RIGASSIFICATORE API: TURISMO E PESCA A RISCHIO! Condividiamo l’allarme del Sindaco di Senigallia e del Delegato della Foundation for Environmental Education!

Scritto il 30 Luglio 2010 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Economia e Bilancio, Energia e Ambiente

Hanno ragione da vendere il Sindaco di Senigallia Mangialardi ed il Delegato regionale FEE Fernando Rosi!

Hanno messo il dito nella piaga: il turismo, da Senigallia/Fano alla riviera del Conero già oggi è a rischio per il petrolio movimentato e lavorato dalla Società API raffineria.
La Regione Marche – dopo le tonnellate di bitume sversate in mare dalla raffineria nel 2004 e replicate nel 2007 con l’olio combustibile – non può permettersi di giocarsi il TURISMO, comparto economico più redditizio e dal futuro più certo e più sano rispetto agli interessi dei Brachetti Peretti!

Ma c’è di più: con il rigassificatore e le centrali termoelettriche pretese dall’API si gioca anche il futuro del comparto PESCA, già oggi in difficoltà per la scarsità di prodotto.

Le attuali tonnellate di cloro immesse in mare dalla esistente centrale termoelettrica IGCC e le tonnellate di varia fauna marina inghiottita annualmente con l’aspirazione di milioni di metri cubi di acqua di raffreddamento hanno già prodotto alterazioni evidenti. Leggete le valutazioni dell’ARPA Marche a proposito del progetto di nuove centrali e quanto aveva ipotizzato la Provincia di Ancona nel 1996!

Immettere altre tonnellate annue di cloro in mare e risucchiare tonnellate di fauna marina aspirata dalle condotte di raffreddamento della nave rigassificatrice e delle centrali termoelettriche significa uccidere il comparto pesca!

I Ministeri sono distanti e molto “disattenti” (vedere l’oblio in cui sono cadute le leucemie accertate dall’Indagine Epidemiologica!) … però la Regione Marche è qui e pertanto non può usare pesi diversi per valutare i rigassificatori di Gaz de France e API Nòva Energia.

Gli argomenti sull’impatto marino di acque clorate ed a temperature alterate valgono per tutti.

Non c’è barriera di separazione tra la zona di mare antistante Falconara ed il resto.

L’allarme lanciato dai Sindaci di Senigallia, Chiaravalle e Montemarciano e dal Delegato FEE pone per quello che realmente è il problema dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e del Sito Inquinato di interesse nazionale: non una partita tra Regione, API e una Amministrazione comunale falconarese accecata soltanto dal ricavo di denaro dal disastro attuale e futuro!

Il futuro del sito dell’API è una partita che deve essere rimessa in discussione subito:

  1. bloccando i nuovi, devastanti progetti del rigassificatore e delle centrali termoelettriche;
  2. riscrivendo un nuovo protocollo di intesa con la Società API che veda attorno al tavolo anche i Comuni e le attività economiche minacciate quotidianamente dall’attuale modello di sviluppo dettato dalla raffineria API! E’ giunto il momento di uscire dalle ambiguità del “polo energetico ambientalmente avanzato“! La Società petrolifera API che investe in energie rinnovabili in tutta Italia deve farlo anche a Falconara! Qui sta il futuro del lavoro per tutti: maestranze API, turismo e pesca!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.)

Commenti

Un Commento a “RIGASSIFICATORE API: TURISMO E PESCA A RISCHIO! Condividiamo l’allarme del Sindaco di Senigallia e del Delegato della Foundation for Environmental Education!”

  1. Roberto Cenci il 4 Agosto 2010 13:56

    è di oggi la notizia degli ingenti investimenti in opere di bonifica della nostra Falconara. Carotaggi, stabilizzazione e contenimento su Fondali, sottosuolo, ecc. Sono contento ma non posso esimermi dallo stigmatizzare le dichiarazioni di tal Goffredo Brandoni:

    il Goffredo che nel dare una sleccata al Ministro si ricorda della Falconara che paga ogni giorno un prezzo ambientale altissimo sull’altare delle Marche (e perchè no della Nazione) è per caso lo stesso che mesi fa ha disconosciuto i risultati dello studio epidemiologico dell’Istituto Naziona Tumori su eccesso di decessi per LEUCEMIE ? Me lo sono chiesto perchè a questo punto o ci fa o ci è. Impatto ambientale pesante = conseguenze negative per la salute dei residenti, lo scrivo perchè chi non si riconosce in questo concetto è un interlocutore poco credibile, un mistificatore. E i casi di non decesso quanti sono Goffredo ? e come Sindaco delle altre patologie che ci colpiscono quando te ne occuperai ? Vuoi iniziare a chiedere a Regione e ARPAM di statisticarle ? e voi medici di base e pediatri di Falconara dove siete ? Che ve ne viene in tasca a tacere ? I decessi sono infatti la punta dell’iceberg e per prevenirli è fondamentale Il concetto di “riduzione di esposizione al rischio” che tradotto significa dimunire l’esposizione delle persone ai contaminanti presenti. Le bonifiche arrivano per questo ed è tutto inutile se poi avalli ulteriori impianti impattanti per l’ambiente e sull’uomo. Non solo i già presenti hanno combinato tutti questi casini occorre abbatterne le emissioni in mare, aria e suolo. Quanto all’Ugo con le tenute a Tolentino e le sue teorie: “…IMPATTO ZERO, IMPATTO ZERO…”, ma mi faccia il piacere mi faccia.

    Roberto Cenci.

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