Lettera di Roberto Cenci: SULLA QUESTIONE ENERGETICA CIO’ CHE LA REGIONE MARCHE FARA’ A FALCONARA, TROVERA’ L’OSTILITA’ DI UNA COMUNITA’ ESTESA

Scritto il 17 Febbraio 2011 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Energia e Ambiente

ci scrivono Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Roberto Cenci.
Staff CiC

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Il NO a tutto porta poi a determinati SI, alle Turbogas ai Rigassificatori per esempio o peggio ancora al nucleare.

Pochi sanno che nella nostra Regione si potrebbero sbloccare da subito almeno 100 Mw di eolico, parlo di eolico mirato, fatto bene e non di qualunque amenità sia finita sui tavoli degli uffici tecnici della Regione Marche, eolico non bloccato da comitati di cittadini o associazioni ambientaliste.

Lo tiene fermo in alcuni casi la Sovraintendenza ai beni paesaggistici, ovvero lo Stato, quello stesso stato che ci viene poi ad imporre il nucleare e molto altro in nome di una richiesta tendenziale di elettricità che non ci sarà o che potrebbe non esserci se ci si lasciasse coinvolgere, ad esempio, da un piano straordinario di riqualificazione energetica degli immobili esistenti.

Perché investire ancora sull’aumento di produzione energetica da fonti fossili quando ci sono opportunità non lesive della salute delle persone?

Perchè poi una pari cifra non potrebbe essere investita dai privati su percorsi capaci di generare peraltro molti e più posti di lavoro?

Una risposta c’è e si chiama SPECULAZIONE e per certi versi è la stessa che abbiamo visto nel proliferare del fotovoltaico su terreni agricoli piuttosto che mirato a tetti, capannoni e quant’altra superficie piana già edificata.

Ma potrei estendere questo tipo di ragionamento anche rivolgendomi a chi osteggia quel minimo di eolico ben pianificato dalla moltitudine dei comitati locali. L’eolico stralciato e sfoltito (ottenuto seguendo tutte le leggi e normative di regolamentazione paesaggistica ed il buon senso), pianificato anche attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, può tradursi in una risorsa capace di attrarre e coinvolgere altri settori. Scrivo queste poche righe non con l’intenzione di fare un trattato di economia, ma per annunciarVi la mia personale ostilità … Accanita ostilità perché chiunque pensa ancora una volta di far ricadere scelte sbagliate e non correttamente pianificate, ulteriormente su Falconara, falconaresi e zone limitrofe… STAVOLTA SI TROVERA’ a dover fronteggiare le ripercussioni dell’errore politico più grande della sua vita.

Alla Regione Marche:

Volete evitare di incentrare il dibattito sulle opportunità del risparmio energetico, della diversificazione delle fasce di consumo, così come impedire alle industrie di diversificare investendo in sinergia con altre categorie economiche sulle opportunità delle energie rinnovabili? Avete il potere di farlo, non il mandato conferitovi dagli elettori! Ma davanti alla volontà precisa di NON voler diversificare sul territorio la logistica degli impianti pericolosi e nocivi, sappiate che troverete presto davanti a voi una comunità per niente più disposta ad accettare simili imposizioni.

L’energia Serve? Quanta ne serve e dove serve? Dove si produce oggi quella che c’è? Quali sono i distretti economici in cui se ne fa largo uso ma non se ne produce?

Il vostro concetto di sviluppo oltreché distorto diventa singolare se impostato sulla necessità di ulteriori impianti basati sulle fossili senza che ciò ne presupponga uno di democrazia, democrazia energetica regionale: la si produce dove serve.

A me non rallegra e non soddisferebbe. Per ciò che ai miei occhi è lampante nei dati a disposizione, questi impianti NON SERVONO e distolgono risorse economiche ad altre attività capaci di dare ritorni ben più positivi alla nostra Regione anche in termini di differenziazione energetica.

Però così, magari, vedrà la luce un bel progetto di rigassificatore davanti alle coste di Fano e Pesaro (dato che la realizzazione di un simile progetto non è legata in alcun modo alla presenza di impianti già esistenti ed il gas una volta a terra viene immesso nella rete della SNAM) e qualche Turbogas anche a S.Benedetto e Macerata in precedenza osteggiate da Sindaci di centrodestra come di centrosinistra. Sono necessarie? Allora ci saranno politici del posto desiderosi di immolare le proprie terre ed il proprio bacino di voti in nome del SERVE, SERVE.

Sempre a Falconara e Jesi per poi trasportare energia ai 4 angoli della Regione con una dispersione pari a circa il 20 – 25% di ciò che viene prodotto?

L’energia certamente serve, non concordo che ne serva più di quanto già se ne produca, visto che dalle Marche forniamo prodotti derivati dalla lavorazione del petrolio alle regioni del centro Italia, non solo alle Marche e se ne dovrebbe tener conto nei calcoli che si fanno, MA LA QUESTIONE E’ POLITICA e non di numeri come ci volete far credere.

Le alternative ci sono e vanno pianificate oppure si condividano i rischi e pericoli per la salute e la sicurezza.

Pensateci e pensateci bene, perché troverete un popolo e una comunità nella Provincia di Ancona apparentemente diverse ma che saranno capaci di accomunarsi, determinate fino in fondo ed oltre ogni Vs. aspettativa.

Un cordiale saluto e augurio di buon lavoro a tutti.

Falconara li, 16/02/2011.

Roberto Cenci – cittadino falconarese.

Commenti

4 Commenti a “Lettera di Roberto Cenci: SULLA QUESTIONE ENERGETICA CIO’ CHE LA REGIONE MARCHE FARA’ A FALCONARA, TROVERA’ L’OSTILITA’ DI UNA COMUNITA’ ESTESA”

  1. M.G. il 27 Aprile 2011 16:04

    Il nucleare:stoppato.Centrali bio-masse,eolico,fotovoltaico,che non decollano.Comitati del no che spuntano dappertutto.Nel nome del rispetto dell’ambiente,non facciamo costruire niente.Abbiamo bisogno di energia?Bene,ma prodotta a casa d’altri.Minacce alla Regione sul problema rigassificatore e centrali a Falconara,a parer mio sono fuori luogo!Chi e’ chiamato a decidere(la politica)in merito,non deve farsi condizionare ne’ da comitati,ne’ da altre associazioni ambientaliste,ma partire da un semplice presupposto:il Via e’ ok? Bene.Rispetto alla situazione attuale,le nuove centrali porteranno piu’ inquinamento ,o lo abbasseranno.Sono questi i temi che la Regione deve prendere in considerazione.Basta sedersi intorno ad un tavolo per conoscere i dati di cui sopra.Il resto e’ polemica continua contro l’Api.

  2. Andrea il 27 Aprile 2011 22:45

    Caro M.G. dovresti informarti maggiormente rispetto alle alle dichiarazioni che fai, in quanto quello che dici non risponde minimamente al vero in quanto nessuno dei comitati ha mai minacciato nessun altro e non ci sono posizioni preconcette riguardo l’api, anzi sappiamo benissimo tutti che una fonte di lavoro per tante famiglie, ma questo non può giustificare l’atteggiamento prono di una certa politica che fino adesso ha privilegiato solo gli interessi economici e non quelli di tanti cittadini: quindi non si può dire se le centrali e il rigassificatore alzeranno o abbasseranno l’inquinamento, bensì partire dal presupposto che tutta la zona della vallesina,Falconara compresa, fa parte del territorio Aerca , Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale( se vuoi guarda questo link della regione Marche,si proprio loro, cosa dice a proposito http://www.regione.marche.it/Home/Struttureorganizzative/AmbienteePaesaggio/AERCA/tabid/811/Default.aspx )in cui la raffineria assieme al porto di Ancona rientrano nell’attività Seveso. Pertanto in questo territorio non si può pensare di aggiungere qualcosa, bensì bisogna sottrarre per abbassare la criticità e questo bisognerebbe farlo cercando di riconvertire le attività inquinanti in produzione di energie rinnovabili, cercando di capire che le centrali e il rigassificatore (aggiunto anche le centrali nucleari come qualcuno ha affermato) non sono fonti rinnovabili, anzi sono scelte del presente che condizionerebbero in maniera definitiva questo territorio martoriato. Quindi ribadisco proprio a chi è chiamato a decidere che deve tener conto non solo degli interessi economici di qualcuno ma valutare bene, molto bene, queste scelte perché per qualche partito potrebbero essere pesantissime dal punto di vista elettorale.Arrivederci, la prossima volta scrivi anche il tuo nome invece di due generiche e pavide iniziali.

  3. Marco G.. il 28 Aprile 2011 16:48

    Io non ho la presunzione di essere l’unico depositario della verita’,come qualcuno(non tutti per fortuna)che scrive su questo blog pensa di avere.Quando si parla di Api,non vedo mai un apprezzamento tangibile di CIC nei confronti della raffineria.Possibile mai che nell’arco di 80 anni,l’Api meriti solo condanne? Riguardo all’AERCA,rimango del parere che il problema non sia aggiungere o togliere altri impianti sul territorio,bensi’ valutare l’aumento o la diminuzione dell’inquinamento rispetto alla situazione attuale.Sedersi intorno ad un tavolo,con le parti interessate,fugherebbe ogni dubbio.Ma questo,ho l’impressione che non faccia comodo a nessuno.Come vedi caro Andrea,cerco di essere il piu’ obiettivo possibile.Non scrivo con spirito di parte.L’errore e’ stato compiuto circa 30 anni fa,quando i politici(anche quelli locali),hanno permesso l’ampliame3nto della raffineria su un territorio gia’ allora dissestato.Ora bisogna trovare forme di coesistenza tali che possano portare questo territorio ad avere meno problemi ambientali,senza fossilizzarsi su idee preconcette.Se il rigassificatore e le centrali Api significano piu’ inquinamento,allora sono il primo a dire di no.Nel caso contrario,si aprano tavoli di discussione e se ne venga fuori una volta per tutte.PS:per Andrea che da’ l’impressione di giudicare chi e’ pavido o no,mi presento con il mio nome di battesimo,Marco.Arrivederci e comunque sappiate che se anche non la condivido appieno ,apprezzo in parte la vostra politica.

  4. Roberto Cenci il 29 Aprile 2011 15:12

    Salve Marco G.,
    apprezzo il tono del suo intervento, offre la possibilità di interloquire, seppur freddamente attraverso una tastiera. Io colgo il sentito che c’è dietro al suo intervento ed lo rispetto. Provo, senza presunzioni, a darle una chiave di lettura del mio e nostro: rispetto all’inquinamento attuale Vi erano degli impegni sottoscritti, si farà questo e quello e l’impegno all’utilizzo delle migliori tecnologie al fine di ridurre determinate emissioni è già contemplato. Il problema è che non solo non si è fatto in questi anni bensì oggi lo si mette in relazione alla ulteriore realizzazione della MEGA_CENTRALE, altrimenti nulla. Oltre a venir meno ad un impegno quindi non è questo forse un ricatto ? Questo approccio, non suona male bensì malissimo. Lo si sapeva sarebbe andata così per il fatto che nessuna sanzione o restrizione era stata prevista e sottoscritta (ammesso che poi vi fosse la volontà di applicarla). Arrivati a questo punto, per via anche di tutta una serie di altre questioni, che qui ora qui sarebbe lungo elencare, il discorso per moltissime è diventato di ostilità. NON CI FIDIAMO PIU’ DI CIO’ CHE ABILMENTE LA POLITICA E L’AZIENDA SOTTOSCRIVONO; tra giochi di parole, numeri e dati, il cittadino viene raggirato di volta in volta, non ha possibilità di far valere e rispettare ciò che ci si era impegnati a fare.
    Del suo iniziale intervento non mi era piaciuto solo il passaggio in cui lei scriveva…”salvaguardia dell’ambiente”, perchè registra ancora una volta l’incapacità anche solo intellettuale di riuscire a parlare di salute, perché bisogna che ci capiamo…C’E’UNA QUESTIONE SANITARIA ENORME E TACIUTA DA AFFRONTARE, che molti per interesse hanno cercato di coprire facendola passare per una strumentalizzazione politica. Certamente l’API è uno tra gli elementi di attenzione, non l’unico, ma comunque uno dei più importanti. C’è ed agisce in un contesto gravato da altre strutture che parimenti continueranno ad insistere su questo territorio ? Certamente. Quante volte e chi non riconosce vi sia anche un problema legato alla concentrazione e concomitanza ? Non abbiamo forse più volte denunciato la situazione dell’area ex-Montedison da bonificare (se ne parla solo per buttar giù le casette e spostare quindi l’ordine di grandezza dei problemi e delle possibili soluzioni) ? Da queste colonne si è detto che non è puntando ancora sulle fonti fossili che si uscirà da questa grave crisi occupazionale e che quindi SI DEVE COGLIERE L’OCCASIONE PER FARE UNA RIFLESSIONE SERIA, APERTA e VERA con il territorio per arrivare a…condividiamo una idea ben precisa diversa. L’unica cosa che vedo invece è che l’azienda VUOLE IMPORRE scelte non condivise o condivisibili e per riuscire a farlo non si è fatta scrupoli e tra queste azioni la più deplorevole è stata certamente l’iniziativa di dicembre, quella che mirava a sceditare l’Istituto Nazionale Tumori che nessuno dovrebbe mai dimenticare collabora con l’Istituto Superiore di Sanità…altro che le relazioni di periti di parte intervenuti pure al processo di Marghera per discolpare le emissioni e l’azienda, asserendo che li non i fossero state morti causate dal petrolchimico. I compiacenti nascondono e omettono parte dei discorsi da affrontare pur di portare a casa un’obiettivo che è positivo solo per l’azienda. Assecondandola i lavoratori diretti e indiretti andranno tutti a casa, solo di una questione di tempo, ed anche qui a chi servono le barricate erette ? So bene quanto sia difficile essere in accordo su questo, ma basterebbe ricordare la barzelletta del “teleriscaldamento della città”…una soluzione sancita in occasione della realizzazione dell’attuale centrale IGCC (tutto quel calore disperso)…tutte cose scritte sulla carta ed oggi utili solo a chi non ha memoria. E’ sulle emissioni di ammoniaca chi sta preoccupandosi ? Lei ci metterebbe la firma oggi che non causino conseguenze diverse se non peggiori rispetto alle emissioni del passato ? Io voglio saperlo. Non si affibbia la croce a nessuno…vogliamo sapere. Che poi queste convinzioni ci portino ad avere toni castigatori e dovuto al come si continua a comportare la proprietà (non l’azienda o i lavoratori). Questa proprietà poteva restituire qualcosa a questo territorio, coinvolgendolo con un grande progetto di riqualificazione energetica degli immobili. Invece i portatori di acqua la propagandano come salvatrice degli Istituti Compresi (scuole)e di altre opere di miserevole carità.
    Mi fermo qui…sarebbe ancor più lunga e non voglio neanche toccare il tema del comportamento di questa amministrazione innanzi a questo scenario…penoso è il termine più delicato che riuscirei a pronunciare.
    Auguro a lei ed i suoi cari ogni bene e a noi tutti che la proprietà dell’azienda API smetta di ritenersi padrona di un’intera città e di poterne disporre a proprio piacimento, perché così facendo prima di tutto non ha rispetto per le proprie maestranze e di chi viene indotto a rappresentarne gli interessi ostentando una buona immagine.
    Sulla questione sanitaria ad esempio una ammissione di responsabilità per ciò che si è emesso nel passato sarebbe stato un bel gesto…e non mi si dica che è stato tutto nel rispetto delle leggi e normative vigenti perché questo aspetto pur non essendo in discussione non è garanzia neanche oggi per nessuno. Le normative vigenti…le scartoffie…figuriamoci.
    Saluti.
    Roberto Cenci.

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