VERTENZA API: la Famiglia Brachetti Peretti si disimpegnerà progressivamente dalla raffinazione del petrolio? Urge un progetto sulle fonti rinnovabili come quello concordato in Calabria!

Scritto il 20 Ottobre 2009 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Energia e Ambiente

Data la situazione petrolifera internazionale e nazionale (costante innalzamento dei costi e riduzione dei consumi) verosimilmente la famiglia Brachetti Peretti, per il sito di Falconara Marittima, potrebbe decidere di disimpegnarsi dalla raffinazione del petrolio, commercializzare i prodotti finiti ma continuando ad investire sulle condizionanti e sempre più costose fonti fossili (metano).

L’attuale Piano industriale API per il sito di Falconara Marittima rivela le reali intenzioni della proprietà: investimenti soltanto in grado di garantire alti profitti per l’azienda ma a bassissima intensità occupazionale! E’ questa la sintesi del progetto delle centrali termoelettriche per la produzione di energia elettrica (max 20/25 occupati a fronte dei 140 esuberi annunciati!)  e del cosiddetto “rigassificatore” offshore.

Che le centrali termoelettriche proposte da API non siano la soluzione all’attuale vertenza lo hanno chiaramente detto anche le Rappresentanze Sindacali dei Lavoratori, la Regione Marche e la Provincia di Ancona (non il Comune di Falconara!).

Il Presidente di API Nòva Energia – Ferdinando Brachetti Peretti – sa dove andare tanto che ha dichiarato più volte che il 75% degli investimenti del gruppo è rivolto alle fonti rinnovabili!

Infatti entro la fine del 2009 il Governo dovrà definire il “burden sharing” chiesto dalla Direttiva 2001/77/CE, cioè l’attribuzione ad ogni Regione di uno specifico obbiettivo di energia verde da raggiungere.  Per il solo comparto dell’elettricità questo significherà che le Regioni che non lo hanno raggiunto già nel 2010 dovranno coprire il 22% dei propri consumi mediante elettricità prodotta esclusivamente attraverso fonti rinnovabili!

Oggi la Regione Marche è soltanto al 7,1% e questo significa che c’è di fronte alle imprese marchigiane un intero settore da sviluppare in termini di filiera: dalla produzione del silicio al pannello fotovoltaico, alla realizzazione dell’impianto, alla ricerca ed innovazione necessaria per il miglioramento dei rendimenti! Lo stesso dicasi per il settore eolico.

La Società API saprebbe fare bene anche questo ed ha concordato di farlo in Calabria con la cui Giunta Regionale ha stipulato un Accordo per investire 500 Milioni di Euro!

Perché non nella nostra Regione o nella nostra Provincia?

E’ chiaro che in tutto questo entra in gioco la politica a livello regionale e provinciale poiché, in primo luogo, per chiarire definitivamente che la strada da intraprendere è quella delle energie rinnovabili come stabilito dal PEAR, va rivisto il Protocollo di Intesa che la Regione Marche stipulò con API raffineria a Giugno del 2003.

Un Protocollo da ripulire da ambiguità quali “polo energetico ambientalmente avanzato” e da emendare con certezze come “polo per la progettazione e la produzione di energia dalle fonti rinnovabili“, il quale permetterebbe alla Società API di avviarsi anche verso l’idrogeno come energia da produrre dall’utilizzo delle rinnovabili!

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Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima)

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