Falconara soffoca perché è una città senza respiro.

Scritto il 10 Ottobre 2013 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Quartieri

simboliFalconara soffoca, e non solo per la puzza di zolfo o per le polveri sottili. Soffoca soprattutto perché è una città senza respiro, prigioniera da decenni di classi dirigenti indifferenti al suo destino. La popolazione cala, i negozi chiudono, parcheggiare è diventato un incubo, ma non per mancanza di posti auto, ma per il timore dell’ennesima multa. Le strade manifestano segni di degrado ben più visibili di una mezza dozzina di ROM sui quali amministratori ottusi vogliono far cadere la colpa di tale miseria. Escrementi di cane, cassonetti fatiscenti, strade bucate, marciapiedi pericolosi, segnaletiche inesistenti. La piazza principale è un deserto. Manca una veduta a largo respiro, tanto per restare in tema, un progetto di città. Ogni proposta è fine a se stessa, quando va bene, altrimenti è finalizzata all’interesse di privati che fanno fortuna sulle sue macerie. Falconara potrebbe essere, se non il centro del mondo, almeno il baricentro della provincia, invece è un’accozzaglia di quartieri degradati, costruzioni abbandonate, appartamenti vuoti, strade sconnesse, negozi sfitti, binari morti e industrie inquinanti. Tutto è stato costruito senza un’idea, senza un piano; quel famoso piano regolatore che dovrebbe dare un senso allo sviluppo di una città. La domenica Falconara è priva di vita; i falconaresi, come in un esodo biblico, la abbandonano preferendole altre mete nemmeno poi così attraenti. La città si sta svuotando, e senza un progetto che tiene conto della diffusa sensibilità sui temi ambientali e sanitari nessuno verrà mai più a vivere qui. I commercianti, quei pochi che sono rimasti, oltre che essere vessati dalle tasse, subiscono così anche il calo della clientela e vivono nell’angoscia del fallimento, e a ben poco servono le iniziative di qualche privato o i penosi mercatini per rilanciare il commercio. Il commercio lo possono rilanciare solo la clientela, solo il passeggio, solo una città viva. Quello che manca è il calore di una città accogliente, un posto dove incontrarsi, dove passeggiare e rilassarsi. Un posto degno di noi. Inutile nascondersi; Falconara muore per l’incapacità della politica di rinnovarsi, ma sempre in auge quando si tratta di vendere il patrimonio pubblico e concedere l’ennesimo lascia passare a pietosi e devastanti progetti edili destinati a diventare l’ennesima incompiuta. Tanto la colpa è sempre delle precedenti amministrazioni, perché è sempre colpa degli altri quando le cose vanno male, anche quando sono anni che governi tu. La verità è che questa classe dirigente schiaccia i cittadini, sia a livello nazionale sia locale e usa il potere per mentire, illudere e fare facile e patetica demagogia elettorale.

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