CENTRALI TERMOELETTRICHE API: REGIONE MARCHE, SINDACO DI FALCONARA E AD di API raffineria

Scritto il 19 Settembre 2009 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Energia e Ambiente

Quale energia? Comunicato stampa

Regione MarcheFinalmente un altro Assessore che affianca Amagliani nella difesa delle scelte energetiche e ambientali della Regione Marche.

Condividiamo le affermazioni dell’Assessore all’Energia Badiali che ribadendo la decisione della Regione Marche di “puntare su rinnovabili e risparmio energetico, creando occupazione, riducendo le emissioni e quindi migliorando l’ambiente” afferma un modello di sviluppo in cui la piccola e media impresa marchigiana è all’avanguardia e pronta a contribuire ai benefici occupazionali, ambientali e sanitari.

Ci piacerebbe ascoltare anche le parole dell’Assessore alla Sanità della Regione – Almerino Mezzolani  – che, per intervenire, ha argomentazioni pesanti messe in luce dai primi risultati della Indagine Epidemiologica sulla popolazione. Non dimentichiamo che è stato accertato dall’Istituto Nazionale Tumori e dell’ARPA Marche il dato statisticamente significativo di tumori del sistema emolinfopoietico “nel sottogruppo di soggetti (uomini e donne) che per più di 10 anni hanno svolto occupazioni che verosimilmente hanno determinato una maggiore presenza presso le loro residenze” vicine alla raffineria API, mentre necessita di una massa maggiore di cittadini indagati la conferma più estesa di ciò che qualitativamente, purtroppo, è un rischio accertato.

Sindaco BrandoniHa detto di “monitorare con attenzione lo sviluppo degli eventi legati all’iter autorizzatorio delle nuove centrali mio dovere e preciso compito in qualità di primo cittadino“.

Ma monitora per che cosa?

Per il denaro che dovrebbe arrivare dalla Convenzione stipulata con i Brachetti Peretti e rimanere saldo sulla poltrona che ora traballa!

Il Sindaco di Falconara Marittima mica è preoccupato per la pesante e certa criticità emersa dal punto di vista sanitario della popolazione!

Un Sindaco che come Brandoni ha come priorità l’incasso di denaro quanto meno dovrebbe essere sollevato dalla Prefettura come tutore della salute pubblica in riferimento ad una industria insalubre come l’API poiché in palese conflitto di interessi!

API raffineria

In realtà è API Nòva Energia che ha una posizione ideologica sul sito di Falconara Marittima tanto da precludere alle proprie maestranze le certe possibilità occupazionali e tecniche nel settore delle energie rinnovabili, scegliendo, al contrario, la precarietà delle fonti fossili e l’esposizione dei lavoratori ai rischi elevati connessi a quei processi produttivi.

Una parte dei marchigiani ha ben capito che la Dirigenza API è quanto mai determinata a devastare  Falconara riservandole il peggio della produzione elettrica. Forse Cogliati si appella alla riconoscenza di quelle enclave o feudi in cui i Brachetti Peretti realizzano le centrali fotovoltaiche (Pollenza) tentando di spacciarsi come incompresi benefattori.

L’AD Cogliati non perde occasione per minacciare con argomentazioni infondate.

Dice Cogliati: “i marchigiani capiranno l’importanza di realizzare le centrali quando l’energia, che ora compriamo da altre regioni, sarà più cara“.

Parlare di pareggio elettrico a livello regionale è un po’ come parlare di pareggio sulla produzione di cibo a livello regionale.

In Italia – ma neanche nella singola Regione – non si riesce a produrre una quantità di alimenti di diverso genere sufficienti per la sua popolazione. Lo stesso vale per l’energia nel senso che ci sono delle motivazioni di carattere economico che non obbligano a produrre tutta l’energia necessaria a livello locale, soprattutto quando si parla di grandi impianti.

D’altra parte la benzina che raffina l’API si vende solo nelle Marche? E le Regioni verso cui si trasporta la benzina raffinata da API la pagano di più? CERTO CHE NO!

Allora va fatta chiarezza: la presenza di grandi impianti di produzione elettrica in una determinata località può determinare una riduzione dei costi solo per le imprese, ma a patto che esse partecipino alla realizzazione delle grandi centrali termoelettriche, garantiscono l’assorbimento di grosse quantità di energia elettrica prodotta e quindi possono avere dei costi inferiori rispetto a quelli ottenibili dal mercato libero.

Cosa che ovviamente non possono fare i singoli utenti!

Non dica bugie sugli utenti residenziali poiché per i singoli cittadini, il vincolo è semplicemente legato al mercato libero nel senso che, come avviene in questo momento, abbiamo a disposizione una serie di offerte da parte dei nuovi gestori dell’energia elettrica e abbiamo la possibilità di scegliere il nostro fornitore preferito che ci fa un prezzo minore… Ma questo fornitore che fa il prezzo migliore può stare anche dall’altra parte dell’Italia, poiché il sistema di dispacciamento di energia elettrica nella rete fa si che io posso acquistare energia elettrica prodotta da un impianto in Sicilia quando poi l’energia elettrica reale che mi viene consegnata a domicilio viene in realtà prodotta da una altra centrale.

In sostanza il mercato dell’energia elettrica è un mercato che non è legato alla presenza fisica di una centrale termoelettrica in un determinato luogo.

Ecco perché il modo migliore per non disperdere elettricità ed evitare le speculazioni dei grandi produttori producendo e consumendo elettricità sul posto (eolico – fotovoltaico – piccolissima biomassa) è la soluzione ottimale per i cittadini!

Loris Calcina

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