PdL maggiordomo dell’API. PD ambiguo…

Scritto il 10 Agosto 2008 
Pubblicato su Consigli Comunali, Infrastrutture e Territorio

Cronache dal Consiglio Comunale

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Il dibattito nel Consiglio Comunale sulla mozione del PD (immagine accanto) relativa agli impegni chiesti all’Amministrazione Comunale nei confronti della Società petrolifera API, ha registrato l’atto di accusa della Lista Civile CITTADINI IN COMUNE nei confronti del centro destra e del centro sinistra!

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“Durante la nostra indagine sul prezzo della benzina alle pompe di differenti compagnie (già inferiori a quelle API) abbiamo registrato sull’iniziativa di marketing dell’API una sorta di fastidio da parte dei  gestori.

Ci chiediamo dunque se il Sindaco e la sua Giunta si rendano conto che sono scesi in campo a favore dei distributori dell’API/IP contro gli altri!

Il fatto che l’API abbia pubblicizzato dalla Sede Comunale piuttosto che seguire la consuetudine di usare la propria sede o una qualsiasi sala per conferenze per lanciare simili campagne pubblicitarie ha anche una valenza simbolica di non poco conto.

Si è voluto far credere che esista un nesso tra il marketing dell’API e l’interesse pubblico: “un’azione concreta che fa gli interessi dei cittadini”, come ha dichiarato il Sindaco.

Il Sindaco ha dimenticato che il suo compito primario è difendere e promuovere la salute e la sicurezza dei cittadini …

Il Sindaco di una città che ospita un impianto ad alto rischio di incidente rilevante deve pretendere dall’API –  con atti concreti – il rispetto delle norme sulla prevenzione degli incidenti, sulla prevenzione delle emissioni nocive nelle matrici ambientali che a Falconara, invece, da anni sono state spesso violate con sostanze cancerogene, come vìolati sono stati i diritti dei cittadini che si sono visti chiudere spiagge e balneazione oppure sono stati costretti a fuggire dalle proprie abitazioni per gli incendi.

Sanno il Sindaco e la sua Giunta che hanno sponsorizzato l’operazione commerciale dell’Azienda che dal 2000, nel suo Rapporto di Sicurezza – il documento più importante previsto dalla Legge Seveso II – ha iscritto un sistema di sicurezza elettrico che in realtà non ha mai realizzato almeno fino a tutto il 2006?

Sanno il Sindaco e la Giunta che l’Ispettore Regionale dei Vigili del Fuoco ha relazionato che la mancanza di quel sistema ha provocato pericolosissimi black out elettrici in raffineria con grave rischio per l’incolumità dei lavoratori e dei cittadini?

Non lo sanno, ma dovrebbero documentarsi prima di patrocinare simili iniziative commerciali.

E’ condivisibile la premessa della mozione PD che la salute dei cittadini non può essere monetizzabile
Salvo poi smentirsi nell’ultimo impegno richiesto all’Amministrazione comunale.
Infatti lì si riconosce che il by pass ferroviario determinerà un impatto sul territorio ma invece di evitare l’impatto rovinoso sul territorio se ne chiede la monetizzazione.

E l’impatto sul territorio – dato che non è desertificato – è impatto sulla qualità vita dei cittadini, sulla loro salute!

Il rischio esondazione, il rumore, la chiusura verso la campagna per Fiumesino; i binari a Villanova a servizio dell’API chiesti dalla Regione Marche e prescritti dalla VIA Speciale del Ministero dell’Ambiente!

Se un’opera determina sofferenza al territorio e ai cittadini non è una buona opera.
Dunque è inaccettabile calcolare la monetizzazione di effetti dannosi ampiamente prevedibili ed evitabili!

D’altra parte l’Amministratore Delegato di RFI ci ha detto o by pass o tunnel e siccome tunnel è stato detto anche dagli Studi SVIM che la Regione Marche ha richiesto e pagato, TUNNEL dovrebbe essere la soluzione da far pagare all’API!

Cosa che voi tutti, centro destra e centro sinistra, vi sognate di chiedere!

Inoltre ci chiediamo: quando parlate di contribuzione ai costi che la collettività sostiene per la sua presenza che cosa intendete?

Vi diamo una cifra approssimata per difetto dei costi sociali indotti dall’attività della sola centrale elettrica API oggi esistente: 47.829.000 € all’anno!

€ 31,8 all’anno che  ogni marchigiano paga di tasca propria a causa dell’API!

Sono i costi dei danni procurati all’ambiente e alla salute dell’uomo che generalmente non vengono contabilizzati, MA ESISTONO E SONO PAGATI DALLA SPESA PUBBLICA! Da tutti noi.

Allora è vostra intenzione chiedere annualmente questa cifra all’API?

C’è qualcuno che ancora è disposto a credervi quando tutti, centro destra e centro sinistra, non riuscite ad avere dallo Stato le accise, cioè ciò che dal 2001 è Legge Finanziaria e che il Ministro Baldassarri, in questa sede, si è permesso di trattare alla stregua di un premio che concederà solo se prima si sarà risanato il bilancio comunale?

Avete la forza di battere cassa per i fondi dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale adeguati per Falconara?

Perché dovete transare con l’API gli ingenti danni ambientali provocati dall’Azienda?

Si deve ricevere ciò che ci spetta!

Perché cercate sempre la mossa sbagliata per rimanere sotto scacco dall’API?

Infine ci sembra poco informato e dunque poco incisivo l’impegno chiesto sugli interventi necessari per l’abbattimento degli inquinamenti.

Noi la questione la conosciamo in questo modo:

per la raffineria e la centrale elettrica IGCC, l’API ha obblighi precisi stabiliti dalla normativa relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento nonché dal Protocollo di Intesa del 30/6/2003 sottoscritto con la Regione Marche.

Deve cioè applicare il principio delle migliori tecnologie disponibili.

Quello che bisogna chiedersi è come mai fino ad oggi l’API non abbia ritenuto necessario implementare tutte quelle tecnologie ai propri impianti.

Anzi nello Studio di Impatto Ambientale delle nuove centrali elettriche che intende costruire l’impatto ambientale che si genererà vorrebbe essere compensato da interventi di riduzioni dell’impatto degli impianti industriali esistenti, COSA CHE DOVEVA ESSERE GIA’ STATA FATTA E NON PUO’ ESSERE BARATTATA CON DUE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE!

Al contrario, a Falconara, dobbiamo constatare che la salute dell’intera popolazione è esposta ad un surplus di inquinanti che, da anni, potevano essere evitati con l’implementazione delle migliori tecnologie disponibili negli impianti dell’API.

Sarà anche per questo che a Falconara non c’è il calo delle malattie respiratorie rispetto al calo delle stesse nel resto della Provincia di Ancona?

Loris Calcina

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