetto del Bypass ferroviario stia ostacolando la messa in sicurezza dei fossi?

Riguardo agli interventi in capo ai concessionari, e cioè Multiservizi, Anas, API raffineria e Aerdorica, i tecnici hanno risposto che vi sono stati molteplici tentativi di definizione degli obblighi, ma ancora non c’è nulla di risolutivo.

Ho sollecitato Provincia e Regione a non aspettare più e costringere i concessionari ad eseguire le opere necessarieha aggiunto Lara Polita,e ho sottolineato che sarebbe stata opportuna la presenza, non solo dei tecnici, ma anche degli Amministratori regionali e provinciali, visto che sono questi ultimi a stilare il piano degli investimenti. In conclusione ho l’impressione sconfortante che il caos burocratico ha allungato i tempi per la messa in sicurezza del territorio e, di fatto, ha allungato i rischi per la popolazione e le imprese. Tutto ciò poteva essere evitato se Provincia e Regione avessero riservato una corsia preferenziale a tutte le opere urgenti ed inderogabili di salvaguardia del territorio e delle popolazione durante il passaggio delle competenze previste dalla Legge 13/2015“.

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Il Sindaco di Falconara M. e le informazioni mancanti sull’incendio alla ditta Casali Srl del 17 luglio 2015 … Ovvero: non si informa e non informa, come se la ditta Casali non fosse a Falconara M.! Dopo una interrogazione e due accessi agli atti dei Consiglieri comunali di FBC/CiC, ancora non si sa nulla sulle cause dell’incendio, sullo stato dei sistemi antincendio e della sicurezza dell’azienda, sulla quantità e qualità del materiale bruciato!

senza-ric-sindaco.jpgAd un anno dall’incendio e dalle esalazioni diffusesi dalla ditta Casali Srl il 17 luglio 2015, il Sindaco di Falconara Marittima e l’Amministrazione comunale non conosce la relazione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ancona intervenuta per domare le fiamme, ovvero, non conosce e non fa conoscere i risultati degli accertamenti fatti dai Vigili del Fuoco sulle cause dell’incendio, sullo stato dei dispositivi antincendio e della sicurezza in generale, sulla quantità e qualità del materiale bruciato.

Dalla cronistoria che documenteremo di seguito sembrerebbe proprio che al Sindaco Brandoni non interessi avere tutte quelle informazioni. Eppure la ditta Casali Srl è nel territorio che il Sindaco amministra, territorio in cui i cittadini sono circondati da industrie insalubri che il Primo Cittadino dovrebbe tenere sotto la lente di ingrandimento chiedendo e sollecitando ogni tipo di informazione alle Agenzie preposte ai controlli ambientali e sanitari e, certamente, anche ai Vigili del Fuoco quando intervengono per un’emergenza come quella del 17 luglio 2015.

Invece ecco che cosa è accaduto.

Il 18 luglio 2015 il Consigliere comunale di FBC/CiC, Riccardo Borini, depositò una INTERROGAZIONE dove si chiedeva, tra le altre cose, di conoscere la Relazione del Vigili del Fuoco.

Il 29 luglio 2015, rispondendo all’interrogazione di FBC/CiC, il Sindaco consegnò al Consigliere FBC/CiC anche la copia della lettera che Lui e l’Assessore all’Ambiente avevano inviato al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, al Prefetto di Ancona, alla Direzione Regionale dei VVF e al Centro Operativo Nazionale del VVF, guarda caso proprio il 20 luglio 2015, dopo che videro depositata l’interrogazione di FBC/CiC. Sindaco e Assessore chiesero di “conoscere se la ditta ha rispettato le norme di prevenzione incendi“.( Risposta ad interrogazione FBC/CiC ) ( Richiesta Sindaco e Assessore a VVF e Prefetto )

Sindaco e Assessore non ricevettero alcuna risposta, ma non si curarono più di sollecitarla!

Così il 7 marzo e il 21 marzo 2016 la Consigliera comunale di FBC/CiC – Lara Polita – ha chiesto con insistenza al Sindaco di sollecitare quella risposta da parte dei Vigili del Fuoco e di averne copia. Non solo: Lara Polita ha sollecitato il Sindaco a chiedere anche “la Relazione dove si valuta lo stato dei luoghi, il materiale coinvolto dall’incendio, le valutazioni sui livelli di sicurezza riscontrati, sulle cause dell’incendio, ecc.“. ( Richiesta FBC/CiC del 7 marzo 2016 ) (Sollecito FBC/CiC del 21 marzo 2016 )

Finalmente il 21 aprile 2016 il Dirigente della Tutela Ambientale del Comune – si badi bene NON IL SINDACO – ha scritto al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, alla Direzione Regionale dei VVF e, per conoscenza al Prefetto e al Sindaco di Falconara M. chiedendo riscontro alla richiesta del 20 luglio 2015 e al quella della Consigliera Lara Polita.

Il 2 maggio 2016 il Comandante Provinciale dei VVF di Ancona risponde al Dirigente comunale – NON AL SINDACO! – con un elenco delle attività della ditta Casali Srl soggette al controllo dei VVF e per le quali, al 2 maggio 2016, la ditta ne è autorizzata all’esercizio.

OK, MA QUAL’ERA LO STATO DEI LUOGHI, DELL’ANTINCENDIO, DELL’INTERA SICUREZZA DELLA CASALI IL GIORNO 17 LUGLIO 2015?

Sembrerebbe un dialogo tra sordi, ma facciamo molta fatica a credere che la Prefettura o il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco non abbiano chiaro e/o non abbiano relazionato sulle cause dell’incendio alla Casali Srl e sui livelli di sicurezza riscontrati.

Dal comportamento superficiale e incredibilmente disinteressato del Sindaco, che non ha firmato neanche le ultime richieste inviate, riteniamo possibili una delle due ipotesi seguenti: o il Sindaco di Falconara M. si è dimenticato di chiedere quella specifica Relazione riguardo all’incendio del 17 luglio 2015, oppure non ha ritenuto importante chiederla, non gliene importa niente. In una qualsiasi delle due ipotesi, da una parte il Sindaco di Falconara M. per l’ennesima volta trascura e non informa quando è implicata un’azienda insalubre del territorio che amministra, mentre dall’altra siamo in presenza di un nuovo buco nero per la sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente e dei cittadini!

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Verità per Giulio Regeni: i Consiglieri di maggioranza e il Sindaco Brandoni bocciano l’OdG di FBC/CiC che chiedeva sostegno alla campagna di Amnesty International. La Consigliera comunale di FBC/CiC, Lara Polita, reagisce al disinteresse dell’Amministrazione comunale di Falconara M. verso la piaga della tortura ed espone ugualmente il manifesto di Amnesty International all’ingresso del Comune!

senza-ric-sindaco.jpg  verita-per-giulio-regeni-800x600.png

L’Amministrazione comunale del Sindaco Brandoni ancora una volta dimostra che lo schieramento partitico è il più lara-regeni.JPGimportante dei valori“.

E’  il commento della Consigliera comunale FBC/CIC LARA POLITA dopo la BOCCIATURA dell’Ordine del Giorno presentato che “dava mandato al Consiglio comunale di pubblicare sul sito istituzionale del Comune di Falconara M.  il simbolo dell’impegno per avere verità sulla morte di Giulio Regeni: “Verità per Giulio Regeni”compreso il richiamo al simbolo della campagna di Amnesty International, e di esporre un manifesto presso la sede comunale, riportante la stessa dicitura“.

Continua la Consigliera POLITA: “Palesemente spaccati, una parte dei Consiglieri di maggioranza avrebbe votato contro.

I restanti mi hanno chiesto di non esporre alcun manifesto: ciò avrebbe a tal punto ridotto l’efficacia della proposta, da indurmi a non accettare un simile compromesso.

Il Consigliere di maggioranza Andreoni non ha perso occasione di esprimersi con attacchi personali infondati e becero ostruzionismo. Si è sentito in diritto di riesumare questioni politiche passate non attinenti e a sollevare inesistenti incongruenze dell’Odg, dando prova di profonda ignoranza.

Ho risposto in Consiglio comunale, e ribadisco, che CERCARE VERITÀ E GIUSTIZIA SONO “PASSAGGI” DI DEMOCRAZIA FONDAMENTALI, che questa maggioranza può permettersi di non esercitare solo in virtù di quella democrazia che nega.

In relazione al voto non deve rispondere a me ma alla propria coscienza!

Staff comunicazione liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune