Ospitiamo la nota di un commerciante di Falconara sui temi del decoro e degrado della città.

Scritto il 11 Gennaio 2012 
Pubblicato su Quartieri

PortalettereRiceviamo e pubblichiamo una lettera aperta pervenutaci dal signor Roberto Fanelli, titolare di un esercizio commerciale nel centro di Falconara Marittima. Lo ringraziamo per le interessanti e condivisibili osservazioni.

Staff Cittadini in Comune.

Lettera aperta:

Come commerciante e come essere umano sono uscito molto amareggiato dall’incontro col Sindaco tenutosi lunedì sera 5 dicembre all’ex cinema Sport a riguardo dei problemi decoro e immigrazione. Mi ha molto amareggiato avvertire, più del desiderio di cercare soluzioni comuni, rigurgiti di quella lotta di classe, destra contro sinistra, che considero ormai fuori dal tempo e anche sconveniente.

Come operatore nel campo del biologico mi riconosco nella mentalità olistica.
L’olismo è una filosofia che considera l’unità delle cose, le trascende e non le scinde.
In questo senso la divisione che ho avvertito tra concittadini che condividono lo stesso territorio e convivono con gli stessi problemi la considero dannosa, perché credo invece bisognerebbe ascoltarsi per cercare una soluzione insieme, sapendo affrontare i problemi nella loro natura, per quello che sono, e non stigmatizzandoli ideologicamente.

Penso che i problemi del commercio e della città di Falconara siano complessi e da affrontare, ma che non possano essere attribuiti a una dozzina di Rom che bivaccano nel centro. Certamente i contesti di degrado esplicitati in assemblea sono un problema da affrontare, ma l’allontanamento violento dei Rom non risolve i nostri problemi. Credo, invece, che il problema sia come viene gestito politicamente il territorio. In questi anni destra e sinistra hanno gareggiato a chi degrada di più Falconara. Non c’è una politica ambientale degna di questo nome. Non c’è una politica per la riqualificazione del territorio. Non c’è politica sociale. La città e stata svenduta a poteri e gruppi economici che si disinteressano dei nostri bisogni e peggiorano l’ambiente in cui viviamo.

Penso che la crisi debba essere affrontata attraverso una politica di rilancio del territorio finalizzata al risparmio, sia nostro, sia dei nostri concittadini, che devono tornare a pensare che sia più conveniente, ipotesi, comprare un paio di pantaloni il mercoledì pomeriggio in città, piuttosto che sprecare una domenica per raggiungere lontani centri commerciali, con aggravio delle spese del viaggio, per non parlare dello spreco umano e culturale di trascorrere il prezioso tempo libero in un centro commerciale.

Penso che sia più importante fare progetti di riqualificazione energetica, investire per ristrutturare l’esistente, incentivare l’acquisto di panelli solari per diventare energicamente autosufficienti, perché considero folle lavorare in un negozio che costa 300 euro al mese in media di energia, e d’inverno all’apertura presenta le stalattiti sul soffitto, mentre d’estate il calore è infernale.

Penso che bisogna smettere di costruire nuove strade, nuovi parcheggi e nuove abitazioni decentrate; piuttosto bisognerebbe avviare un processo di ripopolazione della città, perché il nostro futuro dipende da chi vive il nostro territorio: il nostro è un servizio alla comunità.

Penso che bisognerebbe migliorare l’assetto urbano, abbellire le vie, le piazze, rendere più gradevole il passeggio, restituire a Piazza Mazzini il fascino di un tempo. Falconara deve diventare un luogo ospitale, non un posto dove arrivi con la macchina e vai a fare spesa, per quello esistono già i centri commerciali.

Penso che abbiamo bisogno di una politica ambientale ed ecologica per migliorare la qualità della vita, perché la salute è il bene primario. Lotta allo smog, all’inquinamento, al degrado.

Penso che le politiche sociali di sostegno alle famiglie e categorie sociali deboli siano importanti, e che questo non significa rischiare che Falconara sia invasa dai ROM ma significa dimostrare di essere una comunità sensibile, umana e consapevole.

Penso che dobbiamo superare quella contrapposizione ideologica, destra contro sinistra, e di diventare parte unica in un progetto che non deve essere contro i rom, contro gli immigrati, contro gli altri, ma a favore della città e del futuro.

Il destino della città, del commercio e dei cittadini è un destino unico.

Grazie, Roberto Fanelli.

Falconara lì, 10 gennaio 2012.

Commenti

2 Commenti a “Ospitiamo la nota di un commerciante di Falconara sui temi del decoro e degrado della città.”

  1. elena il 12 Gennaio 2012 14:08

    Carissimi concittadini
    pur apprezzando molto la mentalitá olistica con cui Roberto Fanelli ha affrontato il problema di Falconara, in tutti i suoi aspetti sociali, penso che per la nostra cittadina si debba procedere su due fronti: uno che riguardi la salute e le tasche della cittadinanza, l’altro il rilancio della cittá con un progetto ad personam che la renda unica ed insostituibile. Idee, progetti e soluzioni non mancano, ma questo dovrebbe essere il lavoro della classe politica che ci governa, non il mio, perchè in questo caso, il Sindaco dovrei essere io.
    Un saluto ed un grazie alla lista civica che ospita questo forum e tutte le iniziative a loro attribubili
    dott.ssa elena ronconi

  2. TRIPPA PER GATTI il 12 Febbraio 2012 16:18

    Cari amici e nemici che risiedono in questo comune
    che mi sembra associato a altri comuni ora commissariati per associazionismo…..!!!!
    Non ci sono parole per definire l’avvicendarsi di amministrazione antipopuliste ma di parte che questo territori ha e ha avuto in passato, nulla è cambiato negli ultimi 20 anni solo avvicendamenti mirati a proseguire uno stato di associazionismo di stampo. Non ci sono possibilità di ringiovanire gli amministratori fintanto che si avrà radicato il vecchio sistema associazionistico di parte pro Falconara al fine del proprio tornaconto economico su un territorio da sfruttare per propri interessi economici.
    Meditate gente e buona trippa.

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